Attualità
La piccola Carolina premiata con il “Salvo D’Acquisto”
Premiata dalla Fondazione di Comunità del Salento con il titolo di socia onoraria, la piccola, 10 anni, riceverà il premio che porta il nome del vicebrigadiere che il 23 settembre 1943 sacrificò la sua vita per salvare 22 civili innocenti

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Ci sono alcuni gesti di solidarietà che non smettono di dare frutto, come dimostra la storia di Carolina Verri, la bambina salentina di 10 anni, che ha scelto di donare i soldi dei regali per la sua Prima Comunione alla Gelateria Sociale Defriscu per far degustare gratuitamente gelati alle famiglie bisognose di Lecce, gelati preparati grazie al lavoro delle ragazze e dei ragazzi con Sindrome di Down dell’Associazione “Possiamo “.
Quell’ atto d’amore per il prossimo ha travalicato i confini locali.
Infatti, la Fondazione di Comunità del Salento è lieta di annunciare che Carolina riceverà nel weekend tra il 21 e 22 settembre p.v., a Maccarese, presso il Museo del Saxofono, il Premio Salvo D’Aquisto dedicato a chi antepone con gesti concreti il benessere della comunità al proprio.
Ideato da Marco Tortorici e dal Maestro Attilio Berni, organizzato dalla Farmacia Sociale S. D’Acquisto di Palidoro in collaborazione con il Museo del Saxofono di Maccarese, la Biblioteca dei Piccoli e l’Ecomuseo del Litorale Romano, il Premio Salvo D’Acquisto, dedicato a chi si distingue per atti di altruismo e solidarietà, rappresenta un riconoscimento importante per Carolina e per la stessa Fondazione di Comunità. Il suo gesto, semplice ma profondo, incarna perfettamente i valori che il premio intende valorizzare: la cura del sociale attraverso l’attenzione e l’interesse per gli altri provando a mettere al bando l’indifferenza che è una delle prime cause del malessere delle nostre comunità.
«In qualità di presidente della Fondazione di Comunità del Salento non posso negare l’emozione per questo riconoscimento che riguarda l’azione del nostro Ente che è riuscito a toccare il cuore di Carolina e che ha dato senso al nostro agire illuminando il nostro cammino», afferma Ada Chirizzi, presidente della FdC del Salento, «quel gesto così delicato, effettuato nel silenzio proprio di ogni azione solidale, è assurto agli onori della cronaca perché le generosità è contagiosa, tracima gli argini della discrezione e si autoalimenta della sua stessa energia positiva. La storia di Carolina è la dimostrazione che l’impegno per il bene comune, per la solidarietà e per l’inclusione, non è solo un ideale astratto ma una realtà viva e pulsante nel cuore della società.».
Premiata dalla Fondazione di Comunità del Salento con il titolo di socia onoraria, Carolina riceverà il premio che porta il nome del vicebrigadiere che il 23 settembre 1943 sacrificò la sua vita per salvare 22 civili innocenti.
Carolina nelle settimane scorse è stata ricevuta dall’ Arcivescovo Metropolita di Lecce, Mons. Michele Seccia, che è rimasto profondamente toccato da quel gesto. Ricordiamo infatti che è stata la Caritas Diocesana ad occuparsi della distribuzione dei coupon alle famiglie bisognose del territorio.
«Carolina ci ha insegnato che la generosità non ha età e che ognuno di noi, con piccoli gesti quotidiani, può fare la differenza», afferma Marco Tortorici, ideatore del premio, «siamo onorati di conferire questo premio a Carolina perché il suo esempio ci spinge a continuare a lavorare con passione e determinazione per costruire una società più giusta e più solidale».
Attualità
Tricase: durante i lavori riemerge “lu puzzu” del centro storico
Una cavità profonda oltre 25 metri di cui restava traccia solo nella memoria storica locale e che dà il nome, tutt’oggi, ad un’intera area del borgo antico

di Lor. Zito
Cisterne, granai, pozzi. Il centro storico di Tricase è disseminato di cavità che, un tempo, erano dedicata alla raccolta dell’acqua o di altri beni, come appunto il grano.
I lavori di riqualificazione del centro storico, nel tempo, ne hanno riportati alla luce diversi. Ed in queste ore è riemerso un pozzo che potrebbe avere una valenza particolare. Si tratta del pozzo che dà il nome ad un’intera area del borgo antico di Tricase, localmente conosciuta proprio come “Zona Puzzu” (l’area attraversata da vie come Giandomenico Catalano, Della Carità e vicoli come Sant’Oronzo, Balie e Lillo).
