Attualità
SS 275: sbloccati 288 mln di euro e modificati gli ultimi 7 km
Convocato dal Ministro Raffaele Fitto, si è svolto a Roma un incontro per affrontare il contenzioso relativo allo sblocco dei finanziamenti per la strada

Convocato dal Ministro Raffaele Fitto, si è svolto a Roma un incontro per affrontare il contenzioso relativo allo sblocco dei finanziamenti per la strada statale 275 Maglie-Leuca. Alla riunione, oltre al Ministro, sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, gli assessori regionali Loredana Capone e Guglielmo Minervini, il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, ed il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. “L’incontro di oggi”, ha dichiarato il Ministro Fitto, “è stato molto positivo ed ha permesso di scongiurare la revoca e la perdita delle risorse destinate alla realizzazione della strada statale 275, importante infrastruttura per l’intera regione Puglia che rischiava di essere dimenticata. L’impegno assunto nel corso della riunione dalle parti permette di superare il contenzioso in atto da tempo sull’allargamento della Maglie-Leuca e quindi di realizzare l’infrastruttura nel giro di pochi mesi. L’utile punto di sintesi raggiunto, che prevede la modifica degli ultimi 7 km, consentirà lo sblocco di 288 milioni di euro per l’intero tracciato, evitando così di compromettere la credibilità delle istituzioni”.
Le reazioni: Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce
“La “275” si farà. Finalmente. L’opera pubblica strategica più importante per un Salento che guarda al futuro è salva, nella sua interezza, mantenuta e confermata. Così come sono salvi 288 milioni di Euro di investimenti, 40 km che tireranno fuori dall’antico isolamento il Capo di Leuca. L’opera non si fermerà a San Dana, si realizzerà per intero da Maglie a Leuca, con il viadotto previsto dal progetto originario che diventerà una galleria “in trincea” che non intaccherà il paesaggio sovrastante. Negli ultimi 7 km la Statale non si fermerà, ma andrà avanti a 2 corsie complessive, 1 per ogni senso di marcia, raggiungendo Santa Maria di Leuca. Ora ANAS potrà chiudere la gara in tempi rapidissimi, ultimando le procedure d’appalto. Immediata, allo stesso modo, sarà la risposta che l’apertura del cantiere darà al mondo del lavoro, nel Salento; prospettico e strategico, e ancora più importante, sarà il valore che l’arteria avrà sul rilancio dell’intera economia provinciale. Il Governo nazionale ha rispettato il primo grande impegno coincidente con l’avvio della mia Legislatura di governo in Provincia, per cui va al Ministro Fitto un ringraziamento speciale, per l’avvio di questa grande stagione di promesse mantenute. Il Ministro Fitto ha concluso oggi un capolavoro politico e di mediazione istituzionale, che lo ha visto protagonista ininterrotto dal 2003 ad oggi. L’opera pubblica, lo ricordo, venne interamente finanziata con 152,5 milioni di Euro a fine 2003 dalla Giunta Regionale guidata da Raffaele Fitto e dal Governo Berlusconi nel marzo scorso (con Fitto Ministro delle Regioni) per altri 135,4 milioni di Euro. A oltre 6 anni dal finanziamento inizialmente erogato abbiamo finalmente la seria, concreta e reale prospettiva che il raddoppio della 275 diventi realtà. Del resto non era possibile, a distanza di tutti questi anni e dopo l’impegno diretto del Governo nel destinare al Salento ingenti finanziamenti, mettere in discussione il valore strategico dell’opera. La mediazione politica e il ricorso alla ragione hanno superato ogni ultima frizione, ritenendo utile e fattibile la variazione progettuale sopracitata. Che accontenta tutte le parti, fa cadere il fantasma del continuo ricorso alla magistratura, non fa perdere i finanziamenti e fa realizzare il sogno soprattutto dei tanti salentini che hanno pianto su quella strada decine e decine di vittime, loro cari o amici”.
