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Otranto è OTRANTO

La nuova campagna di promozione turistica della città per l’estate

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La Città di Otranto, nonostante l’emergenza epidemiologica in corso, non rinuncia alla stagione turistica ormai alle porte e lancia una nuova campagna di promozione. Dopo il grande successo di “Otranto Sicuramente”, il progetto comunicativo della scorsa stagione estiva, e “Smart Working Otranto”, promossa in autunno, il Comune di Otranto, avvalendosi del medesimo staff che ormai da un anno lavora a pieno ritmo per realizzare piani di comunicazione efficaci ed emozionali, propone “Otranto è OTRANTO”, un progetto integrato che basa il suo punto di forza sull’identità del territorio attraverso lo storytelling.


Il racconto delle emozioni è il motore trainante di questo progetto, una narrazione quotidiana che possa toccare il cuore, persuadere, coinvolgere le persone a tal punto da scatenare il desiderio di venire in vacanza nella nostra Città.


Il territorio otrantino offre numerose attrattive. Quelle storiche e monumentali sono visibili ai più, ma ve ne sono tante altre, più piccole e defilate, forse, ma meritevoli di attenzione e non meno belle, altrettanto “vere”, intime, legate ai piccoli gesti quotidiani di una comunità che ha tanto da raccontare.


Un racconto che parla delle consuetudini tipiche dei giorni speciali, della spensieratezza di una serata tra amici, frame di una vita che scorre in una località dell’estremo sud d’Italia dove, per certi aspetti, il tempo sembra essersi fermato. Il genius loci irrompe prepotentemente ed è tangibile in ogni luogo.


Ciò che i visitatori trovano quando giungono a Otranto non è solo il bellissimo mare, le calde spiagge baciate dal sole, il suggestivo centro storico con i suoi monumenti più rappresentativi, ma si lasciano ammaliare dalle emozioni più autentiche.



Il sindaco Pierpaolo Cariddi invita anche quest’anno a scegliere Otranto come meta per le vacanze: «Noi siamo pronti. Abbiamo lavorato negli ultimi mesi per cercare di riorganizzarci al meglio in vista della stagione estiva, necessaria per far ripartire la nostra economia. Non è stato facile, spesso abbiamo navigato a vista in attesa delle direttive ministeriali  che, come ormai tutti sappiamo, in base alla curva epidemiologica regolano chiusure e aperture. Ma abbiamo sempre guardato al futuro positivamente, fiduciosi e, nonostante i tempi incerti, abbiamo studiato e realizzato una nuova campagna di promozione basata sull’identità di un territorio che ha tanto da raccontare. Perché Otranto è OTRANTO e può offrire, come nessun’altra località turistica, una vera esperienza che risveglia tutti i sensi e riempie il cuore».

Il tema della sicurezza rimane comunque centrale nell’estate otrantina. Anche quest’anno, saranno garantiti distanziamento e ordine nelle spiagge pubbliche cittadine. In ogni struttura saranno assicurati percorsi e metodi che garantiranno le distanze sociali e tutte le accortezze per evitare la diffusione del virus.


La community library “Le Fabbriche”, in Piazza all’Umanità Migrante, sarà aperta al pubblico con spazi esterni in  cui leggere, lavorare e studiare con Wi-Fi gratuito.


Per ciò che concerne gli eventi, invece, è confermato Giornalisti del Mediterraneo i primi di settembre, altri si stanno valutando in funzione delle norme che verranno in questi giorni emanate per quel settore. Certamente i Fossati del Castello ospiteranno iniziative “a cielo aperto”, come Battiti Live e concerti di artisti di fama internazionale.


Durante la stagione estiva saranno visitabili tutti i principali contenitori culturali cittadini, Castello Aragonese e Torre Matta. Le sale del Castello ospiteranno la mostra Banksy al Castello, dal 23 giugno al 19 settembre, e una mostra sulle ceramiche artistiche pugliesi in collaborazione con il museo di Grottaglie; a Torre Matta, invece, sarà allestita una mostra di arte contemporanea di Maria Papadimitriou a cura di Cijaru.


Il Comune di Otranto, inoltre, offre agli ospiti che soggiorneranno nelle strutture in Città  una serie di servizi gratuiti, fra cui la visita guidata del borgo antico e la visita naturalistica, inseriti nella Otranto Card.


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Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità a Patù

Ospiti Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia

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Patù si prepara a ospitare un momento di confronto culturale di grande prestigio.

Domani, venerdì 12 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro dal titolo “Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità”.

La serata vedrà protagonisti due magistrati di spicco, la cui fama non si limita al contesto salentino.

Gli ospiti saranno Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia.

Al centro dell’incontro ci saranno anche le loro ultime pubblicazioni.

Né eroe né guerriero, ricordi e sfide di un magistrato di Mandoi, edito da Besa con prefazione del giudice Nino Di Matteo, racconta le sfide e le esperienze di una carriera nella magistratura.

Il Sillabario minimo della giustizia di Tanisi, pubblicato da Chiriatti, offre una riflessione sintetica e originale sui principi e il funzionamento del diritto.

La serata si aprirà con i saluti del sindaco Gabriele Abaterusso e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo SalveMorciano Patù, Gianni Sergi.

Nell’occasione, l’amministrazione comunale donerà una copia della Costituzione italiana a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno compiuto 18 anni, un gesto simbolico che lega l’evento alla formazione civica delle nuove generazioni.

La Libreria Idrusa di Alessano curerà il banchetto dei libri.

Coordinerà l’incontro  la giornalista Luana Prontera, che negli anni ha approfondito i temi legati alla legalità, all’antimafia sociale e alla comunicazione di prossimità.

Il dialogo si snoderà tra le esperienze dei magistrati e le questioni del presente, mettendo in luce oltre al contenuto dei libri anche le esperienze e i percorsi umani e sociali che li attraversano.

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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni

Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio

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Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.

Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.

Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.

Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.

Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.

Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.

Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.

Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.

A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.

Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.

Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.

Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.

Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.

Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.

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Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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