Attualità
Le tarsìe di Enzo Fasano: vincolo d’amore per il Salento
Alla fine degli anni Settanta l’artista approfondisce la ricerca delle sue radici storiche e culturali, lasciandosi affascinare dalle misteriose pitture preistoriche della Grotta dei Cervi. Nasce così Badisco, una raccolta di 20 tarsìe che rappresenta il culmine del suo percorso artistico

“Vincolo d’amore alla propria terra. Di esso le opere di Enzo Fasano sono proiezioni puntuali. Credo che pochi artisti abbiano avuto così acuta intelligenza delle genti contadine del Sud come Fasano – e del paesaggio, delle tradizioni e dei miti, in una parola di una civiltà“.
Le parole sono quelle giuste per le opere del Maestro di Parabita e sono del critico d’arte Carlo Munari, che riassume alla perfezione l’itinerario artistico di Enzo Fasano, da anni uno dei maggiori intarsiatori lignei europei.
L’artista è nato a Parabita il 12 dicembre del 1944, e rappresenta un caso di destrezza quasi unico nel panorama delle arti italiane, essendo riuscito a rinnovare la disciplina dell’intarsio ligneo, decaduta da secoli, a mero artigianato.
Accostando valentemente le lamine lignee naturali, Fasano ottiene come risultato degli effetti pittorici che fanno apparire le sue tarsìe dei veri dipinti.
L’artista ha reso le realtà della nostra terra i soggetti delle sue opere, in particolare quelle di Parabita, il suo paese natìo ricco di panorami realistici tipici del nostro Salento: le case bianche, i lavori nei campi, i volti schietti e pietrosi di quei contadini che lui stesso aveva conosciuto durante la sua adolescenza. Le sue rappresentazioni hanno lo scopo nobile di “salvare” una civiltà contadina al tramonto e di esprimere con l’arte la fatica e la povertà delle sue genti.
Nella Crocifissione, una delle sue opere più rappresentative risalente al 1973, ai piedi di un Cristo-contadino dai volti ruvidi e spigolosi, non compaiono le pie donne del dolore ma due contadini, entrambi col viso segnato dalla fatica e lievemente stralunato.
Lo stesso Cristo crocifisso sembra riguardarli impietosito dall’alto.
Alla fine degli anni Settanta l’artista approfondisce la ricerca delle sue radici storiche e culturali, lasciandosi affascinare dalle misteriose pitture preistoriche della Grotta dei Cervi (Otranto).
Da queste sue analisi dà alla luce Badisco, una raccolta di 20 tarsìe che rappresenta il culmine del suo percorso artistico.
Badisco è un viaggio immaginario in un Salento mitico e primitivo, animato da figure eteree e flessuose che si trasformano ora in cacciatori, ora in lottatori, altre volte ancora sembrano inscenare danze e riti propiziatori.
Dall’interno di una grotta l’artista apre squarci oltre i quali si stendono albe e tramonti primordiali, paesaggi mitici segnati da menhir, dolmen e figure danzanti, “ma i corpi sembrano perdere ogni peso, ogni gravità, in una sorta di realismo magico e sognato..” (M. Marti).
La mostra Badisco venne poi presentata nel Castello Aragonese di Otranto nel luglio del 1984 e, due anni più tardi, presso il Castello Carlo V di Lecce, in occasione del Convegno Internazionale “Salento Porta d’Italia” (1986). Successivamente l’Amministrazione provinciale di Lecce e la Regione Puglia decisero di inviare la rassegna a Lille (1988), Roma (1989) e Matera (1995).
La maestrìa dell’artista trova lustro anche attraverso opere di grandi dimensioni.
Prima fra tutte la monumentale tarsia Salento nel tempo che rappresenta un omaggio al Salento di cui racchiude un universo di simboli etnografici e culturali. L’opera, definita da Donato Valli “una sintesi organica dell’itinerario artistico di Fasano”, raffigura al centro un grande arco irregolare, quasi un alveo materno della civiltà salentina; ai suoi lati, attraverso le figure dei contadini, l’artista incarna le stagioni della mietitura, della vendemmia e della raccolta delle olive. Realizzata nel 1992 e collocata nella Camera di Commercio di Lecce, è da considerare il più grande quadro intarsiato al mondo.
Fra il 1996 e il 2004, in collaborazione con la Compagnia delle Opere, l’artista salentino ha presentato in A/F (Fiera Milano) alcune grandi mostre tematiche (Messapia, Stele Daunie, Icone bizantine), esclusivamente come eventi culturali.
Attualità
Tricase, Elezioni 2026: Claudio Pispero per il centrodestra?
Il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve ma è lui il prescelto. Antonio Forte, coordinatore di FdI: «Capacità, esperienza politica e affidabilità. È il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando»

