Attualità
Volontariato e CSI, Levante fa unione così
La genuinità di un progetto che, attraverso lo sport, insegna ai ragazzini valori che il “calcio che conta” sta disimparando
Un fenomeno sempre presente, attivo e mai quiescente, ora addirittura in crescita, è quello del volontariato nei piccoli centri. Troppo spesso associato al solo significato di beneficenza o carità, il volontariato è in verità anche un occuparsi a tutto tondo del proprio spazio vitale, ri-creando e facendo crescere. Oggi scriviamo di una splendida realtà. Per pure ragioni di territorialità e senza nulla togliere alle altre migliaia di associazioni sportive e culturali che operano lodevolmente nei tantissimi paesini salentini ed italiani, con molto piacere riproponiamo la mai uguale a se stessa “Levante” di Caprarica di Lecce.
Oltre ai tanti appuntamenti ed eventi a cui non ha fatto mancare il suo apporto, la sua partecipazione attiva nella comunità è ben identificata col gioiellino che ha creato e che ha riportato tanto entusiasmo ed attenzione per lo sport.
“Dal 2014 lavoriamo con i ragazzini. Cerchiamo di formare il calciatore partendo dalle basi tecniche. Ma, principalmente, la nostra scuola-calcio ha uno scopo più nobile, ha un carattere sociale. Siamo un’associazione di volontariato e con una quota d’iscrizione annuale stracciata (dai 70 ai 100 euro, ndc), permettiamo a ragazzi da 18 anni in giù di divertirsi, per il solo gusto di farlo”: è un fiume in piena Pier Paolo Morello, presidente e responsabile della società, classe 1993. Levante partecipa ai campionati di Calcio a 5 del C.S.I. (Centro Sportivo Italiano), ambiente che pullula di oratori e club laici, in cui la presenza della Chiesa non è ingombrante, ma si limita allo scopo educativo dello stare insieme. Temutissima, pesante, senza dubbio giusta, è la regola del “cartellino blu”, da quest’anno, a onor del vero, un po’ più tenera: due minuti fuori dal campo e successivamente due turni di squalifica (ora eliminati e sostituiti dalla validità equivalente a due cartellini gialli e diffida nel computo della recidiva in ammonizioni) da scontarsi immediatamente, per chi bestemmia. Questa norma sui campi della più potente FIGC non potrà mai essere presa in considerazione: siamo pronti a stimare che la metà di professionisti e dilettanti, rispondenti alle categorie “lingualunga” (portieri, centrali difensivi e allenatori, su tutti) lo scorso anno non avrebbero giocato più di quattro partite nel campionato Csi!
“Essendo un ente di promozione sportiva fondato su una visione cristiana dell’uomo e dello sportivo e sul volontariato, noi, da laici e volontari, siamo fieri di prender parte al Csi”. Certo, i campionati Figc hanno il loro fascino ed il loro blasone, il numero delle squadre iscritte è maggiore, ma lo sono anche i costi di tesseramento. La Federazione Italiana Giuoco Calcio non è sempre attenta alle esigenze dei piccoli club, già strozzati da costi di gestione societaria elevati. Il Centro Sportivo Italiano assume quindi un fascino di un’altra età, quello di un calcio praticato su campi malmessi, su sintetici consumati, in impianti parrocchiali che non hanno spogliatoi o illuminazione. È però un calcio più autentico, forse con un pubblico genitoriale meno presuntuoso, più corretto, mentalmente più evoluto rispetto agli incivili frustrati che la domenica mattina invitano il figlio a spezzare le gambe all’avversario e all’arbitro. Questo la dice lunga sull’impoverimento culturale dell’attuale “calcio che conta”.
In più, non è una novità che in alcuni settori giovanili e scolastici Figc allenino gli “amici degli amici delle società”, alleni “chi porta lo sponsor”, al cospetto di tecnici preparati, in costante aggiornamento, che amano il calcio, ma rischiano di restare disoccupati, vista l’assenza di tutele. Spesso sfonda chi ha un buon procuratore, che a volte non ha interesse nel bene dell’assistito. Tutto finisce per sfinimento, all’ennesima eccessiva richiesta di denaro, in cambio della certezza di un posto da titolare in squadre di buon livello. Il risultato è una perdita di credibilità ed una scadenza tecnica palpabile. Se la misura non è colma, poco ci manca. Sicché, “ormai molti ragazzi scelgono di divertirsi in un campionato del Centro Sportivo Italiano, pur essendo molto validi e magari pronti per giocarsi le proprie carte altrove. Da noi, lo spirito è quello del divertimento allo stato puro, le ambizioni di essere campioni le lasciamo ad altri”.
