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Attualità

Resto al Sud: incentivo esteso fino ai 55 anni

Allungata la soglia d’accesso allo strumento che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove imprese nel Mezzogiorno

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La legge di Bilancio 2021 ha esteso l’età massima a 55 anni per partecipare a “Resto al Sud”, l’incentivo finanziario che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove imprese o attività professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia.


Interviene sull’argomento il Dr Manuel Botrugno di AgevolazioniPuglia.it, uno tra i principali portali di Finanza Agevolata presenti in Regione Puglia che supporta gratuitamente le imprese che cercano finanziamenti agevolati per le loro iniziative imprenditoriali.


A chi si rivolge l’incentivo?


Resto al Sud si rivolge ad imprese, in forma individuale o societaria, costituite dopo il 21 giugno 2017 oppure che vanno a costituirsi entro 60 giorni dall’esito positivo dell’istruttoria (120 giorni in caso di residenza all’estero). Possono richiedere il finanziamento anche i liberi professionisti.


Requisiti richiesti


Possono usufruire dell’incentivo coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 55 anni che al momento della presentazione della domanda risultano residenti nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche, Umbria; oppure, trasferiscono la residenza in tali regioni entro 60 giorni dall’esito dell’istruttoria (120 giorni se residenti all’estero).


Altri requisiti:


– non essere titolari di altre imprese attive in data 21 giugno 2017;


– non aver ricevuto nell’ultimo triennio altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità;


– non avere un lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento.


Quali sono le attività ammesse


Vengono finanziate le attività intraprese per la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, nonché del turismo, della fornitura di servizi alle imprese e alle persone e le attività libero professionali.


Quali spese copre l’agevolazione?


Le spese riguardano:


– ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (fino al 30% del programma di


spesa);

– acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi;


– programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;


– spese di gestione (fino al 20% del programma di spesa).


Qual è l’ammontare del finanziamento?


Con una dotazione finanziaria pari a 1 miliardo e 250 milioni di euro, l’incentivo riconosce a imprese e liberi professionisti un finanziamento di 50 mila euro per ciascun richiedente, fino a un massimo di 200 mila euro nel caso di società composte da quattro soci. Mentre, viene previsto un finanziamento massimo di 60 mila euro per le sole imprese esercitate in forma individuale.


Inoltre, a copertura del fabbisogno di circolante, le imprese di Resto al Sud possono godere di un ulteriore contributo a fondo perduto pari a:


– 15 mila euro per imprese o attività professionali svolte in forma individuale;


– 10 mila euro per ciascun socio per le attività in forma societaria, fino a un massimo di 40 mila euro.


Come si struttura l’agevolazione?


L’incentivo copre il 100% delle spese ammissibili e si struttura in:


– 50% di contributo a fondo perduto;


– 50% Finanziamento bancario garantito dal Fondo PMI, i cui interessi sono interamente a carico di Invitalia.


Come si partecipa a Resto al Sud?


La presentazione della domanda avviene esclusivamente online, tramite la piattaforma web di Invitalia. Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie. Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione. Per maggiori dettagli rivolgersi allo Sportello Informativo Gratuito, telefonando al numero 800.910.245 o scrivendo una mail al seguente indirizzoinfo@agevolazioni.puglia.it.


Approfondimento a cura di Manuel Botrugno – Dottore Commercialista


Attualità

Desertificazione bancaria, a rischio inclusione e economia locale 

Nella provincia di Lecce 15 paesi sono totalmente sprovvisti di servizio bancario e altri 13 con il solo ATM. Antonio Perrone (Segretario Territoriale CISL Lecce): «Basta proclami, le banche dimostrino nei fatti il loro ruolo sociale. Subito un tavolo di coordinamento in Prefettura»

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La desertificazione bancaria, ovvero la progressiva chiusura degli sportelli e la riduzione dei servizi bancari in vaste aree geografiche, è ormai una criticità nazionale che minaccia l’accesso ai servizi finanziari essenziali e l’inclusione sociale, con forti ripercussioni sull’economia locale.

A lanciare l’allarme è Antonio Perrone, Segretario Territoriale della CISL di Lecce, sulla base di dati recenti che evidenziano una situazione allarmante.

​I NUMERI DELLA CRISI

​I dati sono fin troppo chiari: ben 3.386 Comuni in Italia sono totalmente sprovvisti di uno sportello bancario. Tra i centri con più di 5mila abitanti, 96 non hanno sportelli.

La situazione è particolarmente grave in Puglia, che a marzo 2025 contava 76 centri senza sportelli.

Nella sola provincia di Lecce, si registrano 15 paesi totalmente sprovvisti di servizio bancario e altri 13 con il solo ATM.

​«Non comprendiamo i tanti proclami e i tanti annunci di molti istituti di credito che dichiarano di voler essere banche presenti fisicamente sui territori, quando poi di fatto li stanno abbandonando», dichiara Perrone, «il fenomeno, generato prevalentemente dai grandi player bancari, e solo in parte compensato dalle banche di credito cooperativo, provoca l’esclusione finanziaria e la limitazione dei servizi bancari per intere comunità, impoverendo l’economia locale».

​ALIBI PRETESTUOSI

​Le motivazioni addotte dagli Istituti di Credito – dalla digitalizzazione alla riduzione dei costi, dalle fusioni ai rischi di credito – spesso appaiono come alibi pretestuosi di fronte agli utili registrati negli ultimi anni (dati ABI), che dimostrano la grande proficuità dell’attività di intermediazione creditizia.

​Per contrastare efficacemente la desertificazione, la CISL Lecce propone un approccio integrato che vada oltre le semplici dichiarazioni di intenti.

​AZIONE IMMEDIATA PER IL SALENTO

La priorità per la provincia di Lecce è la costituzione di un tavolo di coordinamento, con la regia del Prefetto, che riunisca ​BCC, banche (locali e nazionali), corpi intermedi, sindaci dei Comuni sprovvisti di presidi bancari.

​«È nostro dovere», insiste il Segretario Territoriale della CISL di Lecce, «ricercare soluzioni condivise per garantire i servizi essenziali. Il tavolo avrà il compito di analizzare la situazione e avviare una sperimentazione concreta».

LE PROPOSTE

Le misure proposte dalla Cisl: ​presenza concordata («Chiedere alle banche di concordare tra loro l’insediamento di uno sportello in ciascun comune carente»); immobili comunali I sindaci metteranno a disposizione gli immobili di proprietà comunale e sottoscriveranno con la banca convenzioni per i servizi finanziari come tesoreria, c/c in convenzione, ecc.»); strategie di contrasto nazionali e territoriali Oltre all’intervento locale, sono necessarie politiche di ampio respiro come: incentivi fiscali per le banche che mantengono o aprono filiali in aree a rischio; sviluppo di reti flessibili come filiali mobili e pop-up banking; collaborazioni con enti locali per sviluppare l’economia e la domanda di servizi bancari; promozione dell’educazione finanziaria in collaborazione con i Comuni».

​ APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE

​«Le banche utilizzano i bilanci sociali per vantare il loro ruolo di supporto alle comunità. È giunto il momento di dimostrare tale impegno nei fatti. L’innovazione digitale e la moneta elettronica non possono prescindere dalla necessaria presenza fisica delle banche sui territori» conclude Antonio Perrone, «in questo contesto storico, le Banche hanno l’opportunità di dimostrare di essere un interlocutore credibile, promotore di progresso, civiltà e inclusione sociale».

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Attualità

Tricase, acque bianche: in arrivo un milione e mezzo di euro

Il fondo regionale servirà per la realizzazione di nuovi tronchi di fogna bianca nel rione di Caprarica utili per la mitigazione del rischio idrogeologico. Il sindaco Antonio De Donno: «Ricadute positive per tutta la città»

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Il Comune di Tricase è tra i beneficiari dei fondi regionali destinati agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e potenziamento della rete pluviale urbana.

Il sindaco Antonio De Donno

«Grazie al recupero di un finanziamento», fa sapere il sindaco Antonio De Donno, «Tricase riceverà 1,5 milioni di euro per la realizzazione di nuovi tronchi di fogna bianca nell’abitato del rione di Caprarica».

Per il primo cittadino si tratta di «un importante risultato per tutta la città perché i lavori avranno una ricaduta positiva sulla rete pluviale nel suo complesso, agendo positivamente su situazioni di criticità come quelle palesatesi, anche con conseguenze drastiche negli ultimi anni, in quartieri come i “Lavari».

Così come avvenne nell’ottobre del 2022 (foto in evidenza in alto).

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Attualità

UniSalento: la rettrice presenta la sua squadra

Domani Maria Antonietta Aiello ufficializzerà la squadra di governo per il mandato rettorale 2025-2031

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Tutto pronto per la presentazione della squadra di governo della rettrice Maria Antonietta Aiello per il mandato rettorale 2025-2031.

Si terrà domani, mercoledì 5 novembre, alle ore 11, nell’aula Y1 dell’edificio “Angelo Rizzo” di Ecotekne.

La presentazione sarà trasmessa anche in streaming si Youtube (clicca qui).

La professoressa Maria Antonietta Aiello è stata eletta 4 mesi fa al secondo turno e sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.

Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sul colei che era prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione.

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