Attualità
Giuliano Sangiorgi all’Alba Locomotive jazz
Parte dell’incasso sarà devoluto per l’acquisto di un bene per la riqualificazione del parco giochi della Marina di San Cataldo
Martedì 9 agosto, alle 4:30, presso la Marina di San Cataldo (LE), sarà Giuliano Sangiorgi, insieme a Raffaele Casarano, il protagonista dell’Alba Locomotive, l’ultimo appuntamento della diciassettesima edizione del Locomotive Jazz Festival.
Quello dell’Alba è l’evento che più caratterizza il Locomotive, il giorno più atteso per il pubblico, i musicisti presenti e per tutto lo staff del Festival, che insieme si ritrovano in un luogo estremamente suggestivo a condividere un’emozione unica.
Un concerto, quindi, che si annuncia già irripetibile, in cui, in attesa del sorgere del sole nella notte tra l’8 e il 9 agosto, il direttore artistico Raffaele Casarano incontra sul palco il cantante e leader dei Negramaro, che per anni è stato a sua volta co-direttore artistico dell’Alba Locomotive. Sangiorgi e Casarano suoneranno insieme con Mirko Signorile al piano, Giorgio Vendola al contrabbasso, Alessandro Monteduro alle percussioni e Marco D’Orlando alla batteria, oltre che con la Moka Family Big Banda.
Esattamente 10 anni fa, Sangiorgi e Casarano avevano condiviso la prima Alba Locomotive insieme. Tornare nuovamente a suonare insieme in questa occasione, rappresenta il suggello di una collaborazione artistica e di una sincera amicizia: Giuliano – dichiara Raffaele Casarano – è stato da sempre il co-direttore artistico dell’Alba, quest’anno festeggeremo insieme. Ci conosciamo da molto tempo, avevo registrato i fiati nel primissimo album del Negramaro. Da lì, abbiamo cominciato a frequentarci e a diventare amici. Giuliano è un musicista unico nel suo genere, un artista libero. Per certi aspetti mi ricorda Lucio Dalla, perché riesce ad adattarsi a diversi generi musicali, pur rimanendo sempre sé stesso. Inoltre, riesce a uscire dagli schemi del pop, immergendosi perfettamente in situazioni più legate al jazz e all’improvvisazione. Canta benissimo Chet Baker, per esempio. Questo anche è uno dei motivi per cui si è appassionato molto allo spirito del Locomotive e a tutti noi.
Parte dell’incasso del concerto sarà devoluto dalla Locomotive Impresa Sociale SRL per l’acquisto di un bene strumentale che sarà donato per la riqualificazione del parco giochi della Marina di San Cataldo.
L’amministrazione comunale – si legge in un comunicato inviato alla stampa – invita quanti volessero raggiungere San Cataldo per il concerto a farlo utilizzando i servizi di trasporto pubblico. In occasione del concerto, infatti, i collegamenti con la marina saranno fortemente potenziati a partire dalla sera dell’8 agosto e fino alla mattina successiva e consentiranno a tutti di raggiungere lo spettacolo in sicurezza senza utilizzare l’automobile.I bus navetta percorreranno un’unica linea, la S16 Locomotive, in partenza da Via Costa e collegata con i parcheggi gratuiti di interscambio di Settelacquare e del Mercato Bisettimanale e con le fermate intermedie di Via Imperatore Adriano, Piazza Palio e Via Pitagora. I biglietti sono quelli del trasporto pubblico ordinario, acquistabili nelle rivendite, tramite app (myCicero, TicketAppy e DropTicket) o a bordo dei mezzi. All’andata i bus partiranno da Via Costa dalle 21.30 con frequenza ogni mezz’ora e dalle 23 ogni quarto d’ora fino alle 04.45. Per il ritorno, a concerto concluso, l’intera flotta dei bus sarà pronta a partire da San Cataldo seguendo il percorso della linea.
È fortemente raccomandato a quanti si muoveranno in auto per raggiungere il territorio di Lecce dalla provincia di parcheggiare nelle aree di sosta gratuita di Settelacquare e Mercato Bisettimanale e da lì prendere il bus, che al termine del concerto riaccompagnerà gli spettatori alle aree di sosta. Le aree di sosta di Settelacquare e Mercato Bisettimanale sono facilmente raggiungibili dalla Tangenziale Est dall’uscita 8A.
Attualità
PNNR, cabina di regia presso la Prefettura a Lecce: avanti tutta!
E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà…
Nuova riunione della Cabina di Coordinamento. Le buone prassi in campo per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR.
Si è tenuta ieri, presso la Prefettura di Lecce, una nuova riunione della Cabina di coordinamento per il PNRR, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi previsti dalle progettualità del PNRR.
L’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario, Maria Antonietta Olivieri, ha visto la partecipazione della Struttura di Missione per il PNRR costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria Generale dello Stato e della Ragioneria Territoriale di Lecce, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche, della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce, delle Unioni dei Comuni e di ANCI Puglia, nonché dei referenti dei Comuni di Campi Salentina, Castrì di Lecce, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Melissano, Muro Leccese, Patù, San Cassiano, Specchia, Squinzano e di Tricase.
I lavori della Cabina di Coordinamento si sono incentrati sull’esame dello stato di avanzamento delle progettualità interessate e sulla implementazione dei dati su ReGiS, necessaria al raggiungimento dei target previsti dall’Unione Europea, sulla base delle risultanze dei precedenti Tavoli tematici tenutesi in Prefettura con le Amministrazioni centrali titolari dei finanziamenti, i soggetti attuatori e le diverse strutture di coordinamento, avvalendosi, altresì, del supporto del Presidio PNRR della Ragioneria Territoriale dello Stato di Lecce.
