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Tra G7 e crisi politica: Salento, che estate sarà?

Dopo un aprile promettente, le incertezze sulla bella stagione: la nostra analisi assieme a Giancarlo De Venuto, già presidente di Assohotel Confesercenti Lecce, e proprio in questi giorni eletto nuovo presidente di Assoturismo Assohotel Confesercenti Puglia

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a cura di Lorenzo Zito


Che non ci sono più le mezze stagioni, lo abbiam capito da un pezzo. Ma l’assunto vale anche per il turismo? Il sole caldo ed un paio di lunghi ponti hanno già riempito, tra Pasqua ed il 1° maggio, le nostre marine e le nostre piazze più belle. Grandi folle, i primi turisti, grande entusiasmo. È quindi lecito aspettarsi una splendida stagione per il comparto ricettivo? Il peso specifico di questa risposta è considerevole, se è vero come è vero che, negli ultimi anni, abbiamo affidato proprio al turismo buona parte delle preghiere per le sorti del nostro Salento.


Per uscire dalle “Impressioni di aprile” (parafrasando la PFM), abbiamo chiesto il parere di un esperto del settore. Prima di valutare se una rondine fa primavera, però, abbiamo scandagliato gli ultimi dati. Analizziamo insieme il background di partenza, per capire al meglio su che orizzonte si stagliano le prospettive della prossima bella stagione.


Dove ci eravamo lasciati


La Puglia nel 2023 ha superato i 16 milioni di presenze turistiche, con un +4% sullo scorso anno ed un +8% di incremento degli arrivi. C’è un record nei flussi di stranieri, con un +22% degli arrivi e +16% delle presenze: un turista su tre, in media, viene dall’estero. Tiene bene anche il turismo nazionale. Lo dice il report sui trend del turismo pugliese a cura dell’Ufficio Osservatorio di Puglia Promozione. Un documento presentato per la BIT (la Borsa Internazionale del Turismo), che si pone l’obiettivo di collocare la realtà pugliese nel grande globo turistico. E ci racconta come oggi la nostra regione mostri dei punti di forza rispetto a quelli che sono definiti driver, ossia aspetti determinanti nel processo di scelta del luogo di vacanza. La Puglia è vincente per le bellezze naturali e le località di mare, la cucina, il clima, l’accoglienza della popolazione, i prodotti tipici da scoprire e (udite udite) la sicurezza. Tra le principali debolezze, invece, figura l’affollamento (cui sin qui i tentativi di destagionalizzazione vari ed eventuali non hanno posto gran rimedio).


Ecco, quindi, i numeri snocciolati dal report su arrivi e presenze per la provincia di Lecce.


Arrivi 2023: 1.239.100 (+8% sul 2022 e +15% sul 2019)


Presenze 2023: 5.173.700 (+5% sul 2022 e +8,5% sul 2019).


Brindisi e Bari ci superano, facendo segnare dati di crescita più esaltanti. Ma sui valori assoluti è ancora il Salento a farla da padrone: nessun’altra provincia pugliese supera i 5 milioni di presenze.


Tra le destinazioni top della nostra regione spicca Ugento, che si piazza sul terzo gradino del podio dei Comuni di Puglia con più arrivi. In ottima compagnia di mete importanti come Vieste (prima) e Bari (seconda), fa segnare ben 845mila presenze. E si mette alle spalle Lecce (773mila) e Gallipoli (584mila). Più giù Melendugno (510mila) e Porto Cesareo (388mila), che restano pur sempre tra le 15 mete più gettonate di tutta la Puglia.


