Attualità
“No alla sterilizzazione dei cani!”
“La loro fertilità è tutto!”. Dal gruppo facebook “Animalisti contro la sterilizzazione” per la Naturalizzazione d’Italia

Il Gruppo spontaneo riunitosi su Facebook “in difesa degli ecosistemi contro in primis l’emergenza oggi rappresentata dal fenomeno della “sterilizzazione seriale falso-animalista” di cani e gatti, e non solo, che sta dilagando in Italia negli ultimi mesi senza alcun freno e limite, e ciò preoccupantemente per la salvezza di queste due importantissime e antiche specie nella nostra terra, amiche da sempre dell’uomo“, interviene per “stigmatizzare quanto si sta muovendo in Italia in questi giorni” intorno al caso mediatico divampato sullo spiacevole accaduto di Sciacca, dove diversi cani che vivevano in stato di semilibertà sono stati avvelenati dall’ingestione di sostanze tossiche.
Riportiamo di seguito la loro posizione.
“Quando cade o viene tagliato irresponsabilmente un albero, la prima cosa che ogni vero ecologista fa è recuperare un suo seme per far nascere una piantina e ripiantare lì poi un albero della medesima specie o più di uno.
Così ovviamente deve essere anche nel caso della tutela degli animali, ma stiamo osservando invece un proliferare di deplorevoli comunicati stampa, che da diverse parti giungono in questo momento al mondo dell’informazione in Italia, all’interno dei quali vediamo strumentalizzato il caso Sciacca per chiedere praticamente l’esecrabile olocausto degli ultimi cani semi selvatici rimasti nel sud Italia anziché chiedere esattamente il contrario, come ad esempio più gioiose cucciolate; un olocausto senza mezzi termini o scusanti possibili che la matematica e la biologia ci dicono coincidere con la sterilizzazione seriale di tutti gli individui di una specie quale in questo caso quella dei principali amici animali dell’uomo ovvero i Cani! Con perdita dei loro patrimoni genetici che son crogiuolo per nuove razze e biblioteche viventi per il recupero della antiche razze canine!
Chiediamo pertanto a tutti gli enti pubblici e privati, a tutti i cittadini, a tutte le persone amanti davvero della Natura, di prendere le distanze da questi subdoli tentativi di spingere nel verso della “soluzione finale della sterilizzazione seriale” peraltro legata ad una iper-speculazione tutta da porta alla luce con l’occasione ed affermare invece l’importanza della tutela della fertilità dei Cani, (parte irrinunciabile per una loro piena salute come la buona veterinaria deve insegnare, la buona!), dei Cani del Sud Italia, di cui essi son patrimonio di cultura e natura, bene dell’umanità, presenza ambientale nel paesaggio di primo ordine, tanto quanto quella degli alberi o degli animali selvatici o degli altri animali domestici, risorse di biodiversità, bellezza e anche economia ecosostenibile della nostra terra, l’Italia storica, quella del Meridione!
I cittadini del Sud Italia devono essere fieri e orgogliosi di essere oggi Arca di Noè per Cani e Gatti rispetto a quanto di gravissimo sta accadendo a loro danno nel fenomeno della sterilizzazione seriale falso-animalista nella civiltà occidentale e che da qui sta contaminando anche altre civiltà umane oggi (nel verso di una inciviltà pertanto anti-naturalistica!); un attacco tanto dei cani e gatti semi-selvatici quanto di quelli di proprietà, attraverso campagne vergognose di propaganda pro sterilizzazione e tentativi viscidi di coercizione anche legislativa nel verso sempre della loro sterilizzazione chirurgica o chimica che sia. Difendere i Cani e Gatti del sud Italia è oggi anche una riaffermazione di identità, contro forze di bassa lega che cercan addirittura di gettar fango sulle genti del sud, pensate che aberrazione, perché a sud, culla di filosofia e civiltà, le cucciolate di Cani e Gatti son vissute come una festa e auspicate nelle famiglie come giusto che sia ora e sempre!
Ogni difesa della Vita non può prescindere dalla difesa della fertilità delle specie, ciò è lapallissiano!
