Connect with us

Attualità

Casarano: il trionfo della burocrazia, la sconfitta di tutti

Annullata per un cavillo a poche ore dall’inizio “L’Antico Borgo”, presentato come il più grande avvenimento di festa popolare di questo Salento post-Covid. Al palo, Associazione commercianti, gli oltre 70 espositori che già cominciavano a montare i propri stand, i tanti turisti che sarebbero arrivati in navetta e, soprattutto, i casaranesi

Pubblicato

il

Chi è per voi il burocrate?


Ezra Pound li definiva “una malattia. Si suppone che siano necessari, così come si suppone che siano necessarie alla vita certe sostanze chimiche, ma provocano la morte se crescono oltre un certo limite”.


Bene, proprio a Casarano, in questo pazzo, tragicomico weekend, abbiamo visto il trionfo di queste figure così perfettamente descritte dal poeta americano e se da un lato fa amaramente sorridere la pochezza di alcuni atteggiamenti, dall’altro, vestendo i panni di chi quell’affronto lo ha subìto in prima persona, la rabbia, la frustrazione e la voglia di urlare prendono il posto di ogni idea di sorriso benché amaro.


I fatti: nella giornata di mercoledì, gli organizzatori della manifestazione “L’Antico Borgo” (che avevamo presentato come il più grande avvenimento di festa popolare di questo Salento post-Covid) ricevono l’attesa ordinanza con la quale veniva sancita la chiusura al traffico delle aree interessate alla manifestazione, tra cui ovviamente il centro storico, potendo quindi dare il via al rush finale in cui si potevano concretamente realizzare tutto ciò che in oltre due mesi di progettazione ci si era approntati a fare.


Già venerdì sera (la vigilia di un evento che, come detto, coinvolgeva centinaia di persone con tanti soldi investiti) le prime richieste che si potrebbero definire strane, o anomale (anche se perfettamente legittime perché, ricordatelo sempre: il burocrate ha sempre la ragione dei cavilli burocratici dalla sua parte).


Erano state vietate quindi le visite ai frantoi ipogei (pazienza…), erano state richieste le documentazioni relative agli artisti di strada (ovviamente immediatamente reperite perché gli artisti di strada sono dei professionisti in regola e non più i guitti ed i saltimbanchi del medioevo) ed altre evidenze tutte nottetempo regolarmente reperite ed inviate via PEC.


Intorno all’una di sabato, però, a sole tre ore dall’inizio della manifestazione, con le navette già pronte per andare a prelevare i turisti dai villaggi vacanze, con i 70 espositori provenienti anche dal brindisino che cominciavano a montare i propri stand, il colpo di scena che ogni burocrate sogna di poter mettere in pratica almeno una volta nella propria carriera: fermare tutto con la sola imposizione della propria firma!


Tutto annullato! Autorizzazione revocata! Niente più possibilità di chiudere al traffico veicolare il centro storico e di conseguenza: nessun percorso pedonale possibile fra gli stand ed i numeri degli artisti; in due parole manifestazione a… peripatetiche.


Oltretutto, con la codardia che contraddistingue ogni buon burocrate, il provvedimento non viene nemmeno anticipato agli organizzatori che, ignari, proseguono per altre due ore (nel torrido pomeriggio del 1° agosto) ad organizzare, fino a quando i volontari della protezione civile vengono a sapere dai vigili la variazione del programma; ovviamente, alle due del pomeriggio di un sabato d’agosto, è impossibile parlare con il burocrate che con cotanta solerzia ha firmato il provvedimento di revoca.

«Hanno sospeso tutto per via del Covid»; «No, hanno sospeso tutto perché la Commissaria Prefettizia non sapeva nulla»; e anche (giusto per buttarla giù in politica che non guasta mai) «colpa del sindaco!”, (anche se questo evento lo aveva messo a calendario, sponsorizzato e oltretutto si era dimesso più di due settimane prima).


Queste le opinioni della gente comune mentre gli organizzatori non sapevano nemmeno loro cosa dire ed hanno anche cercato di mantenere il più possibile bassi i toni di una rabbia che nelle ore montava e lasciava temere il peggio.


