Attualità
Domani parte piano vaccinale dai 79 anni in giù: tutte le indicazioni

LA PUGLIA TI VACCINA – PER ETA’
Per le persone da 79 a 60 anni il sistema sanitario regionale definisce il calendario di offerta vaccinale, procedendo in ordine di anzianità e sulla base della disponibilità dei vaccini.Non è necessario prenotare: chi vuole vaccinarsi deve soltanto accedere al servizio e confermare la propria adesione per visualizzare data e luogo dell’appuntamento.
Le adesioni partono da lunedì 29 marzo alle ore 14.00.
Ci sono tre modi per aderire alla campagna vaccinale, attraverso:
- la piattaforma lapugliativaccina.regione.puglia.it che sarà attiva da lunedì 29 marzo alle ore 14.00; accedendo al servizio online, si compila il modulo con i dati richiesti e si visualizza data e luogo del proprio appuntamento. È possibile stampare il promemoria e il modulo di consenso informato.
- il numero verde 800.71.39.31 sarà attivo da lunedi 29 marzo alle ore 14. Proseguirà poi seguendo questi orari: dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20. Chiamando il numero verde la persona che intende vaccinarsi (o una persona delegata) riferisce i dati richiesti e l’operatore comunica l’appuntamento fissato. Se si desidera stampare il promemoria ci si può recare in una farmacia accreditata al servizio FarmaCUP.
- persona che vuole aderire alla vaccinazione e comunicano data e luogo della somministrazione. Possono anche stampare il promemoria dell’appuntamento o modificare l’appuntamento.
Come detto, si procede per ordine di anzianità: le fasce di età che possono aderire alla campagna vaccinale vengono sbloccate man mano che i vaccini arrivano da Roma.
Dal 29 marzo si parte con le adesioni di 79enni e 78enni, ovvero dai nati dal 1 gennaio 1942 al 31 dicembre 1943.
E poi via via verranno sbloccate le altre fasce di età in base alla disponibilità dei vaccini.
Per effettuare l’adesione è necessario essere muniti di tessera sanitaria, codice fiscale e recapito telefonico.
Le vaccinazioni partiranno dal 12 aprile e saranno fissate nell’hub più vicino alla residenza del cittadino.
Chi intende modificare l’appuntamento può recarsi in farmacia.
Le persone che risiedono in Puglia ma non sono iscritte nell’anagrafe sanitaria possono rivolgersi alle farmacie dal 12 aprile.
Le persone che intendono aderire ma si trovano in ritardo rispetto alla data prefissata, possono recarsi in farmacia per riprogrammare l’appuntamento.
LA PUGLIA TI VACCINA – PER FRAGILITà
L’avvio delle vaccinazioni per le persone con elevata fragilità è previsto dal calendario vaccinale il 29 marzo. In Puglia sono già partite.
Le persone con elevata fragilità
Sono le persone, dai 16 anni in su, individuate dal Piano nazionale vaccini antiCovid-19 come particolarmente fragili per rischio elevato di sviluppare forme gravi di Covid-19, a causa di un danno d’organo preesistente, per una malattia rara o per una compromissione della risposta immunitaria a SARS-CoV-2 (estremamente vulnerabili) e per grave disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica), ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3.
Le persone in condizioni di fragilità seguono un percorso dedicato:
- attendono la chiamata da parte del centro specialistico di cura se sono estremamente vulnerabili o da parte del medico;
- se hanno una grave disabilità ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3, contattano il proprio medico.
Le persone estremamente vulnerabili che vengono contattate per la vaccinazione dai centri specialistici di cura sono quelle con le seguenti patologie:
- Insufficienza renale/patologia renale
Persone sottoposte a trattamento dialitico cronico - Patologia oncoematologica
Pazienti onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure.
Sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi - Trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche
Pazienti in lista d’attesa o trapiantati di organo solido
Pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (CSE) dopo i 3 mesi e fino a un anno quando viene generalmente sospesa la terapia immunosoppressiva
Pazienti trapiantati di CSE anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva.
Sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi. - Emoglobinopatie
Persone con talassemia o anemia a cellule falciformi - HIV
Persone con diagnosi di AIDS o con conta dei CD4 inferiore a 200.
Per le persone con le precedenti patologie che hanno grave disabilità ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3 il centro di cura prende in carico anche conviventi e caregiver.