I Cani semi selvatici che vivono nelle nostre campagne e intorno ai nostri centri urbani, quando non mordaci, sono una risorsa importantissima, una sorta di serbatorio dalla quale vengono anche i Cani adottati dalle famiglie e al quale serbatoio nuovi Cani, a volte anche nati nelle famiglie e scappati, possono contribuire, non pertanto qualcosa assolutamente da demonizzare a priori.
Chi vuole aiutare i Cani semi-domestici, che da taluni con fare dispregiativo, oggi da stigmatizzare, vengon bollati “randagi”, si impegni per la loro adozione, e ovviamente non previa sterilizzazione né con il meschino obbligo di sterilizzazione di cui si sente spesso, per non dire sempre, parlare.
Pertanto invitiamo tutti ad una forma di urgente non più procrastinabile disobbedienza civile consistente nel non adottare mai più Cani sterilizzati o con vincolo di sterilizzazione, contro la moda perversa, che si fonda anche su un ricatto sentimentale sulle brave persone, della sterilizzazione coatta che è qualcosa che lascia immaginare un processo speculativo di controllo commerciale monopolista non dissimile da quello delle multinazionali, che dopo aver tentato di requisire e vietare i segni tradizionali, trasmessi tra le genti come loro diritto di libertà naturalistica pluri-millenaria, impone sul mercato piante ibride brevettate e sterili in maniera tale che il contadino le debba ricomprare sempre dalla medesima multinazionale; multinazionali quelle che son anche le medesime multinazionali dei pesticidi, e quanto sta avvenendo con la sterilizzazione seriale di Cani e Gatti ha tutte le sembianze di un pesticidio esteso con altre scuse contro mammiferi domestici che erano e devono tornare ad esse i principali amici dell’uomo.
Auspichiamo una inchiesta parlamentare urgente nella futura legislazione italiana volta ad indagare su questo aberrante fenomeno e al fine di debellarlo in tempo; tutti siamo impegnati nel ricordo degli errori della Seconda Guerra Mondiale, perché non siano ripetuti, e non possiamo nel frattempo permettere che qualcosa di simile o addirittura di peggio accada come sta accadendo nei confronti dei nostri maggiori amici animali a cui abbiamo il dovere, come stiamo qui facendo, di dar voce in tempo, prima che sia troppo tardi e il danno materiale e culturale arrecato loro e a noi tutti rischi di divenire irreversibile.
Vogliamo stigmatizzare anche quanto sta accadendo a danno dei Gatti, la cui specie (Felis silvestris) è attestata in Italia, (vedi studi paleontologici per il Salento solo ad esempio), sin dal Pleistocene, intorno ai quali si è costituito in questi anni il fenomeno assurdo da aborrire con forza della loro reclusione nei lager “gattili” detti, che scimmiottano i canili, quando invece la presenza di sani Gatti integri allo stato libero è fondamentale per il contenimento del numero dei Ratti e dei Topi, anche essi importanti nell’ecosistema, ma il cui eccesso, quando mancano i loro predatori Gatti, porta poi all’uso di veleni rodenticidi da parte di privati e comuni, bocconi avvelenati che sono una delle principali cause di avvelenamento oggi proprio poi dei Cani e dei Gatti con l’assurdità del circolo vizioso verso la sterilizzazione degli ultimi Cani e degli ultimi Gatti rimasti in libertà che qui stiamo stigmatizzando con forza. La sterilizzazione coatta seriale, cioè l’estinzione de facto, presentata come la iper-folle panacea di tutti i mali del vivere! Difficile anche solo immaginare un pensiero più patologico, più malefico!
Ben è noto come la pratica della sterilizzazione deriva dal mondo zootecnico dove era tradizionalmente praticata per fare ingrassare animali destinati al macello, e non è un caso che Cani e Gatti sterilizzati, (che vengono ovviamente resi handicappati in tal modo, e per i quali quando la sterilizzazione è chirurgica la si può considerare una vera e propria vivisezione mutilante delle gonadi), tendono sovente ad ingrassare parecchio dopo l’intervento, e anche dal trauma subito e dagli scompensi ormonali conseguenti a quell’amputazione eunuchizzante ne hanno complicanze comportamentali oltre che somatiche. Esseri così ignobilmente devivificati! Pupazzizzati!
