Attualità
Speciale xylella: futuro roseo per l’agricoltura
Qual è oggi lo stato di salute del settore reduce dalle conseguenze del ciclone xylella e dalle continue bizze climatiche che mettono a repentaglio sacrifici ed investimenti? Lo abbiamo chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura Leonardo di Gioia

L’agricoltura è sempre stata per la Puglia e per il Salento in particolare un pilastro dell’economia. Qual è oggi lo stato di salute del settore reduce dalle conseguenze del ciclone xylella (emergenza tutt’altro che terminata) e dalle continue bizze climatiche che mettono a repentaglio sacrifici ed investimenti?
Lo abbiamo chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura Leonardo di Gioia. La nostra analisi inizia però con una buona notizia visto che da pochi giorni Bruxelles ha dato il via libera al reimpianto di nuove cultivar di ulivo resistenti alla Xylella fastidiosa. “Un’ottima notizia”, commenta l’assessore foggiano, “la prima che inverte un po’ la tendenza rispetto ai divieti e ai vincoli che abbiamo avuto fino ad oggi dalla Ue. Una novità che ci mette nelle condizioni di poter finalmente immaginare una attività di politica economica ed agricola sul territorio. Dovremo essere intelligenti ad utilizzare in maniera ragionevole questa possibilità: che non sia una corsa ai reimpianti ma che si studi bene cosa si può reimpiantare, come può essere finanziato, se con fondi comunitari, ministeriali, ecc. Insomma dovremo fare tutto con sapienza”.
Per quanto importante solo un primo passo dunque. A livello pratico cosa cambia? “Che abbiamo la possibilità di attivare quelle misure che ci consentano di avere un finanziamento per le attività di reimpianto e in generale per la ricostituzione del potenziale produttivo e l’efficientamento delle aziende e delle imprese. Tale lavoro ci consentirà di restituire un po’ di fiducia ai nostri agricoltori che fino ad oggi oltre al danno dovevano subire la beffa di non poter utilizzare i finanziamenti pubblici. Per la prima volta si potranno reimpiantare gli ulivi sapendo che tale attività è compatibile con le norme e non è solo a fini di studio. Dovremo trovare le specie quanto più resistenti possibile ed in questo ci sarà utile la ricerca già effettuata e tutta quella che la Regione sta ancora finanziando”.
Negli ultimi anni è stata una corsa continua ad aggiornare le mappe del contagio della xylella. Oggi la situazione qual è?
“Purtroppo non si conosce ancora la soluzione scientifica per porre fine al contagio e c’è stata un’ulteriore, seppur lieve, avanzata del batterio e quindi c’è l’esigenza di continuare il monitoraggio. Per fortuna la zona indenne mantiene nonostante la presenza di alcuni focolai che sono da estirpare come stiamo cercando di fare pur con tutte le difficoltà che incontriamo in termini amministrativi”.
Intanto nel Salento circola un dato allarmante in merito alla raccolta delle olive che vorrebbe un calo del 60%. Conferma?
“Non è ancora un dato definitivo ma è verosimile che sia un calo nettissimo”.
L’anno scorso i nostri produttori hanno dovuto fare i conti anche con l’importazione “solidale” di olive dalla Tunisia. Quest’anno? “È stata una misura una tantum che non si ripeterà. Inutile negare che i suoi effetti si sono sentiti seppur in maniera lieve. Noi abbiamo contestato la misura facendo notare come non avrebbe dovuto essere solo la comunità agricola ma l’intera Europa a farsi carico delle difficoltà di una Nazione come la Tunisia. Nell’enorme quantità di olive vendute e commercializzate, poi., strideva il fatto che l’Europa fosse molto severa nei nostri confronti e contemporaneamente aprisse ad opportunità per i Paesi mediterranei”.
Di recente lei ha dichiarato di vedere un futuro roseo per l’agricoltura pugliese prevedendo anche un risvolto sociale. Ci illustra i motivi di tanto ottimismo?