Le persone estremamente vulnerabili che vengono contattate per la vaccinazione dai propri medici di medicina generale sono quelle con le seguenti patologie:
- Malattie respiratorie
Persone con fibrosi polmonare idiopatica
Persone con altre patologie che necessitino di ossigenoterapia compresi pazienti in CPAP (OSAS) - Malattie cardiocircolatorie gravi
Persone con scompenso cardiaco in classe avanzata (III-IV NYHA)
Pazienti post shock cardiogeno - Malattie neurologiche
Pazienti con sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone
Persone con sclerosi multipla
Persone con distrofia muscolare
Persone con paralisi cerebrali infantili
Persone in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive e i loro conviventi. Sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi
Pazienti con miastenia gravis
Pazienti con patologie neurologiche disimmuni: sindrome di Guillain-Barré e sue varianti (sindrome di Miller Fisher); poliradicoloneuropatia cronica infiammatoria demielinizzante (CIDP) (un tempo considerata la variante cronica della Guillain-Barré); neuropatia motoria multifocale (MMN); neuropatie associate a vasculiti; neuropatie associate a gammopatie monoclonali - Diabete/altre endocrinopatie severe come il morbo di Addison
Tutte le persone con diabete di tipo 1 e 2
Persone con il morbo di Addison
Persone con panipopituitarismo - Fibrosi cistica
Persone da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base - Malattia epatica
Persone con diagnosi di cirrosi epatica - Malattie cerebrovascolari
Persone che hanno subito uno stroke nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3 - Patologia oncologica
Pazienti oncologici in fase di attiva di nuova diagnosi
Pazienti in trattamento chemio/radio-terapico o che hanno sospeso la terapia immunosoppressiva e/o mielosoppressiva da meno di sei mesi. Sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi
Pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione - Sindrome di Down
Persone con sindrome di Down, in ragione della loro parziale competenza immunologica e della molto frequente presenza di cardiopatie congenite - Grave obesità
Persone con BMI maggiore di 35 - Malattie autoimmuni – Immunodeficienze primitive
Pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza
Pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico.
Sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi
Le persone con disabilità grave ai sensi della legge 104 del 1992 art.3 comma 3 possono contattare il proprio medico di medicina generale per la vaccinazione:
- Disabilità fisica, sensoriale, intellettiva, psichica
Sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa.
In caso di minori che rientrano nella definizione di estremamente vulnerabili e che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia d’età, è prevista la vaccinazione per i genitori, i tutori o gli affidatari.
La persona che intende vaccinarsi attende la chiamata del proprio medico di medicina generale o del centro specialistico di cura (per esempio, centro dialisi, centro di cura della talassemia, ecc.).
La presenza di familiari conviventi e caregiver può essere comunicata al medico o al centro di cura, in modo che prendano in carico anche la loro vaccinazione.
La vaccinazione delle persone in condizione di elevata fragilità a cura dei medici di medicina generale avviene in ordine di anzianità.
Attualità
Da Ugento a Corigliano (ed oltre) il ‘no’ delle associazioni alle discariche
La nota congiunta contro aperture e ampliamenti: “Certificano il continuato fallimento della Regione Puglia su tutti i fronti della gestione dei rifiuti”

Riceviamo e pubblichiamo
Un intervento sul tema rifiuti in seguito alla delibera della Giunta regionale dello scorso 11 febbraio che ha disposto l’ampliamento della discarica di Ugento e l’apertura della discarica di Corigliano d’Otranto.
Il documento che segue è a firma delle associazioni:
Amanti della Natura- Coordinamento Ambiente e Salute della Provincia di lecce- Isde Lecce- Lilt Lecce- Campagna Aria Pulita- Naturalmente No Rifiuti- Nuova Messapia- NoiAmbiente e B. C.- AEEOS Onlus Lecce- Circolo di Legambiente Leverano e Terra d’Arneo-Wwf Lecce
Introduzione

“Di seguito il comunicato depositato alla convocazione della Consulta provinciale e sottoscritto da alcune associazioni presenti in sede.
Senza avere la presunzione della veggenza, nel nostro comunicato, sono raccolte molte delle osservazioni espresse un po’ da tutti i partecipanti all’assemblea.