E l’intera pratica della sterilizzazione seriale verso qualsiasi specie che deve considerarsi una forma di biocidio e pesticidio quale è, e che va assolutamente aborrita; nessuna scusa può legittimare tanto orrore speculativo lontano da qualsiasi ecosostenibilità; un’offesa alla natura e alla vita e che intralcia quelli che sono i metodi di equilibrio propri della Natura, da sempre ricercare e favorire. Vivere è opportunità, e non lo si deve negare a priori a nessuno con la scusa di evitare i potenziali rischi! Sragionare in tal modo vorrebbe dire agire da “volontari dell’Apocalisse”, non certo da naturalisti!“
Devono essere tagliati i fondi pubblici e privati a tutti gli operatori di sterilizzazione!
“Oggi stiamo riscontrando persino la seguente aberrazione: associazioni che laddove si registrano dei soprannumeri di selvaggina, anziché richiedere il virtuoso spostamento dei capi in sovrannumero altrove a ripopolare regioni dove troppa antropizzazione e pressione venatoria han ridotto o estinto quelle presenza, (vedi il caso di Cervi, Daini, Caprioli, Cinghiali, un tempo non lontano ben presenti in Salento ad esempio, e già presenti in Salento anche nel Pleistocene come ben attesta la paleontologia), insieme a politiche di rimboschimento, chiedono invece la loro sterilizzazione, che è una condanna alla malattia praticamente ed un’esecrabile speculazione a favore nei fatti, a parità di domanda di mercato, degli allevamenti intensivi persino, contro ciò che invece la terra italiana produce e può produrre spontaneamente anche in termini di mammiferi selvatici!
Associazioni falso-animaliste e falso-ecologiste pertanto de facto ad una analisi più seria e a 360°, come necessario quando si tratta di ecologia!
Stop a questa speculativa e psicopatologica macelleria gonadica anti-naturalistica cui stiamo assistendo con la complicità della mala politica in Italia!
I canili devono essere solo canili-bioparco con ampi spazi verdi, no ai canili lager di cemento e gabbiette; e prioritario il loro uso per la rieducazione di Cani mordaci. Il Cane deve tornare ad essere inserito nel ciclo delle risorse domestiche e del borgo come consumatore degli scarti alimentari per una riduzione dei rifiuti organici complessivi come era in passato. No all’attuale snaturazione in corso del Cane favorita da mode speculative, iconoclaste acriticamente o per interesse di ogni aspetto positivo sano e saggio del “mondo antico”. Un’iconoclastia luddista degenerata che mina l’intero antico ecosostenibile rapporto uomo-animale, nel verso de facto dell’estinzione anche di tante razze domestiche.
Da scoraggiare poi situazioni nelle quali dei soggetti creano delle colonie feline portando sempre cibo in un punto, raggruppando così i felini, viziandoli, al fine di giustificare poi la loro sterilizzazione!
E i quadri normativi odierni, laddove insufficienti o nefasti, vanno modificati in tali versi virtuosi!
Nella difesa della biodiversità non si possono fare sconti ed essa oggi più che mai in Italia deve essere difesa in toto, in tutto ciò che il territorio già ha in termini di specie selvatiche e di specie domestiche e nel caso delle specie selvatiche tanto delle specie autoctone tanto di quelle esotiche naturalizzatesi, che son anch’esse una testimonianza degli adattamenti della natura, e contro le quali ignobilmente anche si sta muovendo in Italia un’aberrante fenomeno di falsa-ecologia definibile come di “razzismo verde” che vede il tentativo a livello europeo e oggi governativo di tentare lo sterminio di circa 3000 specie che con grande irresponsabilità vengono bollate come specie aliene da eliminare, e demonizzate con ogni scusa ed il suo contrario, esattamente come sta accadendo contro i nostri Cani e i nostri Gatti; a rischio così Ibis sacri e Parrocchetti dal collare (già raffigurati in Italia nell’ arte romana), il Pesce siluro che è persino europeo, Anatre mandarine, Cigni neri, Cani procioni, Orsetti lavatori, ecc. ecc., per una mattanza speculativa senza pari, e anche per i quali associazioni falso-animaliste falso-ecologiste propongono la solita mattanza della sterilizzazione e delle reclusione, anziché il necessario cambio di paradigma a favore di una accettazione di quella che è comunque una presenza oggi voluta dalla Natura e da studiare con curiosità scientifica vera e aperta e non con spirito repressivo miope ecoterroristico, da “killer dei fichi d’India”, insieme a tante altre piante bollate come specie fuori luogo in Europa e a rischio di eradicazione come gli Alberi del paradiso (Ailanti, nome scientifico Ailanthus altissima), Agavi, Giacinto d’acqua, Loto sacro d’acqua asiatico (Nelumbo nucifera), ecc., per poi scoprire che già tante delle specie nella lista degli ecocidi speculativi son state paleointrodotte o che eran già qui in Europa nei loro generi nelle epoche geologiche passate (vedi solo ad esempio Ailanthus e Nelumbo)! Siamo di fronte ad una falsa-ecologia pseudo-scientifica dunque desertificatrice da stigmatizzare, fermare e allontanare da tutte le istituzioni, che produce caterve di studi dalle conclusioni spazzatura solo per legittimarsi questi rastrellamenti disdicevoli, dove anche la stessa biologia, e la grande teoria evoluzionistica vengono calpestate impudicamente!
