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Cronaca

“Ha picchiato figlioletta e moglie fino a farla abortire”: sceglie il rito abbreviato

Terribile storia di violenza domestica nel sud Salento. Si sono costituite parte civile la ex moglie, rappresentata dall’avv. Raffaele Colluto, e la bambina, con la curatrice speciale nominata dal Tribunale dei Minori. Il 31enne imputato nell’udienza preliminare ha scelto il rito abbreviato la cui discussione e decisione è fissata dinanzi al giudice per il prossimo 15 novembre.

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Una storia di violenza consumatasi nel basso Salento dove la coppia viveva insieme alla figlioletta. Lui di un centro a sud di Otranto, lei di un paesino più a sud.


L’uomo ha maltrattato ripetutamente la giovane moglie, picchiando anche la piccola che, all’epoca, aveva appena sei mesi di età.


All’apice della sopportazione, la denuncia, le indagini ed il rinvio a giudizio, fino all’udienza preliminare che si è tenuta questa mattina dinanzi al Gup Cinzia Vergine.


Si sono costituite parte civile la ex moglie, rappresentata dall’avv. Raffaele Colluto, e la bambina, con la curatrice speciale nominata dal Tribunale dei Minori.


L’uomo ha chiesto il rito abbreviato.


Le accuse: «Maltrattamenti contro familiari e conviventi, con condotte reiterate, brutalmente violente e vessatorie, ed anche lesive dell’integrità psichica. L’uomo, 31 anni, maltrattava quotidianamente la moglie anche durante la gravidanza, percuotendola a più riprese, appellandola con epiteti sdegnosi e mortificanti ed esercitando nei suoi confronti un controllo esacerbante e sopraffattore, sì da costringerla a vivere un sistema di vita penoso e deprivarla delle normali condizioni di tranquillità. L’uomo 31 anni – sempre secondo l’accusa – agiva «governato da una ingiustificata ed insopprimibile gelosia, e spesso in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti». E ancora: «Esercitava un controllo ossessivo nei confronti della donna pretendendo che gli comunicasse qualsivoglia spostamento» e, «ogniqualvolta quest’ultima non lo informava, la percuoteva sferrandole pugni in viso e su tutto il corpo. In una circostanza, nel mese di luglio 2017, la aggrediva brandendo un coltello al suo cospetto e minacciandola di morte»


«Nell’agosto 2017», si legge ancora nel rinvio a giudizio, «appreso che la moglie fosse in attesa di tre gemelli e convintosi irragionevolmente che la gravidanza fosse frutto di una relazione extraconiugale, la appellaava “puttana” e chiedeva che venisse eseguito iI test del DNA al fine di accertare la paternità dei nascituri, quindi, la percuoteva incessantemente sino a provocare l’aborto nel settembre 2017»


A novembre 2017, «appreso che la moglie era nuovamente incinta di due gemelli, dopo averla strattonata con violenza, le serrava le mani attorno alla gola, la appellava a gran voce “puttana” ed affermava ancora una volta che i figli fossero stati concepiti con un altro uomo, quindi, la percuoteva al punto da causarle un malore e a farle perdere i sensi; nel gennaio 2018, la percuoteva con ferocia,  sferrandole ripetuti colpi su tutto il corpo fino a farla rovinare al suolo, quindi, mentre giaceva inerme sul pavimento, la colpiva con numerosi calci, provocandole una crisi respiratoria e causando l’aborto di uno dei due feti»

E poi una serie di atti persecutori sin da quando, nel dicembre 2018, «rifiutandosi di accettare la decisione della donna di porre fine alla loro relazione, con condotte reiterate, intrusive, persecutorie ed assai violente, la molestava cagionandole un perdurante e grave stato di ansia e paura, ingenerandole un fondato timore per la propria incolumità e costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita».


Nel novembre 2020, «dopo aver appreso che la ex moglie intratteneva una nuova relazione sentimentale, contattava il nuovo compagno tramite un profilo falso attivato su Facebook», e lo minacciava pesantemente.