Con l’esclusione, ovviamente, degli interventi del sindaco di Corigliano, Dina Manti, che ha chiaramente rimarcato l’irresponsabilità da parte della Regione verso la riapertura della discarica di Corigliano a causa della fragilità del sito verso il rischio di inquinamento della falda, e del dr. Prisco Piscitelli presente durante quasi tutto l’incontro. Prisco è stato molto esaudiente riguardo il tema che ha visto riunita la consulta, ha dato il suo parere da medico e lo ha specificato, dicendo riguardo la discarica di Corigliano, che la soluzione dei monitoraggi in auto gestione non può essere attendibile e per tale motivo ha volutamente fatto riferimento agli stessi -monitoraggi- in autogestione rilasciati dalla Provincia a Colacem con L’Aia 2021.
Invece per il sopraelevamento della discarica di Ugento ha dato la sua disponibilità per un incontro di approfondimento sui risultati dei relativi dati sanitari che Asl ha già. Secondo tali dati è molto probabile che la discarica non abbia i requisiti per l’ampliamento.
Restiamo in attesa della risposta e quindi delle scelte che la Provincia intende adotterà per evitare l’apertura delle due Discariche, quella di Burgesi di Ugento e quella di Corigliano.
Che, vogliamo sperare, non sia quella pubblicata sul proprio blog dal “Centro studi agronomi” presenti in consulta, dove scrivono:
“Utilizzo Limitato della Discarica Il vicepresidente della Provincia di Lecce, Fabio Tarantino, suggerisce di destinare la discarica di Corigliano solo ai comuni che praticano una raccolta differenziata spinta”.”
Il documento
La Provincia di Lecce e la Consulta Ambiente decida l’assoluto NO alla apertura e ampliamento di discariche sia a Corigliano d’Otranto che a Ugento che in qualsiasi altra parte della Puglia.
Per queste sottoindicate ragioni:
1. Convenzione di Aarhus sulla partecipazione nelle decisioni in tema ambientale. La
Convenzione sottoscritta dall’Italia che attribuisce al pubblico (individui e associazioni
che li rappresentano) il diritto di accedere alle informazioni e di partecipare nelle
decisioni in materia ambientale, così come ad avere diritto di ricorso se questi diritti non
vengono rispettati. Questo prima che le decisioni vengano prese.
2. Patto dei sindaci sottoscritto dalla Regione Puglia alla presenza del Ministro
dell’Ambiente Frattin durante la Fiera del Levante 2023. Già ad Aprile 2018 il
Presidente della Regione Puglia ha sottoscritto la dichiarazione di impegno dei
Coordinatori territoriali al fine di sostenere la visione del Patto dei Sindaci. Patto
ufficializzato nel 2023 durante la Fiera del Levante alla presenza del Ministro
dell’Ambiente Frattin (vedi link). La Regione Puglia, in linea con quanto proposto a
livello internazionale e nazionale, si è impegnata nell’avvio di politiche di contrasto al
dissesto idrogeologico, di tutela delle acque e di decarbonizzazione e lotta ai
Cambiamenti Climatici a partire da azioni che interessano alcuni contesti industriali fino
a promuovere e supportare, in un’ottica di complementarità, un impegno “dal
basso” delle comunità locali attraverso le proprie amministrazioni.
3. Tra i vari punti di pianificazione si legge “la valutazione della vulnerabilità e della
propensione al rischio finalizzata alla conoscenza degli elementi ambientali (es.
idrogeologici, risorse idriche, suolo, biodiversità, etc), infrastrutturali oltre che sociali ed
economici che determinano la vulnerabilità del territorio e la comprensione della loro
interazione con il clima che cambia;” ( Link: https://pugliacon.regione.puglia.it/web/sit-puglia-
dipartimento/news-cambiamenti-climatici/-/asset_publisher/wYPmta9j5r4g/content/patto-dei-sindaci-per-clima-ed-
energ-1 – Comunicato Regione Puglia: https://press.regione.puglia.it/-/fdl-2023.-il-ministro-dell-ambiente-pichetto-
fratin-e-il-presidente-della-regione-puglia-emiliano-al-convegno-sul-cambiamento-climatico – Il patto Anci siglato:
https://www.anci.puglia.it/web/wp-content/uploads/2023/09/Patto-per-il-Clima-.pdf )
4. Fallimento obiettivi nella gestione dei rifiuti. Sulla apertura della discarica di Corigliano
e l’ampliamento di Ugento si discuteva e decideva ben 30 anni fa. Oggi nel 2025 stiamo
ancora a discutere della “necessità” di aprire la discarica di Corigliano e ampliare
Ugento, sapendo benissimo che sotto le discariche c’è la falda salentina e che parlare
ancora di discariche certifica il fallimento totale della gestione virtuosa dei rifiuti?
