Attualità
“Hai un tumore? Al Fazzi sei solo”
Cesare Mazzotta: “Solo parole: i progetti istituiti nel 2013 non sono mai decollati”
Non esiste oggi nel Polo oncologico del Fazzi un percorso ben individuato, chiaro e pubblicizzato che prenda in carico il paziente malato di tumore e lo guidi attraverso ogni adempimento finalizzato alla sua guarigione. Non c’è uno schema dei percorsi all’interno di regole certe e di linee guida che valgano per tutti.
Diciamolo agli ispettori che domani saranno a Lecce per riferire al ministro Lorenzin: la “Rete oncologica leccese” e i “Gruppi integrati per patologia”, i Gip, istituiti nel 2013, non sono mai decollati.
Così oggi tutto è lasciato al rapporto interpersonale fra oncologo e paziente. Dalla prima visita all’arruolamento al day hospital, dagli esami strumentali (ecografia, mammografia, Tac) alle terapie chemio-radianti fino al follow up successivo. Un totale disorientamento per soggetti fragilissimi come i malati di tumore.
Eppure, la Conferenza Stato-Regioni, nel Piano di governo delle liste di attesa stabilisce che: “…a seguito della 1^ visita oncologica, si definisce il percorso diagnostico e terapeutico (Pdt) del paziente che consenta la definizione del problema e l’esecuzione dell’atto terapeutico necessario alla sua soluzione, entro i tempi massimi di attesa indicati“.
E ancora, “è necessario garantire una presa in carico globale del malato fin dall’inizio del percorso diagnostico-terapeutico attraverso un approccio multidisciplinare e una serie di attività finalizzate alla gestione programmata di un problema assistenziale complesso“.
Oggi lo stesso primario di Oncologia Gianmarco Surico precisa: “Non siamo noi a dover prenotare il malato oncologico per i controlli. E’ un problema del Cup, dove il paziente si presenta con l’impegnativa del suo medico curante”.
Alla Asl leccese, il progetto della delibera n. 305 del 15 aprile 2011 del commissario Paola Ciannamea, per la costituzione dei Gruppi Gip non è stato mai realizzato. La delibera n. 88 del 17 gennaio 2012, del direttore Valdo Mellone, tenta di dare corpo alla Rol, la rete oncologica leccese e affida al dottor Mario Santantonio, primario di Radioterapia, il coordinamento dei Gip. Gruppi che vengono avviati nel gennaio del 2013, ma rimangono sulla carta, «strozzati» da conflitti e prese di distanza di singoli protagonisti. In questi giorni si sta cercando di ricostituirli per la terza volta.
Solo bei progetti e tante parole. Di fatto, si diceva, il malato oncologico è stato lasciato solo, senza un percorso istituzionale, alle prese con prenotazioni e controlli. Le sue sacrosante «pretese» di essere seguito dallo stesso oncologo sono state puntualmente scoraggiate (siamo pochi medici e non riusciamo a garantire la continuità del rapporto). A meno che non si ricorra alle visite a pagamento in Alpi (attività libero-professionale), nella struttura e fuori. Siamo sicuri che gli ispettori e i carabinieri dei Nas prenderanno buona nota.
Cesare Mazzotta
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
Attualità
Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere
Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…
Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.
Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.
Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.
Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.
“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.
“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.
“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.
Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.
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