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Attualità

Covid, l’OMS: «Variante “Mu” potrebbe resistere al vaccino»

Nell’ultimo aggiornamento del “Weekly epidemiological update on COVID-19”, la variante proveniente dal Sudamerica è stata identificata in 39 Paesi, Italia compresa con poco meno di 80 casi. Per il momento, però, non ci sono indicazioni che Mu stia sostituendo Delta

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Questa volta arriva dal Sudamerica, precisamente dalla Colombia e per l’ormai consolidata tradizione che vuole le si affibbi una lettera dell’alfabeto greco, le è toccata la Mu.


Quest’ultima è stata appena aggiunta all’elenco delle VOI dall’OMS, dopo aver dimostrato di potersi distinguersi dalla marea di lignaggi che emergono continuamente mentre il SARS-CoV-2 si diffonde, replica e muta negli ospiti infettati.


Oltre la Mu, ad oggi si riconoscono quattro varianti di preoccupazione, l’Alfa, la Beta, la Gamma e la Delta, quest’ultima attualmente dominante in larga parte del mondo e cinque varianti di interesse, ovvero Eta, Iota, Kappa, Lambda.


A tal proposito si ricorda, inoltre, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) divide le varianti del coronavirus SARS-CoV-2 in due categorie principali: le varianti di interesse (VOI), che sono responsabili di focolai in più Paesi e che presentano caratteristiche potenzialmente in grado di rendere il virus più trasmissibile, virulento e/o in grado di eludere gli anticorpi neutralizzanti (sia quelli indotti dai vaccini che da precedenti infezioni naturali); e le varianti di preoccupazione (VOC), ovvero ceppi del patogeno per i quali tali caratteristiche sono state confermate dalle indagini epidemiologiche.


In Italia, ad oggi erano stati identificati 80 casi di infezione da B.1.621 (questo il suo identificativo tecnico).


La nuova variante di interesse, inserita nell’elenco il 30 agosto, fu scoperta a gennaio 2021 in Colombia ed è stata classificata con il nome in codice di lignaggio B.1.621. All’inizio di luglio la Public Health England (PHE) l’aveva identificata col nome di VUI-21JUL-1.


Ad oggi, come spiega l’OMS nell’ultimo aggiornamento del “Weekly epidemiological update on COVID-19” datato 31 agosto, la variante Mu è stata identificata in 39 Paesi, Italia compresa con poco meno di 80 casi.


La variante Mu ha dato vita anche a una variante “figlia” chiamata B.1.621.1 che è stata rilevata in una ventina di Paesi, in Italia 14 casi. In totale, sottolinea l’OMS, sono state caricate 4.500 sequenze di variante Mu sulla banca dati genetica internazionale GISAID, 3794 relative al ceppo “madre” (B.1.621) e 856 del derivato (B.1.621.1).


Ad oggi i casi sequenziati sono inferiori allo 0,1 percento del totale e la maggior parte di essi sono concentrati in Colombia (39 percento) ed Ecuador (13 percento). Solo di recente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha messo in guardia da questa nuova variante: si tratterebbe infatti di una mutazione potenzialmente resistente ai vaccini, segnala la stessa OMS in una comunicazione datata 1 settembre.

Responsabile dell’ondata più letale della Colombia.


I primi casi di questa variante Mu, in realtà, si sono registrati in Colombia già nel gennaio 2021. Ora è il ceppo virale predominante nel paese e ha causato l’ondata di infezioni più mortale fino ad oggi in Colombia, ha sottolineato giovedì scorso Marcela Mercado dell’autorità sanitaria locali.


Nonostante l’incidenza di B.1.621 nel Paese sudamericano, secondo gli esperti, non si aspetta una super onda di Mu in Italia la cui quota globale è dello 0,1 percento.


Al momento, ancora una volta, è difficile stimare l’evoluzione di questo ceppo: «Per ora non è possibile valutare in modo definitivo il livello di pericolo», ammette Steffen.


Nei prossimi mesi e anni continueremo a sentir parlare di nuove varianti da tenere d’occhio, ma che hanno bisogno di tempo per essere testate in base alla loro pericolosità.


Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, insomma, osservare lo sviluppo delle varianti diventerà un lavoro di routine.


Per il momento, non ci sono indicazioni che Mu stia sostituendo Delta.


Attualità

Verso il referendum: a Muro nasce il Comitato Cittadino

Per promuovere la partecipazione consapevole e informata della cittadinanza all’appuntamento del prossimo 8-9 giugno

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Si è costituito a Muro Leccese il Comitato Cittadino promotore dei cinque sì al referendum dell’8 e 9 giugno 2025, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione consapevole e informata della cittadinanza al prossimo appuntamento referendario.

Il comitato è espressione di un’ampia convergenza democratica e civile: ne fanno parte ARCI Liberi Cantieri, la Camera del Lavoro della CGIL, Patrizia Miggiano, Antonio Carluccio, Marco Chiri, consiglieri comunali, ed è aperto a tutti coloro che vorranno unirsi. 

“Una composizione pluralista che testimonia l’importanza di un confronto aperto e costruttivo sui temi referendari”, si legge nella nota che ne dà notizia.

Promuove il SÌ ai quesiti sul lavoro portati avanti innanzitutto dalla CGIL Fabrizio Patera – rappresentante della Camera del Lavoro di Muro Leccese – che dice “serviranno a restituire dignità, stabilità e sicurezza al lavoro in Italia; un’opportunità concreta per correggere le distorsioni introdotte dal Job Act”.

