Approfondimenti
“Banche sempre più distanti”
Avv. Tanza (Adusbef): “Alla tradizionale distanza operativa tra banca e clienti, si è aggiunta quella funzionale tra centi decisionali e locali”
Le banche sono sempre più nell’occhio del ciclone: anatocismo, swap e prodotti finanziari altamente rischiosi, usura bancaria, ombre di fallimento e risparmi dei creditori a rischio. Ne consegue che il rapporto di fiducia tra cittadini, imprenditori e banche sia ridotto ai minimi termini. Abbiamo voluto parlare di questi argomenti con l’avv. Antonio Tanza, presidente provinciale dell’Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Postali e Assicurativi e, curiosa coincidenza, dal 1996, anno di nascita de “il Gallo”, vicepresidente nazionale sempre dell’Adusbef.
Il 2016 per lei è il ventesimo anno da vice presidente vicario dell’Adusbef. In tutti questi anni come è cambiato il ruolo delle banche?
“Sicuramente negli ultimi il processo di globalizzazione ha comportato anche un’evoluzione del sistema bancario. È evidente che oggi assistiamo allo sviluppo del concetto di “distanza”: non c’è più solo la distanza tradizionale tra banca e clienti, che è la distanza operativa, ma anche alla distanza funzionale tra centri decisionali delle banche e i centri locali. È cambiata sicuramente la geografia del sistema bancario: le decisioni vengono prese in Europa.
Basta far riferimento al ruolo svolto dalla BCE: dal novembre del 2014 la BCE ha assunto i compiti di supervisione bancaria per le banche dell’area dell’Euro, che esercita nell’ambito nel meccanismo unico di vigilanza. Il trasferimento di responsabilità di vigilanza dalle autorità nazionali alla BCE è stato totale: la BCE ha tutti gli strumenti di vigilanza di cui dispongono le autorità nazionali; ha piena responsabilità per tutte le banche che hanno una significatività sistemica ed anche la possibilità di richiamare sotto la propria responsabilità le banche più piccole, nel caso in cui queste generino potenziali problemi di dimensioni europee. È ancora indiscutibile il ruolo che la Banca centrale ha avuto nella risoluzione della crisi di alcuni stati membri (basti pensare alla Grecia). All’evoluzione di ruolo della BCE occasionata dalla crisi non si può ancora mettere la parola fine, perché la crisi non è purtroppo conclusa. Staremo a vedere!”.
Il rapporto di fiducia tra cittadini, imprenditori e banche è irrimediabilmente incrinato? Anatocismo, usura, decreti salva banche hanno portato il gradimento ai minimi termini…
“La fiducia è fortemente compromessa anche dagli ultimissimi eventi. Siamo di fronte ad un dissesto finanziario del sistema, non solo per le “perdite” in termini di risparmi persi e di capitali non restituiti, ma soprattutto perché si è verificato l’estremo logoramento della relazione di fiducia tra banche e clienti, che avrà bisogno di tempo per ricostruirsi. È palese, infatti, una certa stanchezza ed una certa sfiducia da parte della clientela, stanchezza e sfiducia che si sta traducendo, nel tempo, in una crisi di rigetto e in una avversione verso le banche. Sarebbe opportuno costruire una nuova dimensione di correttezza reciproca tra banche e risparmiatori, si dovrebbe riuscire a recuperare una forma di rispetto del cliente-risparmiatore, in quanto persona”.
Tanti piccoli e medi imprenditori lamentano un atteggiamento di chiusura nei loro confronti dopo tanti anni nei quali hanno foraggiato le banche. Ma la BCE non aveva irrorato 139 mld di euro alle banche italiane proprio per le imprese?
“La banca centrale finora ha iniettato mille miliardi di euro nel sistema bancario. In particolare Unicredit ha chiesto poco meno di 12,5 miliardi di euro, Ubi 6 miliardi, Mediobanca e Banco Popolare 3,5 miliardi, Intesa Sanpaolo 24 miliardi e Mps tra 7 e 10 miliardi. Di fatto certamente restano i dubbi su come saranno usati questi soldi: se verso le aziende e le famiglie oppure no.