Invitiamo tutti ad aderire anche al nostro gruppo spontaneo in questo momento così difficile per la vita animale, e non solo, in Italia, e non certo a causa di fenomeni naturali o di repentini stravolgimenti climatici come si cerca di dirottare l’attenzione, ma proprio a causa dell’uomo e oggi tanto più paradossalmente delle speculazioni che si stanno muovendo sotto la menzogna della Falsa-Ecologia (vedi la maxi frode della strumentalizzata Xylella fastidiosa o delle mega pale eoliche industriali falso-green in Puglia solo ad esempio), con persino oggi la correlata minaccia dei nostri boschi visti da speculatori falso-green collusi con la peggiore mala-politica soltanto come risorse da predare!
Un processo degenerativo questo assolutamente da fermare e invertire nel verso della naturalizzazione, con politiche statali di reintroduzione delle specie scomparse a causa dell’uomo, non invece la desertificazione con biocidi di ciò che c’è già, (come vorrebbero invece certi odierni “professionisti del biocidio falso-ecologista”), e che costituisce comunque una ricchezza di cultura, ambiente, suggestioni naturalistiche ed economia, nel verso del rimboschimento, del restauro dei paesaggi storico-naturali del Belpaese nel buon principio del “come era e dove era” con la ricerca sempre in ogni scorcio del pittoresco, favorendo una agricoltura e un allevamento nelle filosofia di un vero biologico, e dove l’uomo si inserisce con equilibrio nella Natura per uno sfruttamento responsabile delle risorse senza mai estinguerle, (ma al contrario!), come invece stava accadendo con la follia della sterilizzazione seriale dei gani e dei gatti e non solo!”.
Attualità
Droga nella “167”, un arresto
Blitz della Polizia di Stato, operazione antidroga e un arresto nel quartiere popolare del Capoluogo

La Polizia di Stato ha messo a segno un’importante operazione antidroga nella zona 167/B di Lecce, quartiere ad alta densità criminale e da sempre sotto la lente delle forze dell’ordine.
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce, al termine di un’attività investigativa mirata, hanno fatto irruzione in un appartamento di piazzale Genova, sorprendendo un uomo con un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti già pronte per lo spaccio.
Nel corso della perquisizione, i poliziotti hanno sequestrato oltre 53 grammi di cocaina, 17 grammi di hashish e marijuana, oltre a materiale per il confezionamento delle dosi, bilancini di precisione e denaro contante, probabilmente ricavato dall’attività illecita.
La droga era occultata in diversi nascondigli, tra cui una custodia per videocassette VHS, segno di una particolare organizzazione nello stoccaggio e nella distribuzione delle sostanze.
All’interno dell’abitazione, al momento dell’intervento, erano presenti anche due giovani già noti alle forze dell’ordine come assuntori di stupefacenti.
Uno di loro è stato sanzionato dopo essere stato trovato in possesso di una dose appena acquistata.
L’operazione ha messo in luce come il flusso di tossicodipendenti fosse diventato un fenomeno quotidiano nella zona, alimentando un circuito di degrado sociale e criminalità.
