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Appuntamenti

A Casarano le Parole tornano a essere Pietre

Arte e teatro nel cuore del centro storico: torna “Le parole sono pietre”, palcoscenico diffuso, capace di riscoprire e valorizzare luoghi simbolo della città, dai palazzi nobiliari alle chiese, fino a ex opifici e frantoi ipogei

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di Antonio Memmi


Palazzo Sansonetti apre le sue porte alla cultura.


Sabato 13 settembre, la galleria Percorsi d’Arte firma la decima edizione della manifestazione artistico-culturale “Le parole sono pietre”, un evento che intreccia pittura, teatro e musica nei luoghi simbolo della città.


Nata nel 2003, “Le parole sono pietre” ha periodicamente trasformato Casarano in un palcoscenico diffuso, capace di riscoprire e valorizzare luoghi storici – dai palazzi nobiliari alle chiese, fino a ex opifici e frantoi ipogei – intrecciando arti visive, poesia e musica.


Il titolo, ispirato a Carlo Levi, evoca le “pietre” dei palazzi antichi che diventano custodi di cultura, e le “parole” che come fili invisibili tengono insieme racconti e immaginari.


Quest’anno il sipario si alza alle 20 con l’inaugurazione della personale di Marzia Roversi, introdotta dal critico d’arte Toti Carpentieri.


Architetta mantovana, Roversi ha fatto della pittura il suo linguaggio privilegiato: dalle prime prove su intonaco alle tecniche miste su tavola, le sue opere mettono in scena figure femminili e animali sospesi tra sogno e realtà.


Tavole dorate, acrilici e legni vivi diventano porte verso un altrove poetico.


Critici come Paolo Levi e Felice Bonalumi hanno sottolineato il potere evocativo della sua ricerca: un’arte capace di porre domande sull’essenza stessa della realtà e sul confine tra immaginazione e vissuto.

Le sue opere hanno viaggiato tra Europa, Stati Uniti, Cina e Giappone, ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi.


La serata prosegue (ore 21) con lo spettacolo “Parole date”, portato in scena da Fabrizio Saccomanno con la compagnia URA Teatro.


Si tratta di un viaggio narrativo che intreccia dieci anni di esperienze, incontri e memorie, tra Salento e mondo.


«Il teatro è vivo», spiega l’attore, «perché si nutre degli istanti di vita che lo attraversano. In questo racconto c’è il peso delle difficoltà, la leggerezza delle soluzioni trovate, la forza degli incontri che cambiano lo sguardo».


URA Teatro, fondato da Saccomanno e Fabrizio Pugliese, lavora da anni sul territorio con progetti comunitari e narrazioni che intrecciano memoria e contemporaneità.


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Alessano

Parte da Alessano la carovana della Pace che attraversa la Puglia

Domani, 11 settembre, un momento di preghiera sulla tomba di Don Tonino Bello e poi la tappa a Tricase

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Peace at Work – “L’Italia del lavoro costruisce la pace”, la nuova campagna delle ACLI per promuovere la pace, il disarmo e la giustizia sociale a partire dal mondo del lavoro con la sua carovana arriverà con il Presidente Nazionale Emiliano Manfredonia in Puglia, nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto e Foggia rispettivamente l’11, 12, 13 e 15 Settembre.

La carovana passerà per i luoghi simbolo della questione sociale e del lavoro, con un percorso a tappe, invocando fiducia e coraggio in risposta alle guerre. La carovana della pace è partita da Palermo il giorno 2 Settembre, attraverserà circa 60 città italiane e si concluderà il 10 dicembre a Milano.

Obiettivo del tour sarà quello di agire nei luoghi della quotidianità: scuole, fabbriche, cooperative, cantieri, campi agricoli, università, ospedali. Sono i contesti del lavoro dove ogni giorno si costruiscono dignità, coesione, cura, sapere e comunità. Luoghi in cui si vive direttamente l’impatto delle scelte economiche, che oggi più che mai devono rimettere al centro la persona, contrastando l’idea tossica secondo cui “la guerra fa bene all’economia”.

