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Attualità

Come rendere più attrattivo il Salento?

La fragilità del sistema di collegamento, sia aereo sia ferroviario rende necessario l’utilizzo dell’automobile, con rischi di incidenti su strade non adeguate

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di Hervé Cavallera


Il recente G7 tenuto a Borgo Egnazia, di là dai risultati politici, ha contribuito, come era prevedibile, a far scoprire a gran parte del mondo la bellezza del Salento.


In verità, già da tempo il “Tacco d’Italia” conosce una meritata fortuna turistica nella Penisola.


Ora l’evento politico l’ha per così dire lanciato sul piano internazionale, sì da non percepirci al momento, noi salentini, come i trascurati abitanti della periferia d’Italia.


Ovunque si parla dell’ottimo cibo, delle bellezze paesaggistiche, delle imponenti tracce di una storia plurimillenaria e così via.


è giusto e comprensibile godersi la meritata notorietà e, per gli addetti ai lavori, trarre i debiti vantaggi dal turismo.


Come è doveroso pensare ad un miglioramento della qualità delle offerte.


Tuttavia, proprio questo momento felice deve spingerci a considerare con maggiore attenzione tutto quello che non va… proprio bene, in modo da migliorarci non nel lusso o nel superfluo, bensì in primo luogo nell’essenziale.


La Puglia, si sa, è una lunga regione e per chi si sposta con l’auto da Leuca al confinante Molise ha l’impressione di effettuare un viaggio senza fine.


E qui si tocca il centro nevralgico del discorso. Il viaggio, la comodità dello spostarsi.


Lo sapevano già gli antichi Romani che furono maestri nella realizzazione di strade extraurbane che consentivano un rapido spostamento, per i tempi, nelle diverse parti dell’impero.


E a Brindisi, ad esempio, terminava la via Appia, determinante per coloro che volevano imbarcarsi per l’Oriente.


Oggi, oltre alle strade tradizionali e alle superstrade e autostrade, vi sono aeroporti, treni ad alta velocità.


Ci sono o ci dovrebbero essere? Ecco il punto.


Se il Salento costituisce una attrazione seducente è pur vero che raggiungerlo si può, ma con qualche difficoltà. Sarebbe auspicabile una maggiore presenza di aeroporti, a prescindere da quelli prevalentemente militari; il sistema aeroportuale di Brindisi, che collega il Salento col resto d’Italia, ha subìto vari tagli di voli.


Che dire poi dell’alta velocità ferroviaria che si ferma a Bari?

Proprio in questi giorni il Movimento Regione Salento (insieme al sindaco di Lecce) è tornato ad insistere sull’annosa questione.


Né sono sempre lodevoli i trasporti su strada.


Così nei primi di luglio si è dato l’avvio per i lavori del primo stralcio per il primo lotto per l’ampliamento della strada statale 275, che dai dintorni di Maglie dovrebbe condurre sino a Leuca, ampliamento che si aspettava da almeno trent’anni e che non si sa quando effettivamente verrà portato a pieno compimento (il primo lotto, però, come riportiamo da pagina 11 dovrà essere completato entro tre anni).


Né le cose vanno meglio per la linea ferroviaria locale e, anche in questo caso, da vari decenni nelle diverse campagne elettorali si ascoltano candidati regionali o nazionali che asseriscono di voler trasformare, una volta eletti, le Ferrovie del Sud Est in una metropolitana di superficie.


Parole, parole, parole… come in un nota canzone di tanti anni fa.


Il lato debole del nostro Salento su cui si deve intervenire in modo oculato è pertanto questo: la fragilità del sistema di collegamento, sia aereo sia ferroviario che rende necessario l’utilizzo dell’automobile, con seri rischi di incidenti su strade non sempre adeguate.


Non è per nulla una questione da sottovalutare, come si fa praticamente da sempre, poiché i diversi governi regionali non hanno mirato ad una effettiva valorizzazione di Terra d’Otranto, che invece avrebbe giovato all’intera Puglia, che tutta infatti avrebbe guadagnato in ogni senso di fronte ad uno stimolante percorso verso il Salento.


Inoltre, la corretta efficienza di mezzi pubblici di comunicazione (aerei e treni) avrebbe consentito una riduzione dei mezzi privati, con conseguente risparmio economico, minore inquinamento, netta riduzione degli incidenti stradali, talvolta mortali. Il problema della facilitazione degli spostamenti è essenziale per una regione, consentendo una crescita di benessere e sicurezza.


Se assistiamo al boom della presenza di turisti nel Salento è perché questa terra, che pur vanta dei porti storici come Taranto e Brindisi, non ha ricevuto negli anni passati una soddisfacente visibilità nella strategia dei politici che hanno retto la vita pubblica.


In questo millennio il Salento è apparso come uno splendido fiore inatteso, pur avendo una storia che si perde nella notte dei tempi.


Diventa allora importante, oggi più che mai, il che fare?


Le risposte sono evidenti e si concentrano in primo luogo nel miglioramento dei servizi stradali, ferroviari, aerei.


Geograficamente è il Salento che si affaccia sul Mediterraneo e collega con la Grecia e l’Oriente, non il Foggiano e il Barese, ed è evidente che la sua valorizzazione deve essere vista non solo nell’ottica turistica, ma anche per le potenzialità di collegamento con il bacino del Mediterraneo.


Si spera che non ci si trovi ancora una volta dinanzi ad un’occasione perduta.


La qualità del futuro dipende infatti da ciò che riusciamo con intelligenza e attenzione a costruire nel proprio territorio rapportandosi correttamente con gli altri.


Certo, si sa che è più facile pensare il bene che realizzarlo, ma ciò non esime dall’impegno coloro che si dedicano alla vita pubblica.


Attualità

Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto

Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni

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Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.

La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.

Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.

La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.

L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.

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Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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