Attualità
Ascla, formazione ed educazione, venta’anni dopo
Da 20 anni di Ascla, Associazione Scuola e Lavoro fondata nel 2002, con sede a Casarano e operativa in tutto il territorio salentino, offre servizi di orientamento e formazione ai lavoratori e alle imprese locali.
In occasione del 20° anniversario abbiamo intervistato il presidente Giuseppe Negro.
Era il 2002, come nasce Ascla… e come si è evoluta negli anni?
«Con alcuni giovani amici neolaureati, nell’attesa di trovare un lavoro stabile, si era avviata un’esperienza di aiuto allo studio per i ragazzi delle scuole medie. Ad un certo punto ci è venuto il desiderio di rendere più strutturato questo tentativo di risposta al bisogno formativo ed educativo dei ragazzi e delle loro famiglie.
Con il prezioso aiuto di altri amici che a Torino facevano formazione già da alcuni anni, abbiamo cominciato a fare formazione professionale accreditandoci presso la Regione Puglia.
Il primo progetto finanziato era rivolto a venti ragazzi ad alto rischio di devianza. In un anno di attività ci hanno dato un grande filo da torcere, ma è stata un’esperienza che ci ha consentito di comprendere che l’educazione e la formazione dei giovani era quello che a noi piaceva fare, e quindi abbiamo preso la decisione che sarebbe stato il nostro lavoro, per sempre.
Col tempo, il continuo susseguirsi di progetti e attività pensati con lo scopo di accompagnare i ragazzi e le loro famiglie verso il raggiungimento di un successo anche lavorativo, ci hanno aperto nuove prospettive di lavoro con le aziende, i consulenti, con tutti gli attori del territorio, non solo locale».
Educare e formare: motto e obiettivo raggiunto?
«L’educazione e la formazione sono una costante per tutta la vita di un uomo. Ci possono essere obiettivi specifici e mirati, ma il lavoro educativo è una costante che riguarda tutti, non solo i ragazzi e i giovani.
L’educazione della persona riguarda il continuo aiuto a stare nella realtà tenendo conto di tutti i fattori in gioco. Richiede un aiuto reciproco a non perdere mai di vista lo scopo per cui vale la pena affrontare la vita, fatta di cadute, rinascite, successi, sacrifici, delusioni, soddisfazioni.
La formazione consente di essere sempre “attrezzati” per affrontare queste condizioni professionali, lavorative, di vita, stando sempre sul pezzo. Oggi essere all’altezza delle continue sfide significa questo.
“Una vita per i giovani” è il nostro motto, perché nessuno può vivere senza uno scopo. Noi viviamo il nostro lavoro avendo sempre in mente che lavorando insieme e per i giovani, significa lavorare con tutti, perché tutto è funzionale al raggiungimento del loro successo formativo e lavorativo».
Quale risultato, fra i tanti, ti rende orgoglioso?
«Le nostre più grandi soddisfazioni le abbiamo quando un giovane trova lavoro al termine dei nostri percorsi formativi. Quando gli imprenditori ci ringraziano per avergli dato la possibilità di scoprire e inserire nelle proprie aziende persone formate ed educate al lavoro.
Genitori che ci chiamano meravigliandosi del cambiamento che vedono nei loro figli che frequentano la nostra scuola. Tanti piccoli risultati, che ci danno la forza per andare sempre avanti, superando anche i tanti piccoli o grandi fallimenti.
Quando si lavora con le persone, essendoci sempre la libertà di ognuno, è una continua e drammatica lotta tra un “io” e un “tu”. Non c’è mai nulla di scontato e predefinito».
Oggi celebrate 20 anni: qual è il servizio offerto al Salento ed ai salentini che avete istruito negli anni?
«In questi primi venti anni di attività abbiamo proposto al Salento ed ai salentini moltissimi servizi. Tengo a precisare che per noi fare un servizio significa “mettersi al servizio” della persona o dell’impresa. Può sembrare un dettaglio, ma è il metodo.