Levante ha rigenerato un senso d’appartenenza, ha dato dimostrazione di fratellanza in occasione del terremoto del Centro Italia raccogliendo beni in collaborazione con Croce Rossa Italiana, evidenziando un forte coinvolgimento emotivo da parte di un popolo intero. Sperimentare e mettersi in gioco sono le basi: rispondendo attivamente alla richiesta di decoro cittadino della nuova amministrazione, “è partito un progetto di addobbi natalizi con materiali da riciclo. Ma l’aspetto più significativo è l’incarico per la gestione, a titolo gratuito, del campo sportivo “A. Garrisi”, la nostra casa, che ci vede impegnati praticamente ogni giorno. È stato bellissimo vedere grandi e piccoli darsi da fare tutti insieme nel rimettere a lucido il campo, la scorsa domenica 25 settembre”.
Morello chiude con sentiti ringraziamenti “all’amministrazione comunale che ci permette di divertirci, ai nostri sponsor, ai fidatissimi soci e alle associazioni ActionAid, Allegra Officina e Protezione Civile, che ci hanno aiutato nell’organizzazione del Torneo “Caprarica Unita”: diciannove squadre, tutte rigorosamente capraresi, si sono sfidate nella notte fra l’8 ed il 9 ottobre, in un clima goliardico, fatto di improbabili parrucche, cravatte, papà con disegni dei propri figli disegnati sulle maglie, premi bizzarri, tutto senza prendersi sul serio. Siamo riusciti a far mettere da parte scaramucce e soliti dissidi politici e sociali, almeno per una sera”. Non è poi così difficile ripartire tutti insieme, in ogni ambito, per fare del bene comune…
Stefano Verri
Attualità
Luca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”
Pubblicato da Luca Abete (inviato di Striscia la notizia) sui suoi canali social, fa il giro del web un video che giunge da Tricase Porto.
Un uomo, dalla banchina, pesca un pesce con un’asta fiocinata. Il gesto è sorprendente, le immagini scatenano subito i commenti che si dividono tra stupore e critiche.
Il video
Attualità
Donate letto e pittura che umanizza al Vito Fazzi
“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia…”
Donato un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto all’U.O. di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi. Un investimento concreto per il benessere delle mamme.
Sono stati presentati e donati un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto ispirate ai fiori narciso, viola e peonia per l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.
E’ un gesto di solidarietà che acquista un significato ancora più profondo perché compiuto in prossimità delle festività natalizie, periodo simbolo di nascita e rinascita.
In questo clima di rinnovamento, l’Organizzazione di Volontariato Cuore e mani aperte ODV ha presentato queste due importanti donazioni, inserendosi pienamente nella missione dell’associazione: umanizzare le cure e gli spazi ospedalieri affinché ogni persona si senta accolta, rispettata e accompagnata.
Grazie alla collaborazione con Deghi S.p.A., l’associazione ha donato un letto da parto modello AVE2, una dotazione tecnologica di alto livello e dal valore economico rilevante.
Il letto, progettato per migliorare comfort, sicurezza ed ergonomia, contribuisce a rendere l’esperienza del parto più serena e centrata sulle esigenze della donna.
Al valore tecnologico si aggiunge un investimento dall’impatto psicologico profondo: l’umanizzazione pittorica di tre sale parto, resa possibile grazie ai contribuenti che hanno scelto di destinare il 5×1000 a Cuore e mani aperte ODV. Le sale, ispirate ai fiori narciso, viola e peonia, sono state trasformate in luoghi più accoglienti, distensivi e armoniosi, capaci di ridurre ansia e stress, favorire il benessere emotivo e offrire alle future mamme un ambiente che parla di delicatezza, cura e speranza.
Un intervento che sottolinea come la qualità dell’assistenza non dipenda solo dai dispositivi clinici, ma anche dagli spazi e dall’atmosfera che circondano le persone in un momento intenso come quello del parto. E proprio nel periodo dell’anno che celebra la nascita, questa iniziativa vuole essere un segno tangibile di vicinanza, bellezza e umanità.
“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia, presidente di Cuore e mani aperte OdV, ha presentato l’iniziativa – “Quando una nuova vita inizia il nostro mondo cambia e ci rendiamo conto di essere protagonisti di un miracolo, del senso più profondo del nostro essere. Poco meno di un mese fa abbiamo fatto una donazione pensando ai bambini che nascono prematuri, ma innegabilmente anche le gravidanze che arrivano al termine portano con loro ansie e paure e l’umanizzazione pittorica diventa una carezza silenziosa che allevia la tensione. Con questa donazione speriamo di riuscire ad accompagnare le donne che stanno dando la vita in un’esperienza che possano ricordare in assenza della paura. Vogliamo che nel momento in cui sentiranno sul seno il corpicino dei loro piccoli possano ricordarsi del Narciso, simbolo di rinascita e nuovi inizi o della Viola che simboleggia la modestia e l’umiltà o ancora della Peonia che nel significato dei fiori richiama la prosperità, l’amore e la felicità. E forse loro insegneranno a questi bambini e bambine a coltivare questa bellezza.
