Attualità
Coronavirus: il “Card. Panico” tra filtraggio e percorsi puliti
Il direttore sanitario Pierangelo Errico: “Controlliamo i pazienti a monte per continuare a far fronte ad urgenze, all’assistenza oncologica e agli interventi indifferibili”
“Dispositivi di sicurezza solo per metà delle persone che tra medici, infermieri ed Oss lavorano in ospedale!”.
È la confidenza di alcuni tra medici, infermieri o operatori sanitari dell’Ospedale “Cardinale Panico”.
“Ognuno di noi”, ci è stato riferito, “ha a che fare con decine di persone ogni giorno. Se io contraggo il virus e circolo senza mascherina, quante persone rischio di contagiare?”.
E ancora: “Maneggiamo provette e altri strumenti del mestiere. Immaginate voi, farlo senza guanti…”.
Il momento è drammatico, oseremmo dire tragico, in tutta Italia e l’emergenza, altrove, è assai peggio che alle nostre latitudini. Ma di mascherine, guanti e degli altri dispositivi di sicurezza, proprio non se ne può fare a meno! Così abbiamo provato a chiedere di persona (con le accortezze richieste dal momento), telefonicamente o in camera caritatis ad altri tra medici e infermieri che lavorano al “Panico” che invece ci hanno detto di essere regolarmente forniti dei dispositivi di sicurezza.
Per capire meglio come viene regolata la fornitura ed anche per comprendere come oggi è organizzato l’ospedale di Tricase, abbiamo intervistato (rigorosamente al telefono) il direttore sanitario Pierangelo Errico.
Premessa doverosa: “Fino ad oggi non abbiamo registrato alcuna positività né tra medici o operatori sanitari né tra i pazienti”.
PERCORSI PULITI
La situazione però è fluida e la settimana prossima, secondo molti potrebbe essere quella del picco dei contagi.
Sappiamo bene che da un momento all’altro potrebbe accadere anche da noi”, ammette Errico, “per cui abbiamo attivato tutta una serie di accorgimenti per essere pronti in qualunque momento e soprattutto per garantire percorsi puliti per attività d’urgenza”.
Percorsi puliti? Vale a dire?
“Innanzitutto abbiamo ridotto l’attività ospedaliera solo alle urgenze, all’assistenza oncologica e agli interventi indifferibili. Tutto il resto è rinviato. Stiamo attivando, in pratica, tutte le procedure indispensabili nella logica di evitare un eccessivo affollamento che potrebbe rendere difficili i controlli, avendo sempre personale a sufficienza per filtrare meglio chi entra. Anche per questo stiamo facendo in modo di tenere sempre a casa una parte dei dipendenti per avere in ogni momento una squadra di sostituzione in caso di bisogno. Questo per garantire il minimo di assistenza con personale che non ha corso rischi di contagio e può intervenire nel caso di un infarto, una frattura, una colica renale e tutte quelle che sono le tipiche urgenze ospedaliere che verranno affrontate nel cosiddetto percorso pulito. Porteremo avanti questo iter fino a che lo potremo fare, nella speranza che il contagio alle nostre latitudini non raggiunga mai quelle dimensioni che, ad esempio, hanno messo in ginocchio la Lombardia”.
Ecco perché la distribuzione delle mascherine, come del resto prevedono le stesse disposizioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, non comprende chi opera nel cosiddetto percorso pulito ma privilegia chi è in prima linea proprio nella lotta alla diffusione del virus che, lui sì, mai dovrà rimanere senza dispositivi di sicurezza.
“Chi entra nei percorsi puliti per curarsi”, spiega il direttore sanitario, “è già stato controllato a monte e non risulta contagiato, allo stesso modo medici ed operatori sanitari dovranno responsabilmente denunciare se hanno sintomi sospetti o hanno avuto contatti con persone a rischio e in quel caso rimanere a casa”.
PRE-TRIAGE SEPARATO
Proprio allo scopo di mantenere il percorso pulito l’azienda ospedaliera sin da fine gennaio ha attivato le procedure necessarie e “almeno finché non arriva lo tsunami (inteso come contagio a tappeto), sperando comunque che ciò non si verifichi mai, continueremo a far funzionare il triage separato. Se arriva un paziente con seri problemi respiratori ci sarà questa sorta di prefiltraggio che stabilirà se si tratta o meno di coronavirus. Se non sarà infetto da covid 19 potrà regolarmente essere curato da noi. Se invece ha i sintomi da coronavirus potrà: essere accompagnato con l’apposita ambulanza al “Vito Fazzi”, all’ospedale di Galatina o negli altri presidi di raccolta dove si svolge la fase due; oppure se può tranquillamente curarsi a casa perché non presenta particolari problemi come l’80% dei positivi, verrà invitato a mettersi in quarantena presso la propria abitazione e, come del resto vale per tutti, non dovrà avere alcun contatto con l’esterno”.
