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Cronaca

Operaio cade da balcone e muore

Ennesima tragedia sul luogo del lavoro in Salento. Un uomo di 72 anni è caduto da un balcone in centro precipitando nel vuoto. Inutili i soccorsi

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Un altro incidente sul lavoro nel Salento, questa volta nel Capoluogo dove ha persona la vita un operaio di 72 anni.


Dopo la tragedia che è costata la vita al 53enne Oronzo Pisanò, caduto da un’impalcatura a Salve e quella di Soleto, questa mattina, quando mancavano pochi minuti alle 8, un uomo che era intento a lavorare sul balcone di un’abitazione di Via Giuseppe Parini, nei pressi di Piazza Mazzini, per cause in corso di accertamento, ha perso l’equilibrio ed è caduto da un’altezza di circa cinque metri.


Subito allerttati dai presenti sul luogo sono intervenuti i sanitari del 118 che dopo aver effettuato le operazioni di primo soccorso in loco nel tentativo di salvare la vita all’operaio lo hanno trasportato d’urgenza al “Fazzi” dove, però, l’uomo è deceduto.


Indaga sull’accaduto la Polizia della Questura di Lecce. Sul posto anche gli ispettori dello Spesal.


I numeri


L’ultimo report mensile dell’Inail è fermo al mese di aprile, per cui nella statistica sfuggono questi ed altre centinaia di piccoli infortuni denunciati dai lavoratori, capitati nei mesi di maggio e giugno. Al momento ufficialmente sono 1.745 gli infortuni sul luogo di lavoro registrati in provincia di Lecce dall’inizio dell’anno (quasi 500 in più rispetto ai 1.261 registrati nel 2021). Non disponiamo ancora di dati provinciali disaggregati per settore ed età delle vittime. In Puglia, l’Inail ha ricevuto fino al 30 aprile 10.073 denunce di infortunio (19 delle quali con esito mortale): un anno fa erano 7.463; nel settore Costruzioni, uno dei più martoriati, sono già 509 gli infortuni segnalati (341 nel 2021). Fa riflettere il dato regionale sull’età delle vittime: oltre il 20 per cento del totale degli infortuni vede coinvolti lavoratori che hanno più di 55 anni (2.190). Nel dettaglio questi i numeri per fascia d’età: 1.201 (55-59 anni), 775 (60-64 anni), 183 (65-69 anni), 21 (70-74 anni), 10 (oltre i 75 anni).


I Sindacati


Ada Chirizzi, Segretario Generale della Cisl di Lecce: «Dinanzi all’ennesima tragedia sul lavoro, in uno dei settori più a rischio, ovvero quello dell’edilizia, la vicinanza sentita al dolore dei familiari di chi ha perso la vita non può bastare. Non riteniamo più possibile assistere in maniera inerme, quasi rassegnata, a ciò che sta accadendo con frequenza quasi settimanale. È ormai inaccettabile la scia di sangue che sta investendo la provincia di Lecce con l’ennesimo incidente mortale in un cantiere edile. La sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro devono essere, lo ribadiamo con forza, la priorità nell’azione da parte del Governo in tema di lavoro. È necessario intensificare i controlli e inasprire le sanzioni ma bisogna soprattutto rafforzare la formazione e investire nella cultura della prevenzione. La qualificazione delle imprese con la patente a punti e una norma premiale per quelle in regola possono aiutare a fermare questa strage senza fine».


Raimondo Zacheo, Segretario Generale Filca Cisl Lecce: «Una scia di sangue continua a segnare il lavoro nella nostra provincia. Continuiamo a pagare un prezzo altissimo. Siamo a commentare un’altra morte bianca! Non è possibile! Nell’esprimere ancora una volta sentimenti di solidarietà e vicinanza alla famiglia del lavoratore deceduto, nella nostra mente riecheggia la notizia della sua età. 72 anni! Cosa ci faceva un lavoratore, a qualsiasi titolo lo fosse, su una impalcatura a 72 anni? E le considerazioni ed i pensieri si sovrappongono. Quali le necessità? E quali le responsabilità? Come poteva essere evitato? Siamo stanchi di pagare con il sangue dei nostri lavoratori inadempienze da parte di chi la sicurezza la percepisce o la considera solo come un costo. NON CI STANCHEREMO MAI DI RIPETERLO. Dobbiamo far prevalere una cultura della sicurezza. Sempre!».


