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Cronaca

Finto medico e molestie al telefono: le vittime si coalizzano sui social

Al momento le vittime certe sono 37, una sola di Brescia, le altre tutte pugliesi. La chiamata alle armi: «Non avere paura denuncia, oppure scrivimi sto organizzando una raccolta di testimonianze per presentare una denuncia collettiva». Anche Carlotta Vagnoli, l’autrice di “Maledetta sfortuna” offre il suo supporto alle vittime. I post condivisi anche da Giorgia Soleri, anche lei attivista, nonché compagna di Damiano dei Maneskin. Così come ha preso a cuore la vicenda la nota scrittrice femminista Jennifer Guerra. Infine, notizia dell’ultim’ora, si stanno interessando alla storia anche Le Iene di Italia 1.Una nostra lettrice racconta la sua singolare esperienza…

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Prosegue il mistero del finto medico e delle strane telefonate a sfondo sessuale ricevute da alcune donne e sollevato dalle nostre colonne.


Tanti i messaggi sui nostri social confermano come colei che ha avuto il coraggio di raccontare delle molestie non sia l’unica vittima.


Come ha postato su Instagram, Noemi De Vitis, originaria di Ruffano, «tante delle 25 vittime o più che ho sentito non hanno denunciato. Perché pensavano fosse uno scherzo, perché hanno paura, perché proprio chi hanno accanto le ha accusate di stupidità. Chi ha denunciato invece, o ci ha provato, è stata tratta con aria di sufficienza. Me compresa. Scrivo questo post per richiamare tutte le vittime a un solo dovere, di libera scelta: denunciamo. Lo facciamo insieme. Siamo tutte accomunate da una cosa, cioè l’essere pugliesi. Se raccogliamo tutte le testimonianze in una sola denuncia, allora forse non penseranno più che è inutile e inizieranno a muovere il c… e trovare questo maniaco».


Noemi sta utilizzando tutti i mezzi social per unire le forze. Ecco il suo appello: «Se hai ricevuto una chiamata da un numero privato da un uomo con una voce profonda senza alcun accento marcato, che si è presentato come un ginecologo o un primario, che ti ha riferito dei dettagli riguardo la tua situazione clinica ginecologica, che ti ha fatto domande  molto personali riguardo alla tua attività sessuale; se ti ha chiesto di fare una videochiamata chiedendo di mostrarti nuda; se ha sempre direzionato le tue risposte verso dettagli intimi della tua sessualità, denuncia subito!». Poi l’offerta di supporto: «Se hai paura scrivimi (instagram @noemidevitis), sto organizzando una raccolta di testimonianze per fare una denuncia collettiva».


Noemi ha anche riportato alcune delle testimonianze raccolte.


R. di Lecce: «L’uomo ha saputo definire ogni minimo dettaglio della sua situazione, sapeva dire forma e grandezza dei suoi polipi rimossi, la data di operazione, il numero dei figli, della situazione oncologica dicendole che c’erano nuovi problemi e facendola morire di paura. Tutto falso». Avvenuto ad agosto, non ha denunciato.


G. di Casarano: «L’uomo sapeva con chi è andata a fare la visita, i problemi che aveva e, una volta chiuso in faccia, l’ha cercata tramite i numeri del fratello del cugino e dello zio». Non ha denunciato.


S. di Manduria: «L’uomo sapeva del suo problema intimo, l’ha convinta a spogliarsi. È molestia sessuale». Fine settembre, ha denunciato.


«Senza contare», aggiunge Noemi, «coloro che hanno chiuso prima il telefono in faccia a questo maniaco. (…) Tra le vittime, tutte confermano come l’uomo mirasse a chiedere a cose intime e alla masturbazione, sottolineando che un determinato sintomo fosse legato ad una mancata/esagerata auto stimolazione. Il fine in qualsiasi caso è quello di ottenere descrizioni, immagini e video chiamate con oggetto il corpo della vittima. Non si fermerà», insiste Noemi, «finchè non lo fermiamo noi! Ho chiamato n centro antiviolenza», conclude, «che contatterà a loro volta delle persone che sapranno aiutarmi a capire meglio come intervenire».


