Attualità
Nel 2024 più 15% di turisti ma sono tante le criticità che impongono riflessioni

il 2024 ha segnato un +15% di presenze rispetto all’anno precedente, accompagnato da un significativo aumento dei posti letto disponibili.
Questi i nuovi dati sui flussi turistici in Puglia presentati alla BIT di Milano e che confermano un trend positivo. Eppure, una lettura più approfondita dei numeri mette in luce alcune criticità che impongono una riflessione sul modello di sviluppo turistico della regione. Dal 2019 al 2024, i posti letto in Puglia sono passati da 269.148 a 568.735, con un incremento del 111%, mentre le presenze turistiche annue sono aumentate del 47% (da 16.459.122 nel 2019 a 24.298.574 nel 2024).
Ad evidenziarlo è il Presidente del Consorzio Puglia DOC, Alessandro Zezza. “Questo significa che, a fronte di una maggiore capacità ricettiva, la crescita della domanda non è stata proporzionale, portando a una situazione di sovra-offerta. Un esempio pratico aiuta a comprendere il fenomeno: sarebbe come se un negoziante che l’anno scorso vendeva 100 vasetti di yogurt, quest’anno riuscisse a venderne 147, ma nel frattempo avesse riempito il magazzino con 170 vasetti, lasciandone un’ampia quantità invenduta e destinata a scadere.
La situazione – dichiara il Presidente – è ancora più evidente nel Salento, che registra un aumento dei posti letto da 90.463 nel 2019 a 261.274 nel 2024 (+190%), mentre le presenze turistiche crescono “solo” del 60% (da 5.399.911 nel 2019 a 8.645.034 nel 2024). Un altro dato cruciale riguarda la tipologia dell’offerta turistica: nel 2024, su 568.735 posti letto disponibili, solo 109.856 appartengono al comparto alberghiero, mentre 458.879 rientrano nell’extralberghiero, con un rapporto 1 a 4.
Nel Salento la situazione è ancora più sbilanciata, con un rapporto 1 a 6, nonostante una sostanziale parità nelle presenze turistiche tra i due comparti”.
Imprenditore da sempre attento allo sviluppo costruttivo di riflessioni che favoriscano un turismo sano nonché autore di Sold Out e Overtourism, il presidente prosegue il suo excursus sulle conseguenze di quanto descritto, che si riflettono nell’indice di occupazione su base annua, manifestando una bassa redditività del settore: 28,4% per il comparto alberghiero, 7,7% per l’extralberghiero.
“Il dato è ancor più critico nel Salento, dove si registra un tasso di occupazione del 26,1% negli alberghi e appena 5,8% nell’extralberghiero. Se quest’ultimo comparto lavorasse esclusivamente nel mese di agosto, l’occupazione salirebbe al 67%, lasciando comunque il 33% dei posti letto sfitti. Ma c’è un aspetto ancora più preoccupante: mentre si continua a celebrare il boom turistico, la Puglia sta svendendo il proprio territorio e, soprattutto, sta illudendo migliaia di persone che vedono nel turismo un’opportunità di investimento. Un intero sistema si sta reggendo su premesse instabili, alimentando aspettative che potrebbero rivelarsi insostenibili nel lungo periodo.
Nel frattempo, il prezzo che si sta pagando è altissimo: la struttura socio-economica e culturale del territorio è stata compromessa, con la maggior parte dei comuni trasformati in veri e propri dormitori estivi. D’inverno, molti di questi centri si spopolano e si ritrovano privi persino dei servizi essenziali per i residenti. Questi numeri, spesso presentati in maniera trionfalistica, devono spingere a una riflessione più profonda: è davvero sostenibile il modello di sviluppo turistico intrapreso dalla Puglia?”.
La questione diventa ancora più urgente alla luce di un’offerta ricettiva che cresce in modo esponenziale, senza una proporzionale crescita della domanda. Un tema – conclude Zezza – su cui è necessario aprire un confronto per garantire un turismo di qualità e realmente sostenibile”.
Attualità
Tricase, Elezioni 2026: Claudio Pispero per il centrodestra?
Il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve ma è lui il prescelto. Antonio Forte, coordinatore di FdI: «Capacità, esperienza politica e affidabilità. È il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando»