Christian Bevilacqua – Presidente del locale circolo Arci Liberi Cantieri – a nome del direttivo si schiera dalla parte “dei diritti di chi cresce, studia e vive nel nostro Paese e ha il diritto di sentirsi pienamente parte della comunità attraverso il referendum per diminuire i tempi di concessione della cittadinanza” e invita “tuttə a recarsi e votare a favore dei referendum e in particolare per quello sulla cittadinanza”.

Il comitato promuoverà incontri pubblici, iniziative nelle piazze, momenti di approfondimento e distribuzione di materiali informativi sui quesiti referendari perché tutte e tutti riconoscano l’importanza della partecipazione.

Tutte le forze associative, i partiti, le cittadine ed i cittadini che vogliano aderire al Comitato referendario possono scrivere a referendum25.lecce@gmail.com

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Attualità

La maglia del Lecce, il nuovo singolo de La Municipàl

Dopo i live in Giappone e il palco del Primo Maggio a Roma,  il nuovo brano anticipa il tour estivo

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Con una scrittura visiva e sincera, La Municipàl torna con un nuovo singolo, “La maglia del Lecce, disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio, trasformando la quotidianità in una storia universale, in cui la maglia di una squadra diventa emblema di tutto ciò che ci tiene in piedi e ci spezza, allo stesso tempo.

Scritto, prodotto e registrato da Carmine Tundo presso Discographia Clandestina e distribuito da Ada, “La maglia del Lecce” segna una nuova tappa nel percorso artistico de La Municipàl, progetto fondato da Carmine Tundo nel 2013. Il singolo arriva dopo un anno ricco di esperienze internazionali – tra cui il tour in Giappone – e di partecipazioni prestigiose, come quella sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma accanto a Ermal Meta, Noemi e BigMama.

La canzone, disponibile sulle piattaforme online, è accompagnata da un videoclip – realizzato da Balto con la partecipazione di Viola Simmini – girato tra le strade e lo stadio di Lecce, in cui la città si mostra nella sua quotidianità più viva e autentica, restituendo un’immagine che mescola orgoglio sportivo e sensibilità artistica. La maglia, in questo brano, diventa metafora rendendo “La maglia del Lecce” una ballata moderna, ruvida e struggente, che si serve del calcio come chiave poetica per raccontare amore, perdita e disincanto.

Anche le immagini calcistiche – “un goal di tacco di Chevanton”, “un rigore nel sette”, “una salvezza all’ultimo respiro” – servono a esprimere quanto una persona possa diventare casa, simbolo, ancora di salvezza.

Con l’uscita del singolo prende il via anche il nuovo tour estivo de La Municipàl, che porterà la band sui palchi di festival e piazze italiane, tra storiche location del Sud e nuovi approdi in tutta la penisola. Una serie di concerti che, ancora una volta, si preannunciano come esperienze intense e immersive, in cui musica e racconto si fondono in un unico abbraccio.

Dopo cinque album in studio e centinaia di concerti, La Municipàl continua a essere una delle realtà più originali della scena indie italiana, capace di alternare delicatezza, intimità e visione. “La maglia del Lecce” è il primo tassello di un nuovo progetto discografico in arrivo, che si preannuncia come un viaggio ancora più profondo tra le emozioni contemporanee.

LA MUNICIPÀL

È un progetto di Carmine Tundo, nato nel 2013, che raccoglie le canzoni più “urgenti” scritte nel suo percorso artistico. Il cantautore salentino ha pubblicato 5 album in studio e si è esibito in centinaia di concerti nei maggiori festival italiani. Nel 2024, dopo essere stato in tour sia in Italia sia all’estero e aver portato avanti un’intensa attività da produttore che mette in risalto le sue diverse sfaccettature artistiche, pubblica diverse canzoni nate in alcuni momenti cruciali della sua vita e le mette insieme in un nuovo lavoro discografico, denso e sincero, una narrazione complessa e sfaccettata di una generazione di giovani adulti, protagonisti di profondi cambiamenti sociali, che si confrontano con le responsabilità della vita. Nel novembre del 2024, parte per un tour in Giappone toccando le principali città tra cui Tokio, Kyoto e Nara. Tra i protagonisti del Concertone del Primo Maggio nel 2025, sale sul palco romano insieme a Noemi, Ermal Meta e BigMama. “La maglia del Lecce” è il suo ultimo singolo.

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Attualità

Gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase alla Colacem di Galatina

Durante la visita hanno potuto conoscere da vicino il ciclo produttivo del cemento, con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro e all’organizzazione industriale

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Gli studenti delle classi III, IV e V dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase hanno visitato lo stabilimento Colacem di Galatina.

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di dialogo tra scuola e impresa, nel segno della trasparenza e della sostenibilità.

Durante la giornata, gli studenti, provenienti da diversi indirizzi tecnici e professionali, hanno potuto conoscere da vicino il ciclo produttivo del cemento, con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro e all’organizzazione industriale.

Nel corso della visita, è stato dato ampio spazio ai concetti di economia circolare e recupero di materia, con un focus sull’importante ruolo che l’industria del cemento svolge in questo ambito.

Docenti e studenti hanno dimostrato grande attenzione e interesse per le tematiche trattate.

I partecipanti hanno visitato i principali reparti dello stabilimento, tra cui la sala centralizzata e i laboratori, dove alcune classi hanno anche preso parte a semplici attività sperimentali.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di Colacem nel promuovere il dialogo con la comunità locale e il mondo della scuola, offrendo occasioni concrete di confronto, apprendimento e conoscenza diretta dei processi industriali in un’ottica di trasparenza e sostenibilità.

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