Leggendo attentamente l’ordinanza del settore VI, a firma di tal Stefania Giuri (che si suppone non abbia certo agito lasciando allo scuro la neo Commissaria Prefettizia), il vero motivo è una carenza segnalata dal responsabile del settore IV che segnala al responsabile del settore VI che la SCIA non è completa di cui alla nota PEC che al mercato mio padre comprò… in poche parole: il trionfo, l’apoteosi della burocrazia.


Così i commercianti, i loro sacrifici, il loro lavoro di notte o sotto al sole, l’aver trascurato i propri interessi (ed averci rimesso anche dei soldi), gli espositori giunti da lontano, gli sponsor… nulla hanno potuto di fronte al potere di una così importante firma.


Qualcuno paventa l’ipotesi di costituirsi parte civile in un ipotetico ed improbabile procedimento giudiziario ma sarebbero tempo e soldi sprecati perché il burocrate, sappiatelo, difeso dai mille cavilli della sua autoreferenziale burocrazia, ha sempre ragione.


All’Associazione Commercianti una sola raccomandazione: nonostante tutto, non perdete l’entusiasmo, sarebbe un peccato per Casarano.


Antonio Memmi


Attualità

La precisazione dell’Ordine dei Medici sulle certificazioni d’invalidità e il pagamento

In particolare, l’articolo 54 stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali debba essere equo e proporzionato alla complessità dell’atto, ai mezzi impiegati e al tempo necessario per l’esecuzione…

Pubblicato

il

Riceviamo e Pubblichiamo

Certificazioni di invalidità civile – Precisazioni dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce

In relazione alle recenti prese di posizione della Cgil e della Fp Cgil di Lecce, in merito al rilascio dei certificati di invalidità civile, l’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce ritiene opportuno fornire chiarimenti utili a garantire una corretta informazione ai cittadini e a ricondurre il confronto nell’ambito delle norme vigenti e dei principi deontologici.

Il presidente dell’Ordine, Antonio Giovanni De Maria, richiama innanzitutto quanto previsto dal Codice di deontologia medica. In particolare, l’articolo 54 stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali debba essere equo e proporzionato alla complessità dell’atto, ai mezzi impiegati e al tempo necessario per l’esecuzione, e che lo stesso debba essere comunicato preventivamente all’assistito.

La normativa deontologica consente inoltre al medico di prestare gratuitamente la propria opera, qualora le condizioni lo permettano, a condizione che ciò non configuri concorrenza sleale o indebito accaparramento di clientela.

Il presidente evidenzia, inoltre, che la legislazione nazionale vigente non attribuisce agli Ordini professionali alcun potere di determinare o imporre tariffe, né minime né massime.

L’abolizione delle tariffe professionali, sancita dall’articolo 9 del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, impedisce qualsiasi fissazione vincolante dei compensi da parte degli Ordini. In tale quadro, eventuali accordi sottoscritti a livello territoriale con le organizzazioni sindacali devono intendersi esclusivamente come indicazioni orientative, prive di efficacia cogente.

Con riferimento alla certificazione di invalidità civile, De Maria sottolinea che essa rientra a pieno titolo nell’ambito della libera professione medica e comporta un’assunzione diretta di responsabilità da parte del medico certificatore.

Il professionista, infatti, è chiamato a condividere e attestare il contenuto diagnostico della documentazione clinica allegata, quali diagnosi specialistiche o certificazioni di dimissione ospedaliera, assumendone piena responsabilità sotto il profilo professionale e deontologico. In questo contesto, l’eventuale variazione dei compensi richiesti da alcuni professionisti è da ricondurre all’aumentata complessità dell’atto certificativo e al maggiore tempo necessario per la sua compilazione rispetto al passato.

È fondamentale, precisa il presidente, evitare che si diffonda l’idea di una contrapposizione tra medici e cittadini o che i professionisti della salute possano essere percepiti come un ostacolo al riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. L’azione del medico è orientata alla tutela della salute e dei diritti dell’assistito, nel rispetto delle regole e della responsabilità professionale.