Il servizio formativo si sviluppa utilizzando gli strumenti dell’apprendistato, dei corsi di formazione finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali, della formazione continua per i dipendenti delle imprese, dei progetti “sociali” di accompagnamento delle persone un po’ più in difficoltà, della scuola di grafica triennale per i ragazzi in obbligo formativo».
“Alfabetizzazione” sociale, recupero e reinserimento, è questa la vostra mission?
«Noi lavoriamo con tutti, utilizzando tutti i possibili strumenti finanziati e a mercato, ma facciamo tutto con il grande desiderio di educare e formare i ragazzi e i giovani. È questo lo scopo vero del nostro lavoro. Ogni nostra iniziativa deve servire solo per questo obiettivo. Il più importante lavoro che facciamo tra noi operatori di Ascla è quello di aiutarci a non perdere mai di vista questa strada, perché è sempre dietro l’angolo il rischio di cedere alla tentazione di lavorare sulla quantità dei progetti, trascurando la qualità.
Il lavoro di Ascla sul territorio diventa affascinante nel momento in cui si costruisce una nuova socialità, fatta di relazioni tra persone, tra aziende, tra istituzioni. In questo modo facciamo cultura: cultura del lavoro, della formazione, dell’educazione, dell’impresa, di tutto».
Orientamento, tirocinio e apprendistato oggi bastano per entrare nel mondo del lavoro?
«In questi ultimi anni abbiamo capito che la più grande difficoltà delle imprese è quella di intercettare persone da inserire nel proprio organico. Nello stesso tempo è drammatico il fenomeno della disoccupazione, soprattutto giovanile. C’è quindi un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro che provoca gravi disagi alla nostra economia e quindi all’intera società.
Diventa quindi prioritario un lavoro sull’orientamento delle persone. Occorre costruire un rapporto diretto e vero con tutti coloro che sono alla ricerca di una propria strada formativa e lavorativa.
Un lavoro personalizzato che ci consente di utilizzare in modo adeguato i tantissimi strumenti di politiche attive e passive di lavoro che gli enti pubblici, a vari livelli, mettono a disposizione di tutti. Tra questi vale la pena mettere in evidenza i due principali: l’apprendistato e il tirocinio che sono entrambi legati alla formazione professionale».
Perché un giovane o un’azienda dovrebbero rivolgersi ad Ascla?
«I giovani, gli adulti, le imprese, alcune istituzioni, si “affidano” a noi perché, col tempo, hanno intuito che Ascla è un luogo fatto di persone che tengono al loro destino e che desiderano “accompagnarle” nel difficile percorso formativo e lavorativo. Ci muove una passione educativa e formativa che, grazie a Dio, è percepita dai nostri interlocutori».
Luigi Zito
Attualità
Chef salentino Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo
L’onorificenza assegnata a Salvatore Palma di Carpignano Salentino in una cerimonia tenutasi a Palazzo Madama
Allo chef Salvatore Palma di Carpignano Salentino assegnata l’onorificenza, per conto dell’Accademia del Leone d’oro, di Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo.
Lo chef de ” Il Parco delle Minuzie” di Salice Salentino è stato insignito a Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica Italiana, in una cerimonia che ha visto protagonisti, oltre ai professionisti della ristorazione, anche molti personaggi della musica e della tv.
«È inutile nascondere l’emozione e la gratitudine che provo per questo grande traguardo che trasformerò in ambizione per raggiungere nuovi obiettivi con l’amore di sempre per la ristorazione e con tanto tanto impegno!», le prime parole dello chef salentino, «l’onore di essere seduto accanto a personaggi di lustro, italiani e mondiali, mi ha dato ancora più voglia di migliorarmi sempre. Rientro a casa con entusiasmo e voglia di rimettermi in gioco, cosa che farò subito con il nuovo progetto insieme al mio amico di lunga durata Giuseppe Plata con il quale ho appena iniziato la mia nuova avventura di Chef del Parco delle Minuzie a Salice Salentino!».