Grazie al lavoro della Squadra Mobile, è stato inferto un colpo significativo a una delle piazze di spaccio più attive della città.
Il pubblico ministero di turno ha disposto i domiciliari per l’arrestato.
Le sostanze sequestrate saranno sottoposte a ulteriori accertamenti da parte della Polizia Scientifica.
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Approfondimenti
Spedizione auto all’estero: guida completa per evitare problemi
Una guida completa, per sapere tutto ciò che serve per organizzare la spedizione del tuo veicolo all’estero in modo sicuro, efficiente e conforme alle normative…

Sono numerose le situazioni che possono portare alla necessità di trasferire un veicolo all’estero.
In questa guida completa, scoprirai tutto ciò che serve sapere per organizzare la spedizione del tuo veicolo all’estero in modo sicuro, efficiente e conforme alle normative.
Quando si spedisce un’auto fuori dall’Italia
Molti italiani che tornano in patria dopo un periodo all’estero, oppure che si trasferiscono in un altro Paese per motivi familiari, lavorativi o personali, scelgono di portare con sé anche il proprio veicolo.
In questi casi, la spedizione dell’auto rappresenta una scelta comoda e spesso più economica rispetto all’acquisto di un nuovo mezzo nel Paese di destinazione.
Chi acquista un’auto all’estero — magari approfittando di offerte vantaggiose o veicoli d’importazione — deve organizzare il trasporto fino in Italia.
Lo stesso vale per chi vende un’auto a un cliente straniero. In entrambi i casi, è essenziale gestire correttamente le pratiche doganali e fiscali.
Professionisti, studenti universitari o lavoratori in trasferta possono aver bisogno della propria auto per muoversi agevolmente nel nuovo Paese.
Esportare auto per la vendita in mercati esteri, partecipare a fiere, rally, raduni o eventi motoristici richiede spesso il trasporto del veicolo con modalità sicure, rapide e tracciabili. È fondamentale evitare danni, ritardi o blocchi doganali.
Che si tratti di un trasferimento di residenza, di un acquisto internazionale o della partecipazione a un evento, conoscere le regole ed i documenti necessari per il trasporto è fondamentale per evitare imprevisti.
Documenti e pratiche doganali
La burocrazia rappresenta uno degli aspetti più delicati della spedizione internazionale di un veicolo. Ecco i documenti principali richiesti:
- Carta di circolazione e documento d’identità: Il proprietario deve fornire la carta di circolazione del veicolo e un valido documento d’identità. Nel caso di auto intestate a persone giuridiche, serve anche la visura camerale o delega.
- Dichiarazione di esportazione (per extra-UE): Per spedizioni verso Paesi extra-UE è obbligatoria la dichiarazione doganale di esportazione. Questo documento viene compilato telematicamente tramite il sistema AIDA dell’Agenzia delle Dogane.
- Tasse, IVA e differenze tra UE ed extra-UE: All’interno dell’Unione Europea non si paga dazio doganale, ma potrebbero esserci implicazioni fiscali legate all’IVA. Per i Paesi extra-UE, invece, possono esserci dazi, imposte e regole più stringenti da rispettare.
- Documenti richiesti dal Paese di destinazione: Ogni Paese ha regole diverse: certificati ambientali, permessi temporanei di circolazione, eventuali traduzioni giurate o attestazioni di conformità tecnica. È consigliabile informarsi preventivamente o affidarsi a un operatore esperto.
Modalità di trasporto disponibili
La spedizione internazionale di un’auto può avvenire con diverse modalità, ognuna con caratteristiche, tempi e costi diversi.
RoRo (Roll-on/Roll-off)
È una delle soluzioni più utilizzate per spedire auto via nave. Il veicolo viene guidato direttamente sulla nave, come in un traghetto.
- Pro: più economico, rapido nelle tratte frequenti.
- Contro: il veicolo deve essere marciante, non si possono spedire oggetti all’interno.
Container (gruppaggio o dedicato)
L’auto viene caricata in un container marittimo. Si può scegliere tra container condiviso (gruppaggio) o esclusivo.
- Pro: maggiore protezione contro urti, agenti atmosferici e furti; possibilità di caricare effetti personali.
