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Le attività preferite dagli anziani di Gallipoli
Significa entrare nell’ennesima nuova fase della vita, nella quale trovare nuovi interessi, nuove curiosità, nuove persone con cui stare insieme…
L’età avanza inesorabilmente per tutti, ma questo non vuol dire fermarsi.
Anzi, significa entrare nell’ennesima nuova fase della vita, nella quale trovare nuovi interessi, nuove curiosità, nuove persone con cui stare insieme, nuove attività da portare avanti. E se si abita in una località di mare, certamente la cosa sarà ancora più piacevole, in quanto la visione dello specchio azzurro più grande del mondo farà stare meglio anche nell’animo.
Una di queste è Gallipoli, città meravigliosa della Puglia, tra le città più ambite dai turisti ogni anno. E allora cosa potrebbe piacere ai saggi gallipolini? Vediamolo insieme.
Giocare in compagnia
Uno dei giochi con cui gli anziani preferiscono intrattenersi in compagnia è sicuramente il bingo. Vecchio parente della Tombola, è come accennato tra i giochi di società più amati dalle generazioni più sagge. Questo a causa della propria semplicità nel regolamento, che prevede l’estrazione di alcuni numeri da segnare su delle cartelle da comprare prima dell’inizio della mano.
A Gallipoli propriamente non ci sono sale bingo, ma ve ne sono alcune a qualche decina di chilometri di distanza, il che non rende il trasbordo agevolissimo. Per fortuna, però, anche gli anziani stanno cominciando ad affacciarsi al mondo digitale.
Con l’aiuto di figli o nipoti più giovani, che vivono di internet, essi stanno sempre più visitando i siti online italiani di bingo a soldi veri, per evitare di doversi recare fisicamente in una delle sale relativamente vicine a Gallipoli e giocare comodamente anche dalla propria camera da pranzo o da letto.
Passeggiare sul lungomare di Gallipoli
Come ogni città che si rispetti, anche Gallipoli, è provvista di un meraviglioso lungomare, su cui a breve sorgerà anche una ruota panoramica e che fiancheggia la favolosa spiaggia bagnata da uno dei tratti dello Ionio più belli in assoluto. Esso si estende per circa 4 chilometri ed è diviso tra Lungomare Marconi, che costeggia tutta la zona di porto e Darsena, e quello Riviera, che consente di raggiungere stabilimenti e zone di spiaggia libera.
Non mancano le panchine ombreggiate e le zone per potersi fermare a chiacchierare con gli amici storici, quelli con i quali si è condivisa una gran fetta della propria vita. Certamente il lungomare è una zona molto frequentata dagli anziani della città, dato che lì è possibile tenersi in forma e respirare sana aria di mare, con lo iodio che aiuta il fisico a stare meglio, sia d’estate che d’inverno.
Partita a bocce sulla Spiaggia della Purità
Rimanendo in zona lungomare, un’altra attività che sicuramente è tra le preferite dai saggi gallipolini è una bella partita a bocce sulla spiaggia. I bocciodromi al coperto non mancano, il che consente di fare delle partite a bocce anche nel corso delle stagioni fredde e piovose, ma la bellezza della Spiaggia della Purità rende il tutto ancora più piacevole.
Specialmente nelle ore del tramonto, quando c’è sufficiente luce per giocare, le temperature record di questi giorni vanno leggermente a rinfrescarsi e la sabbia non scotta più come a mezzogiorno. Anche la temperatura dell’aria si rinfresca di quel tanto che rende l’atmosfera davvero piacevole da vivere.
Balli di gruppo
A Gallipoli, poi, non mancano di certo i punti di aggregazione, nei quali è possibile passare delle belle serate in compagnia di altri amici e scatenarsi, prima e dopo cena, in sessioni di ballo di gruppo. Dai canti della tradizione pugliese di un tempo, come la Taranta, fino alle canzoni spagnoleggianti, inglesi e italiane più moderne, grazie alla quali sarà possibile divertirsi fino a sera inoltrata.