Le reazioni: Onorevole Ugo Lisi
“Esprimo la massima soddisfazione per l’accordo istituzionale grazie al quale si risolverà definitivamente la stucchevole questione inerente al raddoppio della S.S. 275 Maglie-Leuca. I cittadini del Salento, grazie anche alla concretezza del Ministro Fitto, potranno finalmente fruire di un’arteria stradale che non soltanto aumenta la sicurezza, ma diventa vero e proprio volano di sviluppo in un momento decisivo per la storia economica del nostro territorio che, con la ripresa dopo la gravissima crisi, sarà pronto a giocarsi una carta decisiva di crescita”.
Le reazioni: Biagio Dirado, capogruppo PdL Provincia di Lecce
La via dello sviluppo, della vita e della sicurezza per il Capo di Leuca è stata finalmente imboccata. Oggi a Roma il Presidente Gabellone, il Governatore Vendola, il Presidente dell’ANAS e il Ministro Fitto hanno siglato l’accordo che permette di realizzare il raddoppio della Maglie-Leuca. Il testo prevede la costruzione delle 4 corsie sino alla località si San Dana e la realizzazione del successivo tratto (di 6 km) a due corsie, su nuovo tracciato, sino a Leuca. Gli sforzi, le battaglie e i sacrifici compiuti per la realizzazione di questa infrastruttura essenziale per il Salento sono stati ripagati da un accordo che mette da parte inutili e strumentali polemiche consentendo al nostro territorio di fare un essenziale salto di qualità. La politica alta, quella che guarda alla concretezza dei problemi della gente e da risposta alle esigenze dei cittadini, è tornata finalmente sul proscenio, spazzando via le comparse che per troppo tempo hanno barattato il bene del Capo di Leuca in cambio di briciole di visibilità e asservimenti ideologici. E’stato possibile raggiungere quest’obiettivo grazie allo sforzo costante e duraturo nel tempo compiuto dal Ministro Fitto che è riuscito a creare le condizioni economiche, istituzionali e politiche affinchè si potesse dar vita ad una intesa che raccordasse le esigenze infrastrutturali con quelle di salvaguardia del territorio. Il lavoro essenziale e certosino posto in essere dal Ministro per gli Affari Regionali, ha trovato una sponda solida e collaborativa nel Presidente della Provincia Antonio Gabellone che ha proseguito questa battaglia con tenacia e convinzione. Oggi tutto questo si è finalmente saldato con un atteggiamento responsabile da parte della Regione Puglia. E’ scaduto il tempo della tribunalizzazione, dei perniciosi conflitti istituzionali, delle contrapposizioni pseudo-ambientaliste fomentate ad arte ed è scoccata l’ora della concretezza. Il vero vincitore di quest’annosa vicenda è il Salento che sa impiegare le risorse stanziate per la S.S. 275 e pone fine alla marginalizzazione infrastrutturale in cui è stato relegato a lungo. L’accordo siglato è scritto con l’inchiostro indelebile della forza dell’impegno dei cittadini del Capo di Leuca ed è una pietra miliare che si staglia sull’orizzonte di progresso di quest’estremo lembo del Salento. La realizzazione del raddoppio della Maglie-Leuca consente di guardare con nuovo slancio e fiducia al futuro di una terra che ha tantissime risorse da valorizzare e promuovere percorrendo la strada dello sviluppo e della sicurezza”.
Le reazioni: Pasquale Gaetani, assessore al patrimonio della Provincia di Lecce
“Per chi come noi da anni e anni si è sempre battuto per la realizzazione della madre di tutte le infrastrutture salentine, oggi è veramente un giorno da ricordare, poiché si è finalmente passati dalle polemiche ai fatti. In questa grande giornata non possiamo non ricordare, insieme agli artefici istituzionali che l’hanno promossa e finanziata, le tante associazioni e i tanti comitati (a cominciare dal Comitato Quattro Corsie e del suo Presidente Biagio Ciardo) che sono stati quotidianamente in grado di raccogliere le istanze dei cittadini che finalmente vedranno una politica più a misura degli interessi generali e meno ancorata alla sterile polemica politica”.
