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Countdown per S. Rocco a Torrepaduli. Il parroco: “La festa si farà!”
Nuove strade per l’evento. In paese voci sul comitato (don Gino: “Chiacchiere”) e sui lavori nel piazzale (il sindaco: “Al lavoro per garantire accesso in sicurezza”)
Un rituale che diventa storia, si tramanda e si rinnova nella tradizione che si ripete. È la festa di San Rocco a Torrepaduli, evento in grado ancora oggi, come in passato, di calamitare migliaia di persone da tutto il Salento. Migliaia di fedeli che si recano in pellegrinaggio (ormai perlopiù metaforico, al giorno d’oggi) al Santuario, per venerare la statua del Santo.
È la devozione che intreccia il profano. La liturgia che si snoda nelle preghiere, nella processione, nelle richieste di grazia. Per poi sciogliersi, al fare della sera, nel fragore della festa, nei colori e negli odori delle bancarelle, nell’attesa che scenda la notte, che si formi la ronda, con la danza delle spade, quando la gente attornia due contendenti che mimano un antico “duello rituale”. Le spade, ovviamente, non ci sono. Ma vengono sostituite dalle dita puntate contro l’avversario, al ritmo dei tamburelli e della fisarmonica, nell’alternarsi di movimenti di attacco e di difesa. Un vorticoso simbolismo, una forte rievocazione di quegli antichi duelli che, un tempo, dapprima con le spade e più recentemente con i coltelli, erano modo per difendere l’onore e l’orgoglio tradito.
Oggi quella delle spade è, appunto, una danza. Intreccia la musica, le sonorità tradizionali salentine. Epurate dalla violenza, le ronde hanno ancora quel forte richiamo di una volta e attorniano i contendenti con centinaia di persone, fino al sorgere del sole.
“Poche chiacchiere”
Con la fiera, con i fuochi, con tutti i suoi simulacri, la Festa di San Rocco ci sarà anche quest’anno, e non poteva essere diversamente, nonostante alcuni voci l’abbiano messa in dubbio nelle ultime settimane. Il programma, come di consueto, si dividerà in religioso e civile. Con il primo che inizierà già sabato 6, ed il secondo che conterà tre serate di eventi, una dopo l’altra a partire da Ferragosto.
Il parroco di Torrepaduli, Don Gino Morciano, è già pronto: “La gente è desiderosa di festeggiare! A maggior ragione dopo il periodo di paura per la pandemia. In tanti ci chiedono conferma dell’evento: si farà, a dispetto di alcune voci e nonostante alcuni aspetti tecnici in fase di risoluzione”.
Il riferimento è duplice. In primis al comitato festa, dato da molti per non pervenuto. “Sono solo chiacchiere”, spiega Don Gino. “Sì”, ammette, “l’impegno di qualche componente è venuto a mancare, vuoi per l’incertezza del periodo, vuoi per la mole di tempo necessaria per seguire le sorti del comitato. Tuttavia, seppur ridotto nel numero dei componenti, il gruppo che ho istituito quattro anni fa è ancora vivo”.
In secundis, l’accenno è ai lavori su Largo San Rocco. Il piazzale del santuario (meta finale del pellegrinaggio, snodo del grande evento, culla della festa e delle funzioni religiose) è oggi in parte un cantiere. È il progetto di rifacimento dell’intera area che, se prima era poco più che uno spiazzo (e, lontano dalla festa, un incrocio), diverrà più verde e più fruibile ai cittadini, donando anche una nuova cornice alla chiesa stessa.
“Ho chiesto all’amministrazione un corridoio umanitario”, scherza il parroco, “visto che i lavori non sono ancora ultimati. Per la festa, mi è stato garantito che verrà realizzato un passaggio apposito per il transito e per l’accesso al Santuario”.
È quanto ci conferma il sindaco, Antonio Cavallo: “Proprio in queste ore”, ci spiega al momento di andare in stampa, “la ditta che sta realizzando il rifacimento della piazza sta mettendo in sicurezza l’area, per renderla fruibile e per permettere a tutti di non mancare l’appuntamento con la festa. Poi”, aggiunge, “stiamo stanziando dei fondi che ci permetteranno di utilizzare le nuove strade per la realizzazione della fiera”.