Del resto, anche in passato, le Banche hanno preferito investire il denaro preso in prestito all’1% dalla Bce in Btp o Bonos dai rendimenti più allettanti, invece di allargare le maglie dei finanziamenti e dei prestiti alle famiglie e alle imprese.
Nonostante le rassicurazioni del Direttore Generale dell’ABI che ha dichiarato che la liquidità della Bce sarà utilizzata per finanziare imprese e famiglie, rimane, dunque, il dubbio che alle famiglie e alle imprese arrivino solo le briciole.
Guardando al nostro panorama del resto il superamento delle crisi e, dunque, la possibile ripresa economica del Paese sembra ancora lontana”.
Anatocismo bancario: il caso più clamoroso quello che ha riguardato Adelchi Sergio che lei ha seguito in prima persona
“La vicenda della Nuova Adelchi spa costituisce sicuramente un caso da manuale in materia di indebite pretese delle banche.
La condanna delle BNL al pagamento di circa 7 milioni di euro, rappresenta un’ancora di salvezza per tutti gli imprenditori in crisi, che conservano ancora gli estratti conto, e che non sanno di avere tra le mani un tesoro, o meglio, la loro possibilità di svolta, recuperando il maltolto, grazie al lavoro delle associazioni di consumatori”.
Ci sono altri casi in provincia di Lecce? Quali le banche coinvolte? Ci sono state già sentenze in merito?
“Le pronunce in provincia relative a casi di anatocismo bancario da me personalmente curate sono innumerevoli e coinvolgono praticamente tutti gli Istituti bancari operanti sul territorio. La prima, storica, sentenza risale al 1992. A partire da quella data si sono registrate tantissime vittorie per i consumatori, anche al di fuori del Salento (possono essere consultate sul sito www.studiotanza.it, dove sono pubblicate tutte le sentenze relative a cause patrocinate dall’Avv. Tanza)”.
Swap e prodotti finanziari: possibile che ancora si possano rifilare ad ignari correntisti investimenti ad alto rischio? Di recente ha avuto segnalazioni in merito?
“Purtroppo gli eventi più recenti dimostrano che ancora oggi, nonostante le tante campagne di informazione e le battaglie vinte nelle aule giudiziarie a tutela degli investitori, gli investimenti finanziari vengono effettuati con poca consapevolezza, vuoi perché le persone sono condizionate dal rapporto di fiducia col dipendente/promotore proponente, vuoi perché sono costrette a compiere determinate operazioni al fine di accedere a finanziamenti o altre agevolazioni (“Quest’ultimo caso riguarda in particolare le imprese, come si è verificato nella distribuzione dei derivati”). Sul fronte degli swap abbiamo una giurisprudenza anche di merito ormai pacifica nel ritenere che questi prodotti sono nulli se non in grado di fungere da copertura rispetto a finanziamenti a termine ricevuti dalla società investitrice, con conseguente condanna della banca a restituire gli importi degli addebiti. Quindi le società che ne hanno contratti dovrebbero verificare se il nozionale del derivato, il timing dei flussi finanziari ed altri dati economici del rapporto corrispondono a quelli dei finanziamenti che hanno ricevuto. Ad ogni buon conto, spesso dalla complessa documentazione contrattuale firmata, emergono altri vizi formali ed omissioni informative utili ai fini processuali. Sul fronte degli investimenti privati, poi, dobbiamo riscontrare ancora molti abusi e disinformazione”.
Altro capitolo preoccupante, quello dell’usura bancaria. Com’è la situazione oggi, soprattutto nel Salento?