Alla tornata elettorale in cui i tricasini saranno chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale manca ancora più di un anno, ma il quadro comincia a delinearsi.
Come anticipato da queste colonne, di sicuro si ricandiderà il sindaco uscente Antonio De Donno che lo ha annunciato più volte pubblicamente; il centrosinistra (Partito democratico, AVS, Tricase che fare? e Cantiere Civico) prova a fare fronte comune ed ha annunciato che ricorrerà alle Primarie nel caso non ci fosse unanimità intorno al nome prescelto come candidato sindaco; Vincenzo Errico, dovrebbe essere a capo della lista del movimento Tricase Insieme.
Della tornata elettorale dovrebbe tornare a far parte anche il centrodestra (assente nel 2020), che avrebbe individuato in Claudio Pispero il suo candidato sindaco.
Una mezza conferma arriva anche da Antonio Forte coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia secondo cui l’ipotesi, «all’interno delle forze politiche del centrodestra di Tricase sta raccogliendo sempre più consensi. È una possibilità che sta prendendo sempre più corpo».
Secondo il coordinatore di FdI, «Claudio Pispero rappresenta il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando: capacità, esperienza politica, affidabilità, appartenenza indiscutibile nell’area di centro destra e capacità di portare al di fuori dei confini di Tricase gli interessi della Città con i giusti referenti sia a livello provinciale, sia regionale che nazionale».
Va detto, però, che l’avvocato tricasino «pur ringraziando gli amici dei partiti del centrodestra che hanno dimostrato la loro fiducia», ha però smentito di aver accettato una qualsiasi candidatura, confermando, però, che il centrodestra, con in testa il partito di Fratelli d’Italia della Presidente Giorgia Meloni, gli ha chiesto di «prendere in seria considerazione l’investitura a sindaco per l’intero centrodestra di Tricase».
A quanto pare Claudio Pispero ci starebbe riflettendo e, come annuncia Antonio Forte, «la decisione non è stata ancora presa».
Staremo a vedere se alla fine scioglierà le riserve o il candidato sarà un altro.
Quel che è certo è che il centrodestra questa volta non resterà estraneo alla competizione elettorale.
Giuseppe Cerfeda
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Attualità
Tap, accordo da 6 milioni per Melendugno
Il Comune mette la parola fine al contenzioso. il sindaco Maurizio Cisternino: «Svolta storica per il nostro Comune che sembrava destinato ad ospitare gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione»

Il Comune di Melendugno mette la parola fine al contenzioso con la TAP e porta a casa, a titolo di compensazione, 6milioni e 50mila che dovranno essere utilizzati per scopi ambientali e sociali.
La Giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza il sindaco Maurizio Cisternino, a sottoscrivere l’accordo (che è parte integrante della delibera) con il quale rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo penale a carico di Tap, la cui udienza è fissata per il 12 maggio, e accetta di non partecipare ai negoziati per ottenere nuove compensazioni per l’ulteriore ampliamento del gasdotto Tap fino a 20 miliardi di metri cubi annui, in corso di autorizzazione. Resta salvo, però, il diritto del Comune di beneficiare di eventuali misure compensative che la Regione Puglia dovesse comunque destinare al territorio comunale, in caso di ampliamento dell’impianto.
«È una pagina storica per il nostro Comune, che sembrava ormai destinato a dover “ospitare” gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione», commenta il sindaco Maurizio Cisternino, «ogni tavolo di negoziazione era ormai saltato a causa di una presa di posizione molto forte che aveva impedito il dialogo tra la multinazionale e le istituzioni, cosa che è sempre doverosa, soprattutto nei momenti di maggiore tensione, nell’interesse di tutta la collettività. Lo scopo dell’accordo è di costruire un dialogo costruttivo che vada a vantaggio della crescita del nostro territorio, normalizzare i rapporti con Tap e conseguire risultati per il bene e lo sviluppo di Melendugno e di tutto il suo territorio».
La delibera parte da queste premesse: «La Trans Adriatic Pipeline AG, società che ha realizzato e gestisce l’opera, ha manifestato disponibilità a definire in via transattiva ogni questione pendente mediante corresponsione di un contributo economico a favore del Comune pari a complessivi € 6milioni e 5° mila euro, per finalità̀ ambientali e sociali, a fronte della rinuncia del Comune alla costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso e della rinuncia alla partecipazione a eventuali negoziati relativi alle misure di riequilibrio ambientale con riferimento all’ampliamento attualmente in corso di autorizzazione».
L’accordo ha superato l’esame del segretario comunale Maria Elena Megha e dell’avvocato Francesco Calabro, che difende il Domune in sede penale.
«Lo schema di accordo originariamente proposto è stato oggetto di istruttoria tecnico-amministrativa e di parere favorevole a firma congiunta del Segretario comunale e dell’avv. Francesco Calabro, legale incaricato della difesa dell’Ente nel procedimento penale di cui sopra, agli atti della presente deliberazione», si legge in delibera, «la definizione transattiva appare coerente con l’interesse pubblico perseguito dall’Ente, finalizzato a normalizzare i rapporti con il soggetto proponente e a conseguire risorse da destinare a interventi ambientali e sociali nel territorio comunale»
«L’accordo», si specifica, «non comporta rinuncia generalizzata ai benefici compensativi, rimanendo impregiudicato il diritto del Comune a beneficiare di eventuali future misure di riequilibrio ambientale che la Regione Puglia dovesse destinare al territorio comunale».
Lunedì 12 maggio il sindaco Maurizio Cisternino si presenterà presso il Tribunale di Lecce per formalizzare davanti ai giudici, la rinuncia alla costituzione di parte civile.
Tap, nel giro di 15 giorni verserà la prima tranche di 3milioni e 50mila euro. In luglio verrà versata la seconda tranche.
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Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
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