Per la Puglia è una grande opportunità accogliere la carovana della pace dichiara Vincenzo Purgatorio, presidente Acli Puglia nella Terra di Don Tonino Bello e luogo di pace e di incontro tra oriente ed occidente. Vogliamo rimettere al centro il lavoro, la dignità, la legalità e la comunità come strumenti per disarmare i cuori e costruire il futuro. Sarà un’esperienza unica con il coinvolgimento di amministratori pubblici, espressioni del mondo lavoro, cittadini e intere comunità. Sarà un momento di festa ma anche di grande riflessione e attenzione con al centro la pace ed il lavoro”.

La tappa leccese

Giovedì 11 settembre

Ore 11.00 Cimitero di Alessano: preghiera sulla tomba di Don Tonino Bello

Ore 12.00 Fondazione Don Tonino Bello

Ore 12.30 Comune di Tricase

Ore 13.00 Pranzo solidale c/o la mensa della Caritas diocesana

Ore 17.30 Hospice Casa di Betania – Processione giubilare dall’Hospice all’ospedale Card. Panico.

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Appuntamenti

Due giorni di Salento autentico, lento e rispettoso con “Eh vengo anch’io!”

Sabato 13 e domenica 14 a (e da) Tricase: il programma

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Promuovere un turismo che “rispetta i territori” e che “lascia più di quello che prende”, per dirlo con le parole di Carlo Petrini, relativamente a slow travel.

È con questo spirito che torna, nel fine settimana del 13 e 14 settembre 2025, la kermesse targata Terrarossa “Eh vengo anch’io!”, giunta ormai alla sua quindicesima edizione.

L’iniziativa, nata nel 2011, quest’anno propone due giornate ricchissime di appuntamenti per vivere il Salento in modo autentico, lento e rispettoso, lontano dai modelli di accoglienza illimitata, che ogni anno compromette la vivibilità dei luoghi nei mesi centrali dell’estate generando un forte impatto anche sull’ambiente.

Si inizia sabato 13 settembre alla Chiesa dei Diavoli di Tricase con la “Festa del turismo possibile”.

Il pomeriggio, a partire dalle 16.30, sarà dedicato a mostre d’arte e fotografia che indagano il rapporto tra bellezza naturale e impatto umano.

Alle 17, ad aprire le attività rivolte ai bambini di tutte le età, uno spettacolo di arte circense e laboratorio di gioco circo aperto a tutti.

Seguiranno, alle 18, laboratori per tutte le età: dal trekking con gli asini alla conferenza nel bosco sul ritorno del lupo, fino alla manipolazione dell’argilla, tra folletti e fate.

La serata si concluderà con un pic-nic “salta cena” a cura delle massaie di Terrarossa e il concerto di Mino De Santis.

Domenica 14 settembre sarà il Porto Museo di Tricase ad ospitare una giornata interamente dedicata al “turismo attivo”. È possibile infatti prenotare un’ampia scelta di attività: uscite in barca a vela, pescaturismo, canoa, snorkeling, laboratori di marineria tradizionale, fino alla passeggiata pomeridiana alla scoperta del porto. Una tappa di riflessione riguarderà il tema “Paesaggio agrario e naturale tra degrado e incendi”, con interventi di tecnici ed esperti. Al centro di questa domenica di puro godimento anche la convivialità con un aperitivo a bordo del veliero Portus Veneris, previsto per mezzogiorno, e le degustazioni salta-pranzo, alle 13.15, presso il Laboratorio di comunità Tricase, via Marina Serra,53. Un cibo “genuino, etico e funzionale” al benessere.

L’iniziativa è patrocinata da Parco Naturale Otranto-Leuca, Provincia di Lecce e Comune di Tricase, si propone come un’occasione per riflettere collettivamente su un nuovo modo di fare turismo, inclusivo e rispettoso dell’ambiente e della comunità locale.