Ieri sera, infine, ha pubblicato una nuova storia con cui ha infornato che «al momento le vittime sono esattamente 37, una sola di Brescia, le altre tutte pugliesi».


I post di Noemi hanno avuto tra i tanti like a supporto anche quello della affermata autrice e sex columnist Carlotta Vagnoli, reduce dalla pubblicazione del libro “Maledetta sfortuna. Vedere, riconoscere e rifiutare la violenza …”.


«Mi stanno arrivando altre segnalazioni», ha pubblicato a sua volta in una storia Carlotta Vagnoli, «stessa persona, stesso iter. Non solo in Puglia ma anche dalla Lombardia. Alcune di qualche giorno fa. E alcune vecchie di anni. Molti anni. Tutte con la stessa dinamica. Con informazioni personali e portando i risultati di esami e pap test effettuati da poco».

Infine, mette in guardia, Vagnoli, «quest’uomo ha anche contattato persone subito dopo un’interruzione volontaria di gravidanza. Non solo dopo pap test, visite ginecologiche o esami del sangue».


I post di Noemi De Vitis sono stati condivisi anche da Giorgia Soleri, anche lei attivista, nonché compagna di Damiano dei Maneskin, così come ha preso a cuore la vicenda la nota scrittrice femminista Jennifer Guerra. Infine, notizia delle ultim’ora pare si stiano interessando alla storia anche Le Iene di Italia 1.


«QUELLA VOLTA ALL’OSPEDALE DI TRICASE…


Oggi abbiamo raccolto una nuova testimonianza: «La mia esperienza risale allo scorso luglio, non sapevo se e con chi parlarne poi ho letto quanto accaduto all’altra ragazza ed ho pensato che potrebbe accadere ancora e se il mio racconto può essere utile per risalire alla verità è giusto che io parli».


Così la donna racconta la sua esperienza: «Mi sono recata all’ospedale di Tricase per prenotare una visita ematologica per mia madre. All’ingresso dell’ospedale sono stata fermata da una persona la quale ha cominciato a chiedermi dove dovessi andare e di cosa avessi bisogno. Pensavo fosse prassi, una sorta di filtro all’ingresso così su sua richiesta (“mi faccia vedere”) gli ho consegnato la ricetta medica propedeutica alla prenotazione visita ematoligica».


Quanto avviene dopo è quantomeno singolare: «Presa la ricetta fece subito una fotocopia e mi chiese se c’era davvero bisogno di una visita ematologica:Che fai, entri in ospedale?”, mi chiese. Anche in questo caso, ingenuamente, pensai che fosse una sorta di precauzione con la pandemia da coronavirus ancora in corso. Così l’uomo prese il telefono e chiamò un medico, paventando una parentela tra noi (“è mia cugina”). Passatami la telefonata, il medico con aria piuttosto infastidita mi chiese: “Mi dica signora…”. Ero molto imbarazzata oltre che stranita da tutto quanto stava avvenendo».


C’è un altro particolare che la nostra testimone non dimentica: «Mentre ero lì che aspettavo squillava in continuazione il telefono e come ha raccontato la ragazza del vostro articolo si sentivano diverse conversazioni mentre l’uomo continuava a fermare le persone all’ingresso, proprio come aveva fatto con me».


La donna ammette che «in quel frangente ho provato grande fastidio. Si è preso delle confidenze che nessuno gli ha dato, mi dava del “tu” mentre io continuavo a dargli del “lei”. E poi il culmine: chiamandomi con il nome di mia madre che aveva letto sulla ricetta e, evidentemente pensava fossi io, mi ha chiesto il numero di telefono. Ovviamente ho declinato l’invito e lui imperterrito: “Contattami qualunque cosa tu abbia bisogno”. E ancora: “Se proprio vuoi ringraziarmi comprami un rustico al bar, io non posso muovermi”. L’ho fatto. L’ho lasciato sul bancone all’ingresso e sono andata via».


Tutta questa vicenda ha lasciato la donna «molto perplessa, oltre che infastidita. Quando poi ho letto la testimonianza della donna su ilgallo.it ho sentito l’esigenza di raccontare quanto avvenuto perché nel caso dovesse avere un legame con quanto raccontato è importante renderla pubblica».