In via Catalano, è stata rinvenuta una cavità dalla bocca quadrata, con un’apertura di circa 1,4 metri per 1,4, dalla profondità di ben 26 metri.
Sul posto stamattina anche i tecnici comunali, per le operazioni di rito nel caso di rinvenimenti di questo genere durante i lavori.
Non una novità, dicevamo, a Tricase. Nella vicina via Tempio, nel 2023, durante le opere di riqualificazione vennero alla luce ben dodici antichi granai. Lo stesso è accaduto alcuni anni prima in piazza don Tonino Bello, dinanzi all’ingresso della chiesa della Natività, dove sono spuntante anche due antiche stanze, probabilmente due granai e una cisterna per la raccolta dell’acqua, di cui si era persa memoria.
Lo stesso vale per il pozzo rinvenuto oggi, la cui esatta ubicazione si era perduta nel tempo: la memoria popolare ricorda e tramanda questo bene storico che, risalente almeno a tre secoli fa, identifica a tutti gli effetti un quartiere e rappresenta ancora un vero e proprio luogo di appartenenza (non è raro in paese sentire frasi come “abita susu u puzzu”).
Questa cavità così profonda, in passato, è stata utilizzata anche per una pratica oggi del tutto scomparsa, con l’avvento degli elettrodomestici, e che può suonare anche strana, vista la collocazione geografica: la conservazione della neve.
Le neviere in Salento
Le neviere, tipiche di tempi passati in cui gli elettrodomestici non accompagnavano ancora le nostre vite, esistevano anche nel Salento, nonostante il clima generalmente mite della zona.
Ce lo conferma il “nostro” professor Hervé Cavallera: le neviere (o nevai) erano delle fosse scavate nel terreno, spesso coperte con lastre di pietra o costruzioni in muratura, utilizzate per conservare la neve durante l’inverno per poi riutilizzarla nei mesi estivi. La neve veniva compressa in blocchi e conservata con strati di paglia o foglie per isolarla termicamente.
Dalle nostre parti erano usate per raccogliere e conservare la neve, poi usata per raffreddare bevande, come rimedio medico e talvolta anche per conservare cibi deperibili. Alcune di queste neviere sono ancora visibili come testimonianze architettoniche, anche se spesso in stato di rovina.
Nonostante oggi sembri strano immaginare la neve nel Salento, fenomeni nevosi, seppur rari, non erano sconosciuti. Inoltre, la neve poteva essere trasportata anche da zone più alte del Subappennino Dauno o delle Murge, dove nevicava più frequentemente.
Attualità
Le biblioteche luoghi di partecipazione e inclusione: parte “Libro aperto”
Il progetto per la promozione della lettura, ideato da coop. “Indisciplinati” e promosso dalla Fondazione Con il Sud e dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura con la collaborazione di ANCI, si terrà in quattro centri del basso Salento

La Cooperativa Sociale Indisciplinati annuncia l’avvio ufficiale del progetto “Libro Aperto“, selezionato con il bando “Biblioteche e Comunità – III ed.” promosso dalla Fondazione Con il Sud e dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, con la collaborazione di ANCI. Il progetto, tra i 12 selezionati nelle regioni del sud Italia, si inserisce in una strategia di trasformazione sociale e culturale che vuole restituire alle biblioteche del Mezzogiorno un ruolo centrale come luoghi vivi di partecipazione, confronto, inclusione e rigenerazione urbana.
Tra i partner del progetto “Libro Aperto” il Comune di Gallipoli, insignito del titolo “Città che legge” per il biennio 2022–2023. Al suo fianco, i Comuni di Gagliano del Capo e Matino, e l’Istituto Comprensivo Statale di Ruffano, protagonisti di un processo di rigenerazione culturale che coinvolge attivamente le biblioteche comunali e scolastiche del territorio.
Il progetto è curato e realizzato dalla Cooperativa Sociale Indisciplinati, con la collaborazione dei partner Granelli di Sabbia ODV ed Agenzia Formativa Percorsi.