Partita a Morto o Cucù, il gioco di carte pugliese per eccellenza
Per concludere il quadro sulle attività preferite dagli anziani gallipolini, non si può non citare un gioco di carte. Ma non uno di quelli classici, del tipo “Scopa”, “Tressette” o “Briscola”, che comunque sono tra i più gettonati anche qui. Bensì uno tipico del posto, noto anche come il Morto o Cucù.
Si tratta di un gioco da farsi con un mazzo di 40 carte, se possibile federiciane, cui possono partecipare più giocatori nello stesso momento. Tra di loro si sceglie un mazziere che mescola le carte e le distribuisce una per partecipante. Ognuno dei giocatori avrà una doppia chance: o tenere la carta o scambiarla con il giocatore che è subito dopo di lui nel turno. Quest’ultimo non potrà rifiutare lo scambio, a meno che non abbia in mano un “Re”, cosa che lo costringerà a dire “Cucù” e a interrompere lo scambio.
Si continua in questa maniera fino ad arrivare al mazziere, che, al pari di tutti gli altri partecipanti, potrà decidere se tenere o cambiare la propria carta. Si arriva, quindi, alla rivelazione dei punti. Vince la mano chi ha la carta più alta. A parità di punto con il mazziere, quest’ultimo risulterà vincitore.
Appuntamenti
Casarano, appuntamenti da non mancare per Natale
Le feste si preannunciano ricche di eventi, tra gli altri, segnaliamo…
Anche quest’anno per Natale a Casarano ci sarà da divertirsi.
Le feste si preannunciano ricche di eventi, tra gli altri, segnaliamo la pista di pattinaggio che sarà installata presso il Parco Campana dal 18 dicembre fino al 6 gennaio.
E poi il Christmas Village, sito nell’ex Mercato coperto, dove il 18 e il 19 dicembre verrà allestito un villaggio pensato per i bambini: animazione, laboratori artistici, scultori di palloncini, trucca bimbi e tanti altri spettacoli.
Un’altra data da segnare sul calendario è quella di sabato 20 dicembre, dove in Piazza indipendenza, alle ore 19,30 , si esibirà il gruppo comico teatrale de i Malfattori.
Ultima, ma non meno importante, è la prima candelina che spegnerà la biblioteca Giambattista Lezzi, della città.
Domenica 21 dicembre, alle ore 16,00, si festeggerà il primo compleanno con la proiezione di un cartone natalizio per i piccini e poi Babbo Natale distribuirà un dono a tutti i presenti.
Appuntamenti
Martano, roba da chef: dove il Mare incontra la Memoria
Gli chef Giuseppe Amato e Antonio De Carlo insieme per una cena a 4 mani. La loro “transumanza marina” è metafora di un movimento incessante: non greggi, ma idee che migrano tra fondali, stagioni, memorie e ingredienti sinceri, per dare vita a creazioni che non imitano il passato ma lo fanno respirare di nuovo
Mentre l’autunno accarezza la campagna salentina e il mare sembra respirare più lentamente, al ristorante Carem di Martano prende vita una serata fatta di luci soffuse, attese e racconti che profumano di antiche gestualità.
Domani sera, in questa atmosfera sospesa, due giovani chef che condividono la stessa radice – il Salento dei ricordi, delle stagioni che cambiano lentamente, delle cucine di famiglia – intrecceranno il loro pensiero gastronomico in una cena a 4 mani che promette emozione e stupore.
Giuseppe Amato, padrone di casa e cuore pulsante di Carem, accoglie Antonio De Carlo, raffinata voce culinaria di Zéphyr Restaurant di Lecce (lafiermontinacollection.com) per un dialogo che unisce la lucidità della tecnica a un sentire profondamente umano, fatto di memorie da proteggere e nuove vie da percorrere.
