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Cronaca

Beccati con le mazzette: arrestati dirigente Asl e imprenditore

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Nel corso di indagini volte a contrastare il fenomeno della corruzione nell’ambito della Pubblica Amministrazione e quello dell’impiego illecito di risorse pubbliche nel periodo dell’emergenza epidemiologica e sanitaria in atto, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce hanno arrestato, in flagranza di reato, due persone.





È stata loro contestata corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente da parte della P.A. e il falso ideologico in atto pubblico.
Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, hanno permesso di portare alla luce un elaborato sistema illecito votato alla commissione di reati contro la Pubblica Amministrazione, in particolare in danno dell’Asl di Lecce, perpetrati mediante l’affinamento di un rapporto corruttivo tra un funzionario dell’Ente e alcuni imprenditori attivi nel settore del commercio di ausili protesici sia ortopedici che audiometrici, basato sullo scambio di denaro contante ed altre regalie.
Il funzionario assegnava direttamente le pratiche ai singoli imprenditori, di fatto ignorando il diritto di scelta del paziente, garantendo ai privati un illecito vantaggio patrimoniale in danno dell’Ente di appartenenza, spesso costretto a fornire ausili protesici pagandoli più del dovuto, ovvero a fornire ausili non realmente adeguati alle necessità del paziente.



Nella giornata odierna, sono stati arrestati in flagranza di reato sia il funzionario dell’Asl responsabile delle condotte descritte, che il dipendente di una impresa leccese colti durante la consegna di una bustarella contenente denaro contante in cambio di prescrizioni già autorizzate da portare, successivamente, all’incasso all’Asl di Lecce.





Cronaca

Sicurezza alimentare: sequestrati 100 chili di pesce

Erano privi dei requisiti di tracciabilità ed etichettatura, in violazione delle normative comunitarie e nazionali. Secondo quanto verificato dai sanitari, i prodotti ittici erano comunque idonei al consumo umano e sono stati donati ad associazioni caritatevoli del territorio

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Durante i controlli, all’interno di un’attività commerciale specializzata nella conservazione e vendita di prodotti ittici, i militari della Sezione Operativa Navale di Gallipoli – con il supporto del personale ASL del Dipartimento di Prevenzione e Igiene di Lecce – hanno sequestrato circa 100 kg di pesce privo dei requisiti di tracciabilità ed etichettatura, in violazione delle normative comunitarie e nazionali sulla sicurezza alimentare.

Il controllo compiuto a Gallipoli ha portato alla contestazione di una sanzione amministrativa per circa 12mila euro.

Secondo quanto verificato dai sanitari, i prodotti ittici erano comunque idonei al consumo umano: per questo, su disposizione delle autorità, sono stati donati a diverse associazioni caritatevoli del territorio, tra cui la Caritas Diocesana di Nardò-Gallipoli.

Il controllo rientra nell’ambito di una più ampia strategia di vigilanza messa in atto dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari, che intensifica il presidio del territorio salentino per garantire legalità, tutela dell’ambiente e sicurezza alimentare.

*foto in alto di repertorio

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Carpignano

Lavoro nero: sospensioni, multe e denunce

Maxi controlli dei carabinieri contro il lavoro irregolare e per la sicurezza stradale: 8 lavoratori in nero, sanzioni per oltre 30mila euro e 5 patenti ritirate

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Nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio predisposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce, i militari della Compagnia di Gallipoli hanno effettuato una serie di accertamenti mirati.

Nel corso dei controlli sono state esaminate attività commerciali, tra cui bar, ristoranti e locali di intrattenimento situati nella zona di Santa Caterina di Nardò.

Il titolare di un locale, un 55enne leccese, è stato segnalato per aver impiegato sette lavoratori irregolari, per la mancata sorveglianza sanitaria, per aver utilizzato locali non idonei allo stoccaggio di alimenti e per aver installato impianti audiovisivi di controllo senza autorizzazione.

A suo carico sono state previste sanzioni per un totale di oltre 26mila euro.

Al termine di un’analoga attività ispettiva presso una pizzeria, per il gestore dell’attività, un 55enne di Nardò, oltre alla segnalazione anche l’adozione di un provvedimento di sospensione dell’attività e ammende per oltre 2mila euro e sanzioni amministrative per 2.500 euro.

Questi, infatti, oltre ad aver impiegato un lavoratore irregolare, ha commesso gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e non aveva elaborato il Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.).

Nel corso della stessa nottata, l’attenzione dei carabinieri è stata rivolta anche alla sicurezza stradale.

Le attività hanno permesso l’identificazione di 150 persone ed il controllo di quasi 100 veicoli.

Elevate oltre 20 sanzioni al Codice della Strada tra cui 5 ritiri di patente ad altrettanti conducenti trovati tutti alla guida in stato di ebbrezza alcolica con valori superiori ai limiti consentiti.

Si tratta di un 41enne di gallipolino, un turista 30enne romano, un 23enne di Specchia, un uomo di 37 anni di Carpignano Salentino ed una donna 46enne di Taurisano.

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Cronaca

Decine di auto rigate nella notte: caccia ai responsabili a Tricase

L’episodio si è verificato nel cuore della città, a due passi da piazza Cappuccini. Le vetture erano parcheggiate su via Olimpia Moneta e su via Bellini

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Lor. Zito

Danni e rabbia. È tutto ciò che resta della notte passata a Tricase dove, in pieno centro, ignoti hanno rigato delle auto in sosta, senza un motivo chiaro e (ovviamente) valido.

Sono almeno dieci i proprietari di macchine che questa mattina si sono ritrovati dinanzi all’amara sorpresa: una intera fiancata segnata da un lungo graffio.

L’episodio si è verificato nel cuore della città, a due passi da piazza Cappuccini. Le vetture erano parcheggiate su via Olimpia Moneta e su via Bellini. Tante ed anche appartenenti a persone e famiglie differenti, il che fa pensare ad una bravata deplorevole più che ad un gesto dettato da una specifica ragione (o indirizzato a qualcuno in particolare).

Questa mattina, le denunce a pioggia presentate ai carabinieri della locale stazione hanno fatto scattare le indagini. L’Arma si è messa sulle tracce dei responsabili, con l’ausilio delle videocamere presenti in zona.

Non è la prima volta purtroppo che si verificano episodi di questa natura: situazione simile si sono verificate fia in passato, scatenando anche sui social l’ira dei residenti.

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