- Contro: più costoso rispetto al RoRo.
Trasporto su bisarca internazionale
Per le tratte terrestri (es. Italia–Germania), si può optare per il trasporto su camion bisarca.
- Pro: ideale per spedizioni all’interno dell’UE.
- Contro: non sempre disponibile per lunghissime distanze.
Tempistiche realistiche e cosa aspettarsi
Ecco una panoramica delle tempistiche che si possono presentare a chi decide di effettuare una spedizione internazionale del veicolo.
- 5–10 giorni per le spedizioni UE: per le destinazioni europee, i tempi sono generalmente brevi. Il trasporto su gomma o la combinazione gomma/nave permette di consegnare in circa una settimana, salvo imprevisti.
- 15–40 giorni per le spedizioni extra-UE: spedire verso Stati Uniti, Canada, Africa o Asia può richiedere fino a 4–6 settimane, considerando il transito marittimo e i controlli doganali.
Le tempistiche sopra riportate sono tempi medi che possono subire variazioni considerevoli per via di diversi fattori come ad esempio:
- Controlli doganali
- Festività e scioperi portuali
- Condizioni meteo
- Alta stagione
Assicurazione e protezione del veicolo
Le compagnie di trasporti generalmente includono nel costo di spedizione una copertura assicurativa di base per danni o perdita del carico trasportato.
Tuttavia, è consigliabile valutare assicurazioni aggiuntive contro danni parziali, furti o incidenti durante la movimentazione.
Una polizza standard copre:
- perdita totale (es. nave affondata)
- incendio o eventi catastrofici
- danni da movimentazione, se certificati
Per auto sportive, d’epoca o di lusso, è essenziale una copertura assicurativa completa, preferibilmente con stima del valore certificata da perito. Inoltre, si consiglia il trasporto in container dedicato per massima protezione.
Perché scegliere Transportami per spedizioni internazionali
Organizzare la spedizione internazionale di un’auto richiede esperienza, precisione e contatti affidabili: Transportami offre tutto questo e molto di più.
Con anni di esperienza nel settore, Transportami gestisce spedizioni verso qualsiasi destinazione, anche in Paesi con procedure complesse come Stati Uniti, Emirati Arabi, Canada e Sud America.
Il nostro team aiuta nella preparazione di tutta la documentazione doganale, traducendo i documenti quando necessario e offrendo assistenza in più lingue per clienti e destinatari esteri.
Transportami collabora direttamente con autorità doganali, agenti portuali e compagnie marittime, riducendo tempi di attesa e rischi di blocchi.
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Attualità
«La sindaca sono io e parlo io!»
È polemica a Collepasso dopo le dichiarazioni della prima cittadina in consiglio comunale. La consigliera M5S Eliana Vantaggiato: «Il ruolo delle istituzioni è quello di garantire rispetto reciproco, dialogo e partecipazione, non di imporre autorità e silenzio». Il coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle Iunio Valerio Romano: «La consigliera Vantaggiato ha massimo sostegno e piena solidarietà da parte dell’intera comunità pentastellate». La replica della sindaca: «Giù le mani da Collepasso»

«Ritengo doveroso informare la cittadinanza e l’opinione pubblica circa le gravi affermazioni pronunciate dal sindaco Laura Manta durante il consiglio comunale del 27 agosto, secondo cui “chi perde sta zitto, chi vince può parlare…”; “quando diventerete sindaci voi parlerete sempre…”; “oggi la sindaca sono io e parlo io. Così funziona! È democrazia”. Parole che, oltre a risultare offensive nei confronti dei consiglieri comunali e di chi rappresenta una parte della cittadinanza, minano i principi fondamentali della democrazia e del confronto libero e paritario nelle istituzioni».
La denuncia porta la firma della consigliera M5S di Collepasso, Eliana Vantaggiato, che aggiunge: «Il nostro Comune vive in un clima di divisione, paura e intimidazione, che non può lasciare indifferenti. Per questo ho formalmente segnalato l’accaduto alle autorità competenti, confidando in un pronto intervento a tutela della democrazia, della legalità e della serenità della nostra comunità».