Le reazioni: Onorevole Vincenzo Barba
“Tanto tuonò che piovve!!! Quando la politica prende il sopravvento sull’inutile dialettica i risultati non possono che essere condivisi. È stato quasi naturale prendere atto che l’ampliamento della 275 fosse il risultato di un accordo che metteva da parte inutili e dannose lungaggini burocratiche. Di certo questo Governo si è come al solito contraddistinto per concretezza progettuale e non appena la Regione Puglia gli è venuta a ruota, mettendo alle spalle insane interpretazioni ambientaliste, è risultato ovvio che si raggiungesse questo eccezionale risultato. È un altro Salento quello che viene disegnato all’indomani dell’approvazione dell’ampliamento di questa arteria”.
Le reazioni: Antonio Buccoliero, consigliere regionale “Moderati Popolari”
““L’intesa sulla 275 sancisce il successo della buona politica, quella politica, cioè, che responsabilmente sa guardare al bene di tutto un territorio. I troppi tira e molla sulla Maglie – Leuca avevano dato l’impressione che la politica avesse abdicato dal suo ruolo fondamentale, quello, cioè, di guardare agli interessi del territorio, alla sicurezza dei suoi abitanti e alla valorizzazione delle sue risorse. Fortunatamente, l’intesa raggiunta oggi a Roma dimostra come ci possa essere spazio per la collaborazione positiva e concreta tra le diverse parti, se lo sguardo resta fisso al bene comune e non all’interesse particolare. Non dimentichiamo, infatti, che la politica ha, tra i suoi ruoli primari, proprio quello di riuscire a “fare mediazione”. Quella che oggi è considerata la strada della morte sarà presto una statale moderna, che farà della sicurezza stradale un valore concreto. È ciò che realmente conta, al di là delle vecchie e sterili polemiche, che nulla mai hanno aggiunto al confronto, rischiando, anzi, di polverizzare importanti finanziamenti. È questa intesa tra le parti il vero risultato positivo il successo di tutto un territorio, che non può continuare a rinunciare ad un’infrastruttura di fondamentale importanza in termini di sicurezza e di sviluppo”.
Le reazioni: Mario Vadrucci, consigliere regionale del PdL
“A proposito del finanziamento della Statale 275 Maglie-Leuca, esprimo viva gioia per questo importante risultato raggiunto oggi. Finalmente ora l’Anas potrà chiudere la gara appaltando l’opera. Ciò comporterà un indubbio beneficio per tutto il Salento, non solo dal punto di vista della sicurezza stradale ma anche economico, con un evidente ritorno occupazionale per le imprese che saranno interessate ai lavori. Inoltre, il fatto che la SS 275 non si fermi a San Dana ma prosegua fino a Leuca, senza però in alcun modo intaccare la bellezza paesaggistica di quel tratto di strada del Capo di Leuca, mette d’accordo sia le legittime ragioni di chi, come noi,insieme alla Provincia di Lecce, fin dal primo momento si batte perché quest’opera venga realizzata, avendo a cuore principalmente la sicurezza stradale e i benefici per le aziende e per l’economia del territorio, sia le ragioni della Regione Puglia e delle associazioni ambientaliste, anche di quelle più “barricadere” che certo non hanno contribuito ad accelerare il cammino di questo importante compromesso raggiunto oggi. Tutto ciò, bisogna dire, è reso possibile dalla lungimiranza del Ministro Raffaele Fitto, principale protagonista di questa riuscita, al quale va la nostra gratitudine insieme a quella di tutto il Salento che da oggi potrà essere un poco più orgoglioso della propria viabilità”.