L’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce ribadisce infine la propria disponibilità al confronto istituzionale e alla collaborazione con tutte le parti coinvolte, con l’obiettivo di garantire chiarezza, uniformità di informazione e tutela dei cittadini, in particolare di quelli in condizioni di maggiore fragilità.

Continua a Leggere

Attualità

Tre ragazzi dalle mani d’oro: miniature e presepi rifulgono nei dettagli

Il successo ottenuto ha già però posto le basi per nuove e più ampie collaborazioni fuori regione, aprendo scenari promettenti per il futuro…

Pubblicato

il

Dalla passione condivisa di tre amici nasce RKR, una realtà artistica tutta salentina che sta conquistando pubblico e addetti ai lavori grazie a un linguaggio originale, capace di fondere tradizione, innovazione e narrazione visiva.

Roberta Esposito e Roberto Memmi, entrambi di Casarano, insieme a Katia Luzio di Serrano, hanno trasformato il loro amore per la bellezza e l’artigianato in un progetto creativo che parla al cuore attraverso opere minuziose e altamente evocative.

La maestria di questi ragazzi si distingue per la capacità di muoversi con naturalezza tra diverse forme d’arte: dalle miniature, dove la precisione della piccola scala diventa espressione di grande bravura, alla presepistica, reinterpretata con realismo ed emozione, fino ai diorami, veri e propri mondi immersivi in grado di raccontare storie complesse in pochi centimetri. Ogni creazione nasce sempre ed interamente a mano, utilizzando materiali autentici, ed è arricchita da una progettazione 3D estremamente accurata, che consente di raggiungere livelli di dettaglio altrimenti impossibili.

La tecnologia però non sostituisce certo l’anima artigianale, ma la valorizza. Le opere vengono dipinte a mano con grande cura, per dare profondità e carattere a ogni figura, mentre la stampa 3D permette di realizzare miniature e soggetti altamente personalizzabili. È così che prende forma un’“arte fatta su misura”, in cui ogni lavoro diventa unico e irripetibile.

Uno degli aspetti più apprezzati del progetto è infatti la possibilità di personalizzazione dei personaggi, sapendo realizzare ritratti miniaturizzati che immortalano persone reali, familiari o figure significative, trasformandole in protagonisti di presepi e diorami o in opere da esporre in qualsiasi contesto. Un modo originale e intimo di rendere l’arte parte della propria storia personale.

Le opere di “RKR” sono attualmente esposte in diverse mostre locali, a testimonianza di un percorso in costante crescita.

A Casarano, presso Palazzo D’Elia, e a Matino, nel suggestivo Frantoio ipogeo all’interno del Presepe Vivente, le installazioni sono visitabili nei fine settimana e nei giorni festivi.

A Ugento, il Museo Diocesano ospita alcune creazioni del collettivo, mentre a Cannole, presso Masseria Torcito e partecipando al Presepe Vivente allestito nel Parco di Torcito, visitabile il  4, 5 e 6 gennaio 2026, dalle 17:00 alle 20:00.

Un traguardo particolarmente significativo è arrivato poi con la selezione di due opere per la storica Mostra d’Arte Presepiale “Città di Salerno”, giunta alla sua XXXI edizione e capace di attirare ogni anno decine di migliaia di visitatori. Un riconoscimento importante non solo per l’impegno di questi ragazzi ma per l’intera arte presepiale salentina, accolta con entusiasmo in una delle capitali italiane di questa tradizione (e, siccome nessuno è profeta in patria, fra i mille complimenti, attestazioni ed interessamenti è mancato purtroppo proprio quello della propria cittadina).

Il successo ottenuto ha già però posto le basi per nuove e più ampie collaborazioni fuori regione, aprendo scenari promettenti per il futuro. Un percorso che conferma come il presepe salentino possa ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama artistico nazionale, continuando a rinnovarsi senza perdere la propria identità.

Continua a Leggere

Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Pubblicato

il

di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti