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Attualità

Da angeli a reietti: Oss pugliesi rimpiazzati prima di essere stabilizzati

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A cura di Antonio Memmi

“E’ ingrato chi nega il beneficio ricevuto; ingrato chi lo dissimula; più ingrato chi non lo restituisce ma mai più ingrato di tutti è chi lo dimentica“.

Sono le parole, lapidarie, di un grande pensatore come Seneca che così cercò di descrivere la natura umana più o meno negli stessi anni in cui Cristo era sulla terra.
E pensate, non aveva conosciuto nemmeno il governatore Emiliano e tutta la sua corte “sanitaria“, altrimenti avrebbe forse usato anche parole ancora più incisive.

Ad aver sperimentato sulla propria pelle tale ingratitudine sono tutti gli operatori socio sanitari (ormai da tutti conosciuti con l’acronimo di OSS), assunti a tempo determinato in piena crisi pandemica e che adesso, gradualmente, vengono cacciati via, sempre in piena pandemia, dopo aver rischiato la pelle in prima persona ed averla fatta rischiare alle proprie famiglie, senza nemmeno un grazie da parte di chi…“comanda“… Sì, il termine “comandare“ in questi ambiti potrebbe sembrare fuori luogo ma purtroppo, nell’analizzare il comportamento di Emiliano I, re di tutte le Puglie, sembra essere quello che più si addice.

Ma veniamo ai fatti. Nel 2009 si fa un concorso e viene stilata una graduatoria; come spesso accade in Italia, la gestione di questa graduatoria avviene in maniera discutibile e molte volte poco chiara ma, ad ogni buon conto, rimane l’unico strumento formale a cui poter fare riferimento. Da essa quindi si attingono le risorse umane e si fanno dei contratti a tempo determinato di varia durata. Succede che arriva la pandemia e quindi (anche per via di una precedente, scellerata, politica sanitaria pugliese fatta di tagli indiscriminati) diventa necessario avere maggior aiuto proprio da parte di queste donne e questi uomini, per cui vengono prorogati i contratti in essere e ne vengono fatti di altri.
Capita così che, mentre questa gente, pur di fare il proprio dovere, si ammalava (oltre il 50% si è infatti contagiato), gli aggettivi nei loro confronti si sprecavano: angeli, eroi, coraggiosi e via andare con il festival delle parole di circostanza… e diciamo pure, senza paura di essere smentiti che, se il sistema sanitario pugliese non è collassato nei momenti di maggiore crisi, lo si è dovuto anche e soprattutto a loro che sono stati presi e gettati in trincea oltretutto senza nemmeno tante armi.
Succede però che, ancor prima che scoppiasse la pandemia, fosse fatto un nuovo concorso e stilata una nuova graduatoria (nell’ambito della quale molti oss precari di cui stiamo parlando comunque si trovano) ed allora, mosso dal desiderio di giustizia e correttezza formale, il nostro prode Emiliano ed i suoi fidi scudieri, direttori delle Asl di tutte le Puglie, decidono di cacciar via gli eroi e gli angeli precari per far posto ai nuovi che ne hanno più titolo. Tenete presente che il nuovo governo, in quello da tutti conosciuto come “decreto ristori“, ha anche dato la facoltà di rinnovare i contratti precari anche oltre il massimo consentito per legge e proprio perché tiene conto della situazione unica e grave della pandemia. Ma loro no, ringraziano il governo e vanno avanti per la loro strada (all’inizio in realtà sembrava che proprio l’Asl di Lecce volesse fare a ciò eccezione, tendendo al rinnovo, ma poi, vuoi qualche telefonata del sovrano, vuoi che si sarà accorta che, prorogando sino a 36 mesi, alcuni OSS si sarebbero dovuti stabilizzare per legge, ha fatto marcia indietro).

Ma, a parte l’ingratitudine totale e senza badare ad una campagna elettorale imperniata proprio sull’emergenza sanitaria (ma si sa… in campagna elettorale qualcuno è convinto che si possa dire qualunque castroneria, tanto poi non se ne deve mai rendere conto agli elettori), a parte tutto ciò, care menti pensanti che per dirigere queste Asl prendete stipendi a cinque zeri, anche se a voi non importa nulla di dire grazie a chi vi ha tolto dalla… difficoltà nei momenti critici, avete almeno pensato che tutte queste professionalità sono state vaccinate e formate ad operare in pandemia e adesso le state cacciando? Avete considerato che i nuovi non saranno subito pronti a sostituirli? Ma soprattutto, considerando che non sarà possibile fare direttamente i contratti a tempo indeterminato (per questioni legate all’ufficializzazione della graduatoria) qualcuno vi ha spiegato che è contro ogni norma sostituire un contratto precario con un altro contratto precario? E per ultimo, visto che probabilmente (e noi ce lo auguriamo) più di qualcuno è già nella nuova graduatoria, è così difficile fare un atto di buon senso ed evitare di mandarlo via salvo poi richiamarlo, riuscendo così a dare continuità professionale sia alla persona che alla struttura?

Ma questa è l’Italia e questa è la nostra Puglia: lá dove comanda la politica, non troverai quasi mai una cosa sensata. “L’ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati“ (W. Goethe)

Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

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di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

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Attualità

I carabinieri portano la magia del Natale in reparto

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…

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Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati. 

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.

Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini. 

Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.

I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.

Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.

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Aradeo

Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…

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Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione 

I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;

Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni; 

un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi; 

il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese. 

Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.

Inoltre è stato notificata un Dacur  per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. 

Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.

Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.

L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.

La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa. 

Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.

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