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Attualità

Salento & Università, il binomio della felicità

Riusciremo a chiudere questo progetto entro la fine del mio mandato: il 2025. Stimo che avremo oltre 200 persone che lavoreranno nell’ambito della salute

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Bisogna cambiare paradigma.

È tutta qui la soluzione ai nostri problemi. L’infelicità, come sostenevano il premio Nobel Dennis Gabor prima, e Silvio Ceccato poi, nel libro Ingegneria della Felicità, dipende da un cattivo uso della mente oltre che da una insufficiente conoscenza dei principi di funzionamento. E allora, mi interrogo: basterà questo a sconfiggere i grandi e piccoli problemi?


«Il nostro», profetizza il Magnifico Rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice, «è un territorio dalle incredibili qualità attrattive! Tra gli altri, l’indice di felicità è elevatissimo!».

Allora, se il propulsore è la felicità vale tutto: fa brillare il sole e le stelle, apre il cuore per il sorriso di un neonato, ci commuove per un tramonto, una frase, una nota, un gesto, un libro. L’estasi, la letizia, saranno pure il falò delle nostre vanità, ma non si vive di solo pane e grazia, o almeno non basta.

Nella vita ci vuole anche altro, come un’accurata istruzione, una attenta preparazione, una concreta formazione che colleghi le sinapsi dell’esistenza e faccia brillare la morfina della gioia. Il tempio dell’Università è fra le sue residenze, quella del Salento, nel nome nel suo Rettore, Fabio Pollice, (pro tempore 2019- 2025) e tutti i docenti, sono gli scienziati che possono convertire questo processo di trasformazione, tramite sequenze o più operazioni di lezioni e scambi.

Questa piacevole testimonianza, raccolta in una uggiosa giornata di febbraio, è il frutto di questo sviluppo che inizia, come spesso accade, con una domanda.


La new entry del corso di laurea in medicina ha dato nuovo impulso?

«Se ne parlava da tanto ma non ci erano mai riusciti. Avevo promesso all’ordine dei medici e a tanti colleghi che avrei fatto di tutto per portare questo corso a Lecce. Appena insediato, nel 2019, ho formato un gruppo di persone che hanno iniziato a lavorare a questa prospettiva. Abbiamo fatto squadra con la Regione Puglia, l’allora Ministro Manfredi e presentato un progetto fortemente innovativo: non un progetto in competizione o sovrapposizione con Bari o Foggia, volevamo e vogliamo tuttora creare un polo di eccellenza nella ricerca dell’assistenza medica. L’intento dichiarato è quello di attrarre nuovi talenti, nuovi giovani ricercatori che abbiano a che vedere con l’area della salute. È per questo che abbiamo creato il Salento Biomedical District, che serve ad attrarre investitori (che poi sono arrivati). Ora spetterà a noi tradurre quelle volontà in investimenti reali ed è per questo che sfrutteremmo il PNRR, per creare questo, passami il termine, Ecosistema della salute».

Che tempi vi siete dati?

«Sono convinto che riusciremo a chiudere questo progetto entro la fine del mio mandato: il 2025. Per allora avremo i primi investimenti concreti, già materializzati, e si tradurranno in un potenziale di ricerca enorme!

A conti fatti stimo che avremo oltre 200 persone che lavoreranno nell’ambito della salute».


Un handicap del nostro sud e che molto spesso i laureati sono costretti a cercare lavoro fuori.

«Credo che questo problema in parte sia già risolto: il nostro è un territorio dalle incredibili qualità attrattive. Mi spiego: non solo le condizioni climatiche, che spesso fanno sorridere, ma quelle ambientali in senso lato. Sociali innanzitutto: i valori di criminalità sono fra i più bassi del meridione; la qualità della vita, nonostante il reddito non sia fra i migliori d’Italia, è elevato; l’indice di felicità è elevatissimo, basta farsi un giro nel territorio per comprenderlo. Un imprenditore che opera a livello mondiale mi confidava: ho comprato casa a Venezia ma ho conosciuto il Salento ed il vostro stile di vita ed ora comprerò casa a Lecce».


Com’è il rapporto con gli studenti?

«Quello personale è eccellente, anche se alle volte nascono delle incomprensioni, come quelle sulle tasse, per le quali c’è stato un confronto duro ma leale. Vogliamo mantenere le tasse fra le più basse d’Italia, allineate agli ultimi atenei, ma non possiamo avere un costo inferiore del 50% rispetto a Foggia, dove, tra l’altro, il reddito pro capite è più basso del nostro. Non è sostenibile, ne va a detrimento della qualità. Quest’anno non aumenteremo le tasse ma chiarirò che oggi abbiamo un’offerta formativa che non potremo più permetterci con un numero di studenti per classe più basso della media (tranne per ingegneria biomedica) che si traduce in un costo di formazione per studente più alto di altri atenei. Spero si arrivi presto ad un livello di tassazione più equo, più distribuito».