Interessante poi questo dato (da tenere a mente per quanto discorreremo più avanti): l’NPS, ossia Net Promoter Score. Un indice usato per misurare la performance di prodotti e servizi, che sintetizza la soddisfazione del cliente e la sua fedeltà al brand. Quanto più alto è l’NPS tanto maggiore è la capacità del brand di attrarre nuovi consumatori attraverso il passaparola positivo dei suoi clienti. Per intenderci, viene calcolato sottoponendo la classica domanda “Consiglieresti ad un parente/amico/collega di fare una vacanza in questa destinazione?”, associata ad una possibilità di voto su una scala da 1 a 10. Ebbene la somma tra i promotori e i detrattori della nostra Regione fa segnare un 32,7%. Per capirne il valore è utile il confronto con altre importanti mete del turismo internazionale: le isole greche ci superano di appena un punto, la Toscana è sullo stesso livello, la Sicilia si ferma al 31%. Più giù la Calabria al 24, l’Emilia-Romagna al 17, mentre per l’Albania il bilancio è addirittura negativo: -17%.


Tutto molto bello. Anche rassicurante? Il turismo cambia costantemente, e gli operatori del settore lo sanno bene.


La crisi del turismo di fascia media si fa sentire, mentre i flussi del luxury tourism, che hanno richiesto tanta pazienza e lungo lavoro per essere intercettati, possono essere soggetti a variazioni repentine, che spesso non dipendono affatto dalla buona condotta del comparto ricettivo ma rispondo a fattori esogeni. Cosa ci può mettere allora al riparo e cosa invece ci espone invece al rischio di brutte sorprese?


Parola all’esperto

Ne abbiamo parlato con una figura chiave per Assohotel in Puglia, l’Associazione Italiana Imprenditori d’Albergo che, in qualità di associazione di categoria, opera in rappresentanza degli operatori del settore ricettivo associati alla Confesercenti.


È Giancarlo De Venuto, già presidente di Assohotel Confesercenti Lecce, e proprio in questi giorni eletto nuovo presidente di Assoturismo Assohotel Confesercenti Puglia. Nuova carica con cui opera in rappresentanza di tutte le associazioni di categoria del mondo del turismo legato a Confesercenti, come Assocamping o Assonavigazione, senza dimenticare AIGO, l’Associazione Italiana Gestori Ospitatalità e ricettività diffusa, cui afferisce il macromondo dei b&b.


Dottor De Venuto, veniamo subito al punto: che estate si prospetta?


Il Salento, cui sono molto legato visti i miei ormai 16 anni di permanenza pur provenendo da un’altra zona, ha ormai conquistato grande visibilità a livello mondiale. Oltreoceano, il Tacco d’Italia è considerato la California dell’Adriatico. Un appeal che cattura ormai più i turisti stranieri che quelli italiani, complice anche il momento di crisi che sta vivendo il turismo di fascia media. Tutto questo ci fa aspettare una stagione ottima. Non solo per i primi positivi assaggi forniti dalle recenti vacanze, ma anche per via di un importantissimo evento che si terrà a breve in Puglia. Il G7, a giugno, porterà da noi il suo appuntamento principale: l’atteso vertice dei leader. Questo darà un grande risalto a tutta la regione e rappresenterà un forte momento pubblicitario anche per il Salento”.


Nel frattempo, però l’immagine della Puglia, in queste settimane, è scalfita dalle cronache del “Caso Bari”.


Il turismo è anche un fenomeno economico. Questo non va dimenticato, se non si vuole finire (per fare un parallelismo) come la Ferragni: basta un attimo per commettere gravi errori che compromettono tutto il lavoro sin qui svolto. Mi riferisco proprio alla negatività che si sta diffondendo a macchia d’olio in queste settimane. Lo scandalo che agita i palazzi della Regione rischia di provocare seri danni anche a chi nulla ha a che vedere con le indagini e con quanto sta accadendo. Questo può davvero rivelarsi l’altra pericolosa faccia della medaglia, da cui è bene guardarsi subito”.


Che peso può avere la crisi politica sugli arrivi estivi?


Certamente ha ricadute di due tipi. Da un latto un impatto reale. La crisi politica blocca promozione, piani strategici, programmazione e tutto il lavoro in prospettiva. Questo colpisce gli asset e tutta la macchina del turismo. Dall’altro un impatto mediatico. Eventi torbidi di questo tipo diventano subito delle polveriere. Dal clamore dei giornali all’eco che arriva all’estero, restituiamo ancora una volta un’immagine del Mezzogiorno associata al malaffare. E si rinnova il sillogismo che porta a dire ‘sud Italia uguale mafia’”.