Donato Congedo, Presidente Co.Co.Pro. Inail Lecce: «Non riteniamo possibile che il boom che il settore edilizio ha avuto grazie agli eco-bonus, insieme al rilancio dell’occupazione, presenti come triste risvolto della medaglia quello dell’aumento vertiginoso di incidenti mortali. Notiamo sempre più spesso che gli incidenti riguardano ormai lavoratori non più giovanissimi: non è possibile che lavoratori anziani siano ancora impiegati in attività così pericolose e gravose come quelle del settore edile. Vanno innanzitutto riconosciute e premiate le imprese virtuose che rispettano le norme sulla sicurezza a differenza di chi non si attiene ai minimi criteri e ai minimi standard necessari per evitare infortuni. Invitiamo i lavoratori che operano in cantieri non a norma sulle misure di sicurezza a contattare gli Rlst, ovvero i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale, che hanno proprio il compito di verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza mediante sopralluoghi in cantiere».


«Esprimo a nome di tutta la Cgil Lecce dolore per l’ennesima vittima sul lavoro e vicinanza ai familiari del lavoratore», dice la segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, «piangere la morte di un pensionato sul luogo di lavoro deve far riflettere sulla condizione degli anziani che raggiungono l’età per ottenere l’assegno previdenziale. Si pone una questione di vera e propria sopravvivenza per chi arriva alla pensione dopo 40 anni di duro lavoro e di colpo si ritrova a fare i conti con lo stato di bisogno. Questa è una condizione che purtroppo riguarda molti cittadini della provincia di Lecce, dove gli assegni pensionistici sono tra i più bassi d’Italia. Molti pensionati sono quasi costretti a ricorrere a lavori extra, spesso di fortuna. Serve con urgenza un provvedimento che aumenti il potere di acquisto delle pensioni, allargando per esempio la platea dei percettori della cosiddetta 14esima. Lo abbiamo chiesto anche sabato durante la manifestazione a Roma: basta con la politica degli interventi spot e dei bonus una tantum; il Governo pensi ad interventi strutturali».


«Apprendere l’ennesima notizia di un incidente mortale sui cantieri edili fa rabbia», dice Simona Cancelli, segretaria generale della Fillea Cgil Lecce, «un evento ancor più inaccettabile conoscendo l’età della vittima: associare la parola lavoratore ad una persona di 72 anni è davvero difficile. A quell’età bisognerebbe godersi il riposo dopo una vita di sacrifici. I numeri sugli infortuni che riguardano lavoratori over 55 pone anche la grande questione sull’opportunità di anticipare l’età pensionabile per lavori particolarmente usuranti, come quelli che si svolgono nel settore delle costruzioni. Così come l’incremento massiccio di infortuni tra il 2021 ed il 2022 fotografa l’insostenibilità di un sistema che ancora non dimostra molta attenzione alla sicurezza sul lavoro, fino a scaricare sui lavoratori il costo della ripresa economica».


Salvatore Giannetto, Segretario Generale UIL Lecce e Paola Esposito, Segretaria Generale Feneal-Uil Lecce: «Le morti sul lavoro sono tutte inaccettabili, quella di un operaio edile di 72 anni che precipita da un’altezza di 4-5 metri fa ancora più rabbia. Al di là della ricostruzione della dinamica del drammatico incidente sul lavoro accaduto questa mattina a Lecce, come Uil del territorio non possiamo non gridare tutta la nostra indignazione per un’altra vita spezzata, per l’assurdità di finire uccisi nello svolgimento del proprio lavoro, un lavoro pesante a un’età decisamente inadatta».