“Preoccupante, in quanto riscontriamo numerosi casi di rapporti bancari affetti da usurarietà, a seguito della richiesta di assistenza da parte di cittadini ed imprese, spesso in seguito a pignoramenti su beni immobili destinati alle vendite giudiziarie. Le perizie econometriche redatte dai nostri esperti commercialisti, al fine di vagliare la correttezza dei presunti crediti vantati dagli istituti di credito, rilevano in numerosi casi l’applicazione di interessi usurari, sia con riferimento a contratti mutuo o finanziamenti ed affini, che ad affidamenti su contratti di conto corrente. A quel punto può iniziare la battaglia in Tribunale per far valere i diritti dei nostri assistiti”.
Bail-in: quattro banche cooperative hanno lasciato sul lastrico migliaia di risparmiatori obbligazionisti (Banca Etruria, Carichieti, Cariparma e Banca Marche), ma si parla sempre più insistentemente di altre 33 banche sull’orlo del fallimento e tra queste ci sarebbe la Bcc di Terra d’Otranto. Le risulta?
“La Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto è stata posta dalla Banca d’Italia a fine 2014 in amministrazione straordinaria ed a settembre 2015 ha subito dalla stessa Autorità di vigilanza un provvedimento sanzionatorio per accertate carenze nell’organizzazione e nei controlli. Sappiamo inoltre dalla stampa che sono in corso indagini penali. Ciò però non è sufficiente per ritenere che la banca sia sull’orlo del fallimento. Certo è che, dopo l’introduzione in Italia dei principi contenuti nella direttiva comunitaria Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD) ed il famoso decreto legge del 22 novembre 2015 che ha posto in risoluzione le 4 banche, l’intero mondo bancario è cambiato ed il dogma “le banche non possono fallire” non è più valido. Quindi, a maggior ragione consigliamo estrema prudenza negli investimenti in azioni ed obbligazioni di tutte le banche, tenendo pur sempre in conto che il fenomeno del disinvestimento selvaggio e della “corsa agli sportelli” non può che aggravare la crisi finanziaria”.
Tra le altre banche coinvolte ce ne sono che operano in provincia di Lecce?
“La questione che più recentemente ci vede coinvolti in prima fila come Adusbef Puglia è quella della vendita delle azioni e delle obbligazioni convertibili Veneto Banca presso le filiali della controllata Banca Apulia. È un caso che interessa l’intera regione, da Foggia fino al basso Salento, e che ha visto bruciati i risparmi di tanti investitori ignari. A tale proposito, stiamo inviando reclami alle due banche, nella speranza che, dato l’elevato numero di casi, venga avviato un tavolo di trattative per la soluzione bonaria della questione”.
In tutto questo marasma chi ha l’obbligo di vigilare (Banca d’Italia) che fa?
“Banca d’Italia e Consob sono oggi nel mirino delle critiche perché si ritiene che una maggiore attenzione e sensibilità nell’attività di vigilanza avrebbe consentito di evitare, da un lato, il dissesto e la crisi finanziaria di banche (il controllo sulla loro stabilità patrimoniale è di competenza della Banca d’Italia) e, dall’altro, la vendita indiscriminata di azioni ed obbligazioni subordinate alla clientela retail incompetente ed inconsapevole (spetta alla Consob il controllo sul rispetto degli obblighi informativi da parte degli intermediari nella vendita degli strumenti finanziari). In particolare, si ritiene che una normativa interna più efficace, che espressamente dichiarasse le obbligazioni bancarie strumenti finanziari complessi e rischiosi, avrebbe costretto le banche ad una maggiore trasparenza nelle vendite”.
Intanto la gente è sempre più preoccupata dall’equazione “se la banca fallisce pagano i correntisti”: è proprio così?
“Non esattamente. I depositi bancari (libretti, c/c, conti deposito, certificati di deposito, ecc.) sono fino ad un certo importo garantiti dal Fondo Interbancario a Tutela dei Depositi. Solo per la parte eccedente i 100 mila euro sarebbero coinvolti nel cosiddetto bail in”.
Nell’ambito dell’edilizia, uno dei motori dell’economia salentina, ci sono casi in cui imprenditori si sono rivolti all’Adusbef? C’è qualche storia particolare che ci può raccontare?
“Il mondo dell’edilizia purtroppo è stato uno dei più colpiti dalla crisi che attanaglia da molti anni il panorama italiano, in particolare nel meridione. Dunque abbiamo assistito ed assistiamo numerose imprese edili in difficoltà, stritolate tra la morsa di entrate ridotte al minimo e l’aggressività delle Banche. Per ovvie questioni di privacy non mi è consentito divulgare i nominativi senza previa autorizzazione, ma posso assicurarvi che questo settore è indubbiamente uno dei più coinvolti nel contenzioso bancario, e che di riflesso l’attività della nostra Associazione ha contribuito ad aiutare numerose imprese che hanno ottenuto risarcimenti importanti”.
Lei, quotidianamente, riceve persone che devono affrontare problemi con le banche. Quali sono le “anomalie” più frequenti che le sottopongono?
“Le anomalie che riscontriamo sono innumerevoli. Senz’altro quelle più comuni attengono all’applicazione di indebite competenze su rapporti di conto corrente affidato e all’applicazione di tassi di interesse usurari su rapporti di mutuo. Inoltre frequenti sono i casi di mancanza di trasparenza nelle vendite dei prodotti finanziari, errata od illegittima segnalazione dei nominativi a Centrale Rischi, ed ultimamente sono in aumento i casi di truffe online come il pharming (tentativo di truffa che avviene con la diffusione di un virus che indirizza il cliente al di fuori dei server della banca) od il phishing (frode finalizzata all’acquisizione di dati riservati attraverso l’invio di e-mail contraffatte, imitando grafica e loghi ufficiali della banca)”.
Ha da raccontare qualche aneddoto particolare?
“Nel 2009 per la prima volta nella storia un’intera agenzia di una banca stava per essere pignorata da parte di un suo cliente. La Banca, infatti, era stata condannata al pagamento di € 1.339.310 per indebite competenze (interessi ultralegali indeterminati, commissioni di massimo scoperto trimestrali, valute fittizie, spese forfettarie e capitalizzazione composta) dal Tribunale di Lanciano. Rifiutandosi di adempiere, io ed il mio cliente eravamo pronti al pignoramento. Solo di fronte a tale prospettiva ed alla presenza dell’ufficiale giudiziario e delle telecamere di Striscia la Notizia, la banca decise di staccare un assegno di oltre € 1.400.000”.
Giuseppe Cerfeda
Approfondimenti
Tricase, commercio e futuro, fra dubbi e speranze
Paola Baglivo, di Ottica Moderna e Gino Bortone della gioielleria Bortone, delineano il futuro della città…
“Gli sconti che offrono online sono improponibili per noi che dobbiamo necessariamente tener conto delle spese da sostenere”“Per le festività natalizie, in verità, non nutro molte speranze…”
“Vivibilità e caoticità delle città contribuiscono a cambiare abitudini e stile di vita. Di conseguenza cambia anche il modo di fare acquisti”
Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;
Approfondimenti
Il punto dei vista dei commercianti di Casarano e Ruffano
Luigi Cacciatore, di Cacciatore Calzature, Paolo Cavallo, Vodafone Multiservizi, Alessandro Venneri, Libreria Dante Alighieri: questo Natale sarà così…
Luigi Cacciatore, Cacciatore Calzature, Ruffano
«Amazon, Zalando & Co. hanno distrutto il commercio alterando valore degli articoli e periodi dei saldi»
Luigi Cacciatore, dell’omonimo negozio di calzature, non nasconde le sue perplessità: «Difficile fare previsioni sul periodo natalizio di quest’anno a Ruffano. Tutto è molto confuso e incerto anche a causa della mancanza del sindaco, dopo le note vicende».
Sull’attività associativa rivela che vi è un’associazione commercianti locale che, a suo avviso, «si è resa pubblica sporadicamente senza grandi coinvolgimenti. E, comunque», ammette, «io non ne faccio parte».
Riguardo alla vendita online, e alle grosse piattaforme «Amazon, Zalando & Co. hanno distrutto il commercio alterando completamente il valore degli articoli, i periodi di vendita e le regolari percentuali di guadagno.
“Questo colpisce tutti indistintamente dal tipo di prodotto o articolo che si tratta”
E questo colpisce tutti indistintamente dal tipo di prodotto o articolo che si tratta.
Si aggiungano tutte le diverse iniziative che vanno sempre a ledere sulle percentuali di guadagno dei negozi di prossimità, dal “Black Friday” ai saldi sempre più anticipati rispetto ai tempi giusti per mettere in saldo le rimanenze. Basti vedere le promozioni estive che iniziano a luglio, in piena stagione!
Tali situazioni mettono in ginocchio tutti noi commercianti che tiracchiamo quel carretto che finanzia, a suon di onerose tasse, lo Stato. Così, giorno dopo giorno, sempre più saracinesche restano chiuse».
Sull’anno che sta per concludersi, «il mio personale bilancio tutto sommato non è male, anche se non rende merito a sforzi e investimenti. Comunque, nutro grandi speranze per il periodo natalizio che lo scorso anno fu comunque positivo».
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Paolo Cavallo, Vodafone Multiservizi, Casarano
«Il cliente vuole toccare con mano, vedere il prodotto e ascoltare i professionisti del settore»
Paolo Cavallo del punto vendita Vodafone (a Casarano e Tricase) riferisce: «Anche se non ne faccio parte, sono a conoscenza che in paese opera un’associazione che sta promuovendo l’iniziativa Compra a Casarano».
“La vendita online nel nostro settore esiste. Chi compra su internet, però, deve essere cosciente dei molti rischi che corre”
Sulla concorrenza dell’e–commerce esprime il suo punto di vista con riferimento al settore della telefonia: «La vendita online nel nostro settore esiste. Chi compra su internet, però, deve essere cosciente dei molti rischi che corre. Tante sono, infatti le truffe. Resi e garanzia per chi compra online restano il problema principale».
Infatti, ammette che, «nel complesso, nell’ultimo anno, noi abbiamo registrato buoni numeri e constatato che il cliente vuole toccare con mano, vedere il prodotto e ascoltare i professionisti del settore. Sicuramente, poi, farà i confronti con i prezzi online ma sempre assumendosi la responsabilità della sua scelta finale».
Sulle festività di fine anno Paolo Cavallo si dice fiducioso: «Presentiamo offerte anche più convenienti rispetto all’e-commerce. Quindi ci aspettiamo buoni risultati»
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Alessandro Venneri, Libreria Dante Alighieri, Casarano
«Solo la stabilizzazione della viabilità in centro da parte del Comune potrà restituirci un po’ di serenità»
Alessandro Venneri, titolare della Liberia Dante Alighieri, premette che «l’associazione del commercianti in realtà si è un po’ dissolta in questi ultimi due anni, dopo che è stata siglata una sorta di convenzione per un “travaso” nella Confcommercio e molti si sono rifiutati».
Anche se non c’è un’associazione ufficiale, però, «da un paio di anni alcuni di noi, imprenditori e piccoli imprenditori, fanno gruppo e operano sul territorio di Casarano, per promuovere iniziative e contribuire a rendere attrattiva la città. A tal proposito», anticipa Venneri, «per quanto riguarda il prossimo Natale, si stanno delineando in questi giorni alcune manifestazioni che coinvolgeranno il centro del paese e, molto probabilmente, la villetta di via Lupo, piazzetta Petracca: iniziative, come mercatini e musica live, programmate tutte, subito dopo la festa dell’Immacolata, nei fine settimana di dicembre».
Sulla concorrenza agguerrita dell’e-commerce ammette: «La sofferenza dovuta a cali di vendite c’è indubbiamente stata. Il commercio on-line indubbiamente ha preso piede. A questo si aggiunga che noi casaranesi abbiamo pagato anche il fatto che negli ultimi anni la viabilità del centro sia stata coinvolta dal rifacimento di piazze e strade e, ancora oggi, come dicevo prima, ci sono lavori in corso che rendono precari traffico e parcheggi.
Tutto questo, ovviamente, crea un certo scombussolamento in chi vuole venire a trovarci.
Tornando al commercio elettronico, difficile quantificare il danno per la mia attività e quelle degli altri commercianti del posto. Detto che, comunque l’e-commerce è un ulteriore impedimento per i negozi di prossimità, bisogna reagire con i propri mezzi. Se un nemico non puoi sconfiggerlo devi farlo tuo alleato.
“Non possiamo certo metterci a combattere i colossi nazionali e internazionali però, quindi abbiamo iniziato”
Non possiamo certo metterci a combattere i colossi nazionali e internazionali però, quindi abbiamo iniziato a utilizzare piattaforme per la vendita on-line per far quadrare i conti. Allo stesso tempo, abbiamo implementato l’utilizzo dei canali social e tutto ciò che il mercato digitale propone».
Anche per questo il bilancio dell’anno che sta per finire per la Dante Alighieri è «tutto sommato soddisfacente, nonostante il settore dei libri nazionali denunci un deciso calo di vendite perché quei libri si trovano anche online.
Il settore dei libri locali o salentini invece, è in crescita. Così come quello dell’editoria scolastica. Quest’ultimo, un settore nel quale siamo particolarmente specializzati dopo cinquant’anni di attività sempre svolta con la massima professionalità».
Più che alle festività di fine anno, Venneri guarda un po’ più in là: «Sono certo che la stabilizzazione della viabilità in centro da parte del Comune possa restituirci un po’ di serenità, anche se non potrà mai restituire alla città tutte quelle attività che nel frattempo sono state costrette a chiudere».
Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;
seguono, fra poco su queste colonne, le interviste ai commercianti di, Tricase…
Approfondimenti
Maglie e le opinioni dei commercianti, questo Natale…
Marco Candido, di Candido Store, e Luigi Muci, di Muci Abbigliamento, tra consigli, suggerimenti e…
Marco Candido, Candido Store – Maglie
«Contro le vendite online, dovremo essere bravi a rendere lo shopping esperienza piacevole e gratificante»
Marco Candido (Candido Store) ci porta a conoscenza che «sono stati programmati degli eventi per tutti i fine settimana, fino a Natale, con spettacoli di artisti di strada.
Insieme agli addobbi sempre più ricchi e ricercati, contribuiranno a creare a Maglie quel clima natalizio di serenità e spensieratezza di cui tutti abbiamo bisogno».
In paese però non c’è una vera e propria associazione dei commercianti: «Purtroppo no, ad eccezione di un’associazione di strada che ovviamente coinvolge solo una parte di noi. Più volte si è provato a crearne una, ma senza risultato».
Sulla concorrenza che corre sul web ammette: «L’e-commerce ha portato la totalità dell’offerta di ogni servizio e prodotto nelle nostre case o, meglio, nelle nostre mani, sui nostri smartphone, spesso a prezzi più vantaggiosi. È ovviamente una concorrenza che si fa sentire, alla quale i negozi di prossimità posso rispondere, con successo, offrendo i servizi che l’e-commerce ancora non può dare.
Innanzitutto, una selezione di prodotti mirata e innovativa, che risponda e anticipi le esigenze della propria clientela e che la supporti quindi nelle scelte d’acquisto; una qualità del servizio in fase di acquisto, intesa come consulenza ed in generale come esperienza piacevole e gratificante, che difficilmente un ordine online può dare.
“I nostri acquisti sono spesso emozionali, rispondendo più ad una necessità di gratificazione personale…”
Oggi i nostri acquisti, soprattutto nel nostro settore, sono spesso emozionali, rispondendo più ad una necessità di gratificazione personale che ad una specifica esigenza, e noi dobbiamo essere bravi a rendere questa esperienza piacevole e gratificante.
Altro punto di forza dei negozi di prossimità deve essere la credibilità, in termini di garanzia totale di soddisfazione dell’acquisto effettuato; il cliente deve poter contare sul fatto che noi ci siamo e ci saremo sempre per risolvere i problemi che dovesse riscontrare».
Candido definisce l’anno che sta per finire come «altalenante, con mesi fortemente negativi e altri molto positivi.
Nel complesso siamo in linea con lo scorso anno e questo, nel nostro settore, non è male. Viviamo globalmente un momento di forti turbolenze ed incertezze che non aiutano il mercato, ma siamo convinti che serietà, coerenza e essere propositivi alla lunga paghino. Quindi, si: siamo fiduciosi per le festività».
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Luigi Muci, Muci Abbigliamento – Maglie
«Siamo fortunati perché il nostro centro storico è una sorta di Centro Commerciale a cielo aperto»
Luigi Muci, di Muci Abbigliamento Uomo, ammette: «A Maglie non abbiamo un’associazione commercianti, quindi le iniziative ogni anno nascono un po’ “a spot” e sono create da tante piccole associazioni.
Poi, la Proloco, insieme all’amministrazione, le mette insieme per creare un cartellone natalizio. Quest’anno i commercianti di via San Giuseppe, che è una stradina pedonale molto carina che costeggia il municipio, hanno organizzato degli eventi. Via collegata anche con piazza Caduti di via Fani, luogo di ritrovo per la vita notturna magliese, che da un paio d’anni è stata resa pedonale. In questa zona del centro storico si terranno degli spettacoli che richiameranno un bel po’ di gente».
Sulle vendite di fine anno aggiunge: «C’è molta attesa per il periodo natalizio, che ha un’incidenza del 20-30% sul fatturato annuo. Ovviamente, ciò dipende anche dalla tipologia del negozio».
Sulla concorrenza dell’e-commerce: «Negli ultimi periodi le vendite sono calate per vari motivi e non soltanto, per l’avvento dell’online spesso preferita da chi acquista per la convenienza economica ,visti gli sconti che effettuano e anche perché più facile e veloce.
Il piccolo negozio di vicinato può contrastarla con la fidelizzazione del cliente, con la qualità e, soprattutto, garantendo accoglienza, offrendo il surplus della consulenza e guadagnando la fiducia dei clienti. Almeno nei piccoli centri i rapporti personali resistono e sono importanti».
“Dobbiamo fare i conti con la desertificazione dei piccoli centri. Fenomeno che non coinvolge solo il nostro settore…”
Il centro storico magliese è un centro commerciale a cielo aperto: «Dobbiamo fare i conti con la desertificazione dei piccoli centri. Fenomeno che non coinvolge solo il nostro settore, la desertificazione commerciale comporta tutta una serie di problematiche anche sociali.
Tutto sommato noi, a Maglie, siamo fortunati perché la nostra città offre una serie di negozi tutti raccolti in centro. Chi viene a Maglie può scegliere tra un’ampia gamma di negozi (uomo, donna, calzature, oggettistica, ecc.), vicini uno all’altro. Questo è un punto a nostro favore che ci aiuta a mantenere ancora un appeal importante anche per la posizione della Città che è centrale rispetto all’intero Salento».
Ricollegandosi alla rivalità con il variegato mondo di internet, Muci sottolinea: «È importante cercare di far capire al consumatore che anche se risparmia qualche euro, quando acquista on-line arreca un danno al proprio paese, al commercio, all’economia del proprio territorio. Senza dimenticare che, acquistando on-line, si rinuncia a fare una passeggiata in centro: l’acquisto è anche un importante momento sociale, che consente di comunicare, di confrontarsi con i negozianti, di scambiare due chiacchiere».
Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;
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