Le reazioni: Saverio Congedo, consigliere regionale del PdL
“Il compromesso raggiunto ad iniziativa del Ministro-Fitto sul progetto di raddoppio e di ammodernamento della SS. 275 Maglie-Leuca, chiudendo un lungo e rovinoso contenzioso che non avrebbe dovuto nemmeno sorgere, costituisce comunque un prezioso risultato in presenza del rischio concreto ed imminente di perdita del finanziamento, che avrebbe affossato probabilmente per sempre la soluzione di un problema che incombe sulla sicurezza nostra e dei nostri ospiti. Se la politica è (come è) l’ “arte del possibile”, è anche una pagina di buona politica”.
Le reazioni: Salvatore Capone, segretario provinciale del PD Lecce
“E quindi uscimmo a riveder le stelle. Termina l’inferno in cui erano piombati, da fin troppo tempo, i lavori di ammodernamento della Maglie-Leuca. L’accordo sottoscritto oggi a Roma rappresenta l’atto culminante dell’impegno della Giunta regionale e del Partito Democratico, che attraverso il lavoro profuso dalla Vicepresidente regionale Loredana Capone, dall’Assessore Guglielmo Minervini e grazie alla tenacia dimostrata negli anni da tutti i livelli Istituzionali del PD in questa difficile battaglia, sono riusciti a garantire che la ss275 vedesse finalmente la luce, garantendo comode e sicure condizioni di viabilità per raggiungere il Capo di Leuca e riuscendo al contempo a preservare intatta la bellezza mozzafiato dell’estremo lembo del Salento e dell’Europa. Con un passo indietro delle strumentalizzazioni e due passi avanti del buonsenso, si chiude finalmente questa annosa vicenda. Ora, l’auspicio è che si riesca al più presto ad avviare i lavori, con la conseguente boccata d’ossigeno anche per l’occupazione”. Ma la grande soddisfazione del Partito Democratico” conclude Capone “è che tutto ciò avverrà senza deturpare la vera ricchezza del nostro Salento, il paesaggio, con inutili mostruosità, come l’inutile follia di voler portare le 4 corsie fin nel cuore del Mediterraneo o quell’insensato viadotto di San Dana, che ad un certo punto sembrava ci si volesse a tutti i costi ostinare a costruire”.
Le reazioni: Onorevole Raffaele Baldassarre
“Meglio tardi che mai! Finalmente una decisione nell’ottica della condivisione dopo lunghi anni in cui il Governo regionale ci ha abituato solo e soltanto ad una serie interminabile di schermaglie con il risultato finale che l’iter per l’ampliamento della bisettrice stradale salentina giunge a compimento con notevole ritardo rispetto alle esigenze di sicurezza e sviluppo del territorio. Finalmente è giunta l’ora di vedere anche il bicchiere mezzo pieno e non soltanto quello mezzo vuoto fatto della mesta considerazione che anche in presenza delle risorse economiche individuate dal Governo si litigava persino sull’aria fritta. Speriamo che il prossimo intervento che effettueremo sarà quello all’indomani della cantierizzazione dei lavori e della posa della prima pietra, concentrando i nostri sforzi su tematiche concrete e mettendo da parte il gusto barocco del Governatore di incartarsi dialetticamente su ogni vicenda”.
Attualità
Elezioni a Tricase, giochi fatti? Ancora no
Certe le candidature dell’uscente Antonio De Donno e di Vincenzo Errico (Tricase Insieme). Fratelli d’Italia insiste con Claudio Pispero. Situazione fluida nel centrosinistra. I possibili scenari

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di Giuseppe Cerfeda
In attesa della definizione delle candidature per le elezioni regionali, proseguono a Tricase incontri e trattative per l’appuntamento, cruciale, con le comunali della prossima primavera.
Premessa d’obbligo: le consultazioni regionali, sia la vittoria finale, quindi il nuovo governatore, che i risultati dei singoli candidati consiglieri, potrebbero in qualche modo influenzare le scelte per candidature e liste anche in sede cittadina.
Partiamo intanto dalle certezze, con le candidature già annunciate dai diretti interessati.