5. La provincia di Lecce è stracolma di rifiuti e si vogliono aggiungere a quelli
presenti altri. In provincia di Lecce, leggendo i documenti pubblicati sui siti
istituzionali impianto per impianto, e sommando le tonnellate di rifiuti, sia già
autorizzate che in fase di progetto, si arriva ad un totale di 3 milioni tonnellate/anno.
Già questo dato dovrebbe far riflettere e portare a prendere provvedimenti.6. Dati epidemiologici del Salento. Corigliano d’O., come Ugento, ricadono ancora
nell’ultimo report sui tumori presentato in queste settimane dall’Asl (Atlante dei tumori)
in due aree rosse definite “cluster” perché i dati di incidenza tumorale sono più alti e di
gran lunga superiori a quelli attesi. La presenza di effetti così impattanti sulla salute
umana, e soprattutto sui bambini che sono i più esposti e vulnerabili, sono dovuti alla
presenza di impianti industriali insalubri e le discariche con tutta la filiera di gestione,
trattamento, incenerimento sono compresi tra i maggiori detrattori di salute. La
sottrazione di salute per cause ambientali, oltre ad impattare sulle vite dei cittadini di
tutte le comunità, rappresenta un altissimo costo in termini di spesa pubblica sanitaria.
Tra ammalarsi e curarsi è meglio non ammalarsi affatto e rimuovere le cause a monte!
7. Differenziata ferma ancora al palo per molti comuni nel Salento e in Puglia. Infatti,
la motivazione che porta a decidere la Regione, come riferito in questi giorni
dall’assessore regionale all’Ambiente Triggiani è che bisogna aprire perché molti
comuni pugliesi e, soprattutto salentini, non riescono a fare la raccolta differenziata dei
rifiuti.
8. Adottare un piano di produzione di Rifiuti senza preoccuparsi di ridurli, e avviarli
verso l’incenerimento in modalità CSS, è contro le direttive Direttiva 2008/98/CE e
2018/851 recepite negli ordinamenti nazionali entro il 12 dicembre 2010. Che
mirano alla piena economia circolare senza alcuna distruzione quale
l’incenerimento.
9. La falda del Salento è vulnerabilissima e non si possono posizionare discariche.
Questo è certificato da vari studi pubblicati nel corso degli anni e soprattutto dallo studio
realizzato nel 2002 dal prof. Cotecchia università di Bari IRPI CNR sulla Vulnerabilità
dell’acquifero di Corigliano d’Otranto e ad oggi 2025 ancora si insiste nel voler aprire
discariche?
10. A Corigliano d’Otranto c’è già una vecchia discarica colma di rifiuti accanto alla
cava dove aprire la nuova che pone a rischio di contaminazione il suolo e l’acqua di
falda. Nel 2010 su mandato della Regione Puglia il CNR ha realizzato uno studio dove
accertava l’avvenuta contaminazione dell’acqua di falda e che i valori erano rientrati nei
parametri di legge. Ma lo stesso CNR ammetteva l’assurdità di posizionare una
discarica sulla falda freatica del Salento.
11. Crisi idrica. La Regione Puglia proprio in questi giorni rilancia l’allarme che già
paventato che la Puglia è in emergenza idrica e l’acqua potabile nei prossimi mesi potrà
essere razionata. E non si sa se per l’estate i rubinetti avranno ancora acqua da
erogare.
12. Consumo di suolo. La provincia di Lecce è in cima da anni alle classifiche nazionali
Ispra per il Consumo di Suolo naturale. Le discariche come la filiera dei rifiuti
consumeranno centinaia di ettari di suoli naturali cancellando aree naturali e forestali
vera barriera agli inquinanti e garanzia di aria pulita e salute pubblica. In piena crisi
climatica, ecologica ed oggi idrica si continua ancora lanciati in questa china?
13. L’unica via virtuosa da percorrere oggi, come nel 2009, è la Strategia Rifiuti Zero
che pone quale primo punto il “Non produrre rifiuti” perché il migliore rifiuto da
gestire, trasportare, trasformare, smaltire è quello mai prodotto.
