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Cronaca

Dal Brasile al Salento per maxi truffa 

Scoperta dalla Guardia di Finanza di Lecce una truffa da 1,5 milioni di euro ai danni di 50 famiglie salentine. Arrestato dall’Interpol a Praga Santos Fabiano Simoes

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Al termine di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce ed eseguite dalla Guardia di Finanza della stessa città, è stato tratto in arresto, con l’accusa di avere perpetrato una truffa di oltre 1,5 milioni di euro ai danni di 50 famiglie, tale Santos Fabiano Simoes, 40 anni.


Quest’ultimo è stato arrestato mentre si trovava nella Repubblica Ceca, a Praga, in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta formulata dal Pubblico Ministero titolare delle indagini, all’esito degli accertamenti compiuti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria.


Le investigazioni sono state avviate nel mese di ottobre del 2016 in seguito ad alcune denunce prodotte da taluni risparmiatori che lamentavano la mancata restituzione delle somme investite in un società finanziaria con sede in Belize, denominata Advertising Corp.


Secondo quanto denunciato, i malcapitati investitori sarebbero stati avvicinati dall’indagato e da due suoi collaboratori i quali, operando al di fuori degli ordinari canali di intermediazione finanziaria, avrebbero proposto fantomatici investimenti in una società estera operante nel settore pubblicitario.


Le somme investite, a dire dei proponenti, sarebbero state utilizzate per l’acquisto di banner pubblicitari on line da rivendere o noleggiare ai maggiori siti mondiali e motori di ricerca internazionali quali Google, Ebay, Amazon, Facebook, Bing ed altri, che li avrebbero utilizzati per inserire annunci pubblicitari.


Per invogliare i risparmiatori, venivano promessi rendimenti elevatissimi, variabili tra il 48 ed il 120% annuo del capitale investito.


Le indagini eseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce hanno invece consentito di disvelare l’insidioso sistema di frode messo in atto dall’indagato che, avvalendosi di elevate competenze nel settore finanziario proprie e dei due suoi collaboratori, uno dei quali con pregresse esperienze lavorative presso istituti bancari, è riuscito nel giro di due anni a sottrarre 1,5 milioni di euro agli ignari risparmiatori, trasferendo le relative somme su conti esteri.


Il sistema utilizzato consisteva nel carpire la buona fede di persone disponibili ad investire i propri risparmi, convincendoli ad effettuare da casa, direttamente dalle proprie postazioni di home banking on line, versamenti su conti correnti accesi presso vari istituti di credito esteri ubicati nella Repubblica Ceca, in Spagna, Polonia, Stati Uniti e Svizzera, intestati alla citata società di diritto estero (la Advertising Corp.).

I relativi contratti d’investimento venivano consegnati ai clienti in un secondo momento nel corso di riunioni appositamente organizzate. Nello specifico, l’arrestato rientrava dall’estero (era solito trovarsi in Spagna, Inghilterra o Repubblica Ceca) presentandosi ai propri clienti come blasonato investitore finanziario operante sui mercati internazionali nonché quale amministratore della Advertising Corp.). Per accrescere ulteriormente la propria credibilità, tali incontri si svolgevano spesso durante sfarzose cene organizzate ed offerte dallo stesso indagato.


Al fine, inoltre, di rendere credibili gli investimenti proposti e potere cosi incrementare la raccolta di danaro attraverso la ricerca di nuovi clienti, il sistema prevedeva la corresponsione, per i primi mesi, di cedole che venivano accreditate su dei c.d. “E-wallet” (in sostanza, dei portafogli elettronici), attraverso piattaforme web di pagamento locate in stati a fiscalità privilegiata (Lituania ed Irlanda).


L’attività delle Fiamme Gialle salentine è culminata con l’esecuzione di perquisizioni presso le abitazioni ed i locali in uso agli indagati che, oltre a corroborare quanto dichiarato dai querelanti in ordine alle condotte truffaldine perpetrate a loro danno, hanno consentito di identificare complessivamente 50 persone, tutti residenti nella provincia di Lecce, che avevano investito i propri averi nei prodotti finanziari proposti dall’arrestato.


Dalla disamina della documentazione acquisita e dalle accurate indagini finanziarie sono, da ultimo, emersi i flussi di denaro movimentati ed i conti sui quali tali somme venivano trasferite per essere definitivamente sottratte alla disponibilità dei legittimi proprietari.


Al termine, il PM titolare delle indagini, grazie alle inconfutabili prove emerse, richiedeva al G.I.P. presso il Tribunale di Lecce, ottenendola, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’italo – brasiliano. Una volta accertata l’irreperibilità dell’indagato, che nel frattempo aveva abbandonato il territorio nazionale, nel mese di ottobre dello scorso anno veniva emesso un Mandato di Arresto Europeo nonché apposita commissione Rogatoria tendente ad ottenere il sequestro delle somme depositate sui conti esteri in quanto costituenti il profitto del reato.


Avvalendosi dei canali di cooperazione internazionale sono state quindi avviate estese operazioni di ricerca, culminate con l’arresto a Praga del ricercato.