E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà, nelle prossime settimane, il monitoraggio legato alla valorizzazione di ReGiS.
Al termine dei lavori, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di continuare la positiva attività di collaborazione tra le Amministrazioni interessate, sia centrali che periferiche, al fine di superare le ulteriori criticità e pervenire, entro i termini, alla definizione delle progettualità programmate.
Attualità
Quando l’amore per lo sport fa cento
La cifra tonda di Franco Margarito nelle maratone: un atlante mondiale di sfide lungo 24 anni
di Lorenzo Zito
Cento maratone alle spalle. Una vita di corsa da sportivo non professionista, senza vedere ancora il traguardo. Franco Margarito, 63 anni, già felicemente nonno, di professione geometra e direttore tecnico specializzato in opere pubbliche, di Ruffano, conta la vita in chilometri. La mattina li macina in auto, per lavoro. La sera nei suoi scarpini, che quotidianamente allaccia per “avvicinarsi” alla sua prossima maratona, ai prossimi 42km (e rotti) da correre in qualche angolo del globo, vicino o lontano da casa.
Oggi non appende la casacca al chiodo, ma stappa una bottiglia per festeggiare la cifra tonda. Sportivo da sempre, Franco ha iniziato da ragazzino. Dalla corsa campestre ed il calcio è passato alla corsa su pista, col gruppo sportivo Fiamma Maglie. Poi, l’amore e la corsa lo hanno reso (anche) cittadino tavianese d’adozione: la moglie, Angela Rita Bruno, originaria di Taviano e già assessora del Comune di Ruffano, è anche la ragione per cui lui, 24 anni fa, ha conosciuto l’Atletica Taviano 97. “È diventata la mia seconda famiglia”. Oggi lui ne è una colonna portante.
Con loro, lo scorso 16 novembre, in terra amica, alla 6ª edizione della Maratona della Grecia Salentina, ha segnato il suo traguardo speciale: la sua centesima.
I primi 42km e 195 metri sono stati i più famosi al mondo, quelli della Maratona di New York: era il 6 novembre 2005. Da allora, il mondo si è aperto attraverso lo sport, in un susseguirsi di luoghi, strade e emozioni: Parigi, Milano, Lisbona, Valencia, Barcellona, Roma. E poi Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Oslo, Stoccolma, Venezia.
L’elenco è un vero atlante personale. Per citarne solo alcune: Tirana, Budapest, la Collemarathon nelle Marche, il Lago di Garda, Sabaudia. In Puglia il Gargano, Sannicandro, Putignano, Barletta. E ancora le ultra: la 100 km del Passatore, la Pistoia–Abetone, il Gran Sasso, la 50 km del Vesuvio, Rapone, e le 6/8 ore di Lavello, fino al Parco Nord di Milano e alla 6 ore di Roma.
Una geografia fatta di fatica, amicizia e passi lunghi, che trova nella Maratona della Grecia Salentina un simbolo: “È bellissima. Attraversa 9 Comuni. Speriamo che la passione (di chi la pratica e di chi la organizza, come Cristian Bergamo) la preservi a lungo perché, oggi, è un piccolo patrimonio culturale sportivo nostrano”.
Accanto a lui, lungo il percorso, non sono mancati compagni di viaggio: gli amici runner Eliseo Stefano e Marco Marino, e naturalmente l’Atletica Taviano97, con il presidente Sergio Perchia “che da 24 lunghi anni mi vede associato”, ci racconta.
4 ore, 21 minuti e 38 secondi il tempo per chiudere la centesima. Non serve far calcoli per capire che per un maratoneta lo sport non è un optional o un passatempo. È parte integrante della propria vita.
Chi può spiegare meglio, allora, ad un bambino cosa significhi praticare sport? “Fare sport è vita. È al contempo sacrificio e libertà. E, pur essendo la corsa una pratica individuale, è grande opportunità di confronto”.
A casa, nel frattempo, c’è una stanza invasa da cimeli, gadget e medaglie: ogni oggetto racconta un frammento di questa sua storia. Non sono in ordine. “Adesso è ancora il momento di collezionarli. Per catalogarli ci sarà spazio, più avanti”. In agenda c’è già la prossima: la prima edizione della Due Mari a Taranto. Nel cuore le parole di Eugenio Montale: “Amo l’atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.
Attualità
Uno contro uno e uno contro zero
Rifiuti elettrici ed elettronici. Quando ne acquistiamo un nuovo elettrodomestico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio; i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono ritirare senza obbligo di acquisto i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli…
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Non tutti lo sanno ma quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio.
E, se il negozio è grande e gli apparecchi sono piccoli, questo obbligo vige anche fuori dal momento di acquisto: i rivenditori diventano raccoglitori, e sono tenuti ad avviare il corretto smaltimento dei dispositivi.
La gestione del fine vita dei prodotti tecnologici è semplice, ma, a quanto pare, in pochi lo sanno.
E anche questo rende difficile al nostro Paese raggiungere il target europeo di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: rispetto all’obiettivo del 65%, infatti, siamo circa al 30% e l’Italia, per chi non lo sapesse è sotto procedura di infrazione.
Come ha riportato il Corriere della Sera, il 91% dei consumatori italiani ha comprato almeno un elettrodomestico nell’ultimo anno, con una media di 5 prodotti ciascuno, e di questi più della metà sono piccoli apparecchi, elettronica da consumo come cavi o adattatori per prese elettriche e prodotti da computer.
Vale quindi la pena ricordare che i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare gratuitamente gli elettrodomestici usati secondo la normativa “uno contro uno”, cioè al momento dell’acquisto di un apparecchio nuovo equivalente.
Inoltre, i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono offrire anche il ritiro “uno contro zero” per i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici (con dimensioni inferiori a 25 cm come (come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli), senza obbligo di acquisto.
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