IL SINDACO USCENTE
Sarà sicuramente della partita il sindaco uscente Antonio De Donno.
Dopo le disavventure giudiziarie che hanno coinvolto l’ex assessore regionale Alessandro Delli Noci (e quindi l’impasse che ne è conseguita per il movimento politico CON), resta da verificare quale sarà lo schieramento che sosterrà la ricandidatura del primo cittadino uscente.
Detto che si tratterà comunque di liste civiche, tra le ipotesi in ballo c’è anche quella del sostegno di parte del centrodestra.
FRATELLI D’ITALIA
Non solo gli amministratori uscenti vicini a quell’area politica ma anche coloro che gravitano nel mondo di Forza Italia non escludono affatto taòepossibilità.
Non pare dello stesso parere Fratelli d’Italia che, invece, continua a lavorare, sempre con un occhio alle regionali, alla candidatura di Claudio Pispero.
Dal circolo del partito della Meloni, comunque, non pongono veti assoluti a eventuali evoluzioni e, quindi, a una coalizione di centrodestra che si presenti unita alle elezioni.
Danno, però, zero chance all’eventualità di sostenere il sindaco uscente.
CHE SUCCEDE NEL CENTROSINISTRA?
Situazione in evoluzione anche nel centrosinistra.
Gli ultimi sviluppi indicano come possibile candidato l’oncologo Vincenzo Chiuri (proposto dal Partito Democratico e scelto da una rosa che comprendeva anche Anna Maria Girasoli, proposta da Sinistra italiana, e Dario Martina dal Cantiere civico).
L’obiettivo Campo Largo è stato annunciato da mesi (soprattutto dai Dem), insieme alla volontà di presentarsi uniti ai nastri di partenza.
Sulla questione candidato e unità, al momento, però, le bocche restano cucite, anche perché gli equilibri sembrerebbero fragili.
Da quel che siamo riusciti a sapere, ci sarebbe già una bozza di accordo tra PD, Cantiere civico e Sinistra italiana.
Chi ancora, invece, appare perplesso (eufemismo) è “Tricase, che fare?”.
Il movimento fondato da Giovanni Carità è fermo sulla posizione che prevede le Primarie per la scelta del candidato.
Ma il PD, partito che le ha sdoganate, da quell’orecchio pare non sentirci.
Incontri e dialoghi continuano ma, soprattutto sul versante “Tricase, che fare?”, sono molto pessimisti sulla buona riuscita delle trattative.
Resta, invece, da capire cosa faranno coloro che da tempo sono stati indicati (e hanno dato la loro disponibilità) come candidati.
Cosa farà, ad esempio, Andrea Morciano?
Secondo i soliti bene informati l’ingegnere sarebbe sponsorizzato dall’ex segretario provinciale del PD Ippazio Morciano e dal gruppo che a Tricase ne fa riferimento.
All’interno della coalizione di centrosinistra, al momento, però, non non ci sarebbe una convergenza totale rispetto alla sua candidatura.
FANTAPOLITICA?
C’è anche chi, fedele al motto di andreottiana memoria («A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina»), ipotizza uno scenario (quasi) da fantapolitica.
Secondo tale ipotesi, potrebbe accadere che Chiuri, che ha dato la propria disponibilità solo nell’eventualità di Campo Largo, non confortato dall’auspicata unità di intenti, faccia un passo indietro.
E a quel punto? A quel punto, stretti nei tempi e nelle possibilità, Dem, Cantiere civico e Sinistra italiana potrebbero (dovrebbero?) sostenere Andrea Morciano. Solo fantapolitica? Chissà…
Da noi interpellato, Andrea Morciano ha confermato «la volontà di candidarmi».
Poi ha chiarito: «Non voglio essere fonte di divisione per chicchessia. Centrosinistra? Certo, è la mia comfort zone, l’area a cui appartengo. Vedremo… Di certo sarò contro l’attuale amministrazione».