«Ringrazio chi ha sempre creduto in me», conclude Salvatore Palma, «questo prestigioso riconoscimento lo dedico alle mie nipotine unica forza e amore della mia vita».
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Attualità
Il doppio volto della Gen Z salentina
Fuga dal Salento, ma l’artigianato convince. “Next Generation Salento Experience” di Confartigianato Imprese Lecce, presentati i risultati dell’indagine: il 69% immagina un futuro lontano ma il 55% degli intervistati intravede nel lavoro artigiano, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità professionale
Più realisti, digitali, consapevoli dei propri diritti, ma anche incerti e preoccupati per le opportunità del territorio.
È la fotografia della Generazione Z salentina tracciata dalla V edizione di “Next Generation Salento Experience”, progetto promosso da Confartigianato Imprese Lecce, con il patrocinio della Camera di Commercio di Lecce, per favorire il dialogo tra scuole e sistema produttivo locale.
L’indagine — realizzata attraverso questionari rivolti ai ragazzi delle classi III, IV e V degli istituti superiori della provincia e a un campione di imprese salentine — ha coinvolto 1.004 studenti e 20 aziende appartenenti al mondo dell’artigianato, della manifattura e dell’edilizia.
Studenti: digitali, competenti, ma con fragilità relazionali e poca fiducia nel territorio
Dal report emerge un quadro generazionale che sorprende per maturità e concretezza.
Gli studenti dichiarano di sentirsi ben preparati sulle competenze digitali e tecniche, mentre riconoscono difficoltà nelle soft skills: problem solving (57,5%), pianificazione (57%) e autostima (55%).
Significativa la crescita degli indecisi sul futuro post-diploma, oggi al 24,5% (contro il 17% dello scorso anno), segno di un’incertezza che riguarda tanto il mondo universitario quanto l’ingresso nel mercato del lavoro.
Il 50,7% sceglie l’università, mentre un 6% punta all’imprenditorialità e altrettanti a diventare dipendenti.
Solo il 4% valuta i percorsi professionali come alternativa concreta.
Tra i valori del lavoro ideale spiccano: ritorno economico (85%); stabilità e sicurezza contrattuale (67%); crescita professionale (45%); work-life balance ovvero l’equilibrio tra vita professionale e vita personale (43%).
Fuga dal Salento, fenomeno ancora sistemico
Il dato più critico riguarda la mobilità territoriale: il 69% immagina di lasciare il Salento, attratti da città italiane come Milano, Torino e Bologna, o da mete europee come Londra e Amsterdam.
Le ragioni?
Migliori opportunità lavorative, servizi più efficienti, dinamismo sociale.
Solo il 25% prevede di restare, soprattutto per radici familiari, qualità della vita e clima.
La percezione delle opportunità locali rimane bassa: il 46,5% è poco ottimista, mentre il 12% è completamente disilluso.
Artigianato: attrattivo, soprattutto se digitale
Oltre il 55% degli studenti percepisce l’artigianato come settore con buone opportunità, soprattutto nella sua componente innovativa: artigianato digitale e tecnologico (stampanti 3D, digital design, making); mestieri tradizionali reinterpretati in chiave moderna
Una narrazione dell’artigianato come laboratorio di innovazione, dove tradizione e tecnologia si incontrano.
L’85% degli studenti ritiene che l’intelligenza artificiale influenzerà profondamente il futuro del lavoro, chiedendo alla scuola oltre alle competenze tecniche, anche formazione critica e creativa sull’uso dell’IA.
Il punto di vista delle imprese: più export, più digitalizzazione, ma è allarme competenze
Le 20 imprese intervistate confermano il trend di crescita dell’export: il 50% opera oggi sul mercato nazionale (contro il 28% dello scorso anno); il 25% esporta all’estero, con una forte presenza negli Stati Uniti.
Aumenta l’uso di tecnologie digitali e strumenti cloud, mentre permangono lacune su big data, realtà aumentata e metaverso.
Il dato più allarmante riguarda il reperimento di personale under 35: l’80% delle imprese lo definisce molto o abbastanza difficile.