Si tratta delle due nuove vie, aperte al traffico da pochi mesi, che mettono in collegamento via Enrico Fermi, via Regina Elena e viale San Rocco, attraversando quell’area che prima divideva di netto Ruffano dalla sua frazione. Per la prima volta, queste strade saranno parte dell’evento, rappresentando la vera novità della fiera che, in questo modo, potrà godere di nuovi spazi.
Intanto, lo stesso sindaco si è adoperato in prima persona per la pulizia del piazzale. Eccolo, immortalato dai cittadini che, di passaggio, lo hanno sorpreso all’opera.
Il programma
Il calendario religioso si apre sabato 6 con la novena che, tutti i giorni, fino a domenica 14, accompagnerà l’avvicinamento alla festa con 4 appuntamenti: alle ore 6, alle 7e30, alle 8e30 ed alle 19.
Lunedì 15 si entra nel vivo delle funzioni: alle 6, alle 7e30 ed alle 8e30 messe in Santuario. Alle 10, poi, in chiesa Madre. Alle 19 poi la messa seguita dalla processione.
Martedì 16 è il giorno del Santo. Si inizia con le prime messe in Santuario, alle 6 ed alle 7e30. Alle 10 traslazione della Statua di San Rocco dal Santuario in chiesa Madre dove, alle 11, don Piero Frisullo celebrerà la funzione religiosa. A differenza del passato, l’eucarestia con il Vescovo Mons. Vito Angiuli non si terrà in mattinata, bensì nel pomeriggio, dalle ore 19, sul sagrato della chiesa parrocchiale.
Il cartello degli eventi civili invece si apre la sera di lunedì 15 con la Fiera, le ronde spontanee su Largo San Rocco ed i fuochi pirotecnici. Poi martedì 16, sempre in serata, i tamburellisti di Torrepaduli e mercoledì 17 Mascarimirì in concerto.
Lorenzo Zito
Appuntamenti
Il loro grido è la mia voce – Poesie da Gaza a Casarano
Reading poetico con la partecipazione straordinaria di Nabil Bey Salameh, voce dei Radiodervish. Sabato 8 novembrem alle 19, 30, nella Galleria Percorsi d’Arte
La poesia come atto di resistenza.
La forza delle parole come tentativo di salvezza.
È da questa convinzione che nasce l’incontro dedicato al libro “Il loro grido è la mia voce – Poesie da Gaza”, che si terrà sabato 8 novembre, alle ore 19,30, presso la Galleria Percorsi d’Arte di Casarano.
Un reading poetico con la partecipazione straordinaria di Nabil Bey Salameh (foto in evidenza in alto), voce dei Radiodervish, che dialogherà con il giornalista Antonio Portolano (founder e direttore responsabile di UnoGenio e collaboratore del Nuovo Quotidiano di Puglia).
Marilena Cataldini, Davide Bruno e Loredana Manco si alterneranno nella lettura dei testi, in un intreccio di voci, suoni e silenzi che darà corpo a un racconto corale: quello dei poeti di Gaza.
Le trentadue poesie raccolte nel volume sono state scritte in gran parte dopo il 7 ottobre 2023, nel cuore della tragedia palestinese, in condizioni di estrema precarietà: poco prima di essere uccisi dai bombardamenti, come ultima preghiera o testamento poetico (Abu Nada, Alareer); mentre si fugge dalla propria casa (al-Ghazali); o da una tenda, in un campo profughi dove si muore di freddo e di bombe (Elqedra).
Come scrive lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione: «Scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata».
E ancora: «Queste poesie sono a volte dirette, altre volte metaforiche, estremamente concise o leggermente tortuose, ma è impossibile non cogliere il grido di protesta per la vita e la rassegnazione alla morte, inscritte in una cartografia disastrosa che Israele ha tracciato sul terreno».
Nabil Bey Salameh, traduttore e curatore dell’antologia, afferma: «Questa raccolta non è solo un lamento. È un invito a vedere, a sentire, a vivere. Le poesie portano con sé il suono delle strade di Gaza, il fruscio delle foglie che resistono al vento, il pianto dei bambini e il canto degli ulivi. Sono una testimonianza di vita, un atto di amore verso una terra che non smette di sognare la libertà. In un mondo che spesso preferisce voltare lo sguardo, queste poesie si ergono come fari, illuminando ciò che rimane nascosto».
