Attualità
A dispetto dei cattivi presagi…
Lorenzo Zito: «A 25 anni si è ancora giovani. Finché il giornale “per tutti” è il giornale “di tutti” andare in stampa non sarà solo orgoglio ma anche dovere»
Quando “il Gallo” andò in stampa per la prima volta, nel 1996, erano già passati sei anni dal giorno in cui Bill Gates si era sbilanciato sulla morte della carta stampata, sparando che “entro il 2000 i giornali di carta non esisteranno più”.
L’aura di inizio anni ’90 attorno al genio fondatore di Microsoft, unita all’effettivo riscontro numerico raccontato dai bilanci in difficoltà delle case editrici, spalancò le porte ad un nuovo tema di portata mondiale: la crisi dei giornali. Da allora, chiunque volle scommettere sulla scomparsa dei newspaper. Quasi sempre perdendo. Sulzberg Jr., editore del New York Times, nel 2007 confidò di non essere sicuro che nel giro di 5 anni (nel 2012, insomma) i giornali sarebbero stati ancora su carta. Ed aggiunse che, francamente, gliene importava ben poco. Prima di lui, un premio Pulitzer come Philip Meyer, nel 2004, scrisse il libro The vanishing newspaper, ossia La scomparsa dei giornali. La sua previsione fu la più poetica, e ci vorrà ancora un po’ per poterla testare: «Nel 2043», azzardò, «l’ultimo vecchio ed esausto lettore andrà a comprare l’ultima sgualcita copia del NYT».
Ma se la corsa al funerale della stampa era già partita da un pezzo, “il Gallo” (per restare in tema scommesse) decise di bancarla (in gergo: puntare contro il verificarsi di un evento). Fondare un giornale alla fine del millennio, quando riflettori e bollicine erano tutti per il nuovo intangibile dio internet ed i dati sui lettori cartacei scivolavano verso il basso, fu mossa un po’ folle. Una scelta, all’apparenza, terminale.
Eppure la realtà racconta, ed ha raccontato, il contrario. In 25 anni il mondo è cambiato, l’informazione di più: tante testate hanno chiuso, ma la carta stampata esiste ancora, nonostante il mestiere del giornalista si sia evoluto.
“il Gallo” iniziò a cantare per una manciata di Comuni del Capo di Leuca. In pochissimo tempo riuscì a diffondersi in tutto il Salento. Perché la nostra, all’epoca, era una terra che aveva voglia di leggersi ma, soprattutto, di raccontarsi. La freschezza e la prossimità di un freepress che bussa alla porta di casa furono ingredienti vincenti. La fiducia nel territorio fu corrisposta e la tiratura decollò. Così, in breve, la curiosità partorì l’attesa. E questa fece spazio alla pretesa: il giornale “per tutti” divenne presto “di tutti”. Piccolo diritto inalienabile che, ancora oggi, il fedele lettore si sente cucito addosso.
Fu l’esplosione dell’iperlocalismo. Mentre il mondo scopriva di poter abbattere le distanze ed imparava a connettersi con l’altro capo del pianeta, al lettore interessava sempre meno la crescente cronaca del dettaglio d’oltreoceano: i nuovi potenti mezzi di comunicazione, base per la nascita del 2.0, divennero strumento per approfondire la narrazione di prossimità. Quando in America lo capirono, Chris Anderson di Wired decretò che “il nostro interesse per un argomento è inversamente proporzionale alla sua distanza geografica ed emozionale”. Non fu giubilo tra tutti i suoi connazionali: presto venne coniata una etichetta ad hoc per snobbare il fenomeno.
Era “the pothole paradox”, letteralmente il “paradosso della buca per terra”. Una iperbole secondo la quale “ci importa più della riparazione di una buca dove tutti i giorni parcheggiamo la macchina, che di una strage in Iraq”.
Quando il mondo cambia non sempre va a genio a tutti. Specialmente quando lo fa lontano dalle previsioni. Ma se nulla sarà più come prima, non vuol dire che sarà necessariamente peggio di prima.
“il Gallo” lo accetta e coglie la sfida.
Già nel 2000 nasce www.ilgallo.it. “L’informazione gratis per tutti” è anche online. Forma e sostanza differenti rispetto alla carta stampata che, proprio per questo, non è destinata a morire, ma si rilancia.
Oggi, quando Social Media Manager, SEO e vari ed affini siedono al tavolo della nostra Redazione, la domanda è sempre: “Avete già deciso quando lasciare il cartaceo per diventare solo digitali?”. Anche la risposta rimane la stessa. Mai. La fiducia in questa missione la alimentano, ad ogni uscita, i nostri lettori. Finché il giornale “per tutti” è il giornale “di tutti” andare in stampa non sarà solo orgoglio, ma anche dovere. Perché in fondo a 25 anni si è ancora così giovani…
Lorenzo Zito
Attualità
Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro
Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
di Antonio Memmi
Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti.
Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.
In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!
I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.
L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi.
Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.
Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.
Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.
Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.
L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.
E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.
Attualità
I carabinieri portano la magia del Natale in reparto
L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…
Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati.
L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.
Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini.
Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.
I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.
Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.
Aradeo
Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa
Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…
Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione
I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;
Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni;
un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi;
il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese.
Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.
Inoltre è stato notificata un Dacur per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche.
Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.
Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.
Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.
L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.
La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa.
Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.
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