TRICASE INSIEME
«Confermatissima» la candidatura di Vincenzo Errico a capo del movimento civico “Tricase Insieme”, mentre si sono perse le tracce di Fernando Dell’Abate che, come raccontano le solite gole profonde, in tempi non sospetti, avrebbe avanzato la propria candidatura, trovando la strada sbarrata nel centrosinistra, l’area a cui, da ex socialista, storicamente appartiene.
Approfondimenti
“Per grazia ricevuta”: Piemontese, assessore sanità Puglia, crea d’emblée 2mila posti di lavoro
Nonostante cinque aziende sanitarie da 17 giorni siano senza direttore generale e non si veda alba, la Regione si prepara a lanciare tre concorsoni: due dei quali saranno gestiti proprio da Asl senza un manager…

di Luigi Zito
Quello che non succede in 5 anni, a volte, si sa, può accadere a pochi giorni dalle elezioni: siano esse comunali (alzi la mano chi non si fatto dare “una liccata di asfalto”, davanti casa poco prima del voto); provinciali, quando Presidente o Assessori, come la Madonna, si appalesano in città e chiedono una “citazione” nelle urne: e giù a concedere, promettere, santificare e beatificare, tutta Grazia sprecata o mal riposta, perché sanno che non è deificata, ma solo vanagloria.
E fin qui siamo nell’ordine naturale delle elezioni.
Quello che supera il livello di indignazione e tracima nella vergogna assoluta, ai limiti della sconcezza, e chiede vendetta, è quanto sta accadendo per le nostre elezioni regionali.
Nonostante cinque aziende sanitarie da 17 giorni siano senza direttore generale e non si veda alba, la Regione si prepara a lanciare tre concorsoni: due dei quali saranno gestiti proprio da Asl senza un manager.
Mille posti ciascuno per infermieri e Oss, mentre la terza procedura darà il via alla mobilità intraregionale per permettere spostamenti tra le varie aziende.
Ricapitolando: 2mila posti di lavoro creati d’emblée, come infermieri e Oss, dei quali un terzo (circa 700) saranno su Foggia, città del Vicepresidente e assessore alla Sanità e Benessere animale, Sport per tutti, Raffaele Piemontese, prodigo di carità e col vizio delle buone azioni.
Questi concorsi erano attesi almeno da maggio, ora una circolare del dipartimento Salute conferma che la pubblicazione è «imminente», e dunque la scadenza delle domande potrebbe arrivare proprio a ridosso della tornata elettorale del 23 e 24 novembre prossimi, anche se le prove si svolgeranno non prima di aprile-maggio.
Quando si dice avere una “faccia di tolla”, ma qualcun altro asserirà che “in politica la menzogna è una componente imprescindibile”.
Come possiamo difenderci: quando nel segreto dell’urna dovremo apporre quella “citazione”, per non ricevere un’altra villania del genere, dobbiamo saper distinguere il “grano dalla pula”, il bianco dal nero, le “facce di tolla” da quelle linde, correte, sincere e leali.
Ricordiamocene.
Approfondimenti
L’ambasciatore Cristina: “Ho conosciuto Putin e il Dalai Lama, che esperienze”
«Il Salento, è la terra di mia nonna, è la terra dove venivo d’estate a Tricase, per le vacanze, dove avevo dei carissimi amici che sfortunatamente non ci sono più è la terra dei miei antenati alla quale mi sento di appartenere”…

Cristina Funes-Noppen è ambasciatore onorario del Belgio (lei stessa preferisce l’appellativo di ambasciatore a quello di ambasciatrice essendo quest’ultimo usato per indicare la moglie dell’ambasciatore, NdR), e da un po’ di tempo vive buona parte dell’anno in Salento, a Tricase, dove ha comprato un’antica dimora, quasi attaccata alla chiesa matrice, adattandola ai suoi bisogni,
Figlia di ambasciatore ha seguito le orme paterne e dopo gli studi accademici a carattere diplomatico ha percorso la sua carriera come ambasciatore del Belgio in numerosi Paesi nei vari continenti tra cui Zambia, Kenya, India, Tailandia, Marocco, Austria e Argentina, senza dimenticare che in tutte le sue destinazioni, come ambasciatore residente, copriva anche larghe giurisdizioni riguardanti altri vari Paesi.