Un incontro di parole, memoria e testimonianza per dare voce ai giovani poeti di Gaza, i cui versi risuonano come un grido collettivo contro il silenzio e l’indifferenza del mondo. Attraverso la lettura e la riflessione, Il loro grido è la mia voce diventa un invito a riconoscere la parola come resistenza e la poesia come ultimo spazio di libertà e verità.
In un tempo in cui la civiltà sembra aver smarrito la propria umanità, la voce dei poeti palestinesi ci costringe a guardare, ad ascoltare, a non distogliere lo sguardo.
Tra macerie, paura, evacuazioni e morte, i poeti scrivono per denunciare, ricordare, rivendicare o semplicemente per restare vivi.
Un luogo di cultura, qual è la Galleria Percorsi d’Arte nel sud del Salento, non può restare indifferente: qui l’arte diventa una forma di resistenza, fragile ma essenziale.
Ingresso su prenotazione e contributo, fino ad esaurimento posti.
Info: 328/3679819
NABIL BEY SALAMEH
Cantautore, etnomusicologo, scrittore e giornalista, Nabil Bey Salameh nasce a Tripoli, in Libano, da genitori palestinesi originari di Jaffa, costretti all’esilio durante la Nakba del 1948. Porta dentro di sé la memoria di quello sradicamento, trasformandola in visione, in canto, in ponte tra mondi.
Si trasferisce in Italia negli anni Ottanta per completare gli studi in ingegneria, ma sarà la musica a guidare il suo destino. Negli stessi anni fonda Al Darawish, una delle prime esperienze di world music in Italia, dando voce a una nuova sensibilità mediterranea capace di connettere Oriente e Occidente attraverso il linguaggio poetico e sonoro.
Nel 1997 fonda i Radiodervish, divenendo una delle figure più riconosciute della world music italiana e internazionale. Con il gruppo pubblica quindici album e si esibisce in teatri e festival di tutta Europa con un repertorio sospeso tra spiritualità, impegno e narrazione poetica.
Dal 1998 al 2007 è corrispondente in Italia per l’emittente televisiva internazionale Al Jazeera, raccontando le vicende del Mediterraneo con lo sguardo di chi conosce l’esilio ma anche il dialogo tra culture.
Attualmente insegna Etnomusicologia presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, dove forma nuove generazioni di musicisti e ricercatori nel campo delle musiche popolari e delle culture del Sud Globale.
La sua ricerca artistica abbraccia musica, teatro, poesia e letteratura. Ha collaborato con artisti del calibro di Franco Battiato, Massimo Zamboni, Noa, Nicola Piovani, Antonella Ruggiero, Paola Turci, Jovanotti, Stewart Copeland, Giuseppe Battiston, Carlo Lucarelli, l’Orchestra Araba di Nazareth e molti altri.
Nel 2016 pubblica per Jouvence la traduzione poetica di Le mie poesie più belle del celebre poeta siriano Nizar Qabbani. Nel 2019 inaugura per Kurumuny Editore la collana Camminamenti con il saggio Al Maqam – La storia di Naìma (O del corpo che si rivela), affiancato dalle poesie della scrittrice libanese Joumana Haddad.
Nel 2025 cura e traduce l’antologia Il loro grido è la mia voce – Poesie da Gaza, una raccolta di testi scritti da giovani poeti palestinesi sotto assedio, restituendo umanità, speranza e verità attraverso la parola poetica.
È ideatore e direttore artistico del FalastinFest, festival di cultura palestinese che ogni anno, in Puglia, crea un ponte di memoria e resistenza poetica tra Palestina e Mediterraneo.
Instancabile narratore di confini e incontri, Nabil Bey continua a interrogare il presente attraverso l’arte, la parola e la musica, dando voce ai Mediterranei sommersi e alle storie silenziate della sua Palestina.
MARILENA CATALDINI
Avvocata e redattrice di riviste di letteratura e pensiero sociale (Spazi-di-versi, Progetto Umanistico, Tempo di marea, L’incantare, A Levante). Ha partecipato a mostre di poesia visiva e mail art.
Coautrice dei testi Diario e D’intorni (Informadonna, 2001) e Verso Sud – Salento d’acqua e di terra rossa (Anima Mundi, 2008). Autrice dei libri di poesia Il Forte Bionda (Spagine Ed., 2020) e Armida Mondoni, ovvero la Viola e altre scritture (Macabor, 2024).
