Attualità
Passaggio del collare all’Inner Wheel Club di Tricase – S. Maria di Leuca”
La uscente Graziana Marsilio Aprile conclude il mandato di due anni, passando il collare alla nuova presidente Rossana Rossoni
Nella splendida cornice agreste dell’Aja Nova, a Tricase, si è svolta la cerimonia del “Passaggio del collare” dell’Inner Wheel Club di Tricase – S. Maria di Leuca.
Un rito che si ripete, al tocco di campana, all’inizio di ogni anno sociale: la presidente uscente Graziana Marsilio Aprile conclude il mandato di due anni, passando il collare alla nuova presidente Rossana Rossoni.
La cerimonia ha visto la partecipazione, tra tutti, della Governatrice del Distretto 210 Italia, Elena Sanpaolo Antonacci, del rappresentante del Governatore del Rotary International Distretto 2120, Sergio Mancarella, del sindaco di Tricase Antonio De Donno, e di «tanti amici e amiche che sempre hanno mostrato vicinanza al Club».
La presidente uscente ha presentato le principali attività svolte dal Club negli ultimi due anni, dando particolare risalto a due importanti service: “In viaggio sui binari della vita”, donazione al Centro Alzheimer “Giovanni Paolo II”, di un dispositivo di terapia non farmacologica per malattie dementigene, denominato “terapia del treno”; “Sulle orme di Athena”, che ha visto il Club finanziare gli scavi archeologici di Castro e contribuire al ritrovamento del busto della dea Atena.
Tante attività, tutte al servizio del territorio.
«La ruota dell’Inner, nel suo girare, ci porta con entusiasmo a guardare ad un nuovo anno sociale e con esso a nuovi progetti». La presidente Rossana, ha reso noto il suo direttivo: vice presidente Mariangela Martella, segretaria Tatiana Bisanti, tesoriera Claudia Ricchiuto, past presidente Graziana Marsilio Aprile.
Con parole sentite e partecipate, ha presentato il suo programma che sarà attuazione del tema della presidente internazionale Zenaida Farcon “Work Wonders”, fate meraviglie!
Quale più grande associazione femminile di service al mondo, le donne saranno al centro delle future iniziative, così come l’ambiente e il sostegno alle categorie sociali più deboli. Il periodo pandemico e la guerra in Ucraina ci hanno dimostrato l’importanza della salute e la precarietà degli equilibri: in questo difficile contesto, sentiamo la responsabilità di essere presenti come Club in maniera concreta, con progetti di solidarietà sul territorio.
La presidente, milanese, ma salentina di adozione, ha rivolto il suo pensiero alle socie del Club, invitandole a cementare sempre più i legami di amicizia e di rispetto tra le socie. Il Club, inteso come team, fucina di idee e di proposte, che partiranno dalle socie e che le vedranno protagoniste. Su tali basi di solida amicizia, si potranno sviluppare e concretizzare progetti di servizio a favore della comunità.
Alla presidente uscente un ringraziamento per il lavoro svolto e alla nuova presidente un sentito augurio per un anno sociale di servizio e di amicizia.
La Presidente, il direttivo e le socie tutte del Club Inner Wheel di Tricase – S. Maria di Leuca hanno voluto ringraziare anche coloro che hanno sostenuto tutte le manifestazioni, augurandosi che il rapporto «si consolidi nel tempo, per raggiungere insieme traguardi sempre più ambiziosi nel segno della solidarietà».

Attualità
Genitore si scusa con la dirigente del Liceo Comi: “Rivolsi parole gratuitamente ingiuriose”
“Fu solo il frutto di un momento di forte tensione personale”: nella lettera pubblica inviata alla Redazione, l’intento di chiudere bonariamente una vicenda incresciosa risalente al 2024
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di scuse giunta in Redazione dal signor Grazio De Paoli, genitore di uno studente del Liceo Comi. La lettera pubblica è indirizzata alla Dirigente del medesimo istituto. Come si evince dalla stessa comunicazione, inviata alla Redazione per tramite dell’avvocato Francesco Accoto, la presente vale quale presa di coscienza dell’errore commesso e come manifestazione della volontà di chiudere bonariamente una spiacevole vicenda, risalente al 2024. All’epoca, nel mese di settembre, lo scrivente avrebbe rivolto pubblicamente delle parole ingiuriose all’indirizzo della Dirigente e del Liceo.
“In riferimento a quanto accaduto nel settembre 2024, durante l’accoglienza nell’auditorium delle classi prime del Liceo “G. Comi” di Tricase, desidero esprimere alla Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato, e all’intera comunità scolastica, le mie più sincere scuse per le parole e i toni inappropriati usati. Riconosco che il mio intervento è stato inopportuno, errato, offensivo e non riflette il rispetto e la stima che invece avrebbe dovuto avere la Dirigente e dell’Istituto e tutti gli altri addetti, che si sono distinti per serietà, attenzione e professionalità nelle numerose attività scolastiche ed extracurriculari svolte.
Le mie parole, gratuitamente offensive, pronunciate in quella circostanza nell’auditorium del Liceo “G. Comi”, sono state solo il frutto di un momento di forte tensione personale, senza alcuna responsabilità da parte della Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato né di tutta la scuola. Per quanto ho potuto constatare il Liceo “G. Comi” ha sempre garantito un percorso formativo di elevata qualità, e il personale docente e non docente, insieme alla Dirigente, si è sempre mostrato all’altezza del proprio compito educativo verso mio figlio assicurandogli un ottimo percorso scolastico quinquennale”.
Attualità
Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo
Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase
Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.
Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.

A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.
Approfondimenti
Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”
Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…
L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.
Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.
Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.
Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.
“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.
Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.
Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.
Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.
Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”
E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.
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