“L’outlook è positivo: i dati sono confortanti e la nostra agricoltura conserva numeri di altissimo profilo. C’è poi l’opportunità che si aggiunge a quelle classiche del settore, vale a dire l’agricoltura sociale. La possibilità di avere, all’interno del ventaglio di opzioni che l’agricoltura offre, una diversificazione in campo sociale con coinvolgimento di tutte quelle strutture che possono consentire il reinserimento lavorativo, legando in modo indissolubile l’agricoltura ad altri settori. Le chance, dunque, arriveranno da una commistione tra un agricoltura comunque forte e un’agricoltura definiamola “moderna”. Già abbiamo una forte diversificazione nel campo dell’accoglienza e quindi agriturismo, masserie, masserie didattiche e formative, ecc. Così come abbiamo una forte diversificazione in campo energetico dove, negli anni, abbiamo avuto grandi possibilità per i nostri agricoltori; oggi siamo molto più attenti al tema ambientale e a come rendere compatibile tale diversificazione con la sostenibilità del territorio. Restano, però, delle grandi opportunità da non lasciarsi sfuggire”.
In un panorama litigioso tipico del nostro “Stivale”, come sono i rapporti tra la Regione, le associazioni di categoria e chi opera sul campo?
“Dire che facciamo abbastanza eccezione e che i rapporto sono buoni e sempre costruttivi. Il partenariato di fatto sovrintende a molte decisioni soprattutto all’utilizzo del Psr (Programma di Sviluppo Rurale). Abbiamo la capacità di ascoltare e fare tesoro chi mette a disposizione la propria esperienza e quindi il proprio valore aggiunto. Ci sono poi una serie di temi che sono molto trasversali alle associazioni e sui quali ereditiamo problmei che vengono da molto lontano e non lo dico per fare riferimento a precedenti amministrazioni”. Si riferisce? “A consorzi di bonifica, consorzi di difesa, difficoltà di attingi mento dell’acqua, la xylella. Tutte questioni di difficile soluzione dove ognuno mette in campo la propria sensibilità. È ottimo anche il rapporto con quelle associazioni spontanee di agricoltori che si presentano in maniera forse un po’ meno organizzata ma che meritano uguale dignità ed ascolto”.
Con particolare riferimento al Salento ci sono dei comparti all’interno del settore agricoltura che tirano di più?
“Il Salento ha un’economia agricola molto forte. È chiaro che gli 11 milioni di alberi d’ulivo indeboliti ed impoveriti restano un problema. Ma ci sono altre “specializzazioni storiche” che contribuiscono a tenere a galla l’agricoltura salentina, come quella del vino. La grandissima qualità che si sviluppa nelle cantine del settore vitivinicolo che ci danno lo spaccato di una provincia che ha una biodiversità enorme ed una grandissima valenza. Il tema dell’acqua è strettamente connesso a ciò che si farà per il futuro, bisognerà quindi lavorare per rendere i consorzi più efficienti e per trovare strutture che diano supporto a tutte le altre coltivazioni che cominciano a prendere piede. Non ne farei comunque una questione di promossi e bocciati; sottolineerei, piuttosto, la capacità di tenuta complessiva della Puglia ed in particolare del Salento in tutte le colture”.
Per il prossimo futuro cosa bolle in pentola?
“Attueremo una misura specifica, la 41C, di fatto un piccolo PSR legato al Salento insieme alla 5.2 che dovrebbero garantire a chi oggi non è in graduatoria per l’efficientamento aziendale di poterci essere. Sono convinto che il Ministero darà il proprio contributo e il proprio aiuto per quelle attività che dovremo porre in essere per il ristoro dei danni: siamo consapevoli che quanto accaduto nella provincia di Lecce ha dello straordinario e che per questo ci debbano essere straordinari interventi”.
Chiusura di intervista, come per l’apertura, con una buona notizia il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole che riconosce lo stato di calamità per le eccezionali avversità atmosferiche del gennaio scorso: “Novanta Comuni pugliesi sono interesati dal Decreto. Bisognerà ora lavorare per vedere come accedere ai finanziamenti ma questa sarà un’attività che riguarderà il Parlamento”.