«È noto», proseguono, «che nell’edilizia l’aspettativa di vita dei lavoratori sia tra le più basse mentre le statistiche su infortuni e malattie gravi ed invalidanti siano invece tra le più alte, per questo un intervento mirato non è più rinviabile: bisogna riconoscere la pensione anticipata ai lavoratori delle costruzioni e delle lavorazioni più pesanti, perché i lavori non sono tutti uguali! Dobbiamo alzare il livello della mobilitazione di massa per richiamare l’attenzione dell’intero Paese sulla drammatica condizione di chi esce da casa per guadagnarsi il pane quotidiano e va incontro ad un tragico destino provocato non certo dalla malasorte, come ricordiamo quotidianamente con la campagna Uil ZeroMortisulLavoro. Si deve insistere sulla prevenzione, sulla formazione e sulla riqualificazione professionale. Bisogna stabilire che le aziende non in regola con le norme sulla sicurezza non possano accedere a nessun finanziamento pubblico. Non basta più esprimere cordoglio dopo ogni morte».


«È tempo di rimboccarsi le maniche», concludono, «e di fare di tutto per fermare questa strage assurda».






Cronaca

Tragica viglia di Natale per un ottantenne

Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne, non ha riportato ferite gravi…

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Tragica vigilia di Natale a Leverano. Uno scontro tra due auto a causato il decesso di un uomo del posto di 80 anni.

Le auto coinvolte sono Mercedes e una Opel Corsa, sulla quale viaggiava un uomo di 80 anni.

Una volta arrivati i mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco, hanno tentato invano di rianimare l’uomo ma hanno dovuto constatarne il decesso.

Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne di Leverano, non ha riportato ferite gravi, anche se è rimasto scioccato da quanto accaduto.

I Carabinieri del luogo sono intervenuti per accertare le cause e capire la dinamica dell’impatto.

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Cronaca

La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina

Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…

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I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.

La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.

Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.

L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.

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Cronaca

Caccia illegale nel parco, segnalazione ai carabinieri forestali

Presenti centinaia di bossoli. A rischio uno scrigno di biodiversità…

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“Un tappeto di cartucce da caccia nel cuore del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. Centinaia di bossoli. Una vergogna inaccettabile, non solo per l’inquinamento provocato ma perché è assolutamente vietato praticare la caccia all’interno di un parco o di un’area protetta”.

È la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento, che ha mostrato sui social, tramite un video e delle fotografie, la massiccia presenza di bossoli all’interno del parco protetto, che lascia immaginare l’attività di caccia illegale all’interno dell’area. Non un luogo qualsiasi il litorale di Ugento, un vero e proprio scrigno di biodiversità.

“Il litorale di Ugento costituisce un complesso ecologico di grande interesse faunistico, in particolare come punto di transito e sosta sulle rotte migratorie, sia per quanto riguarda lo svernamento sia per la nidificazione degli uccelli acquatici – prosegue il commento del Coordinamento – pensiamo all’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il germano reale, il martin pescatore, il cigno reale, e di notevole importanza conservazionistica la presenza della moretta tabaccata, specie inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione.

Sono solo alcune delle specie presenti, che rendono questo luogo uno scrigno di biodiversità che dovrebbe essere inviolabile. Così, evidentemente, non è. Qui sono presenti uccelli protetti assolutamente non cacciabili e la notevole presenza, all’interno del parco, di cartucce di fucili da caccia evidenzia una condotta assolutamente illegale.

Ricordiamo, inoltre, che la presenza di bacini e aree umide espone a una forte contaminazione da piombo, sostanza altamente tossica, sia le acque e sia la fauna presente, con rischi di carattere ambientale e sanitario. Facciamo un appello alle istituzioni, al presidente del Parco – conclude il Coordinamento nella sua nota – e faremo una segnalazione ai Carabinieri Forestali, affinché aumentino i controlli all’interno di quest’area”.

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