In questi mesi si è parlato spesso dell’Aeroporto di Brindisi, in balìa di presunte politiche “baricentriche”. La sua gestione può tornare ad essere una mancanza nelle già carenti infrastrutture?


Quelli aeroportuali sono tra i servizi più determinanti per la crescita del turismo. Devo ammettere che le politiche sugli Aeroporti di Puglia (quasi interamente di proprietà della Regione) mi stupiscono. Paghiamo Ryanair per portare il 70% dei voli pugliesi a Bari e solo il restante 30 a Brindisi. E non rimediamo a questo squilibrio nemmeno con le rotte aggiuntive (per quest’ultime sono state scelte delle mete che non rientrano nemmeno negli stessi piani turistici regionali). A questo punto mi chiedo se chi decide abbia le dovute competenze. Non voglio fare polemica sulle persone, né cadere nell’errore che fanno spesso i politici, quello di giocare a sostituirsi agli addetti ai lavori. Però forse le perplessità da molti sollevate sulle competenze tra i ruoli apicali di Aeroporti di Puglia non sono un caso. Alla luce di certe decisioni, vien da dire anche stavolta a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”.


Se potesse rivolgere un appello, a chi lo indirizzerebbe?


Sicuramente alla classe politica ed amministrativa. Un appello alla serietà ed all’assunzione di responsabilità. Compiono delle scelte a monte che sono determinanti per il futuro del settore. È fondamentale che non vanifichino tutto il lavoro svolto sin qui, ed anche quanto faticosamente ricostruito dopo la pandemia. Ci sono tanti passi avanti da fare, già non farne qualcuno indietro sarebbe una grande conquista…”.


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Gagliano del Capo differenzia meglio

Raggiunta una percentuale del 67,48% di raccolta differenziata. Il sindaco Gianfranco Melcarne: «Risultato frutto di un percorso di sensibilizzazione, controllo e miglioramento del servizio e, soprattutto, della collaborazione dei cittadini»

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L’amministrazione comunale di Gagliano del Capo rende pubblici i dati trasmessi ad ARPA Puglia per la determinazione dell’Ecotassa e annuncia che il Comune ha raggiunto, nel 2024, una percentuale del 67,48% di raccolta differenziata.

«Si tratta di un traguardo significativo», evidenzia il sindaco Gianfranco Melcarne, «che testimonia l’impegno collettivo della cittadinanza, degli operatori ecologici e dell’amministrazione stessa nel promuovere una gestione dei rifiuti sempre più sostenibile ed efficiente».

Il sindaco Gianfranco Melcarne

Per il primo cittadino, «il raggiungimento di tale soglia dimostra una maggiore attenzione verso l’ambiente e ha anche ricadute positive dal punto di vista economico, contribuendo a non incrementare i costi legati allo smaltimento dei rifiuti».

«Il risultato», approfondisce il sindaco, «è frutto di un percorso di sensibilizzazione, controllo e miglioramento del servizio e, soprattutto, della collaborazione dei cittadini, che ringraziamo per il loro senso civico e il contributo quotidiano. La strada verso una Gagliano del Capo più pulita e sostenibile è ancora lunga, ma oggi possiamo dire con orgoglio di essere sulla direzione giusta».

Infine una promessa e un invito: «L’amministrazione continuerà a lavorare per consolidare e migliorare ulteriormente questi risultati, puntando su una comunicazione costante, su servizi sempre più efficienti e su iniziative educative rivolte a tutte le fasce della popolazione; invitiamo tutti i cittadini a proseguire con lo stesso impegno, rispettando le modalità di conferimento e contribuendo attivamente alla tutela dell’ambiente e alla crescita del nostro territorio».