Attualità
Salento Food Experience, rete d’imprese per l’agroalimentare
Sostenuta da Confindustria Lecce, rappresenta un esempio di aggregazione che mira ad affrontare in maniera organizzata e con competenze manageriali sfide complesse

È stata presentata Salento Food Experience, la prima rete d’imprese dell’agroalimentare sostenuta da Confindustria Lecce.
L’iniziativa segna un momento cruciale per il tessuto produttivo locale, ponendosi come esempio concreto di collaborazione tra le eccellenze del territorio.
In un contesto in cui la propensione all’aggregazione tra imprese è ancora limitata, questa rete rappresenta un modello innovativo per accrescere la competitività, attrarre investimenti e favorire lo sviluppo del comparto anche in un’ottica internazionale.
«La nascita di “Salento Food Experience” rappresenta un passo fondamentale e deve essere accolta con entusiasmo», ha dichiarato Valentino Nicolì, presidente di Confindustria Lecce, «perché nel nostro territorio, purtroppo, le imprese ancora faticano a fare rete, di fatto frenando il loro potenziale di crescita. Questo progetto dimostra che unendo le forze si possono affrontare meglio le sfide del mercato globale, valorizzando le nostre eccellenze e ampliando le opportunità di sviluppo. Mi auguro che questa iniziativa serva da stimolo anche per altri settori produttivi, affinché si rafforzi la cultura della collaborazione come strumento di competitività e innovazione. Confindustria Lecce sta mettendo in campo ogni strategia possibile per rilanciare tutti i settori produttivi e garantire alla nostra terra forza e capacità di stare sui mercati del mondo».
«50.529 imprese in Italia, 9.709 contratti di rete, 95 nuove imprese e 50 nuovi contratti nell’ultimo mese di febbraio. Tanto lavoro è stato fatto e tanto ancora si deve fare soprattutto al Sud. Grande apprezzamento per la prima rete di imprese del settore agroalimentare in Puglia, in particolare grazie a Confindustria Lecce. Nell’associarmi a quanti hanno evidenziato la rilevanza strategica di questo settore per il nostro territorio, vorrei evidenziare, tra gli elementi di forza delle reti, quello della codatorialità, che consente un utilizzo molto flessibile della forza-lavoro e di professionalità elevate. Sono certo che questa rete potrà costituire un riferimento “virtuoso”, per superare l’eccessivo individualismo imprenditoriale, fattore culturale negativo, che spesso limita la crescita delle nostre PMI» ha detto il vicepresidente di RetImpresa Confindustria Gabriele Menotti Lippolis.
Cesare Spinelli, presidente della Sezione Industrie Alimentari e responsabile Reti d’Impresa Confindustria Lecce, ha sottolineato l’importanza strategica dell’iniziativa: «Mettere insieme competenze, risorse e visioni è il modo più efficace per aumentare la competitività delle nostre imprese. Questa rete sarà uno strumento fondamentale per l’innovazione e per l’accesso a nuove opportunità, comprese quelle legate ai finanziamenti regionali e nazionali, ma soprattutto insieme potremo conquistare sempre nuove fette dei mercati internazionali».
Maurizio Zecca, componente del Gruppo Tecnico Industrie Alimentari di Confindustria Puglia, ha aggiunto: «Il settore agroalimentare pugliese ha un potenziale straordinario, che può essere pienamente espresso solo attraverso sinergie concrete. Forte della convinzione che senza sostegni di finanza agevolata le imprese non hanno possibilità di affrontare tali mercati, dal Gruppo Tecnico Regionale di Confindustria sono stato delegato a intavolare un percorso virtuoso con la Regione, al fine di rendere il viaggio della rete sostenibile nel tempo. Ed è così che, in condivisione con l’assessore regionale al ramo Delli Noci, abbiamo aperto un proficuo e tempestivo dialogo che ha portato al risultato di poter sostenere il percorso delle reti d’impresa anche finanziariamente».
Vincenzo Ciullo, presidente della neonata Rete, ha espresso entusiasmo per l’iniziativa: «Questo è solo l’inizio di un percorso che ci porterà lontano. Le imprese coinvolte condividono una visione chiara: fare squadra per valorizzare il Made in Salento e portarlo sempre più in alto. Siamo pronti a lavorare insieme per creare nuove opportunità di sviluppo e non mancheranno ulteriori collaborazioni con altre imprese».