Quest’ultimo, nella giornata di ieri, accompagnato da personale dell’Interpol, è giunto presso l’Aeroscalo di Roma Fiumicino ove, dopo la notifica dell’ordinanza di custodia in carcere alla presenza di militari della Guardia di Finanza, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Rebibbia di Roma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Sono ancora in corso le indagini volte a ricostruire il giro d’affari e le vittime dell’indagato. L’occasione odierna di diffusione mediatica della notizia, di concerto con l’Autorità Giudiziaria leccese, va in questa direzione, ovverosia un invito rivolto a tutti coloro che ritengano di essere in possesso di notizie utili ai fini delle indagini a rivolgersi agli inquirenti.


Cronaca

Disvelata l’epigrafe dedicata a Vittorio Aymone

Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera…

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È stata disvelata questa mattina, sabato 13 dicembre 2025, presso la dimora natale, sita in Largo Sant’Angelo, a Tricase, un’epigrafe dedicata all’avvocato Vittorio Aymone.

Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera, docente dell’Università del Salento e presidente dell’erigenda epigrafe; Antonio De Mauro, presidente dell’ordine degli avvocati di Lecce; l’avvocata Viola Messa, vicepresidente del consiglio distrettuale di disciplina; e il magistrato Vittorio Raeli, di Tricase,  presidente della Corte dei Conti in Emilia-Romagna.

Presenti anche, oltre ad stuolo di avvocati amici e parenti, il sindaco di Matino, Giorgio Salvatore Toma e il senatore Rosario Giorgio Costa, sempre di Matino.

Nell’epigrafe dedicata al compianto avvocato, si legge: “Maestro nella scienza del Diritto espresse nell’oratoria forense. Nell’impegno politico ed in quello accademico l’immagine classica del vir bonus acque dicendi peritus dando lustro a Tricase, al Salento, all’Italia”.

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Cronaca

Presicce-Acquarica: droga, spari e morte

Un uomo è deceduto per un malore dopo aver aggredito i poliziotti durante la perquisizione. Nella stessa operazione arrestati un uomo del posto e la sua compagna. I controlli erano stati innescati da segnalazioni in merito a recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra personaggi coinvolti nel traffico di droga

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Gli agenti della Polizia di Stato hanno svolto un articolato servizio di controllo del territorio di Presicce-Acquarica, a seguito di informazioni che segnalavano recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra persone coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti.

L’attività, condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taurisano con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine e della Squadra Mobile della Questura di Lecce, ha permesso di effettuare una serie di perquisizioni domiciliari.

Nel corso dell’intervento, all’atto dell’accesso in una delle abitazioni oggetto di controllo, Stefano Urso (risultato poi residente a Salve), presente all’interno ha aggredito gli operatori di polizia.

Durante le concitate fasi, l’individuo ha improvvisamente accusato un malore, perdendo conoscenza.

Gli agenti hanno prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo del personale sanitario.

Nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è deceduto. L’Autorità Giudiziaria ha disposto gli accertamenti medico-legali per chiarire le cause del decesso.

Le attività di perquisizione hanno intanto consentito di rinvenire crack per un totale di 36 grammi e oltre 800 euro probabile provento di spaccio, strumenti di pesatura di precisione, e di accertare un allaccio abusivo alla rete elettrica.

All’esterno dell’abitazione è stato sequestrato anche un veicolo che presentava fori e segni d’arma da fuoco, elemento coerente con le segnalazioni iniziali relative alle sparatorie.

Al termine delle operazioni, due persone sono state arrestate in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato.

Si tratta di Antonio Viola e della sua compagna Alessia Potenza, entrambi del posto, condotti dagli agenti al carcere di Lecce.

Proseguono gli accertamenti investigativi per ricostruire il contesto di tutti gli accadimenti.

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Cronaca

Poggiardo: «L’ultimo regalo»

Un manifesto a firma del Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste, apparso in città, conferma il malcontento generale per la proroga decisa a Bari

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Sull’impianto di trattamenti dei rifiuti recentemente oggetto di una (ulteriore) proroga interviene il Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste.

Nelle ultime ore in città è apparso un manifesto sull’argomento (immagine in basso alla pagina)

«Non potevamo restare ancora silenti», aggiungono dal Coordinamento Civico, «dinanzi all’ultimo affronto subito dalla nostra comunità per mezzo dell’ultima delibera della giunta regionale con la quale – probabilmente confidando di passare inosservati essendo tutte le attenzioni dell’opinione pubblica rivolte alla tornata elettorale – presidente ed assessori regionali uscenti hanno ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2026 le attività dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Poggiardo la cui chiusura era prevista per il 2 giugno 2025».

«Il fallimento della politica di gestione dei rifiuti, incapace dopo 15 anni di trovare soluzioni e alternative valide ed efficaci», proseguono, «non può ricadere sulla salute e sulle tasche dei nostri cittadini i quali, dopo aver subito quest’anno un aumento della tassazione, si apprestano a subire ulteriori rincari a causa dell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti i cui costi paradossalmente risultano cresciuti rispetto a prima così come appurato in Consiglio comunale».

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