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Cronaca

Violenza sessuale: in manette 61enne di Salve

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(3 agosto) – Si tratta di Ermenegildo Giangreco, gravato da numerosi e variegati precedenti di polizia: è stato fermato dai Carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo con l’accusa di atti sessuali ai danni di persona non consenziente, nonché di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale. Nella serata di ieri l’uomo, già in evidente stato di ebbrezza, si è presentato all’interno di un bar di Gagliano del Capo in compagnia di alcuni conoscenti, assieme ai quali si è seduto ad un tavolino all’aperto in attesa di ordinare una consumazione. All’arrivo della cameriera, una ragazza di 23 anni, Giangreco ha chiesto da bere e, mentre anche gli amici formulavano le proprie ordinazioni, ne ha approfittato per allungare una mano verso il sedere della cameriera e palparlo. Istintivamente la ragazza è fuggita, in lacrime, verso l’interno dell’esercizio commerciale.


La scena non è sfuggita ad un militare della Stazione Carabinieri di Gagliano del Capo che, presente all’interno del bar, aveva visto tutto attraverso la vetrata e al quale la cameriera ha immediatamente raccontato quanto accadutole chiedendo aiuto. Al Carabiniere la vittima dell’odioso gesto ha riferito di essere intenzionata a denunciare l’uomo, ma non sapeva chi fosse perché non lo aveva mai visto prima. Per poter identificare in modo compiuto il molestatore, il militare, dopo aver informato la Centrale Operativa della Compagnia di Tricase su quanto poco prima avvenuto, ha raggiunto Giangreco, ancora seduto al tavolino incurante di ciò che aveva appena compiuto, e si è qualificato come appartenente all’Arma dei Carabinieri esibendo, contemporaneamente, la propria tessera di identificazione personale. Alla vista del documento militare, Giangreco si è alzato di scatto dalla sedia e, senza dare al Carabiniere la possibilità di rendersi conto di ciò che stava avvenendo, lo ha ricoperto di insulti quindi gli si è scagliato addosso con furia cieca, colpendolo violentemente alla testa ed al collo. Non contento, ha afferrato la sedia sulla quale era adagiato fino a quel momento ed ha cercato di scagliarla contro il militare venendo fermato in tempo dalle persone che erano in sua compagnia. L’energumeno si stava dando alla fuga, ma l’arrivo di una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricase, precauzionalmente inviata sul posto dalla Centrale Operativa, ha scongiurato questo pericolo. Pochissimi istanti dopo è arrivata anche una pattuglia della Stazione Carabinieri di Spongano, che ha preso in consegna Giangreco e lo ha accompagnato in caserma. Una volta giunti all’interno del Comando Stazione, i militari hanno ricevuto la denuncia-querela presentata dalla cameriera del bar e quindi l’uomo è stato dichiarato in arresto per aver compiuto degli atti sessuali ai danni di una persona non consenziente nonché per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Dell’avvenuto arresto è stata data notizia al PM di turno, dottoressa Miglietta, mentre il Carabiniere, trasportato in ospedale, è stato giudicato guaribile in 10 giorni e trattenuto in osservazione. Al termine delle formalità di rito, Ermenegildo Giangreco è stato trasferito presso la Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce.


Cronaca

La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina

Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…

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I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.

La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.

Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.

L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.

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Cronaca

Caccia illegale nel parco, segnalazione ai carabinieri forestali

Presenti centinaia di bossoli. A rischio uno scrigno di biodiversità…

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“Un tappeto di cartucce da caccia nel cuore del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. Centinaia di bossoli. Una vergogna inaccettabile, non solo per l’inquinamento provocato ma perché è assolutamente vietato praticare la caccia all’interno di un parco o di un’area protetta”.

È la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento, che ha mostrato sui social, tramite un video e delle fotografie, la massiccia presenza di bossoli all’interno del parco protetto, che lascia immaginare l’attività di caccia illegale all’interno dell’area. Non un luogo qualsiasi il litorale di Ugento, un vero e proprio scrigno di biodiversità.

“Il litorale di Ugento costituisce un complesso ecologico di grande interesse faunistico, in particolare come punto di transito e sosta sulle rotte migratorie, sia per quanto riguarda lo svernamento sia per la nidificazione degli uccelli acquatici – prosegue il commento del Coordinamento – pensiamo all’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il germano reale, il martin pescatore, il cigno reale, e di notevole importanza conservazionistica la presenza della moretta tabaccata, specie inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione.

Sono solo alcune delle specie presenti, che rendono questo luogo uno scrigno di biodiversità che dovrebbe essere inviolabile. Così, evidentemente, non è. Qui sono presenti uccelli protetti assolutamente non cacciabili e la notevole presenza, all’interno del parco, di cartucce di fucili da caccia evidenzia una condotta assolutamente illegale.

Ricordiamo, inoltre, che la presenza di bacini e aree umide espone a una forte contaminazione da piombo, sostanza altamente tossica, sia le acque e sia la fauna presente, con rischi di carattere ambientale e sanitario. Facciamo un appello alle istituzioni, al presidente del Parco – conclude il Coordinamento nella sua nota – e faremo una segnalazione ai Carabinieri Forestali, affinché aumentino i controlli all’interno di quest’area”.

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Cronaca

Beccati con 400 ricci di mare nel cofano. Multati e segnalati

Gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea…

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Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Gallipoli ha messo a segno un nuovo intervento a tutela dell’ecosistema marino, intercettando un trasportatore abusivo in località Santa Caterina di Nardò.

I finanzieri hanno notato un’autovettura che, con manovre sospette, tentava di allontanarsi rapidamente dalla costa verso l’entroterra. Una volta fermato il veicolo e identificato il conducente, l’ispezione del bagagliaio ha confermato la presenza di circa 400 ricci di mare, in violazione della Legge Regionale che vieta tassativamente il prelievo, la detenzione e la commercializzazione di questa specie. 

Il provvedimento mira a favorire il ripopolamento dei fondali, messi a dura prova dal prelievo indiscriminato, e a scongiurare il rischio di estinzione.

Per il responsabile è scattata una sanzione amministrativa di 2.000 euro, oltre alla segnalazione all’Autorità Marittima competente. 

Fortunatamente, poiché gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea, garantendo così la sopravvivenza dei ricci

e il mantenimento dell’equilibrio biologico della zona.

Questa operazione rappresenta solo l’ultimo tassello di un più ampio piano di vigilanza attuato dal Servizio Navale della Guardia di Finanza. Dall’inizio dell’anno, i controlli hanno portato alla liberazione di oltre 3.000 ricci di mare, al sequestro di numerose attrezzature da pesca.

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