Nel gennaio 2021, «in preda ad un incontrollabile accesso d’ira, si recava presso l’appartamento in cui la donna dimorava col compagno, quindi, la aggrediva brutalmente sferrandole un pugno sulla guancia destra».


L’uomo è dunque accusato di lesioni personali pluriaggravate, per aver «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in diverse e distinte occasioni», percosso la donna con calci e pugni, in viso e su tutto il corpo «cagionandole lesioni personali dalle quali derivava una malattia».


Vittima della sua follia anche la figlioletta, dell’età di soli sei mesi, a cui avrebbe sferrato «violenti colpi sul corpo, cagionandole diversi ematomi».


Ora il 31enne ha scelto il rito abbreviato la cui discussione e decisione è fissata dinanzi al giudice per il prossimo 15 novembre.


Corsano

Tiggiano, latitante dal 2017, torna per il Natale e viene arrestato

A suo carico, un cumulo di condanne definitive per diversi reati – tentato furto, ricettazione, evasione, adescamento di minorenni – commessi nel corso degli anni…

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Ieri, a Tiggiano, i Carabinieri  di Corsano, con il supporto di quelli di Alessano e Tricase, hanno portato a termine una complessa operazione culminata nell’arresto di un soggetto da anni irreperibile, destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Lecce, Ufficio Esecuzioni Penali.

Si tratta di un 57enne del posto che, dopo essersi sottratto all’esecuzione della pena ed essersi allontanato dal territorio nazionale, risultava latitante di fatto dal 2017.

A suo carico, un cumulo di condanne definitive per diversi reati – tentato furto, ricettazione, evasione, adescamento di minorenni – commessi nel corso degli anni, per un totale di 4 anni e 2 mesi di reclusione.

Dietro questo risultato non c’è solo un’attività operativa, ma mesi di paziente lavoro silenzioso, di raccolta di informazioni, di ascolto del territorio e di costante vigilanza.

Un’attività condotta con discrezione, professionalità e determinazione dai Carabinieri che non hanno mai smesso di cercare, convinti che prima o poi si sarebbe presentata l’occasione giusta.

Quell’occasione è arrivata proprio in questi giorni di festa, quando i militari dell’Arma hanno intuito che il ricercato potesse aver fatto ritorno in Italia per trascorrere le festività natalizie presso l’abitazione di residenza, accanto ai familiari.

A quel punto, è scattata una operazione pianificata con cura. I Carabinieri hanno organizzato un servizio mirato, intervenendo al momento opportuno e rintracciando il soggetto all’interno della sua abitazione.

Dopo l’arresto e le formalità di rito, il soggetto è stato condotto presso la Casa Circondariale di Lecce, a disposizione della Procura di Lecce.

Ancora una volta, l’Arma dei Carabinieri dimostra come dedizione, perseveranza e profonda conoscenza del territorio possano trasformarsi in sicurezza concreta per la comunità.

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Cronaca

Centrati tre 5 al superenalotto a Tricase e Galatina

Due estrazioni vincenti…

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Nell’estrazione di ieri, lunedì 29 dicembre, centrati al Superenalotto tre “5” da 24.063,06 euro l’uno in provincia di Lecce: il primo a Galatina nel Tabacchino in piazza Dante Alighieri, 2, i restanti due a Tricase, presso il Punto Giochi in via corso Apulia, 27.

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Casarano

Il 2025 per l’Arma dei carabinieri. Il bilancio dell’anno quasi trascorso

Ma la sicurezza non passa solo dai controlli, passa dall’informazione, dal dialogo, dalla costruzione di fiducia. Per questo motivo i 61 presìdi dell’Arma…

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Nel corso del 2025, la provincia di Lecce ha potuto contare su una presenza silenziosa ma costante: quella dei Carabinieri, presidio di sicurezza e punto di riferimento dello Stato in quasi tutti i comuni del territorio salentino. 

