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Attualità

Incredibili vite nascoste nei libri

La raccolta di racconti scritti da Patrizia Caffiero, punto di partenza di storie che attraversano lo spazio e il tempo per tramandare un’esistenza, vissuta al riparo dal mondo, oppure sconvolta dalle sue intemperie.

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Il 22 dicembre, alle ore 19.00, presso la Libreria “I volatori” di Nardò (Via Pellettieri, 19), tornano gli appuntamenti con la scrittura, gli autori e i lettori, con la Rassegna “Incontri allʼora del tè” organizzata dalla libreria “I volatori”, con il coordinamento di Loredana Giliberto, in collaborazione con il B&B “Antica Dimora” e Musicaos Editore.


Saranno proprio Loredana Giliberto, coordinatrice della rassegna, insieme a Luciano Pagano, editore, a dialogare con Patrizia Caffiero e a presentare in anteprima “Incredibili vite nascoste nei libri”, il libro che raccoglie i racconti di Patrizia Caffiero, scritti tra il 2012 e il 2017.


Cosa può accadere tra le mura di una casa, allʼinterno di quellʼequilibrio sottile costituito dalla famiglia, dalla convivenza di persone appartenenti a diverse generazioni, con desideri, emozioni e vite totalmente differenti? Storie di allontanamenti e ricongiungimenti, migrazioni, fughe, viaggi, vite costrette a fare i conti con una violenza cieca, dinanzi a cui si può solo resistere, uscendone stravolti, oppure scappare, in cerca di una redenzione. Rivoluzioni che attraversano il paese, nel nord e nel sud, e le famiglie, i costumi, le abitudini, i sogni: ci appartengono perché ci somigliano, ci sono vicine.


Incredibili vite nascoste nei libri” è il titolo della raccolta di racconti scritti da Patrizia Caffiero, punto di partenza di storie che attraversano lo spazio e il tempo per tramandare un’esistenza, vissuta al riparo dal mondo, oppure sconvolta dalle sue intemperie. Patrizia Caffiero, salentina di origini, emiliana di adozione, è scrittrice, operatrice culturale, bibliotecaria.


Maddi, Zoubida, Nena, Vince, Laura, Ilaria, Sarah, Cloe, il Signore e la Signora Flick, Allegra, Maria, Jacopo, Filippo, sono le “incredibili vite nascoste nei libri”, raccolte nei racconti di Patrizia Caffiero.


Ne “La casa” gli oggetti di una casa parlano del presente e del passato, raccontano senza parole le storie di famiglia; e Maddi non sa staccarsene. Non può vivere senza le sue opere d’arte e i suoi ricordi. In “Zoubida il mediatore, Nena la benefattrice” la protagonista, Zoubida, di origine marocchina, è un diamante grezzo, una ragazza dal sorriso affascinante, testarda e intelligente. Nena, dietro i suoi modi bruschi, è la dolce madre di tutti, e in particolare ha a cuore la giovane Zoubida. In “Prima colazione”, la famiglia per Vince, come per ogni bambino della terra, è tutto il mondo. Il piccolo ama suo padre, suo fratello, ed è innamorato della sua bellissima mamma. Come ogni bambino della terra, vorrebbe che lei fosse felice. Laura è una ragazza dotata di un grande talento, la pittura è il suo talismano, Laura è complessa, sensibile, capace di sognare, e persino di realizzare i suoi sogni, ne “Le strade di Laura” è raccontata la sua evoluzione.

“La libreria” racconta dellʼunico desiderio di Ilaria: leggere. I libri sono una vera e propria ossessione per lei; ma, poiché è ancora una bambina, non ha i mezzi per procurarsi il sapere di cui ha necessità. Ecco perché Ilaria sogna di crescere in fretta. Ne “Il balcone” si racconta di Sarah, una donna di oltre settant’anni che si ammala, e non può più camminare. Ha superato in passato molte avversità, ma ora non si rassegna al nuovo corso degli eventi.


“Cloe la parrucchiera” è una donna affascinante, vitale e generosa. Coltiva la propria consapevolezza e, senza darlo troppo a vedere, quella delle persone che hanno la fortuna d’incontrarla. “Il Signore e la signora Flick” stanno insieme da quando erano bambini. L’amore profondo che provano l’uno per l’altra è un fiume che si spinge oltre le mura domestiche, e diventa amore per la piccola comunità in cui vivono da sempre.

Allegra, ne “La sposa rubata”, è una donna accogliente, simpatica, sempre indaffarata nella gestione di un bed & breakfast. Dietro le sue spalle, l’ombra di un matrimonio difficile, e il luogo nascosto dove può celarsi lo spirito di una donna.