Obiettivi e azioni
“Libro Aperto” nasce con l’ambizione di rendere le biblioteche autentiche case delle persone, ambienti capaci di includere, formare e ispirare. Le azioni previste comprendono: l’estensione del servizio di prestito serale nella Biblioteca Comunale e in altri luoghi comunali di Gallipoli, in sinergia con l’Info-Point turistico; attività di formazione dedicate alla catalogazione libraria e alla gestione documentale; l’attivazione di un inedito ambulatorio popolare gratuito nella Biblioteca scolastica dell’Istituto Comprensivo di Ruffano, a beneficio di bambine, bambini, famiglie e persone fragili; eventi culturali, laboratori esperienziali, incontri di comunità, animazione alla lettura nei tre Comuni coinvolti e, non ultima, la banca delle ore (un sistema di condivisione e “scambio” del proprio tempo libero, grazie al quale l’utenza che mette a disposizione della comunità delle ore per realizzare attività di promozione della lettura riceverà, a sua volta, in cambio una controprestazione di natura culturale, traducibile, ad esempio, in ingressi gratuiti ad eventi pubblici).
Il lancio a Gagliano del Capo
Prima uscita pubblica del progetto lo scorso giovedì 29 maggio, con una partecipata serata inaugurale presso la Biblioteca Comunale di Gagliano del Capo. La presentazione pubblica ha visto i saluti istituzionali di Gianfranco Melcarne, Sindaco di Gagliano del Capo, di Daniele Vitali, Assessore alla Cultura, e di Tiziana Orlando, Assessora alle Politiche Sociali. A seguire, gli interventi di Liliana Putino, presidente della Cooperativa Indisciplinati, che assieme allo staff di progetto ha illustrato le direttrici operative e i valori fondanti dell’iniziativa.
Particolarmente apprezzata la lettura teatrale de “Il piccolo seme” di Eric Carle, e il laboratorio creativo, a cura dell’operatrice culturale Miriam Rizzello, pensata per bambine e bambini. L’evento ha rappresentato un primo, simbolico “seme” piantato nella comunità, in attesa di fioriture culturali condivise.
Prossima tappa: Notte Blu di Gallipoli
“Libro Aperto” sarà protagonista anche di uno degli eventi più attesi della primavera salentina: la Notte Blu di Gallipoli, in programma il prossimo sabato 7 giugno. La presenza del progetto sarà collocata all’interno dell’area dedicata a bambine e bambini, dove sarà possibile partecipare ad attività ludico-educative e conoscere da vicino il percorso culturale avviato. La Notte Blu, promossa dal Comune di Gallipoli, è una manifestazione che celebra la sostenibilità ambientale, la valorizzazione del mare e della cultura con spettacoli, laboratori e momenti di incontro per tutte e tutti.
Le parole della Presidente
“Siamo orgogliose e orgogliosi di poter finalmente annunciare pubblicamente l’inizio di questo viaggio collettivo. Con ‘Libro Aperto’ vogliamo generare spazi accoglienti e partecipati, che abbiano al centro le persone. Le biblioteche che immaginiamo sono luoghi in cui bambine e bambini, giovani, famiglie, anziane e anziani, possono incontrarsi, imparare, sentirsi parte. Un progetto che si nutre di comunità, di prossimità, di cultura viva. Siamo solo all’inizio, ma sentiamo già che il territorio è pronto e desideroso di esserci”, ha dichiarato Liliana Putino, presidente della Cooperativa Sociale Indisciplinati.
Maggiori info sull’evento saranno fornite periodicamente sui canali social della Cooperativa Indisciplinati.
Attualità
Perché “sì” al quesito sulla cittadinanza: l’incontro a Taviano
Un caffè per il referendum ieri sera a Palazzo Marchesale, nell’iniziativa promossa da Pari aps

Un caffè di sensibilizzazione sul quinto quesito referendario (quello sulla legge per l’ottenimento della cittadinanza italiana), organizzato da Pari APS presso il bar del Palazzo Marchesale, si è tenuto ieri sera in quel di Taviano.
Ospiti del dibattito Elisa Parata, persona da tempo impegnata nella promozione dei diritti dei migranti, e il consigliere comunale di Casarano Marco Mastroleo.
Elisa Parata ha dedicato il suo intervento alla risposta ai principali punti di critica di chi intende sabotare il referendum, definendo il “Sì” come un primo passo verso una legge sulla cittadinanza più giusta, che eviti le discriminazioni e le mortificazioni che colpiscono tanti giovani che vivono e lavorano nel nostro Paese.
Marco Mastroleo ha richiamato tutti e tutte a quel senso di accoglienza e giustizia sociale che è uno dei tratti migliori dei salentini, invitando ogni cittadino a impegnarsi per raggiungere il quorum.
Roberto Molentino, di Pari aps, ha ricordato Omar Neffati, militante dei diritti dei migranti e della rete seconde generazioni, scomparso giovanissimo nel 2023.
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