Appuntamenti
Teatro in carcere
A Borgo San Nicola andrà in scena (mercoledì 5 dicembre ore 15, ingresso gratuito) “Vide Cor Meum”, il Terzo Studio del Collettivo Rosa dei Venti, scritto e teatralizzato dai lettori detenuti
Chi di noi può dire di non aver mai fatto un colloquio con la propria ombra? Chi può dire di essere riuscito ad abbracciarla o a dimenticarne la voce dopo averla combattuta? Quell’ombra è il cortocircuito che ci connota, lo specchio in cui si affacciano le nostre età, la memoria, tutto quello che l’ha nutrita. Perché esiste qualcosa, in ciascuno di noi, che ci induce a essere in un certo modo, a fare certe scelte, a prendere certe vie, ed è il daimon, il demone custode che riceviamo come compagno prima della nascita, secondo il mito di Er raccontato da Platone. Il daimon è la nostra vocazione profonda, quel senso di chiamata che spesso non capiamo o non riusciamo a riconoscere. Il Collettivo Rosa dei Venti torna in scena portandolo in dono in un cerchio di storie paradigmatiche che sono in parte un diario spaginato e, soprattutto, il tentativo di dialogare con i daimon che abitano le nostre ombre, alla stregua dei luoghi – i paradisi perduti, la casa, i quartieri d’infanzia, la scuola, il carcere – in cui siamo rimasti sospesi su un senso di destino. Un analogo incantesimo genera l’innamoramento per una destinazione – l’Itaca di Ulisse – o per una persona – Beatrice per Dante. La voce del demone custode, proprio come quella delle anime gemelle che scegliamo al primo sguardo, è fatale.
Di questa fatalità raccontano gli autori del Collettivo Rosa dei Venti, protagonisti del Terzo Studio Vide Cor Meum, scritto e teatralizzato dai lettori detenuti partecipanti al Laboratorio stabile di Scrittura e Lettura Mondo Scritto a cura della scrittrice e giornalista Luisa Ruggio, coadiuvata nella ricerca fotografica da Veronica Garra, in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale. Lo studio andrà in scena nel Teatro del Carcere di Lecce “Borgo San Nicola” mercoledì 5 dicembre 2018, alle ore 15, e include un dibattito con il pubblico al termine della prova aperta. È il frutto delle attività avviate dal 2017 nella Biblioteca della sezione maschile del carcere.
VIDE COR MEUM
IL TERZO STUDIO DEL COLLETTIVO ROSA DEI VENTI
“La tua differenza non ha bisogno di mura a sua garanzia; la garanzia è stata data all’inizio dall’immagine che hai nel cuore e che ti accompagna lungo tutta la vita. Gli scrittori, in particolare, sembrano refrattari alle biografie. Henry James bruciò i diari in un falò in giardino. Lo stesso fece Dickens.
A ventinove anni Freud aveva già distrutto i suoi. C’è qualcosa in noi che non vuole esporre, nero su bianco, i fatti, per timore che li si prendano per la verità, la sola verità. Qualcosa in noi non vuole essere spiato troppo da vicino, non vuole svelare l’ispirazione di tutta una vita. Qualcosa in noi vuole difendere l’opera della vita, vuole proteggere le cose realizzate, in qualunque sfera si siano verificate, dal contesto in cui si sono verificate” (James Hillman, “Il codice dell’anima“).
Che cos’è questo qualcosa? Ecco la domanda che muove la ricerca laboratoriale vissuta dal Collettivo Rosa dei Venti, fondato nel 2016 dalla scrittrice Luisa Ruggio insieme a sedici lettori detenuti nella sezione maschile del carcere di Lecce, coadiuvata nella ricerca fotografica da Veronica Garra, nella fase di stesura del Terzo Studio Vide Cor Meum | Dialoghi dell’ombra. Gli inuit (piccolo popolo dell’Artico) hanno una lingua a sé per parlare dell’altra anima, del demone custode o dell’ombra.
Questo misterioso daimon che da secoli feconda tutte le nostre fiabe, le poesie e la letteratura è la voce profonda che ci domina.
IL PROGETTO
LABORATORIO STABILE DI SCRITTURA E LETTURA “MONDO SCRITTO” NELLA BIBLIOTECA DELLA SEZIONE MASCHILE DEL CARCERE DI LECCE
Il Collettivo Rosa dei Venti è un progetto in favore dei lettori e autori in formazione detenuti nel Carcere di Lecce “Borgo San Nicola”, fondato nel 2016 da 16 lettori detenuti insieme alla scrittrice Luisa Ruggio.