Ancora una volta la nostra Associazione ha camminato insieme ad altri, perché lì dove la solidarietà unisce più cuori che amano e mani che aiutano, non c’è nulla di impossibile. Ed è così che in collaborazione con Deghi s.p.a. abbiamo realizzato la donazione del letto da parto. Deghi è una realtà consolidata nel nostro territorio e non è nuova ai gesti di solidarietà e noi siamo lieti di condividere un tratto di strada insieme.
E visto che la solidarietà è il riflesso dell’amore e che esso più è forte più sono le persone che si uniscono, l’umanizzazione pittorica delle tre sale parto è stata resa possibile da tutte le donazioni ricevute dal 5 per mille, un gesto semplice d’amore che racchiude in se tutto l’amore di Dio.”
“Ringrazio l’Associazione Cuore e mani aperte ODV, sempre attenta ai bisogni dei pazienti, delle donne in questo caso, al loro benessere psicofisico e all’accoglienza nei nostri reparti. La donazione della decorazione pittorica di tre sale parto e il letto da parto si inseriscono nel percorso di umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura che da tempo sosteniamo e supportiamo con convinzione. Le associazioni arrivano con efficacia dove noi a volte, per le ragioni più diverse, non riusciamo a intervenire. Motivo in più per dire loro Grazie di cuore” ha commentato il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi.
L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è un ente del Terzo Settore che opera all’interno del nosocomio leccese da più di venti anni, grazie al sogno e vocazione del cappellano, Don Gianni Mattia, che ne è fondatore e presidente. L’Associazione ha saputo rendersi luogo di cura e rifugio per chi sta affrontando una sfida per la vita e crede nella potenza di un sorriso, attraverso la clownterapia, la Bimbulanza, la Casa di accoglienza e tanti altri progetti.
Attualità
Maglie, a pochi mesi dalle elezioni parte la campagna elettorale
Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città…
Riceviamo e Pubblichiamo:
È Ora Maglie propone Marcella Marzano come candidata Sindaco per guidare il cambiamento
Maglie si avvicina a un passaggio decisivo della sua storia. Dopo anni segnati da inerzia, scelte mancate e assenza di visione, cresce in città una volontà chiara: cambiare passo.
È da questa consapevolezza che È Ora Maglie ha deciso di fare un passo in avanti, mettendo a disposizione della comunità, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, la propria proposta per la guida della città e per la carica di Sindaco: Marcella Marzano.
Fin dalla sua nascita, È Ora Maglie ha affermato una verità semplice e profonda: Maglie merita di più. Merita ambizione, qualità, ascolto. Merita un’amministrazione capace di scegliere e di assumersi responsabilità.
Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città, a partire dalla mobilità e dai parcheggi. Sempre dalla stessa parte: quella dei cittadini e del futuro.
In questo cammino si colloca la nostra proposta.
Marcella Marzano è una donna profondamente radicata nella sua città. Madre di quattro figli, titolare di un’agenzia di assicurazioni, impegnata nel sociale, è stata la consigliera d’opposizione più votata alle elezioni comunali del 2020.
Per l’intero mandato ha esercitato un’opposizione ferma, coerente e rigorosa, dimostrando che anche dai banchi della minoranza è possibile ottenere risultati concreti e difendere gli interessi dei magliesi.
La sua candidatura a Sindaco è stata individuata all’unanimità dai simpatizzanti del movimento nel confronto di venerdì scorso.
Una scelta che nasce dal basso, dall’ascolto, dalla volontà di dare un volto credibile a una speranza che in città non si è mai spenta.
Marcella Marzano è la figura che riteniamo oggi più attrezzata per affrontare e vincere una sfida entusiasmante: restituire fiducia a Maglie e aprire una stagione nuova, all’altezza della sua storia gloriosa.
È Ora Maglie conferma la propria disponibilità a un dialogo aperto e leale con tutte le forze civiche, le realtà associative e con quei cittadini che non si sono rassegnati al grigiore, alle disfunzioni e alla mancanza di prospettiva dell’attuale amministrazione comunale.
A tutti mettiamo a disposizione la nostra proposta, convinti che rappresenti oggi la base più solida per costruire un’alternativa vincente.
Ma con la stessa chiarezza diciamo che siamo pronti a rimettere tutto in discussione – dal nome del movimento, fino alla candidatura a Sindaco – se emergerà una convergenza vera, ampia e responsabile su un progetto credibile e su una figura altrettanto forte.
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