Ritornando al triage, Errico aggiunge: “Stiamo costituendo un punto di stazionamento dove, in una stanza singola si possa effettuare l’osservazione transitoria, una sorta di astanteria di passaggio. Detto questo, a volte i pazienti sono chirurgici e quindi non possono aspettare, altre volte sono medici e possono attendere. E per questo stiamo prevedendo ulteriori situazioni di filtro”.
Errico torna poi sulla questione mascherine e dispositivi di sicurezza: “Chi lavora nei percorsi puliti, proprio perché tali, lo potrà fare con i dispositivi che ha sempre utilizzato anche prima dell’emergenza virus”. Magari tenendo la distanza di sicurezza e, se qualcuno ha un po’ di raffreddore o tosse e si porta la mascherina da casa per dirla come il direttore sanitario “può solo farci piacere”. Proprio sulla mascherina in genere, Errico ha qualcosa da ridire: “Ricordando che la mascherina non ripara chi la porta ma serve solo eventualmente per non contagiare altri se si è infetti, sa quante mascherine da muratori ho visto in giro? In questo caso equivale a mettersi un fazzoletto sulla bocca o ad usare il gomito per parare uno starnuto o un colpo di tosse. Va bene se c’è la giusta distanza, altrimenti…”.
(QUASI) A PROVA DI CONTAGIO
I percorsi puliti dovrebbero dunque essere esenti da contagio. La garanzia totale che non ci sia un contagio però nessuno la può dare, neanche il direttore sanitario. E se ciò dovesse accadere? “Innanzitutto se dovesse accadere sarà un caso straordinario, perché abbiamo preso tutte le precauzioni umanamente possibili. Dovesse proprio accadere, però, il paziente sarà portato da quell’area contumaciale ai presidi attrezzati (Lecce o Galatina) ed il personale che era in quell’area dovrà rimanersene a casa per 15 giorni. Non ci sono alternative, questo è l’unico modo per proteggere il resto dell’ospedale, dai medici ai pazienti”.
Il rischio di contagio da cosa può nascere? “Ad esempio da un controllo all’ingresso fasullo, anche se qui stiamo molto attenti ed ogni giorno aumentano consapevolezza del pericolo, attenzione e sforzo dell’ente di creare luoghi che consentano di osservare bene”. Secondo Errico, infatti, “gli strumenti di controllo non sono tanto i tamponi che richiedono tempo ma le aree di sosta dove controllare i pazienti”.
Il direttore sanitario insiste anche su un altro punto fondamentale: “Il personale deve avere grandissima attenzione per sé stesso, per i propri familiari e per i pazienti. Nel momento in cui qualcuno pensa di essersi esposto incongruamente saremo ben felice di farlo rimanere a casa pur di non correre alcun tipo di rischio. Se un dipendente di questa azienda ospedaliera ha un familiare che ritorna dall’Inghilterra, giusto per fare un esempio calzante con l’attualità, dovrà avere la coscienza di chiedere di rimanere a casa in isolamento per almeno 15 giorni”.
Non correte il rischio che in tanti vi chiedano di rimanere a casa per non correre alcun rischio di contagio?
“Abbiamo fiducia nei nostri medici e in chi lavora da noi, tutti professionisti seri e coscienziosi. E poi in questo momento abbiamo bisogno di gente consapevole del momento che stiamo vivendo e che viene serena a lavorare senza contribuire a creare panico. Ben sapendo che prima o poi il caso positivo potrà capitare (“Non esistono sicurezze a prescindere ma se capita dovremo affrontarlo senza alcuna ansia”), speriamo che quest’ospedale, finché dura l’emergenza, resti nelle possibilità di operare come avvenuto fino ad ora. In questo momento è necessaria l’opera di tutti i nostri professionisti per aiutare coloro che hanno bisogno di essere operati per un tumore, un’ernia strozzata o un’altra urgenza…”.
E non sembri una banalità se in altre parti d’Italia c’è chi paventa il rischio che si arrivi al punto di dover scegliere chi curare chi lasciare morire.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Luminarie Parisi nello spot di Natale di Poste Italiane
Torquato Parisi: “Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso”…
Le Luminarie Parisi 1876, storica realtà artigiana salentina con sede a Taurisano, sono partner di Poste Italiane per lo spot natalizio 2025 “La sera dei Miracoli”, girato in Puglia, tra Lecce e Monopoli e attualmente in onda sulle reti nazionali. Non un punto di arrivo, ma uno dei tanti traguardi di un percorso che vede l’artigianato salentino delle Luminarie Parisi 1876 misurarsi da tempo con scenari sempre prestigiosi.
«Siamo artigiani del Sud da generazioni e mai avremmo immaginato di arrivare fin qui», commenta Rocco Parisi. «Vedere il nostro lavoro all’interno di uno spot televisivo che parla a tutto il Paese è un’emozione che va oltre le parole».
Sulla stessa linea Torquato Parisi: «Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso. La partnership con Poste Italiane, realtà storicamente vicina agli italiani e simbolo del Paese, rafforza ulteriormente il valore di questo nuovo traguardo».
Lo spot “La sera dei Miracoli” racconta la storia di Filippo, un bambino che spedisce un pacco speciale, carico di ricordi, al nonno scomparso. Un gesto semplice che diventa metafora di un legame che resiste al tempo e alla distanza, valorizzando il ruolo dei servizi postali come strumento di prossimità e relazione. Le immagini restituiscono scorci autentici del territorio pugliese, tra atmosfere notturne e luci natalizie.
Con questa collaborazione, Poste Italiane sceglie la Puglia, valorizzandone i territori e le competenze artigiane all’interno di uno scenario nazionale che riconosce ancora una volta nella nostra tradizione un patrimonio di valore condiviso.
Attualità
Stomeo, non sarò io il prossimo candidato sindaco
Voglio contribuire a un progetto che dia nuova linfa civica alla nostra comunità. Un percorso che metta al centro la partecipazione, il dialogo…
Riceviamo e Pubblichiamo
PER UNA NUOVA STAGIONE POLITICA A MELPIGNANO
Amo profondamente la mia comunità. Ad essa e al benessere dei suoi cittadini, ho dedicato gli anni più intensi e fecondi del mio impegno politico: cinque anni da assessore comunale, dieci da sindaco e cinque (fino ad oggi) da capogruppo della minoranza consiliare.
Che grande privilegio essere al servizio dei miei concittadini!
In questo avvincente percorso di rappresentanza pubblica, ho compreso quanto sia essenziale creare le condizioni per una concordia stabile tra le diverse anime della comunità, favorendo uno sviluppo equo e solidale. Ho così imparato quanto sia impegnativo, ma allo stesso tempo gratificante, aiutare la comunità a riconoscere i propri reali bisogni, a bilanciare gli interessi contrastanti e a costruire ponti per superare le distanze tra le diverse posizioni.
Non nascondo di aver commesso errori: per ingenuità, per eccesso di entusiasmo o, a volte, per non aver ascoltato abbastanza. Tuttavia, rivendico di aver agito con onestà intellettuale e passione. Lo affermo con la serenità di chi si rimette al giudizio dei fatti, visibili a chiunque abbia un cuore onesto per guardare.
Anche dall’opposizione, il mio impegno è rimasto incrollabile. Insieme ai colleghi Luigi Montinaro, Antonio Sicuro e al gruppo di Melpignano Civica, abbiamo garantito un presidio democratico rigoroso: difendendo gli interessi di tutti e stimolando la maggioranza, perché l’obiettivo finale deve sempre essere il bene comune, non la battaglia di parte.
Oggi, però, sento il bisogno di guardare oltre. Voglio contribuire a un progetto che dia nuova linfa civica alla nostra comunità. Un percorso che metta al centro la partecipazione, il dialogo e la voce libera di tutti i cittadini. Melpignano ha bisogno di costruire opportunità concrete per l’azione collettiva, in cui ognuno senta di poter contare e di poter contribuire con fiducia e libertà alla vita pubblica.
Quindi, lo dico con estrema chiarezza: non sarò io il prossimo candidato sindaco.
Sosterrò invece chi vorrà proporre ai melpignanesi un nuovo patto civico. Metto a disposizione la mia esperienza e la mia capacità di ascolto, non per indicare la rotta, ma per sostenere il viaggio.