È stata anche coordinatore di tre direzioni al ministero degli affari esteri: Diritti dell’Uomo, Nazioni Unite e Disarmo.
Ha ricoperto inoltre le funzioni di rappresentante permanente presso l’O.N.U e di commissario speciale per la cooperazione e lo sviluppo.
Dopo aver seguito le orme paterne in ambito professionale, l’ambasciatore segue ancora oggi le inclinazioni della madre, Maria Noppen De Matteis, pittrice e “star mondiale del surrealismo anche se poco conosciuta in Puglia” (bari.repubblica.it > cronaca 2022/12/19 news).
Nata nel 1921 nel castello baronale dei Sauli di Tiggiano, cui apparteneva la madre, dove le è stato allestito un museo permanente delle sue opere, Maria Noppen De Matteis, verso la fine degli anni ’50 e i primi ’60, d’estate villeggiava col marito e la figlia Cristina a Tricase-Porto, nella casa di Angelico Ferrarese, posta in una splendida posizione panoramica e vicina al villino di Gaetano Sauli, suo parente.
La giovanissima Cristina (Cri-Cri per le amiche e gli amici) era bionda, solare, molto bella, vivace, dal sorriso incantevole che “faceva girare la testa” ai giovanissimi rampolli delle famiglie-bene di Tricase-Porto in quel periodo caratterizzato dalla spensieratezza e dalla gioia di vivere.
La vena artistica di Cristina Funes-Noppen ne fa un personaggio veramente eclettico e sorprendente perché, oltre a dipingere, ella scrive con successo, in francese, romanzi e saggi storico-letterari dai quali traspare la sua speciale cultura maturata a diretto contatto con i popoli delle nazioni dove ha esercitato il ruolo diplomatico.
Gli ultimi suoi due romanzi, editi nel 2023 e nel 2025, si intitolano “Ils étaient six” e l’altro “Équivoques”. Il primo, narra la vicenda dei criminali nazisti che alla fine della II guerra mondiale si nascosero in Argentina.
La trama si svolge a sud delle Ande, in piena cultura “quechua” e consente al lettore, in filigrana, di seguire l’evoluzione politica dell’Argentina negli anni 1945-1983.
L’ultimo, contiene quattro romanzi gialli che danno informazioni su diversi Paesi, Kenia, India, Thailandia e un dialogo spiritoso sulla morte.
L’INTERVISTA ESCLUSIVA
Perché il Salento e Tricase?
«Il Salento è la terra di mia nonna, è la terra dove venivo d’estate per le vacanze, dove avevo dei carissimi amici che sfortunatamente non ci sono più – ma ci sono i miei cugini, è la terra dei miei antenati alla quale mi sento di appartenere malgrado le mie molte peregrinazioni nel mondo, è infine la terra dove mi sento a casa. Nonostante la mia nazionalità belga sono rimasta profondamente salentina».
È soddisfatta della sua scelta? Ombre e luci?
«Se consideriamo il tipo di vita che si ha qui rispetto a quello di altri Paesi, occorre riconoscere che qui la qualità della vita è più umana. E poi, il patrimonio naturalistico, architettonico, storico, e culturale, nell’insieme, è di alta qualità e ampiamente godibile».
«HO CONOSCIUTO PUTIN»
Tra i diversi Capi di Stato o di governo da lei conosciuti, come racconta nel suo libro Chroniques impertinentes… ancora in carica tra gli altri vi è Vladimir Putin.
«Ho conosciuto Vladimir Putin nel 2001 quando è venuto in visita ufficiale in Belgio. Io ero all’epoca commissario speciale e pertanto fui invitata alla cena di gala. Non ci siamo parlati molto, però mi diede l’impressione che ci teneva ad avere buoni rapporti con l’Europa. Non mi sembrò nemmeno che terrorizzasse i suoi collaboratori.