Opera nella piccola biblioteca della sezione maschile della Casa Circondariale, abitata dal Collettivo: è quella una delle tre zone franche del carcere, un presidio di bellezza necessario per restare umani, vissuto e nutrito dalle attività laboratoriali che il Collettivo ha avviato e svolge quattro giorni a settimana, dal lunedì al venerdì.
Nell’ambito del progetto La Rosa dei Venti dedicato a questa biblioteca di comunità invisibile e periferica della città di Lecce, il Collettivo ha dato vita al Laboratorio Stabile di Lettura e Scrittura Creativa Mondo Scritto, che si svolge nella biblioteca e nella sala cinema della sezione maschile ed è inteso come una Scuola Vagabonda fatta di libri viventi e storie da salvare e raccontare. Lettura, Scrittura, Cineforum, Training del narratore, sono alcuni dei viaggi intrapresi dal Collettivo Rosa dei Venti che, il 18 dicembre 2016 (in replica il 22 gennaio 2018), ha esordito nel teatro del carcere presentando agli studenti di alcuni istituti scolastici del Salento il Primo Studio “Corpo Scritto – reading teatralizzato sul tema del ritratto dell’Altro”. Nel 2018 il Collettivo ha firmato e prodotto il Secondo Studio “Mittente/Destinatario”, una riflessione sulla lettera d’amore e sulla parola scritta, in seguito al quale è stata avviata la convenzione tra il carcere di Lecce e il Polo Biblio-museale del Salento per il reinserimento lavorativo dei detenuti nel ruolo di bibliotecari della nuova sezione della storica Biblioteca Bernardini. “Vide Cor Meum” è il Terzo Studio del Collettivo Rosa dei Venti che attualmente sta lavorando alla stesura di un libro/diario di bordo.
IL SENSO
L’IMPEGNO PER UN CARCERE SOCIALE
A pensarci bene, il carcere di Lecce può essere considerato un altro borgo del Salento, poiché – come molti piccoli centri rurali dell’entroterra – conta mille anime. Eppure questo “borgo”, alla periferia della città, malgrado gli sforzi che puntano a farne un carcere sociale, resta invisibile agli occhi della comunità che continua a considerare il penitenziario una discarica sociale.
L’obiettivo del Collettivo Rosa dei Venti è creare un ponte dove il dentro ed il fuori possano di nuovo generare un senso di partecipazione ed inclusione, rieducando la comunità a riconsiderare le storie delle persone private della libertà in seguito ad una condanna.
Nono sono numeri. Sono Francesco, Nicola, Domenico, Maurizio, Massimiliano, Luigi, Cosimo, Alessio, Simone, Gianluca, Arjan, Mario, Salvatore, Fiodor, Felice. I più anziani del gruppo hanno 50 e 60 anni, gli altri hanno età che vanno dai 25 ai 35/40.
FRAMMENTI DI SCRITTURA
“LE MILLE E UNA NOTTE DEL CONDANNATO”
Autore Luigi – Tratto da “Vide Cor Meum”
Metà Luglio 2004, giornate così calde da toglierti il respiro. Nell’Aula Bunker si stava celebrando l’ultima udienza del mio processo, in silenzio ecclesiastico pendevo dalle labbra dell’avvocato che stava sostenendo la sua tesi difensiva. Aggrappato alle sbarre della gabbia, ascoltavo senza osservare. Un’ora, due ore, tre ore. Finisce il primo avvocato: Signor Presidente mi associo alla richiesta del mio collega e invoco l’assoluzione. Così iniziò anche il secondo avvocato, tre ore di arringa. Verso le tre e mezzo il Presidente si ritira per deliberare. L’attesa, l’ansia, il caldo. Verso le sette di sera, la scorta, su suggerimento del cancelliere, decise di riportarmi in carcere dove avrei potuto aspettare tranquillo il momento di tornare per la lettura della sentenza. Tornato in cella, mio fratello aveva già preparato la cena, il caldo e l’ansia avevano già saziato la mia fame e così mi sedetti vicino alla finestra perché anche il sonno mi aveva abbandonato. Accompagnato dal canto stonato dei grilli e dalle sigarette arrivai a notte fonda, verso le tre sentii i passi avvicinarsi alla mia cella: Preparati che devi andare in tribunale per la sentenza. Attraversai Lecce deserta nella notte, un silenzio assordante nelle orecchie, nell’aula del tribunale non c’era nessuno eccetto i miei avvocati, l’accusa con i suoi agenti di scorta ed io con la mia. Il suono di un campanello preannunciò l’arrivo dei giudici togati e popolari, il presidente si avvicinò al microfono: In nome del popolo italiano la Corte dichiara l’imputato colpevole e lo condanna alla pena dell’ergastolo.