La partecipazione agli eventi di sabato è libera e gratuita; sarà possibile prenotare il pic-nic salta-cena. Per le attività di domenica è obbligatoria la prenotazione qui: https://forms.gle/fJ3nCicSeBkDzwRY9.

Potrete segnalare esigenze speciali di accessibilità o intolleranze alimentari via WhatsApp al numero +393207709937.

Consultate sul sito www.terrarossatricase.org il programma completo.

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Alessano

Osare la Pace

In preghiera sulla tomba di don Tonino Bello ad Alessano. Domani dalle 20 quando, alla presenza del vescovo mons. Vito Angiuli, il prefetto Nicolino Manno leggerà la “Preghiera sul molo”

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In Preghiera per la Pace sulla tomba di don Tonino Bello che ha lottato fino all’ultimo proprio per la Pace.

Per domani (mercoledì 10 settembre), alle 20, nel cimitero di Alessano, la Prefettura di Lecce e la Diocesi di Santa Maria di Leuca organizzano un “Incontro di preghiera per la Pace”.

Dopo l’introduzione di mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento e Santa Maria di Leuca, il prefetto di Lecce Natalino Manno, leggerà la “Preghiera sul molo” di don Tonino Bello.

Seguiranno un canto mariano del giovanissimo Salvatore De Giorgi e la Recita del Santo Rosario a cura di Giuseppe Afrune e don Domenico Carenza.

Don Tonino Bello è passato alla storia non solo per le sue piccole grandi azioni quotidiane, a sostegno degli ultimi, che curava e faceva alloggiare nel Vescovado di Molfetta, ma anche perché il 7 dicembre del 1992, quattro mesi prima di morire, salpò assieme ad altri 500 da Ancona alla volta di Sarajevo, per chiedere una tregua anche solo di poche ore, facendo scudo con il proprio corpo.

La nave venne colta da una tempesta e arrivò con diverse ore di ritardo.

Le trattative con i capi militari furono lunghe ed estenuanti.

Ma lungo il cammino per Sarajevo, don Tonino Bello raccontò “l’inizio di un miracolo umano”.

Gli autisti croati dei pullman malandati su cui viaggiavano i 500 volontari, vennero invitati a casa dai serbi per essere rifocillati.

Lo stesso don Tonino venne invitato da un uomo che stava dando il pranzo funebre per la morte di suo padre.

«Sono entrato e mi ha detto: “Io sono serbo, mia moglie è croata, queste mie cognate sono musulmane, eppure viviamo insieme da sempre e ci vogliamo bene. Perché questa guerra? Chi la vuole?».

I 500 entrarono a Sarajevo l’11 dicembre ad un orario impossibile: quello più pericoloso a causa dei cecchini.

Ma nessuno sparò contro di loro.

Il girono dopo don Tonino tenne un discorso memorabile  in un cinema buio e gelido davanti a vari capi religiosi e don Renato Sacco, consigliere di Pax Cristi, riuscì a registrarlo di nascosto consegnandolo alla storia.

Come San Francesco 800 anni prima, aveva fatto scudo con il suo corpo per arginare la guerra tra Crociati e Musulmani.

«Questa è la realizzazione di un sogno», disse il vescovo col grembiule, «di una grande utopia che abbiamo tutti portato nel cuore, probabilmente sospettando che non si sarebbe realizzata. Ma ringrazio il Signore che, attraverso il nostro gesto folle, ha realizzato l’utopia. Queste forme di utopia dobbiamo promuoverle, altrimenti le nostre comunità che cosa sono? Sono solo le notaie dello status quo, non le sentinelle profetiche che annunciano tempi nuovi. Siamo abituati a pensare che “osare” sia il verbo del combattere, quando per morire e ammazzare ci vuole coraggio, invece è la pace che va osata e che davvero richiede coraggio».

Osare la Pace, appunto.

Partendo dalla preghiera sulla tomba di don Tonino e chiedendo la fine di tutti i conflitti di questa guerra mondiale a pezzi.

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Papa Francesco in preghiera sulla tomba di don Tonino durante la visita in Salento dell’aprile 2018

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