Nardò
San Gregorio Armeno, protettore di Nardò
Si rinnova, da lunedì 18 a mercoledì 20 febbraio, il tradizionale appuntamento con la festa patronale in onore di San Gregorio Armeno, attualmente patrono anche dell’intera diocesi di Nardò-Gallipoli.
Si rinnova, da lunedì 18 a mercoledì 20 febbraio, il tradizionale appuntamento con la festa patronale in onore di San Gregorio Armeno, attualmente patrono anche dell’intera diocesi di Nardò-Gallipoli. La profonda devozione dei neretini nei confronti di questo Santo, venerato già dal IX secolo, deriva dall’episodio di maggiore intensità religiosa a lui legato e che risale al 20 febbraio 1743, quando Nardò fu colpita da un terribile terremoto che, intorno alla mezzanotte, scosse tutto il Salento, con epicentro proprio nella città. I morti furono relativamente pochi, rispetto alla violenza del terremoto, e ciò fu attribuito all’intercessione del Santo. Il programma dei festeggiamenti prevede per lunedì 18 febbraio il convegno sul tema “Il dramma del popolo armeno” presso la Sala Roma in Piazza Pio XI, con relativa mostra nel porticato adiacente, e l’inaugurazione della Mostra “San Gregorio Armeno” presso la Cappella della Confraternita delle Anime Sante del Purgatorio. Martedì 19 si svolgerà il convegno sul tema “Nardò 1743: una lezione sulla pericolosità sismica in Italia”, presso i locali del Chiostro dei Carmelitani. Alle ore 17 avrà luogo la Santa Messa solenne presieduta da mons. Luigi Ruperto, amministratore diocesano, cui seguirà la processione con il simulacro del Santo lungo le vie cittadine e, al termine, dopo la benedizione alla cittadinanza, il tradizionale spettacolo pirotecnico. Mercoledì 20, presso il Teatro Comunale sarà tenuto il convegno sul tema “I prodotti della Terra d’Arneo”. In mattinata, il complesso bandistico “La Cittadella dei Ragazzi” si esibirà per le vie del centro storico mentre la serata sarà allietata dal concerto dell’Orchestra “Terra d’Otranto”, diretta dal Maestro Antonio Palazzo con la direzione artistica di Tommaso Zuccaro e la partecipazione di Davide Mogavero.
Massimo Alligri
Appuntamenti
Arriva la Fiamma Olimpica
In Salento martedì 30 dicembre. Sarà accolta a Nardò, Gallipoli, Presicce – Acquarica, Maglie, Otranto e, infine, Lecce
Il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 è molto più di un rito sportivo: è un’avventura entusiasmante che annuncia l’arrivo dei Giochi nel nostro Paese.
Un itinerario iniziato il 26 novembre a Olimpia, con l’accensione del tradizionale fuoco e arrivata il 4 dicembre in Italia, a Roma, da dove, due giorni dopo, ha iniziato il suo percorso lungo lo Stivale, prima dell’inizio dei Giochi invernali italiani.
Con il passaggio della Fiamma in ogni regione italiana, tutti i cittadini hanno l’opportunità di partecipare alla grande emozione di Milano Cortina 2026 e di condividere i valori olimpici e sportivi attraverso un grande momento collettivo.
Anche una possibilità straordinaria per mostrare al mondo intero la bellezza e la ricchezza storica e culturale nostrana attraverso la staffetta dei tedofori che rappresentano e celebrano lo spirito italiano: una forza vibrante, dinamica e profondamente contemporanea.
La Fiamma Olimpica arriva in Puglia seguendo un percorso che racconta una regione viva, accogliente e profondamente legata ai valori dello sport, grazie anche alla fama e al talento internazionale dell’icona regionale Pietro Mennea, velocista originario di Barletta e Olimpionico nei 200 metri piani.
In particolare, la Fiamma sarà nella nostra provincia, martedì 30 dicembre, quando Nardò, per prima, accoglierà l’emozione dei tedofori.
L’avventura proseguirà a Gallipoli, Presicce-Acquarica, Maglie, Otranto e Lecce (vedi tabella sotto con orari) un’emozione che unirà davvero tutti.
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Attualità
Non abbattete quella scuola, fermate questa scellerata operazione!
L’abbattimento della scuola, contro cui tanto ci siamo spesi in questi anni, e che forse in troppi hanno creduto non si sarebbe realmente concretizzato, è ormai alle porte….
Cronaca
«È viva, è viva!»
Sospiro di sollievo per il ritrovamento di Tatiana Tramacere la 27nne di Nardò scomparsa dallo scorso 24 novembre. Molte le domande rimaste ancora senza risposte: rapimento o allontanamento volontario?
Tatiana è viva e sta bene, questa la notizia più importante.
È stata trovata nella mansarda di un amico, il 30nne Dragos Gheormescu.
Proprio colui che i carabinieri erano andati a interrogare perché era l’ultima persona che aveva visto la 27nne scomparsa dal 24 novembre nove giorni e, stando alle notizie fatte circolare, era indagato per istigazione al suicidio.
A momento in cui Tatiana Tramacere è stata ritrovata e accompagnata dagli inquirenti in ospedale per gli accertamenti del caso, nella zona si era radunata una folla di persone che ha lungamente applaudito quando ha visto la 27nne con i carabinieri camminare con le proprie gambe.
Tirato un sospiro di sollievo dopo dieci lunghi giorni di ansia alimentata dai peggiori timori, restano molti interrogativi riguardo a quanto sia accaduto, nubi che sicuramente nelle prossime ore o nei prossimi giorni saranno diradate.
Perché come ha detto il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, il Colonnello Andrea Siazzu, «lasciateci lavorare, dovremo capire se si tratta di rapimento o allontanamento volontario»
Anche Gheormescu avrebbe dichiarato ai carabinieri: «È stata lei ad organizzare tutto e a chiedermi di aiutarla perché diceva che ero l’unico di cui si fidava. Mi ha detto che era giù di morale e voleva isolarsi dal mondo per un po’, ancora qualche giorno e poi sarebbe tornata a casa».
Una versione che sarebbe stata confermata anche dalla stessa Tatiana.
Questi i fatti finora noti che, però, non districano per intero la matassa di un mistero che resta fitto.
Se di allontanamento volontario si tratta, quali sono i veri motivi che hanno portato Tatiana a tale decisione?
Già giorni fa, alcune testate nazionali anche prestigiose hanno scritto che di Tatiana era stato ritrovato il corpo senza vita. Quali erano le fonti? Perché era venuta fuori questa notizia?
E anche ieri fino al punto in cui il fratello di Tatiana ha urlato «è viva, è viva!», scatenando la gioia dei tanti presenti in zona, alcune televisioni riportavano addirittura la notizia che Tatiana si fosse suicidata, circostanza che avvalora la tesi che voleva il Gheormescu indagato per istigazione al suicidio.
Tatiana è viva e sta bene e questa resta la cosa più importante.
Dopo tanto clamore, però, è giusto anche che la verità emerga e venga raccontata.
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