“LA NOTTE RITROVO LE PAROLE DI MIO PADRE”
Autore Arian- Tratto da “Vide Cor Meum”
Non è importante se sei un bambino o un adulto, le conseguenze sono sempre uguali. Una condanna è sempre una condanna, o ti chiudono i genitori nel bagno di casa o la maestra ti mette in punizione davanti a tutta la classe a tenere il peso del corpo su un piede solo, o lo Stato ti mette in carcere. Negli occhi e nel cuore delle persone vivi solo in un modo, o da buono o da cattivo. La sera quando chiudono le porte sento la presenza di mio padre. La sua ombra è insieme a me, non mi abbandona. Durante il giorno in sezione mi confronto con molte persone, persone che mi vogliono bene o persone con due facce, persone che ti rovinano per un pacco di caffè, per invidia o per nessun motivo. E la notte penso alle parole di mio padre. Quando a 16 anni ho commesso il mio primo reato, papà mi portò al bar sotto casa per parlarmi, mi disse: Figlio mio, vedo che hai fatto una scelta, ti darò tre consigli e non li dimenticare mai. Primo: qualsiasi cosa tu faccia nella vita, fallo da solo, se lo fai solo non è mai successo. Secondo: se presti i soldi a un amico o li metti in banca, non sono più tuoi. Terzo: un uomo ha sempre bisogno di un amico e l’amico è sempre il più grande figlio di puttana.
Appuntamenti
“Tra le tue braccia”: la storia della piccola Angelica in un’opera teatrale
A Casarano va in scena la prima dell’opera teatrale dedicata ad Angelica Pirtoli, la più piccola vittima di mafia d’Italia, e a sua madre Paola Rizzello. E avverrà domani, dicembre, nel giorno del suo compleanno. Successivamente, lo spettacolo sarà riproposto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile
Un’opera teatrale inedita, ispirata e dedicata alla memoria di Angelica Pirtoli, la più piccola vittima di mafia in Italia, e a sua madre Paola Rizzello.
“Tra le tue braccia”, opera inedita di e con Giustina De Iaco, andrà in scena domani, venerdì 5 dicembre (sipario alle ore 18,30), presso l’Auditorium Comunale “prof. Gino Pisanò” di Casarano.
L’opera è stata realizzata grazie al fondamentale contributo dell’avviso pubblico regionale “Futura – La Puglia per la Parità – Terza Edizione” e nasce dalla volontà dell’Associazione “Angelica Pirtoli” di rinnovare la memoria attraverso il teatro, le arti, la musica, promuovendo il dialogo sulla giustizia sociale e la legalità coinvolgendo in particolare le giovani generazione.
La data scelta è fortemente simbolica: il 5 dicembre 1989 è il giorno in cui Angelica è nata; il 5 dicembre 2024 è il giorno in cui l’associazione “Angelica Pirtoli – Semi di giustizia e rinascita” è nata.
Com’è noto, la bambina venne uccisa a Parabita il 20 marzo 1991, all’età di due anni, assieme alla mamma Paola Rizzello, ritenuta testimone scomoda dal clan Giannelli.
I loro corpi vennero ritrovati solo molti anni dopo, grazie alle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia: quello di Paola nel 1997, quello della figlioletta nel 1999.
«Con questa opera teatrale», sottolinea Nadia Rizzello, zia di Angelica e presidente dell’associazione, «vogliamo restituire voce e dignità a Paola e Angelica, due vittime innocenti di mafia, strappate alla vita da una brutalità che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Questa rappresentazione non è solo memoria e resistenza culturale, è semina di giustizia. È un tentativo di trasformare il dolore in un impegno, in un modo per dire ai giovani che la legalità si costruisce anche con l’arte, con la conoscenza, con la bellezza. Ringrazio Giustina De Iaco per aver raccolto con delicatezza e profondità la nostra storia e tutti coloro che hanno creduto e reso possibile questo nostro progetto. Continueremo a lottare perché nessun’altra madre e nessun’altra bambina debbano più subire simili atrocità nel silenzio e nell’omertà».
L’opera sarà preceduta da un prologo musicale, mentre a seguire ci sarà un dibattito sul tema “L’antimafia sociale e il ruolo delle donne”, che vedrà protagoniste diverse personalità del mondo della cultura, dell’impegno civile e rappresentanti delle istituzioni.