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Porto di Tricase, draga in azione

Avviate le operazioni di pulizia dei fondali che si protrarranno fino alla prima settimana di giugno per il bacino esterno del porto e fino alla prima settimnana di luglio per il cosiddetto “porticciolo”

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Fa un certo effetto il porto di Tricase svuotato di tutte le sue barche grandi e piccole che di solito lo popolano per tutto l’anno e, dalla primavera in poi, ne ricoprono ogni angolo dello specchio d’acqua.

Al posto loro c’è un unico grande natante con una gru al centro: è la tanto annunciata draga che ha fatto capolino al porto di Tricase il 4 maggio per espletare le necessarie operazioni di pulizia del fondale del bacino portuale.

Quest’anno i diportisti dovranno ancora pazientare perché le operazioni di dragaggio si prolungheranno fino alla prima settimana di giugno per il bacino esterno mentre la consegna di quello interno (il porticciolo) è prevista per la prima settimana di luglio.

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Il nuovo Questore

È Giampietro Linetti e proviene dalla Questura di Brindisi dove si è distinto nella gestione delle delicate misure di sicurezza per l’organizzazione del G7 a Borgo Egnazia. Nella sua prima giornata ha reso omaggio ai caduti della Polizia di Stato, ponendo una corona di alloro ai piedi della stele commemorativa nel Giardino delle Rimembranze della Questura

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Si è insediato il nuovo Questore della Provincia di Lecce, il Dirigente Superiore della Polizia di Stato, Giampietro Lionetti.

Proviene dalla Questura di Brindisi e prende il posto del Questore Vincenzo Massimo Modeo che da oggi ricopre un incarico dirigenziale nella capitale presso la segreteria del Dipartimento.

Lionetti nasce a Cirò Marina (KR) il 13 agosto 1968 e intraprende la carriera nella Polizia di Stato dal 1987, frequentando il Corso Quadriennale di Formazione presso l’Istituto Superiore di Polizia, al termine del quale viene assegnato, come prima sede, alla Questura di Caltanissetta assumendo l’incarico di funzionario addetto al Commissariato di P.S. di Gela.

Successivamente nel ’95, viene trasferito alla Questura di Roma, dove rimane per ben 10 anni, assumendo progressivamente funzioni di crescente responsabilità, fino a ricoprire l’incarico di vicedirigente presso la DIGOS e specializzandosi nella polizia di prevenzione e nell’attività investigativa antiterrorismo.

Nel 2014, promosso al grado superiore di I Dirigente, inizia un periodo di formazione professionale nell’ambito delle dinamiche legate alle correnti eversive, dapprima a capo della DIGOS della Questura di Venezia e poi Dirigente della DIGOS della Questura di Torino.

Nel 2017 ritorna alla Questura di Roma a dirigere la DIGOS capitolina fino alla promozione a Dirigente Superiore nel 2023 quando viene assegnato alla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione prima di ricoprire l’incarico di Questore di Brindisi da febbraio 2024.

La formazione professionale del nuovo Questore di Lecce quindi, nel corso degli anni, si è orientata verso un’approfondita conoscenza dei fenomeni di antagonismo, di estremismo oltreché di tifoseria violenta e terrorismo internazionale.

Nel passato recente ha fronteggiato le proteste di movimenti quali No Tav e No Vax durante la pandemia e dal suo insediamento a Brindisi si è distinto nella gestione delle delicate misure di sicurezza per l’organizzazione del G7 a Borgo Egnazia nel giugno del 2024.

Il Questore Lionetti, durante la mattinata, ha reso omaggio ai caduti della Polizia di Stato, ponendo una corona di alloro ai piedi della stele commemorativa nel Giardino delle Rimembranze della Questura.

Subito dopo, ha incontrato i funzionari della Questura, i dirigenti dei Commissariati distaccati di P.S. e delle Specialità della Polizia di Stato e i rappresentati delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno.

Tutto il personale della Polizia di Stato della Provincia di Lecce augura al Questore un buon lavoro.

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