Importante anche il contributo di Mauro Buscicchio, direttore Generale di Banca Popolare Pugliese, che ha sottolineato il ruolo del credito nell’accompagnare le imprese in un percorso di crescita: «Il settore agroalimentare è una colonna dell’economia nazionale. Vale ben 586,9 miliardi di fatturato, il 19% del Pil e rispetto al 2015 è cresciuto del 29%. Non possiamo, quindi, che salutare con favore il varo di reti d’impresa capaci di contare di più sui mercati nazionali e internazionali e, dunque, di garantire valore aggiunto all’intera filiera regionale, creando lavoro e nuove occasioni di crescita».
Carlo La Rotonda, direttore di RetImpresa, ha evidenziato il valore delle reti d’impresa per lo sviluppo economico locale: «“Salento Food Experience” è un esempio di aggregazione virtuosa per affrontare in maniera organizzata e con competenze manageriali sfide complesse, come l’accesso ai bandi e ai mercati internazionali, grazie al sostegno che il sistema confindustriale, a tutti i livelli, assicura alle imprese associate nel fare rete per promuovere l’innovazione e il made in Italy, partendo da territori e filiere di eccellenza».
Le conclusioni sono state affidate ad Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, che ha ribadito il sostegno della regione alle iniziative di aggregazione tra imprese e ha illustrato le ultime novità in materia di finanziamenti con particolare riferimento alle misure destinate alle imprese strutturate in rete e/o consorzi: «Rafforzare le reti di impresa e allargare le maglie per consentire nuovi ingressi rappresenta un grande valore», ha dichiarato l’assessore. «Per aumentare la produttività ed essere competitivi sui mercati nazionali e internazionali occorre stare insieme. Il nostro ruolo, quello delle Istituzioni, è supportare in questo processo le imprese, esattamente come sta facendo Confindustria Lecce e come la Regione Puglia fa da tempo attraverso delle misure specifiche per le reti di impresa. Fare dialogare mondi diversi significa affrontare in modo più efficace sfide importanti come quella dell’economia circolare, dell’internazionalizzazione e della transizione digitale. Sfide europee che dobbiamo cogliere».
Le aziende fondatrici della rete Salento Food Experience includono eccellenze del settore agroalimentare pugliese: Alimilk Srl, Birra Salento, Cantina Monsellato Srl, Fornopronto Srl, Marevivo Srl, Miele Selvaggi Srl, Prim.Ol.Jo. Srl, Sandemetrio srl, Spinel Caffè Srl.
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Attualità
Realizzarsi in Puglia
Oltre 4mila studenti coinvolti in “Orientation Express”, la terza rassegna di orientamento post diploma targata Arpal Puglia in corso in 33 scuole delle province di Lecce, Brindisi e Taranto

Orientarsi al futuro attraverso la conoscenza del mercato del lavoro, ma anche prendendo contezza delle proprie potenzialità e delle opportunità offerte dalla propria terra.
Così i centri per l’impiego sono accanto ai diplomandi: sono 4.266 quelli coinvolti in Orientation Express, terza rassegna di orientamento post-diploma targata Arpal Puglia e in corso nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
«Puntiamo», spiega il presidente del cda di Arpal Puglia, Beniamino Di Cagno, «a stimolare nelle studentesse e negli studenti un ragionamento che valorizzi le loro attitudini e li incoraggi nel perseguimento dei propri sogni attraverso gli strumenti giusti. Non solo, vogliamo fornire loro anche lo spaccato di una Puglia dinamica, una terra in cui poter perseguire la propria realizzazione professionale e in cui poter tornare o restare dopo la formazione: è una regione che, come documentato dai servizi Arpal di incrocio domanda-offerta, ha bisogno di numerose figure professionali nuove e dalle competenze elevate, ad esempio nel campo dell’ICT, della sostenibilità ambientale, dell’agricoltura di precisione, della salute, del turismo, della meccatronica e in tanti altri settori. Anche in questo modo siamo impegnati a dare attuazione concreta alla Strategia #mareAsinistra della Regione Puglia, che vuole attrarre e trattenere i talenti sul territorio. I giovani rappresentano la nostra speranza».
Il percorso è stato avviato il 6 febbraio scorso e proseguirà fino a metà aprile con un calendario che conta ben 33 date, durante le quali sono programmati incontri e laboratori con ognuna delle 261 classi coinvolte.