Nel 2023 ha vinto il Premio per poesia inedita “Bologna in Lettere”. I suoi testi appaiono in numerose antologie e riviste letterarie, tra cui Chiamata contro le armi (2022) e Poeti e coscienze per Gaza (2025).
DAVIDE BRUNO
Diciassettenne studente del Liceo Classico “Montalcini” di Casarano, è appassionato di discipline umanistiche, in particolare di letteratura.Ha ottenuto brillanti risultati a livello nazionale nei campionati di italiano e di greco antico. Amante del teatro, negli ultimi sei anni ha partecipato come attore a numerosi spettacoli, portando in scena la parola con sensibilità e passione.
LOREDANA MANCO
Architetta e libera professionista, visionaria e resiliente, con una profonda vocazione civica.
Fondatrice di Placemaking Casarano, integra progettazione tecnica, intelligenza emotiva e metodi maieutici per modellare spazi come manifesti viventi di pluralismo, cura e decompressione.
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Appuntamenti
A Melpignano Alan Lomax. Un americano nella Valle dei Trulli
Il suono delle radici: domani al Palazzo Marchesale il musicista del Canzoniere Grecanico Salentino, Massimiliano Morabito, presenterà il suo nuovo libro
Un viaggio tra memoria, musica e futuro.
Un appuntamento che intreccia la forza della ricerca con la delicatezza del ricordo.
Domani, alle ore 18, Melpignano accoglierà una serata di intensa emozione, quando Massimiliano Morabito presenterà il suo libro “Alan Lomax. Un americano nella Valle dei Trulli” (CGS Edizioni).
Nel Palazzo Marchesale, dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato, il musicista del Canzoniere Grecanico Salentino dialogherà con il prof. Eugenio Imbriani, antropologo e docente dell’Università del Salento e Mauro Durante, suo compagno di viaggi sonori, leader del Canzoniere Grecanico Salentino e direttore della CGS Edizioni.
Modererà Sara Colonna di Italea Puglia.
Il libro ripercorre l’avventura straordinaria del 1954, quando l’etnomusicologo americano Alan Lomax attraversò la Puglia con un registratore e una macchina fotografica, catturando suoni, volti e storie che raccontavano la verità di un popolo.
Morabito ricompone quel viaggio come un mosaico di voci e di gesti, restituendo la vibrazione di una memoria sonora che appartiene a tutti.
In quelle registrazioni, nei canti della Valle d’Itria e nei volti di Locorotondo, si riflette l’anima di un’Italia rurale e autentica, capace ancora oggi di commuovere, di farsi specchio e radice.
L’incontro diventa così un viaggio di restituzione, un abbraccio tra musica, ricerca e memoria collettiva, un dialogo che unisce passato e futuro attraverso la forza della tradizione popolare.
La presentazione del libro di Massimiliano Morabito è il primo degli eventi di un ricco programma che prenderà vita nei prossimi mesi all’interno del Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre nel Palazzo Marchesale.
Un progetto visionario che nasce dal desiderio dell’amministrazione comunale di Melpignano di dare voce al patrimonio materiale e immateriale del territorio, trasformando archivi e memorie in spazi di incontro e conoscenza.
inanziato dal PNRR M1C3 – Investimento 2.1 – Attrattività dei Borghi Linea B, che ha permesso l’acquisizione e la catalogazione del prezioso Archivio Luigi Chiriatti, risultato di oltre cinquant’anni di ricerca sul campo, un patrimonio di oltre 4 terabyte di materiali tra registrazioni, interviste, fotografie e documentazione etnografica è diventato un archivio vivo e patrimonio pubblico sul portale centrodocumentazionemelpignano.it
Grazie a un intervento specialistico di Emanuela Candido di IMAGO Cooperativa Sociale di Lecce, che ha definito un modello di classificazione coerente con la logica originaria di Chiriatti e la successiva catalogazione digitale tramite la piattaforma Archiui, sono accessibili otto macroaree tematiche: Canti di lavoro, d’Amore e Rituali; Cantori della tradizione locale; Favole salentine e altri racconti; Manifestazioni rituali e tradizioni popolari; Musica popolare, studi e ricerche; Raccolta di materiale multimediale vario; Storia orale del movimento contadino e operaio del Salento; Tarantismo: culto e manifestazioni rituali.