Una presenza fatta di pattuglie che percorrono le strade di città e piccoli centri, di Stazioni che restano punti di accesso quotidiano per cittadini di ogni età, di uomini e donne dell’Arma pronti a intervenire quando serve e ad ascoltare quando è necessario fermarsi.

Sono oltre 86.000 le chiamate arrivate al NUE “112” nel corso dell’anno: dietro ciascuna, una richiesta di aiuto, un’emergenza, una paura. In molti casi si è trattato di situazioni classificate come “codice rosso”, nelle quali la rapidità delle gazzelle e il coordinamento delle Stazioni hanno consentito di attivare immediatamente le misure di tutela a protezione delle vittime.

È qui che la presenza dell’Arma diventa concretezza: una porta che si apre, una divisa che arriva, un aiuto che non tarda.

Con le sue 61 Stazioni, l’Arma dei Carabinieri di Lecce rappresenta un baluardo nella prevenzione e nel contrasto della violenza domestica e di genere. Le 798 denunce trasmesse all’Autorità Giudiziaria raccontano un fenomeno che resta impegnativo, ma indicano anche una crescente fiducia nelle istituzioni. Un segnale importante, rafforzato dall’arresto di 73 soggetti maltrattanti e dal deferimento in stato di libertà di altri 582.

Sul fronte della sicurezza generale, il 2025 ha fatto registrare una flessione della delittuosità complessiva rispetto all’anno precedente. Un risultato che non nasce per caso, ma dalla capillarità dei controlli e da una presenza costante sul territorio: l’Arma ha proceduto in 15.690 casi, pari all’83% dei reati denunciati all’Autorità Giudiziaria, su un totale di 18.838 segnalati da tutte le Forze di Polizia.

Importante anche l’azione contro lo spaccio di stupefacenti, con 96 arresti e 210 denunce e quella contro il crimine organizzato, culminata nell’arresto di 147 affiliati, nel sequestro di beni per quasi un milione di euro e nella cattura di 3 latitanti. A tutela della sicurezzacollettiva, sono stati inoltre sequestrati 2.700 kg di materiale esplodente e potenzialmente pericoloso.

Accanto alle attività investigative, l’impegno si è esteso anche alla tutela del lavoro, dell’ambiente e della sicurezza alimentare, con accertamenti che hanno portato a sequestri per 3.584.550 euro e sanzioni amministrative per 1.120.170 euro.

Parallelamente, la prevenzione ha rappresentato un pilastro centrale: 9.384 contravvenzioni elevate nel corso dell’anno, di cui 2.734 per violazioni considerate “salva vita”, come l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo delle cinture o l’uso del cellulare alla guida. Una vigilanza che non è solo sanzione, ma azione concreta per proteggere vite.

In totale, sono stati svolti 45.749 servizi di controllo del territorio, con 91.012 militari impiegati, 174.378 persone controllate, 131.035 veicoli verificati e 50.471 documenti esaminati. Numeri che raccontano dedizione, costanza e capacità di intervento immediato, soprattutto in quei contesti dove l’Arma rappresenta l’unico presidio di Polizia presente.

Ma la sicurezza non passa solo dai controlli, passa dall’informazione, dal dialogo, dalla costruzione di fiducia. Per questo motivo i 61 presìdi dell’Arma hanno portato avanti con continuità la “Campagna di Legalità”, incontrando oltre 11.000 studenti in circa 150 momenti di formazione nelle scuole e nelle comunità locali. Un investimento sui più giovani e sul futuro del territorio.

Dietro questi risultati ci sono donne e uomini della Benemerita che ogni giorno garantiscono non solo interventi operativi, ma anche ascolto, prossimità e vicinanza. Presenze discrete ma essenziali, capaci di trasformare la divisa in un simbolo di tutela e rassicurazione.

Il bilancio di fine anno del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce restituisce così l’immagine di un’Arma radicata nel territorio, capace di unire efficienza operativa, umanità e senso dello Stato. Un riferimento certo per sicurezza, legalità e fiducia.

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