Attualità
Giornata del Made in Italy allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare
Il comandante originario di Tricase, Colonnello Arcangelo Moro: «Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare assolve un compito etico – sociale nel rendere disponibili farmaci orfani/carenti, indisponibili sul mercato italiano, al fianco di tutte le persone affette da malattie rare, ovvero, con la produzione di cannabis terapeutica per un impiego clinico del dolore cronico per i pazienti affetti da malattie neurodegenerative, metaboliche e tumorali»

In occasione della giornata nazionale del Made In Italy, indetta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), quest’anno dedicata all’innovazione, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze dell’Agenzia Industrie Difesa, dopo il grande successo delle Giornate del FAI, ha riaperto le sue porte con un’affluenza che ha superato i mille ingressi.
In particolare, è stato inaugurato, sulle note del “canto degli italiani” eseguito dalla Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dell’Arma dei Carabinieri, il pennone dell’alzabandiera con una cerimonia solenne e alla presenza delle Autorità militari, civili, religiose, associazioni combattentistiche e d’arma, e di numerose scolaresche.
Durante la cerimonia il comandante originario di Tricase, Colonnello Arcangelo Moro, nel ricordare il patrimonio storico – culturale dello Stabilimento ed il significato del tricolore, ha donato simbolicamente una bandiera all’ITS Tullio Buzzi di Prato affinché, i tanti ragazzi dell’Istituto e con loro idealmente tutti gli studenti italiani potessero identificarsi in essa, quale vessillo di libertà e democrazia.
Successivamente, è stato inaugurato, con la deposizione di una corona e la benedizione sacerdotale un monumento dedicato ai 12 fiorentini fucilati dai nazisti all’interno dello Stabilimento, denominata la strage di Castello, dove nella circostanza il Console onorario della Repubblica Federale di Germania Avv. Federico De Salvo ha fatto ammenda per gli orrori del nazismo.
Dopo circa ottanta anni, inoltre, sono stati aperti nell’occasione i sotterranei dello Stabilimento usati come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale, all’interno dei quali è stato allestito un percorso storico/museale dedicato agli Internati Militari Italiani (IMI), alla Strage di Cefalonia e Corfù, alla shoah degli ebrei, con una suggestiva ed emozionante rievocazione della Compagnia teatrale delle Seggiole e del Teatro nuovo sentiero.
Inoltre, è stato possibile visitare numerosi stand dedicati agli enti di ricerca come la FIRMO, alle associazioni del malato AISLA, FORUM toscana malattie rare, COST to COST ed alla prevenzione e gestione delle emergenze come AVIS, la Croce Rossa (corpo militare), la Protezione civile e l’ACISMOM.
Gli obiettivi della giornata, sono stati quelli di far conoscere in particolar modo ai giovani studenti i valori dell’etica militare espressi anche nei simboli della Repubblica, la nostra storia con un percorso museale che attraversa i nostri 171 anni di vita, le nostre attività al servizio delle Forze Armate, della collettività e del Paese, per la tutela della salute pubblica e la gestione delle emergenze sanitarie in collaborazione con il Ministero della Salute ed in coordinamento con la protezione civile, la croce rossa ed il Servizio Sanitario Nazionale.
Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, come sottolineato dal Colonnello salentino Arcangelo Moro, «sostiene la ricerca scientifica e la sostenibilità ambientale, assolvendo un compito etico – sociale nel rendere disponibili farmaci orfani/carenti, indisponibili sul mercato italiano, al fianco di tutte le persone affette da malattie rare, ovvero, con la produzione di cannabis terapeutica per un impiego clinico del dolore cronico per i pazienti affetti da malattie neurodegenerative, metaboliche e tumorali».
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Appuntamenti
A Vaste (di Poggiardo) ricordano Alfio, Filadelfio e Cirino
Entrambi i genitori furono barbaramente martirizzati. I tre fanciulli vennero educati dapprima da Evodio da Bisanzio e, successivamente, dal Sacerdote cristiano Onesimo. I loro nomi, le cui radici presentano…

Aria di festa a Vaste (frazione di Poggiardo) per i Santi patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, i tre Martiri vissuti nel III secolo.
I tre fratelli nacquero nella Città dei Prefetti, nel III secolo. Dai nobili natali, discendevano da Benedetta di Locuste e dal principe Vitale (o Vitalio), padre di quattro figli (la primogenita fu madre del martire Erasmo).