Di fianco a me era seduto il suo consigliere per le questioni nucleari che aveva abusato della “divina bottiglia”, come dicono i francesi, e pertanto cantava in francese durante tutta la cena suscitando l’ilarità dei commensali, compreso Putin.
Cantando a squarciagola, non dava certo l’impressione di temere il suo presidente, il che non succede normalmente nelle cene ufficiali di gala e tanto meno di fronte a quello che è supposto essere un dittatore sanguinario.
Nella mia carriera ho incontrato vari dittatori e posso assicurare che davanti a loro nessuno dei collaboratori al seguito si sarebbe permesso di cantare».
GLI OSTAGGI
Due aneddoti, uno triste e l’altro lieto, nei suoi ricordi di ambasciatore.
«Il primo, andato a buon fine, riguarda due ostaggi di Medici senza Frontiere presi dall’armata di liberazione del Sud Sudan e liberati dopo una trattativa durata 20 giorni in cui i guerriglieri vollero trattare solo con me, al telefono, di notte.
Non ci chiesero nessun riscatto come invece per ripicca accadde dieci giorni dopo, con un altro ostaggio francese, la cui trattativa durò tre mesi e si chiuse con l’esborso di un’ingente somma di denaro. Questo mi fu precisato, ridendo, dal mio collega francese che pretese che era tutta colpa mia se la SPLA si era rifatta sul suo governo! L’aneddoto triste riguarda invece due belgi, un ragazzo che lavorava per le Nazioni Unite e sua moglie.
Erano spariti da 5 anni e i due miei predecessori non erano riusciti ad avere notizie certe.
I genitori speravano e le autorità pretendevano che fossero ancora vivi. È una storia romanzesca che si svolse in Thailandia e in Cambogia. Da quello che finalmente sono riuscita a scoprire seppi che erano stati uccisi dai Khmer Rossi, forse con la complicità dell’esercito thailandese e eventualmente con risvolti riguardanti il traffico di opere d’arte.
Testardamente impegnata, dopo molte peripezie, e dopo aver insistentemente discusso con i due re, Shianouk e Bhumipol, fui messa in contatto con il capo dell’esercito thailandese e con i Khmer Rossi che mi consegnarono le spoglie che io affidai alle famiglie, le quali ebbero almeno la consolazione di sapere cos’era successo ai loro figli e di potere seppellirne i corpi».
IL DALAI LAMA EMETTE UNA ENERGIA POSITIVA
La persona che più ha lasciato traccia nel suo animo durante la lunga carriera diplomatica?
«È stato di certo il Dalai Lama: una persona assolutamente fuori dal comune che emette un’energia positiva straordinaria e trasmette alle persone che incontra una carica di felicità. E ho il privilegio di avere ancora dei contatti sporadici con questo sant’ uomo, grazie al quale la cultura tibetana continua a sopravvivere malgrado l’occupazione della Cina che fa di tutto per eradicarla.
Perciò il Dalai Lama ha deciso che dopo la sua morte non si reincarnerà nel Tibet per evitare che i Cinesi arrestino la sua reincarnazione (che potrebbe essere anche una bambina) e la sostituiscano con una di loro scelta come fecero con il Panchen Lama (figura importante nel buddhismo tibetano). Il Panchen Lama che si era reincarnato nel Tibet. fu arrestato quando aveva solo 6 anni nel 1995, rimpiazzato con un ragazzino che conveniva alle autorità cinesi e nessuno sa, da allora, dove si trovi il vero Panchen Lama».
Chroniques impertinentes
“…Un libro che si caratterizza per una libertà di spirito, un tono a volte mordace, esotico e cosmopolita. Un libro istruttivo, politicamente scorretto…ma così giusto! Un libro prezioso che deve essere letto da coloro che s’interessano alla diplomazia e agli affari di questo mondo”.
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