“La prozia Maria” è stata una cantante celebre, molto amata dal marito. Maria ha attraversato una lunghissima vecchiaia  ̶  ed è arrivata alla fine della vita  ̶  nella solitudine e nel silenzio. Jacopo ha trent’anni, e ha sempre trattenuto i suoi sentimenti, la sua aggressività. Sogna una terribile rivalsa.  “Tre pomeriggi e due sere” è il turno di baby-sitting in cui la protagonista del racconto accudisce Filippo, un bambino molto saggio: un poeta in nuce. A tre anni è costretto a riflettere su qualcosa che è molto più grande di lui…


“Ma un genio invisibile, quella sera, mi regalò anche la pazienza, grande come una immensa mongolfiera di tela bianca, tenera come marmellata fatta in casa, lunga come un cavo d’acciaio, come la corda dell’impiccato; una pazienza da cacciatore, da ladro, da capitano di una ciurma bastarda.”


Patrizia Caffiero, nata e vissuta a Lecce fino al 1996, si è trasferita prima a Ferrara, poi a Bologna e infine ad Anzola dell’Emilia dove ha “trovato” le sue radici, e lavora dal 2006 per il Comune come addetta alla cultura e bibliotecaria. È laureata in Lettere e Filosofia (Università del Salento) con una laurea dal titolo “Pasolini e il Potere. Linee per un’interpretazione storico-politica.” S’interessa di cinema, teatro, letteratura; i suoi scrittori preferiti sono Maeve Brennan, Truman Capote, Karen Blixen, Jean Stafford, Paul Auster. Ha pubblicato per Miraviglia editore, nel 2007, “Guarda che prima o poi Dio si stancherà di te”; sempre nello stesso anno, per la casa editrice Fernandel, un racconto per l’ antologia “Quote rosa”; nel 2009 un racconto per l’antologia “Fobieril – soluzione MANIAzina” (Jar Edizioni).


Aggiorna settimanalmente il blog letterario “Prima della pioggia” visitabile all’indirizzo:


https://testiappuntinotedablogs.wordpress.com/


Attualità

PNNR, cabina di regia presso la Prefettura a Lecce: avanti tutta!

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà…

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Nuova riunione della Cabina di Coordinamento. Le buone prassi in campo per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR.

Si è tenuta  ieri, presso la Prefettura di Lecce, una nuova riunione della Cabina di coordinamento per il PNRR, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi previsti dalle progettualità del PNRR. 

L’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario, Maria Antonietta Olivieri, ha visto la partecipazione della Struttura di Missione per il PNRR costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria Generale dello Stato e della Ragioneria Territoriale di Lecce, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche, della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce, delle Unioni dei Comuni e di ANCI Puglia, nonché dei referenti dei Comuni di Campi Salentina, Castrì di Lecce, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Melissano, Muro Leccese, Patù, San Cassiano, Specchia, Squinzano e di Tricase. 

I lavori della Cabina di Coordinamento si sono incentrati sull’esame dello stato di avanzamento delle progettualità interessate e sulla implementazione dei dati su ReGiS, necessaria al raggiungimento dei target previsti dall’Unione Europea, sulla base delle risultanze dei precedenti Tavoli tematici tenutesi in Prefettura con le Amministrazioni centrali titolari dei finanziamenti, i soggetti attuatori e le diverse strutture di coordinamento, avvalendosi, altresì, del supporto del Presidio PNRR della Ragioneria Territoriale dello Stato di Lecce. 

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà, nelle prossime settimane, il monitoraggio legato alla valorizzazione di ReGiS. 

Al termine dei lavori, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di continuare la positiva attività di collaborazione tra le Amministrazioni interessate, sia centrali che periferiche, al fine di superare le ulteriori criticità e pervenire, entro i termini, alla definizione delle progettualità programmate. 

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Attualità

Quando l’amore per lo sport fa cento

La cifra tonda di Franco Margarito nelle maratone: un atlante mondiale di sfide lungo 24 anni

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di Lorenzo Zito

Cento maratone alle spalle. Una vita di corsa da sportivo non professionista, senza vedere ancora il traguardo. Franco Margarito, 63 anni, già felicemente nonno, di professione geometra e direttore tecnico specializzato in opere pubbliche, di Ruffano, conta la vita in chilometri. La mattina li macina in auto, per lavoro. La sera nei suoi scarpini, che quotidianamente allaccia per “avvicinarsi” alla sua prossima maratona, ai prossimi 42km (e rotti) da correre in qualche angolo del globo, vicino o lontano da casa.

Oggi non appende la casacca al chiodo, ma stappa una bottiglia per festeggiare la cifra tonda. Sportivo da sempre, Franco ha iniziato da ragazzino. Dalla corsa campestre ed il calcio è passato alla corsa su pista, col gruppo sportivo Fiamma Maglie. Poi, l’amore e la corsa lo hanno reso (anche) cittadino tavianese d’adozione: la moglie, Angela Rita Bruno, originaria di Taviano e già assessora del Comune di Ruffano, è anche la ragione per cui lui, 24 anni fa, ha conosciuto l’Atletica Taviano 97. “È diventata la mia seconda famiglia”. Oggi lui ne è una colonna portante.

Con loro, lo scorso 16 novembre, in terra amica, alla 6ª edizione della Maratona della Grecia Salentina, ha segnato il suo traguardo speciale: la sua centesima.

I primi 42km e 195 metri sono stati i più famosi al mondo, quelli della Maratona di New York: era il 6 novembre 2005. Da allora, il mondo si è aperto attraverso lo sport, in un susseguirsi di luoghi, strade e emozioni: Parigi, Milano, Lisbona, Valencia, Barcellona, Roma. E poi Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Oslo, Stoccolma, Venezia.

L’elenco è un vero atlante personale. Per citarne solo alcune: Tirana, Budapest, la Collemarathon nelle Marche, il Lago di Garda, Sabaudia. In Puglia il Gargano, Sannicandro, Putignano, Barletta. E ancora le ultra: la 100 km del Passatore, la Pistoia–Abetone, il Gran Sasso, la 50 km del Vesuvio, Rapone, e le 6/8 ore di Lavello, fino al Parco Nord di Milano e alla 6 ore di Roma.

Una geografia fatta di fatica, amicizia e passi lunghi, che trova nella Maratona della Grecia Salentina un simbolo: “È bellissima. Attraversa 9 Comuni. Speriamo che la passione (di chi la pratica e di chi la organizza, come Cristian Bergamo) la preservi a lungo perché, oggi, è un piccolo patrimonio culturale sportivo nostrano”.

Accanto a lui, lungo il percorso, non sono mancati compagni di viaggio: gli amici runner Eliseo Stefano e Marco Marino, e naturalmente l’Atletica Taviano97, con il presidente Sergio Perchia “che da 24 lunghi anni mi vede associato”, ci racconta.

4 ore, 21 minuti e 38 secondi il tempo per chiudere la centesima. Non serve far calcoli per capire che per un maratoneta lo sport non è un optional o un passatempo. È parte integrante della propria vita.

Chi può spiegare meglio, allora, ad un bambino cosa significhi praticare sport? “Fare sport è vita. È al contempo sacrificio e libertà. E, pur essendo la corsa una pratica individuale, è grande opportunità di confronto”.

A casa, nel frattempo, c’è una stanza invasa da cimeli, gadget e medaglie: ogni oggetto racconta un frammento di questa sua storia. Non sono in ordine. “Adesso è ancora il momento di collezionarli. Per catalogarli ci sarà spazio, più avanti”. In agenda c’è già la prossima: la prima edizione della Due Mari a Taranto. Nel cuore le parole di Eugenio Montale: “Amo l’atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.

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Attualità

Uno contro uno e uno contro zero

Rifiuti elettrici ed elettronici. Quando ne acquistiamo un nuovo elettrodomestico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio; i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono ritirare senza obbligo di acquisto i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli…

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Non tutti lo sanno ma quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio.

E, se il negozio è grande e gli apparecchi sono piccoli, questo obbligo vige anche fuori dal momento di acquisto: i rivenditori diventano raccoglitori, e sono tenuti ad avviare il corretto smaltimento dei dispositivi.

La gestione del fine vita dei prodotti tecnologici è semplice, ma, a quanto pare, in pochi lo sanno.

E anche questo rende difficile al nostro Paese raggiungere il target europeo di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: rispetto all’obiettivo del 65%, infatti, siamo circa al 30% e l’Italia, per chi non lo sapesse è sotto procedura di infrazione.

Come ha riportato il Corriere della Sera, il 91% dei consumatori italiani ha comprato almeno un elettrodomestico nell’ultimo anno, con una media di 5 prodotti ciascuno, e di questi più della metà sono piccoli apparecchi, elettronica da consumo come cavi o adattatori per prese elettriche e prodotti da computer.

Vale quindi la pena ricordare che i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare gratuitamente gli elettrodomestici usati secondo la normativa “uno contro uno”, cioè al momento dell’acquisto di un apparecchio nuovo equivalente.

Inoltre, i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono offrire anche il ritiro “uno contro zero” per i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici (con dimensioni inferiori a 25 cm come (come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli), senza obbligo di acquisto.

 

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