Sarò al fianco di chi crede in un futuro fondato sulla trasparenza, sul rispetto per tutti, per una Melpignano che sappia dare valore alle differenze di opinione.
Le prossime elezioni amministrative sono alle porte e abbiamo l’opportunità di costruire insieme una nuova stagione di progresso e benessere per la nostra Melpignano. Torniamo a essere protagonisti della nostra vita in comune: possiamo volerlo, sapremo farlo.
Ivan Stomeo
Attualità
Come sarà il tempo a Natale?
Il passaggio di questa perturbazione innescherà una circolazione depressionaria tra l’Iberia e il Nord Africa che nel corso del fine settimana si avvicinerà alle nostre regioni meridionali…
PRIMA INTENSA PERTURBAZIONE IN ARRIVO, RISCHIO FORTE MALTEMPO MARTEDI’ –
“L’anticiclone, responsabile di clima molto mite, stabilità atmosferica ma anche nubi basse, nebbie e qualità dell’aria scadente in molte zone dello Stivale, già nel corso di lunedì inizierà a indebolirsi da Ovest, stante l’ingresso di una nuova intensa perturbazione.” Lo conferma il meteorologo di 3bmeteo.com Manuel Mazzoleni, che spiega: “Quest’ultima già entro sera porterà un peggioramento su Sardegna, medio-alto versante tirrenico e parte del Nordovest. Ma sarà martedì che interesserà in maniera decisa lo Stivale con fenomeni anche di forte intensità tra Nordovest, versante Tirrenico, Sicilia e Ioniche meridionali, con accumuli localmente anche oltre i 60/70mm e rischio nubifragi su Liguria di Levante e Toscana occidentale.”
“Oltre alla pioggia la neve tornerà a interessare le Alpi centro-occidentali, mediamente oltre gli 800-1100m, a tratti sin verso i 300/500m sul basso Piemonte e sull’entroterra ligure di Ponente con il ritorno della dama bianca anche a Cuneo. Il tutto sarà accompagnato da forti venti di Libeccio/Scirocco che spazzeranno buona parte dei nostri mari con rischio mareggiate su Liguria, medio-alto versante Tirrenico, Sicilia meridionale e sui versanti ionici.
Tra mercoledì e giovedì la perturbazione tenderà gradualmente ad allontanarsi, favorendo un lento e graduale miglioramento che, tuttavia, non durerà molto.”
DEPRESSIONI IN ARRIVO NEL PROSSIMO WEEKEND
“Il passaggio di questa perturbazione innescherà una circolazione depressionaria tra l’Iberia e il Nord Africa che nel corso del fine settimana si avvicinerà alle nostre regioni meridionali, sospinta da una nuova intensa perturbazione in avvicinamento dall’Europa nordoccidentale. L’azione congiunta dei due sistemi porterà così venerdì un nuovo peggioramento tra Isole Maggiori ed Estremo Sud.
Nel corso del fine settimana, pur con le dovute incertezze dettate dalla distanza temporale, il peggioramento si farà strada al Sud, sulle regioni tirreniche e al Nordovest, mentre rimarranno ancora ai margini del peggioramento il Nordest e le regioni adriatiche.”
SETTIMANA SANTA ANCORA INCERTA, MA CON RISCHIO MALTEMPO E NEVE A MEDIO-BASSA QUOTA
“La tendenza vede così un nuovo probabile peggioramento del tempo a inizio della settimana che ci traghetterà al Santo Natale. Tra lunedì e martedì il maltempo dovrebbe coinvolgere tutto lo Stivale con fenomeni localmente ancora intensi e nevicate sui settori alpini a quote medio-alte, mentre la Vigilia potrebbe vedere ancora locale maltempo al Centro-Sud e all’estremo Nordest”, precisa il meteorologo di 3bmeteo: “Da Natale in poi la situazione resta ancora molto incerta. Tuttavia i modelli intravedono l’irruzione di correnti più fredde dall’Europa nordorientale, convogliate sullo Stivale da un robusto anticiclone in rinforzo sui Paesi scandinavi. La seconda parte della settimana di Natale potrebbe così presentarsi a tratti ancora instabile e via via più fredda, con temperature che torneranno sotto le medie del periodo, in particolar modo al Nord, dove la neve potrebbe spingersi sino a quote collinari o localmente anche più in basso.” conclude Mazzoleni di 3bmeteo.
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