Le cause? Carenza di competenze (55%); scarso interesse dei giovani (50%); aspettative economiche elevate (30%).
Per le aziende risultano fondamentali incentivi alle assunzioni, percorsi di tirocinio e un dialogo più strutturato con le scuole.
Il Concorso di Idee: 17 progetti e una generazione che immagina un Salento innovativo
Durante la presentazione del report sono stati premiati i vincitori del Concorso di Idee, promosso da Confartigianato Lecce, un contest che permette agli studenti di trasformare idee innovative in proposte d’impresa.
Per questa edizione sono state raccolte 17 proposte progettuali, molte delle quali orientate a sostenibilità, tecnologia, rigenerazione culturale e servizi digitali.
Tre i progetti vincitori della borsa di studio da 500 euro messa in palio da Confartigianato: AgroView, sistema solare intelligente per l’irrigazione automatizzata presentato da una studentessa del Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” di Maglie; EventCore, regia mobile intelligente per contenuti audio-video presentato da uno studente dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Fermi” di Lecce; Re–design del patrimonio del Liceo Artistico di Galatina, modello di start-up scolastica replicabile presentato dalla classa 4b, sezione Architettura e Ambiente.
Le proposte testimoniano una generazione capace di immaginare soluzioni innovative per il territorio, ma che rischia di allontanarsi per mancanza di opportunità concrete.
Una generazione pronta, quindi, ma il territorio deve fare la sua parte.
«L’indagine evidenzia un quadro generazionale consapevole, preparato e attento alle trasformazioni del mercato. I giovani salentini hanno talento, visione e una forte predisposizione all’innovazione», dichiara Emanuela Aprile, segretaria di Confartigianato Lecce, «i ragazzi, però, ci chiedono anche con chiarezza un territorio più capace di accoglierli. È fondamentale continuare a rafforzare il dialogo tra sistema formativo e mondo produttivo, affinché i giovani possano trovare nel territorio opportunità adeguate alle loro competenze e aspirazioni. Il nostro impegno è costruire ponti tra scuola e impresa, perché restare deve essere una scelta possibile».
«Colpisce che, nonostante la voglia di partire, oltre la metà dei ragazzi veda nell’artigianato, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità», sottolinea il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo, «questo conferma che il futuro del Salento passa da un artigianato che innova, investe e sa parlare il linguaggio delle nuove generazioni. Confartigianato continuerà a sostenere percorsi che valorizzino il talento delle nuove generazioni e favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di competenze».
«I risultati dell’indagine confermano la necessità di investire con decisione sulle competenze dei giovani e sulla competitività del nostro sistema economico», aggiunge il segretario generale della Camera di Commercio di Lecce Francesco De Giorgio, «la Camera di Commercio è impegnata a sostenere progettualità che rafforzino il legame tra formazione, innovazione e imprese, affinché i giovani trovino nel Salento un contesto dinamico e capace di attrarre talenti».
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Attualità
A Tiggiano 60 anni dopo
Un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia
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Sessant’anni a Tiggiano, tutti insieme, una magia che solo nelle piccole comunità ancora si ripete.
1965 un anno meraviglioso, da quel momento è iniziato un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia.
«Sessant’anni dopo ci ritroviamo a Tiggiano con la stessa allegria negli occhi e una complicità che non ha mai smesso di illuminarci il cammino», racconta Raffaella Riso, una dei neosessantenni tiggianesi, «abbiamo attraversato stagioni diverse accolto ciò che la vita ci ha donato custodito,affetti speranze e piccoli grandi miracoli quotidiani. Il 28 Novembre abbiamo celebrato tutto questo, la bellezza dei giorni che ci hanno condotti fin qui,la forza dei legami che ci uniscono,la gioia semplice e autentica di rivederci ancora una volta insieme».
Perché 60 anni non sono solo un traguardo, sono «un dono prezioso, una storia custodita una festa che celebra il cammino e chi lo ha reso straordinario».
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