Giuseppe Cerfeda


Attualità

PNNR, cabina di regia presso la Prefettura a Lecce: avanti tutta!

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà…

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Nuova riunione della Cabina di Coordinamento. Le buone prassi in campo per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR.

Si è tenuta  ieri, presso la Prefettura di Lecce, una nuova riunione della Cabina di coordinamento per il PNRR, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi previsti dalle progettualità del PNRR. 

L’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario, Maria Antonietta Olivieri, ha visto la partecipazione della Struttura di Missione per il PNRR costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria Generale dello Stato e della Ragioneria Territoriale di Lecce, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche, della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce, delle Unioni dei Comuni e di ANCI Puglia, nonché dei referenti dei Comuni di Campi Salentina, Castrì di Lecce, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Melissano, Muro Leccese, Patù, San Cassiano, Specchia, Squinzano e di Tricase. 

I lavori della Cabina di Coordinamento si sono incentrati sull’esame dello stato di avanzamento delle progettualità interessate e sulla implementazione dei dati su ReGiS, necessaria al raggiungimento dei target previsti dall’Unione Europea, sulla base delle risultanze dei precedenti Tavoli tematici tenutesi in Prefettura con le Amministrazioni centrali titolari dei finanziamenti, i soggetti attuatori e le diverse strutture di coordinamento, avvalendosi, altresì, del supporto del Presidio PNRR della Ragioneria Territoriale dello Stato di Lecce. 

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà, nelle prossime settimane, il monitoraggio legato alla valorizzazione di ReGiS. 

Al termine dei lavori, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di continuare la positiva attività di collaborazione tra le Amministrazioni interessate, sia centrali che periferiche, al fine di superare le ulteriori criticità e pervenire, entro i termini, alla definizione delle progettualità programmate. 

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Cronaca

Balordi, bruciano in anticipo la focareddha di Sant’Andrea a Presicce

Tutto il lavoro organizzato in onore del Santo e della Festa è andato in fumo…

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Era tutto pronto per la festa del Santo Patrono, Sant’Andrea, a Presicce, ma a qualcuno questo non è andato giù.

Anche la “focareddhha”, rito propiziatorio che si perde nella memoria dei tempi, era pronta per essere accesa domani sera, se non fosse che alcuni “benpensanti”, hanno dato alle fiamme la pira in anticipo. 

Tutto il lavoro organizzato in onore del Santo e della Festa è andato in fumo. 

Della “focareddha” non è rimasto nulla, il lavoro degli amministratori e dei volontari organizzato da settimane, è andato in fumo.

Allertati i carabinieri della stazione locale, assieme ai colleghi della compagnia di Tricase, per cercare i responsabili.

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Cronaca

Tatiana Tramacere, 27enne esce da casa e sparisce. Chi l’ha vista?

Le forze dell’ordine e i volontari stanno effettuando controlli sul territorio, invitando chiunque possa averla vista a fornire immediatamente segnalazioni…

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Chi l’ha vista?  Tatiana Tramacere, 27enne sparita da Nardò. Ricerche in corso

Cresce la preoccupazione per Tatiana Tramacere, 27 anni, che risulta scomparsa dal pomeriggio del 24 novembre 2025, dalla propria abitazione a Nardò.

La giovane si è allontanata intorno alle 15:30, facendo perdere da allora ogni traccia.

Tatiana è alta circa 1 metro e 55, ha capelli lunghi e lisci di colore rosso e occhi azzurri. Al momento dell’allontanamento indossava jeans e un cappotto grigio.

Le forze dell’ordine e i volontari stanno effettuando controlli sul territorio, invitando chiunque possa averla vista a fornire immediatamente segnalazioni.

Anche se le autorità, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la ricercano attivamente ma, a questo punto, dopo tre giorni, si rende necessaria anche la collaborazione dei cittadini. Chiunque possa averla vista o possa avere informazioni utili al suo ritrovamento, è invitato a contattare, anche in forma anonima, il numero unico europeo 112.

Anche un dettaglio apparentemente insignificante può essere fondamentale.

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