Dialogheranno: Nadia Rizzello; Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia; Anna Toma, presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità; Angelo Pansini della Fondazione Stefano Fumarulo.
Presenterà la serata Roberto Molentino, socio fondatore dell’associazione “Angelica Pirtoli”.
Dopo la prima a Casarano, l’opera sarà presentata martedì 9 dicembre al Teatro Renata Fonte di Ruffano e,in seguito, nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile, continuando a seminare giustizia, nel ricordo di Paola e Angelica.
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Tricase: Gospel Nights con Kirk Smith, le sue coriste e la Italian Soul Connection
Doppio appuntamento, venerdì 12 e sabato 13 dicembre, all’Aurora Art Space per immergersi nella magia del Natale e del pure Gospel tra sonorità blues, jazz e soul
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Emozioni Festival all’Aurora Art Space. Sarà Gospel Nights, con Kirk Smith e le sue coriste Tracey Duncan e Aaliyah arrivate direttamente dagli States.
Sul palco con loro anche la Italian Soul Connection: Marco Puzzello (tromba e flicorno), Roberto Esposito (pianoforte), Mauro Esposito (sax), Andrea Rossetti (synth e tastiere), Antonio De Donno (batteria), Mario Esposito (basso), e Stefano Scuro (voce e chitarra).
Doppio appuntamento, venerdì 12 e sabato 13 dicembre con un concerto travolgente per immergersi nella magia del Natale e del pure Gospel tra sonorità blues, jazz e soul.
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Ambulatorio Solidale a Casarano
Intitolato a “Titti Martina” con un nuovo servizio di ecodiagnostica per le persone in difficoltà. Inaugurazione giovedì 4 dicembre alle 16 in via Padre Bonaventura De Monte
La Comunità Ecclesiale di Casarano si arricchisce di un nuovo e importante servizio dedicato ai più fragili.
Giovedì 4 dicembre, alle ore 16, sarà inaugurato l’Ambulatorio Solidale “Titti Martina”, dotato di un servizio di ecodiagnostica avanzata e destinato alle persone che vivono condizioni di povertà sanitaria.
Questa opera si affianca al Centro di Ascolto e all’Emporio della Solidarietà che le parrocchie hanno ormai avviato da alcuni anni.
Alla cerimonia interverranno il Vescovo Fernando, che benedirà e aprirà ufficialmente la nuova struttura, e il direttore della Caritas Diocesana don Giuseppe Venneri insieme ai sacerdoti e diaconi della città, alle autorità civili e militari, i volontari del centro e i cittadini.
L’iniziativa nasce dalla sinergia tra Caritas Diocesana di Nardò-Gallipoli, Caritas Italiana, ForLife Onlus e Lions Club, con il sostegno dei fondi dell’8xMille alla Chiesa Cattolica e la collaborazione della Regione Puglia e dell’ASL Lecce.
Un nuovo strumento contro la povertà sanitaria L’ambulatorio “Titti Martina” è il primo di due ambulatori solidali che la Diocesi di Nardò-Gallipoli sta attivando per rispondere all’aumento delle situazioni di fragilità economica aggravate da problemi di salute.
La struttura è dotata di un ecocolordoppler multidisciplinare per l’ecodiagnostica di secondo livello e di un elettrocardiografo, strumenti fondamentali per garantire esami diagnostici a chi non può sostenerne i costi.
L’ambulatorio sarà intitolato a Titti Martina, volontaria di ForLife Onlus, prematuramente scomparsa e sempre impegnata nella tutela dei minori, nell’accoglienza e nel sostegno agli ultimi.
SECONDO AMBULATORIO A BONCORE
Tra poche settimane sarà operativo anche il secondo ambulatorio solidale, situato a Boncore (frazione di Nardò), realizzato con i fondi dell’8xMille e grazie al Progetto “Povertà e Salute” di Caritas Italiana, con il contributo di Banca Intesa.
Questa seconda struttura sarà predisposta anche per l’attivazione di un gabinetto odontoiatrico, già in fase di organizzazione.
RETE TERRITORIALE AL SERVIZIO DEI PIÙ FRAGILI
Entrambi gli ambulatori serviranno l’intero territorio della Diocesi, operando in stretta collaborazione con i Centri d’Ascolto Caritas e con le istituzioni pubbliche, per intercettare e accompagnare in modo efficace le persone che vivono situazioni di disagio sanitario ed economico.
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