«Ribadisco», insiste la consigliera (dimessasi nel 2023 dal ruolo di assessore per «dubbi sulla correttezza della procedura di affidamento di un progetto relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico e per interferenze nella gestione delle politiche sociali»), «che il ruolo delle istituzioni è e deve restare quello di garantire rispetto reciproco, dialogo e partecipazione, non di imporre autorità e silenzio».
«Un sano e democratico confronto politico», ha commentato, a margine della denuncia della consigliera Vantaggiato, il Coordinatore M5S per la Provincia di Lecce e già senatore, Iunio Valerio Romano, «deve passare dalla possibilità di manifestare il proprio pensiero in maniera libera e senza condizionamenti. La dialettica democratica non prevede una sorta di “disuguaglianza” tra “vincitori e vinti”. Chi vince governa, ma il diritto di opporsi all’azione di governo è inviolabile. Eliana Vantaggiato ha massimo sostegno e piena solidarietà da parte dell’intera comunità pentastellata».
LA SINDACA: «ATTEGGIAMENTO POLITICAMENTE SCORRETTO E VILE»
«Giù le mani da Collepasso»!
È arrivata a stretto giro di… post la replica della sindaca Laura Manta: «Lo dico con coraggio e convinzione a chi pensa di svendere il nostro paese con la sola finalità di attaccare politicamente la mia persona».
«Scrivo questo post», spiega la prima cittadina, «dopo aver letto il comunicato del M5S in cui, a fronte di un’ora e mezza di consiglio comunale, viene estrapolato un solo passaggio del mio intervento strumentalizzando le mie parole».
Poi spiega: «Dopo le innumerevoli offese e inviti a tacere rivolti alla mia persona da parte della consigliera Vantaggiato, già prima la Presidente del Consiglio aveva provato a ricordare a lei e a tutti i membri del consiglio comunale che il nostro regolamento prevede che sullo stesso argomento il Sindaco possa intervenire liberamente più volte. Tanto ho ribadito. Senza minimamente ledere la libertà di pensiero o di parola, né il contraddittorio che si è regolarmente svolto sino alla fine della seduta».
«Spiace constatare», prosegue con le sue considerazioni, «come a fronte del tema della seduta consiliare, convocata per discutere della questione mensa, nessuno dell’opposizione abbia saputo apportare un contributo concreto alla discussione ma che il tutto, come ogni volta, si sia concluso con l’analisi errata di una semplice frase che aveva solo il senso di riportare l’ordine ed il rispetto dei ruoli e dei tempi».
«Conoscete tutti il mio alto senso civico, il rispetto, l’uso ponderato delle parole» si difende per poi passare ancora al contrattacco: «Che addirittura la segreteria provinciale del M5S dia seguito a questi continui post e comunicati contro la mia persona per sbeffeggiare tutta una intera comunità facendoci uscire sui giornali, strumentalizzando una frase detta in un contesto più ampio lo trovo politicamente scorretto e vile».
Laura Manta rimarca il concetto: «Giù le mani dalla mia comunità. Lo dico da sindaca che con orgoglio, tenacia, forza e sacrificio sta amministrando un paese che non merita questa continua narrazione politica distorta. Dov’è il coordinatore provinciale M5S tutte le volte che la consigliera Vantaggiato blocca e offende sui social, con giudizi pesanti e volgari, o nei comizi, la mia persona e tutte le persone di Collepasso? Cos’è? La libertà di pensiero esiste solo quando a parlare dovete essere voi? E poi, nel momento in cui vi si ricorda che ci sono regole da rispettare, come quelle del consiglio comunale, gridate allo scandalo? E per coprire il flop della vostra opposizione politica qual è il prezzo da pagare? La berlina sui giornali?»
«Ce ne ricorderemo alle prossime regionali», minaccia, «quando verrete a chiedere i voti nel paese che state maltrattando e denigrando solo per attaccare politicamente la sottoscritta».
«Giù le mani da Collepasso!», ripete per la terza volta la sindaca, «è ora di dire basta a questi continui attacchi che ricevo e riceviamo come comunità ogni giorno».
«State provando ad alzare ogni giorno questi polveroni», conclude Laura Manta, «ma non presterò il fianco alle vostre offese perché l’amore per la mia comunità è più grande e forte di ogni, seppur violenta, vostra provocazione».
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