Entrambi figli di questa terra, cresciuti tra storie familiari e visioni contemporanee, hanno scelto di intrecciare le proprie sensibilità in un menu unico, dove i piatti dell’uno rispondono a quelli dell’altro come onde che si rincorrono. Così la serata si apre con la “Capasanta” Vegetale di De Carlo, un gioco di radici e marinature che introduce il viaggio, mentre Amato porta in tavola la sua Insalata di mare fatta di tuberi, ragù di seppia al nero, erbe mediterranee e alghe marine; poi Normandia, il suo omaggio alle correnti fredde del Nord, con ostrica glassata, beurre blanc alla ponzu, spinacio e uova di aringa.
Nei primi si intrecciano Onde Scure di Amato – fusillone Cavalieri con ragù di maiale e seppia, nero di seppia e canocchie – e i Sapori Antichi di De Carlo, il suo iconico tributo ai Triddhi che, da briciole di tradizione, diventano una pasta mantecata dal carattere contemporaneo.
Nei secondi, De Carlo continua il suo racconto con Punta Palacia, un roll di spigola accompagnato da un consommé profumato e critmo Terra d’Otranto, mentre il finale è firmato a quattro mani con un dessert chiamato Transumanza, un dolce che profuma insieme di pascolo e mare, come un’eco che unisce opposti e li rende armonia. La loro “transumanza marina” è metafora di un movimento incessante: non greggi, ma idee che migrano tra fondali, stagioni, memorie e ingredienti sinceri, per dare vita a creazioni che non imitano il passato ma lo fanno respirare di nuovo.
Amato, con la sua cucina che esplora il mare in ogni sfumatura senza mai cadere nel prevedibile, porta in scena l’eleganza essenziale della sua formazione e la maturità raggiunta attraverso esperienze di altissimo livello; De Carlo, interprete poetico del Sud e custode dei suoi gesti più antichi, reimmagina la tradizione con delicatezza e rigore
In questa serata irripetibile, le loro storie si intrecciano in un viaggio che promette stupore: un racconto costruito a quattro mani, dove tecnica e istinto, radici e slanci, si fondono in equilibrio raro.
Una sola regola: lasciarsi condurre.
Prezzo 75 € bevande escluse.
Info: Ristorante Carem, 351 483 4352.
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- Chef Amato
- Chef De Carlo
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Sono figlia del patriarcato, ma non troppo
Martina Pezzulla presenta il suo libro ad Ugento “Sono figlia del patriarcato, ma non troppo”. Appuntamento domani alle 17 presso la Biblioteca di Comunità di Corso Umberto I
Nel suo libro d’esordio, Martina Pezzulla affronta in maniera lucida e controcorrente il patriarcato nelle sue molteplici declinazioni, soffermandosi in particolare sui retaggi patriarcali praticati anche dalle donne, sia nei confronti di altre donne sia nei confronti degli uomini, e sulla rimozione culturale e sociale della violenza esercitata dalle donne sugli uomini, tema spesso escluso dal dibattito pubblico.
Il libro affronta inoltre la dimensione politica del patriarcato contemporaneo, il patriarcato islamico, l’ipersessualizzazione estrema del corpo femminile e le contraddizioni di una narrazione della libertà che, in alcuni contesti, finisce per riprodurre le stesse logiche di dominio che dichiara di voler superare.
Martina Pezzulla è nata in Germania e cresciuta ad Ugento.
A diciotto anni si è trasferita nel nord Italia per poi approdare a Roma, città dove vive.
Nel presentare il suo libro, l’autrice sceglie consapevolmente di tornare nella sua città a presentare il suo lavoro, per restituire alla comunità un momento di confronto su una tematica così stringente ed attuale come la violenza di genere.
L’evento organizzato dal Comune di Ugento con la collaborazione di Imago Cooperativa Sociale, si terrà domani, giovedì 18 dicembre, alle ore 17, presso la Biblioteca di Comunità di Corso Umberto I.
Dialogherà con l’autrice la nostra Sefora Cucci.
Un incontro per ascoltare, riflettere e confrontarsi sulla società contemporanea attraverso un’analisi lucida che invita all’esercizio del pensiero critico.
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