Alla tornata elettorale in cui i tricasini saranno chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale manca ancora più di un anno, ma il quadro comincia a delinearsi.
Come anticipato da queste colonne, di sicuro si ricandiderà il sindaco uscente Antonio De Donno che lo ha annunciato più volte pubblicamente; il centrosinistra (Partito democratico, AVS, Tricase che fare? e Cantiere Civico) prova a fare fronte comune ed ha annunciato che ricorrerà alle Primarie nel caso non ci fosse unanimità intorno al nome prescelto come candidato sindaco; Vincenzo Errico, dovrebbe essere a capo della lista del movimento Tricase Insieme.
Della tornata elettorale dovrebbe tornare a far parte anche il centrodestra (assente nel 2020), che avrebbe individuato in Claudio Pispero il suo candidato sindaco.
Una mezza conferma arriva anche da Antonio Forte coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia secondo cui l’ipotesi, «all’interno delle forze politiche del centrodestra di Tricase sta raccogliendo sempre più consensi. È una possibilità che sta prendendo sempre più corpo».
Secondo il coordinatore di FdI, «Claudio Pispero rappresenta il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando: capacità, esperienza politica, affidabilità, appartenenza indiscutibile nell’area di centro destra e capacità di portare al di fuori dei confini di Tricase gli interessi della Città con i giusti referenti sia a livello provinciale, sia regionale che nazionale».
Va detto, però, che l’avvocato tricasino «pur ringraziando gli amici dei partiti del centrodestra che hanno dimostrato la loro fiducia», ha però smentito di aver accettato una qualsiasi candidatura, confermando, però, che il centrodestra, con in testa il partito di Fratelli d’Italia della Presidente Giorgia Meloni, gli ha chiesto di «prendere in seria considerazione l’investitura a sindaco per l’intero centrodestra di Tricase».
A quanto pare Claudio Pispero ci starebbe riflettendo e, come annuncia Antonio Forte, «la decisione non è stata ancora presa».
Staremo a vedere se alla fine scioglierà le riserve o il candidato sarà un altro.
Quel che è certo è che il centrodestra questa volta non resterà estraneo alla competizione elettorale.
Giuseppe Cerfeda
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
Attualità
Tap, accordo da 6 milioni per Melendugno
Il Comune mette la parola fine al contenzioso. il sindaco Maurizio Cisternino: «Svolta storica per il nostro Comune che sembrava destinato ad ospitare gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione»

Il Comune di Melendugno mette la parola fine al contenzioso con la TAP e porta a casa, a titolo di compensazione, 6milioni e 50mila che dovranno essere utilizzati per scopi ambientali e sociali.
La Giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza il sindaco Maurizio Cisternino, a sottoscrivere l’accordo (che è parte integrante della delibera) con il quale rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo penale a carico di Tap, la cui udienza è fissata per il 12 maggio, e accetta di non partecipare ai negoziati per ottenere nuove compensazioni per l’ulteriore ampliamento del gasdotto Tap fino a 20 miliardi di metri cubi annui, in corso di autorizzazione. Resta salvo, però, il diritto del Comune di beneficiare di eventuali misure compensative che la Regione Puglia dovesse comunque destinare al territorio comunale, in caso di ampliamento dell’impianto.
«È una pagina storica per il nostro Comune, che sembrava ormai destinato a dover “ospitare” gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione», commenta il sindaco Maurizio Cisternino, «ogni tavolo di negoziazione era ormai saltato a causa di una presa di posizione molto forte che aveva impedito il dialogo tra la multinazionale e le istituzioni, cosa che è sempre doverosa, soprattutto nei momenti di maggiore tensione, nell’interesse di tutta la collettività. Lo scopo dell’accordo è di costruire un dialogo costruttivo che vada a vantaggio della crescita del nostro territorio, normalizzare i rapporti con Tap e conseguire risultati per il bene e lo sviluppo di Melendugno e di tutto il suo territorio».
La delibera parte da queste premesse: «La Trans Adriatic Pipeline AG, società che ha realizzato e gestisce l’opera, ha manifestato disponibilità a definire in via transattiva ogni questione pendente mediante corresponsione di un contributo economico a favore del Comune pari a complessivi € 6milioni e 5° mila euro, per finalità̀ ambientali e sociali, a fronte della rinuncia del Comune alla costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso e della rinuncia alla partecipazione a eventuali negoziati relativi alle misure di riequilibrio ambientale con riferimento all’ampliamento attualmente in corso di autorizzazione».
L’accordo ha superato l’esame del segretario comunale Maria Elena Megha e dell’avvocato Francesco Calabro, che difende il Domune in sede penale.
«Lo schema di accordo originariamente proposto è stato oggetto di istruttoria tecnico-amministrativa e di parere favorevole a firma congiunta del Segretario comunale e dell’avv. Francesco Calabro, legale incaricato della difesa dell’Ente nel procedimento penale di cui sopra, agli atti della presente deliberazione», si legge in delibera, «la definizione transattiva appare coerente con l’interesse pubblico perseguito dall’Ente, finalizzato a normalizzare i rapporti con il soggetto proponente e a conseguire risorse da destinare a interventi ambientali e sociali nel territorio comunale»
«L’accordo», si specifica, «non comporta rinuncia generalizzata ai benefici compensativi, rimanendo impregiudicato il diritto del Comune a beneficiare di eventuali future misure di riequilibrio ambientale che la Regione Puglia dovesse destinare al territorio comunale».
Lunedì 12 maggio il sindaco Maurizio Cisternino si presenterà presso il Tribunale di Lecce per formalizzare davanti ai giudici, la rinuncia alla costituzione di parte civile.
Tap, nel giro di 15 giorni verserà la prima tranche di 3milioni e 50mila euro. In luglio verrà versata la seconda tranche.
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
-
Cronaca2 settimane fa
Dramma a Depressa: medico ritrovato senza vita
-
Cronaca2 settimane fa
Scippatori alla fiera di San Marco: razzia di portafogli
-
Cronaca4 settimane fa
Tentato furto: due arresti a Lucugnano
-
Attualità2 settimane fa
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
-
Cronaca3 settimane fa
Ancora violenza contro le donne, arresto a Marittima
-
Castrignano del Capo4 settimane fa
Abusi edilizi: sequestri e denunce a Castrignano del Capo e Giurdignano
-
Attualità4 settimane fa
La Passione a Montesano Salentino, applausi
-
Attualità4 settimane fa
Poste finalmente pronte a ricostruire la sede centrale di Tricase