Arpal Puglia ha garantito una diffusione capillare del proprio servizio di orientamento per i giovani: a farne richiesta sono state 33 scuole.
«Negli ultimi tre anni», dichiara Luigi Mazzei, dirigente U.O.Coordinamento Servizi per l’impiego dell’Ambito di Lecce, «si è intensificato il dialogo tra Arpal Puglia e gli istituti superiori. Abbiamo dato seguito ad un innovativo progetto creato appositamente dai centri per l’impiego e pensato su misura dei diplomandi, per accompagnarli al meglio nel processo di transizione tra la formazione scolastica e l’ingresso nel mondo del lavoro. Lo sviluppo delle competenze personali, sociali e gestionali per la scelta del proprio profilo professionale ha inizio nell’aula scolastica. Per questo, abbiamo colto la sfida alta di dialogare con gli studenti adeguando il nostro stile comunicativo al loro e scendendo dalla cattedra, per farci percepire al loro fianco nel mettere a fuoco le proprie aspirazioni e gli strumenti necessari per realizzarle».
INEDITI STRUMENTI DI ORIENTAMENTO
Gli incontri si articolano in sessioni informative, laboratori e confronti.
Gli orientatori dei centri per l’impiego salentini hanno coniato strumenti originali e inediti per coinvolgere attivamente gli studenti e non renderli spettatori passivi.
Cuore degli incontri, infatti, sono i Job model canvas, laboratori di orientamento che si basano su strumenti visuali ideali e che adottano le logiche del Design Thinking e del Personal Branding Canvas, per aiutare i giovani a simulare l’ideazione e la realizzazione di un proprio progetto professionale.
L’obiettivo è trasferire loro un metodo, da poter riutilizzare in maniera autonoma successivamente e tutte le volte in cui saranno chiamati a fare delle scelte professionali.
L’attività pratica fa il paio con le informazioni trasferite ai giovani: strumenti che servono per orientarsi nel mercato del lavoro; opzioni per formarsi al meglio; tecniche di ricerca attiva online, offline e tramite social networking.
Un focus è riservato alla stesura del curriculum vitae, agli errori da evitare, alle diverse tipologie da impiegare in base ai diversi utilizzi.
Particolare attenzione, infine, è riservata alle figure più richieste e ai lavori del futuro nei settori professionali per i quali gli studenti si stanno formando: si tratta di un approfondimento minuzioso offerto ai diplomandi, differenziato per ogni indirizzo curricolare di ogni singola classe.
DUE FASI
La rassegna si articola in due fasi. La prima, conclusasi nei giorni scorsi, è stata interamente dedicata agli istituti alberghieri.
Ad aderire sono stati tutti e dodici quelli presenti sul territorio.
Sei quelli dell’Ambito di Lecce: IISS “A. Vespucci” di Gallipoli; IISS “F. Bottazzi” di Ugento; IISS Polo tecnico del Mediterraneo “A. Moro” di Santa Cesarea Terme; IISS “Presta-Columella” di Lecce; IISS “E. Lanoce” di Otranto; IISS “N. Moccia” di Nardò.
La seconda fase, attualmente in pieno svolgimento, si rivolge agli istituti tecnici, commerciali, professionali e ai licei. Sono 28 quelli che ospitano la rassegna.
Tredici ricadono nella provincia di Lecce: IISS “Presta – Columella” e Liceo statale “ P. Siciliani” nel capoluogo; IISS “A.Volta” di Campi Salentina; IISS “E. Vanoni” di Nardò; IISS “F. Bottazzi” e IISS “ A. De Viti De Marco” di Casarano; IISS “A. Vespucci” di Gallipoli; IISS “ Cezzi De Castro Moro” di Maglie; IISS “E. Lanoce” di Maglie; IISS “Laporta/Falcone-Borsellino” di Galatina; IISS “S. Trinchese” di Martano; IISS “Don Tonino Bello – Nino Della Notte” di Tricase e Poggiardo; IISS “G. Salvemini” di Alessano.
Orientation Express trova spazio in scuole di diverso tipo: oltre la metà sono istituti tecnici, cui seguono gli alberghieri (20 per cento), i professionali (17,8 per cento) e infine i licei (8,9).
Quest’ultimo è un dato che tenderà a crescere nel corso delle prossime edizioni.
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