Attualità
Maldive del Salento? Solo l’originale a Pescoluse!

I giudici hanno rigettato il ricorso dello stabilimento Cinque Vele e stabilito una volta per tutte che Maldive del Salento non è la denominazione del tratto di costa ma il segno distintivo dell’azienda di Vito Vergine. L’imprenditore salvese: «Finalmente è stata fatta chiarezza. Quanto stava accadendo portava un danno all’intero territorio. È accaduto che identificandosi con le Maldive del Salento abbiano promosso servizi anche in altre località più o meno vicine. Poi, però, quando il servizio non era quello atteso, gli improperi e le recensioni negative se le beccavano il sottoscritto e l’intera nostra marina…»
Sentenza del tribunale dà ragione all’imprenditore Vito Vergine e inibisce
Sembra essere arrivata ad un punto la lunga vicenda giuridica che ha riguardato Maldive del Salento ed il vicino stabilimento balneare “Cinque Vele”.
La sentenza del giudice ha dato ragione al proprietario della prima confermando il diritto esclusivo all’utilizzo del nome.
Già la sentenza del marzo 2015 aveva inibito lo stabilimento vicino di utilizzare «a qualsiasi titolo ed in qualsiasi forma della denominazione “Maldive del Salento” o “Maldive del Sud Salento» e condannato lo stabilimento confinante al pagamento di «cento euro per ogni singola ed ulteriore violazione ed inosservanza contestate successivamente alla pubblicazione della sentenza ed mille euro per ogni giorno di ritardo nella sua esecuzione»
Da alcune perizie fatte commissionate da Vergine è risultato come, nonostante l’inibizione del Tribunale, avesse continuato ad utilizzae la denominazione “Maldive del Salento”, utilizzandola come meta-tag nel proprio sito internet. In pratica se su google si scriveva “Maldive del Salento” veniva fuori anche lo stabilimento Cinque Vele.
Per questo motivo Vergine nel 2016 ha notificato l’atto con il quale chiedeva il pagamento di 333 mila e cento euro calcolati sui giorni di ritardo rispetto al dispositivo della sentenza.
Da li il ricorso dello stabilimento Cinque Vele respinto dai giudici e condannato i ricorrenti al rimborso delle spese processuali.
Il Tribunale ha rigettato ogni domanda delle Cinque Vele ma soprattutto, per la prima volta in maniera esplicita e diretta, ha dichiarato la validità del marchio registrato “Le Maldive”.
«Dopo anni conditi da innumerevoli utilizzi impropri», ha sottolineato Vito Vergine, «finalmente è stata fatta chiarezza. Quanto stava accadendo portava un danno all’intero territorio. È accaduto che identificandosi con le Maldive del Salento abbiano promosso servizi anche in altre località più o meno vicine. Poi, però, quando il servizio non era quello atteso, gli improperi e le recensioni negative se le beccavano il sottoscritto e l’intera nostra marina…».
Con la recente sentenza, invece, come ha sottolineato il suo legale, l’avv. Alessandro De Matteis, «la dicitura “Maldive del Salento” non corrisponde a specifica località geografica della Puglia ed in particolare dell’area salentina. Il Tribunale ha così definitivamente chiarito che Maldive del Salento non è la denominazione del tratto di costa ma il segno distintivo dell’azienda di Vergine».
Attualità
Tap, accordo da 6 milioni per Melendugno
Il Comune mette la parola fine al contenzioso. il sindaco Maurizio Cisternino: «Svolta storica per il nostro Comune che sembrava destinato ad ospitare gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione»

Il Comune di Melendugno mette la parola fine al contenzioso con la TAP e porta a casa, a titolo di compensazione, 6milioni e 50mila che dovranno essere utilizzati per scopi ambientali e sociali.
La Giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza il sindaco Maurizio Cisternino, a sottoscrivere l’accordo (che è parte integrante della delibera) con il quale rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo penale a carico di Tap, la cui udienza è fissata per il 12 maggio, e accetta di non partecipare ai negoziati per ottenere nuove compensazioni per l’ulteriore ampliamento del gasdotto Tap fino a 20 miliardi di metri cubi annui, in corso di autorizzazione. Resta salvo, però, il diritto del Comune di beneficiare di eventuali misure compensative che la Regione Puglia dovesse comunque destinare al territorio comunale, in caso di ampliamento dell’impianto.
«È una pagina storica per il nostro Comune, che sembrava ormai destinato a dover “ospitare” gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione», commenta il sindaco Maurizio Cisternino, «ogni tavolo di negoziazione era ormai saltato a causa di una presa di posizione molto forte che aveva impedito il dialogo tra la multinazionale e le istituzioni, cosa che è sempre doverosa, soprattutto nei momenti di maggiore tensione, nell’interesse di tutta la collettività. Lo scopo dell’accordo è di costruire un dialogo costruttivo che vada a vantaggio della crescita del nostro territorio, normalizzare i rapporti con Tap e conseguire risultati per il bene e lo sviluppo di Melendugno e di tutto il suo territorio».
La delibera parte da queste premesse: «La Trans Adriatic Pipeline AG, società che ha realizzato e gestisce l’opera, ha manifestato disponibilità a definire in via transattiva ogni questione pendente mediante corresponsione di un contributo economico a favore del Comune pari a complessivi € 6milioni e 5° mila euro, per finalità̀ ambientali e sociali, a fronte della rinuncia del Comune alla costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso e della rinuncia alla partecipazione a eventuali negoziati relativi alle misure di riequilibrio ambientale con riferimento all’ampliamento attualmente in corso di autorizzazione».
L’accordo ha superato l’esame del segretario comunale Maria Elena Megha e dell’avvocato Francesco Calabro, che difende il Domune in sede penale.
«Lo schema di accordo originariamente proposto è stato oggetto di istruttoria tecnico-amministrativa e di parere favorevole a firma congiunta del Segretario comunale e dell’avv. Francesco Calabro, legale incaricato della difesa dell’Ente nel procedimento penale di cui sopra, agli atti della presente deliberazione», si legge in delibera, «la definizione transattiva appare coerente con l’interesse pubblico perseguito dall’Ente, finalizzato a normalizzare i rapporti con il soggetto proponente e a conseguire risorse da destinare a interventi ambientali e sociali nel territorio comunale»
«L’accordo», si specifica, «non comporta rinuncia generalizzata ai benefici compensativi, rimanendo impregiudicato il diritto del Comune a beneficiare di eventuali future misure di riequilibrio ambientale che la Regione Puglia dovesse destinare al territorio comunale».
Lunedì 12 maggio il sindaco Maurizio Cisternino si presenterà presso il Tribunale di Lecce per formalizzare davanti ai giudici, la rinuncia alla costituzione di parte civile.
Tap, nel giro di 15 giorni verserà la prima tranche di 3milioni e 50mila euro. In luglio verrà versata la seconda tranche.
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Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
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Alle 18,08, le campane di tutte le chiese suonano a festa: è arrivata la fumata bianca!
Il Conclave al secondo giorno e alla quarta votazione ha scelto il nuovo Papa.
Piazza San Pietro è in festa mentre cresce l’attesa per l’annuncio del nome del Pontefice.
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