Entrambi i genitori furono barbaramente martirizzati. I tre fanciulli vennero educati dapprima da Evodio da Bisanzio e, successivamente, dal Sacerdote cristiano Onesimo. I loro nomi, le cui radici presentano eminentemente una derivazione ellenistica, evidenziano tre significati ben precisi: Alfio (di carnagione chiara), Filadelfo (amico del fratello), Cirino (piccolo signore). La breve vita terrena dei tre Santi si concluse in modo tragico: furono martirizzati per la loro fede Cristiana a Lentini, in Sicilia, nel 253 d.C.
La Novena in onore dei Santi Martiri, quest’anno è titolata “La Vita è un Viaggio”, (avviata il 1° maggio con l’intronizzazione dei Santi e seguita, il giorno dopo, da “Il Miracolo della vita” che si concretizza nelle braccia di una madre con la dott.ssa Adriana Carluccio che si racconta…) prosegue sabato 3 maggio con “Un Cuore che ha R-imparato a battere”: nei corridoi degli ospedali comprendi che la vita non è una gara ma una benedizione. Il dott. Stefano Primitivo si racconta…
Domenica 4, “Lungo la via che percorsero i Martiri”: alle 18,30: Pellegrinaggio e Santa Messa al Pozzo dei Martiri.
Lunedì 5, “Se ognuno di noi vedesse nel prossimo il riflesso di Dio, pensate che ci sarebbe ancora bisogno di barconi?”: la Dott.ssa Katia Botrugno si racconta…
Martedì 6, “Chiusi dentro”: viaggio nelle carceri italiane. La prof.ssa Alba Monti si racconta…
Mercoledì 7, “Vite spezzate: la tua morte è per me, per noi la più grande ingiustizia». L’avv.ssa Maria Cristina Rizzo si racconta…
Giovedì 8, “Non sono stati mamma e papà ad adottare me, ma sono stata io con il passare dei giorni, dei mesi e deglianni ad adottare loro”. Mina Monteduro si racconta…
Si entra nel vivo delle celebrazioni venerdì 9 maggio: alle 8,30: Santa Messa della vigilia; alle 19,30, la processione per le vie del paese.
Al termine, lo spettacolo itinerante della Salento Street Band, Artisti di Strada e il Dj Nico Monteduro.
Sabato 10, solennità dei Santi Patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, Sante Messe alle 8, 11 e 19 (in piazza, celebrata da don Antonio Tondi, parroco di Collepasso).
Nel corso della giornata presterà servizio la Grande Orchestra di Fiati Lirica Sinfonica di Terra d’Otranto Città di Lecce, diretta dal Maestro Giancarlo Perrone.
Attualità
Taurisano e la Festa del SS Crocifisso ed il grande spettacolo
Oggi, 3 maggio, il concerto degli Audio 2, noti al grande pubblico anche per la loro stretta somiglianza al compianto Lucio Battisti. Sul palco, un altro grande esponente della musica partenopea: il percussionista Tony Esposito…

Taurisano rinnova l’appuntamento con la tanto attesa Festa del Santissimo Crocifisso: un’occasione di fede, cultura e anche grande spettacolo che unisce la comunità in un’atmosfera unica.
Quella di quest’anno, promette di essere un’edizione speciale che anuncia emozioni forti.
Sabato 3, presso la Cappella del SS. Crocifisso, Sante Messe alle 8 e alle 10. Alle 11 traslazione della venerata immagine del SS. Crocifisso nella Chiesa SS. Apostoli San Pietro e Paolo dove sarà celebrata la Santa Messa alle 18,30.
Alle 19, la processione per le vie del paese.
Nel corso della giornata presterà servizio il Gran Concerto Bandistico Associazione “G. Verdi” di Taurisano.
In cartellone, per sabato 3 maggio, il concerto degli Audio 2, alla ribalta negli anni ’90 e duemila e noti al grande pubblico anche per la loro stretta somiglianza al compianto Lucio Battisti. Sul palco, con i due artisti napoletani,un altro grande esponente della musica partenopea: il percussionista Tony Esposito con la sua inconfondibile energia.
Dopo il concerto, nell’Area So What, street food, birra artigianale e DJ set con Manuele Arhgirò.
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