Non solo un archivio, il centro è un luogo che si attraversa. Grazie a un progetto finanziato dalla Regione Puglia ospita, infatti, due installazioni immersive realizzate da Massimiliano Siccardi artista di fama internazionale, già autore di celebri opere multimediali dedicate a grandi maestri come Van Gogh e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, che attraverso tecnologie digitali, proiezioni, intelligenza artificiale e ambienti sonori hanno trasformato documenti, immagini e spazi storici in esperienze emozionanti.
Una dedicata all’Archivio Luigi Chiriatti, e una site-specific ambientata nelle antiche prigioni di Melpignano, che ridona voce alle scritte dei detenuti, trasformando un luogo di dolore in uno spazio di riflessione e memoria condivisa.
Il Centro diventa così un luogo in cui passato e presente si intrecciano, un laboratorio di cultura, arte e partecipazione che guarda al futuro.
Come afferma la sindaca Valentina Avantaggiato «un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro».
In questa armonia di suoni, luci e visioni, Melpignano si conferma laboratorio di memoria e rinascita, dove le radici si fanno musica, e la musica diventa il linguaggio più puro della memoria collettiva.
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Fisichella al Grand Prix del Salento
L’ex pilota di Formula 1 taglierà il nastro della manifestazione venerdì 7 novembre a Leuca, dando il via ufficiale all’atteso evento motoristico targato Ferrari
Annunciata la presenza di una leggenda dell’automobilismo italiano al Grand Prix del Salento: Giancarlo Fisichella.
L’ex pilota di Formula 1 sarà l’ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione dell’evento, che si terrà la mattina di venerdì 7 novembre a Santa Maria di Leuca.
La presenza di Fisichella, protagonista di oltre 200 Gran Premi in Formula 1 con scuderie di vertice come Benetton, Jordan, Renault (con cui ha conquistato vittorie memorabili) e Ferrari, conferisce un prestigio eccezionale a questa edizione del Grand Prix del Salento.
Fisico parteciperà al taglio del nastro e darà il via ufficiale alla manifestazione in programma a Leuca, salutando il pubblico, i team e gli appassionati. Sarà un’occasione unica per tutti i presenti per incontrare da vicino un campione che ha portato i colori italiani ai vertici del motorsport mondiale.
«Siamo profondamente onorati di avere Giancarlo Fisichella con noi per dare il via al Grand Prix del Salento», ha dichiarato, orgoglioso, il promoter Pino Frascaro, dopo che domenica scorsa al Mugello ha conquistato un piazzamento prestigioso, classificandosi sul terzo gradino del podio nelle finali mondiali Ferrari-Coppa Shell.
«La sua carriera e la sua passione non hanno bisogno di ulteriori presentazioni», ha aggiunto il promoter originario del Salento (precisamente di Supersano) ed emigrato all’età di dieci anni con la famiglia in Svizzera.
«La sua partecipazione al Grand Prix del Salento», continua, «è un regalo per il pubblico e anche un importante riconoscimento per la rilevanza che il nostro evento sta proponendo nel panorama nazionale».
L’inaugurazione con Giancarlo Fisichella sarà aperta al pubblico e alla stampa.
IL GRAND PRIX DEL SALENTO
La competizione internazionale è dedicata alle Ferrari provenienti dal Challenge Ferrari Europe.
Nel fine settimana dal 7 al 9 novembre i piloti si sfideranno sul circuito cittadino di Santa Maria di Leuca.
I piloti con vetture Ferrari correranno lungo un circuito di 2,2 km realizzato utilizzando il lungomare Cristoforo Colombo e la strada parallela che corre alle spalle delle ville moresche.
Il pubblico avrà, così, la possibilità di partecipare ad un evento unico, godere delle evoluzioni dei piloti, ammirare da vicino vetture che normalmente corrono solo su pista, visitare i paddock, sfidare i piloti sui simulatori ed acquistare gadget esclusivi.
L’evento è patrocinato dal Comune di Castrignano del Capo, dalla Presidenza del Consiglio della Regione Puglia, da Automobilclub Lecce, Camera di Commercio e Cia.
La presentazione ufficiale del Grand Prix del Salento si terrà mercoledì 5 novembre, presso il Municipio del Comune di Castrignano del Capo.
In quella sede verranno svelati tutti i dettagli del programma e le novità di questa edizione.
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