La mobilità, altro tema annoso e spinoso.

«È una battaglia che richiede una sinergia fra tutti gli enti. Se consideriamo che anche per fare pochi chilometri, nell’ambito territoriale a cui attinge il nostro Ateneo, uno studente per venire a lezione impiega più di un’ora, è chiaro che valuterà una soluzione dove a parità di costi e perdita di tempo ne ricaverà solo vantaggi».

Che mi dice della pista ciclabile che dovrà collegare Lecce a Monteroni (Ecotekne)?

«Un anno fa, era gennaio, portammo l’assessore alla mobilità di Lecce, Marco De Matteis, a perlustrare un tracciato da noi individuato, un percorso che dal Parco Rudiae, dove arriverebbe la loro pista ciclabile (immaginata per fini turistici e non universitari) con un piccolo sforzo potrebbe raggiungere Ecotekne, attraverso la Valle della Cupa. Per un anno, silenzio! Ora ho letto che qualcosa si muove, forse a breve partirà la nuova “di pacca” pista ciclabile, a fianco a quella esistente… Perché questo sperpero di denari pubblici? Basterebbe, con qualche decina di migliaia di euro, mettere in sicurezza quella già esistente! Abbiamo convocato l’assessore che, a breve, ci darà lumi sull’argomento. Auspico ci sia una collaborazione inter istituzionale».


Una domanda un po’ più leggera: qual è ultimo libro che ha letto?

«Ricevo ogni giorno da parte dei miei colleghi libri scritti da loro, e per questo sono portato a leggere più cose contemporaneamente. Mi sembra un atto di cortesia leggerli e poi è un modo per capire dove sta andando il mio Ateneo. Per governare bene un Ateneo devi aver capacità empatica, entrare in rapporto con gli altri. Quale modo migliore se non attraverso i loro scritti?»

Se dovesse darsi un voto da uno a dieci?

«Posso solo dire che mi ci vorrebbe una giornata di 48 ore. Trascorro parte del mio tempo in facoltà e non sono mai pago, rinnovo quotidianamente il mio entusiasmo, che mi spinge ad essere soddisfatto e fiducioso che potrò, potremo, in futuro migliorare molto. Oggi non mi dò un voto, mi auguro che lascerò questo rettorato avendo costruito una pagina importante per questa università. Il voto me lo darete alla fine, sperando sia almeno una sufficienza (sorride)».


L’incipit della sua proclamazione fu: «Farò di questa università un faro culturale fra il globale ed il locale aprendo le porte al Mediterraneo del mondo». Era il 2019…

«Il primo obiettivo l’abbiamo centrato: oggi l’Università del Salento in Italia è più apprezzata e ascoltata. Siamo un faro culturale perché accanto alla comunità; cerchiamo di essere locali e globali, o almeno ci proviamo. Ho un progetto bellissimo a cui sono molto legato e si chiama “Salento for Talents” e serve ad attrarre i talenti dai Paesi in ritardo ed in via di sviluppo. Non solo l’area mediterranea, parlo dei Paesi più poveri al mondo. Vogliamo dare una prospettiva a ragazzi meno fortunati: abbiamo stanziato borse di studio per farli venire qui, formarli sperando che poi reinvestano sul territorio. Il progetto è ancora più bello e ambizioso, vogliamo riaccompagnarli nella loro terra per investire lì la loro professionalità e farli crescere. Dare una prospettiva a questi Paesi partendo dalla risorsa umana, questo è il faro culturale e ben si sposa con il verbo di don Tonino Bello: lui si batteva per una Chiesa col grembiule, la nostra sarà una Università col grembiule. Dobbiamo essere vicini ai più deboli e al servizio della comunità. Spesso dico ai nostri studenti: quanto risparmiato va reinvestito per dare loro un vantaggio. La generosità e l’altruismo, impastati in questa terra, devono trasformarsi in carità cristiana ed opportunità per i più poveri. Tutto ciò i territori più ricchi non lo pensano e non lo fanno. Il messaggio è: Sud per il Sud=Sud al Quadrato».


Che percentuale di stranieri contate?

«Ridicola. Ho trovato iscritti al mio insediamento una cinquantina di studenti. Oggi non ci sono più greci o albanesi, come una volta, anche perché l’Albania, con un’ottima azione di marketing e con l’apertura di molte sedi distaccate, raccoglie tutta l’area balcanica. Dobbiamo instaurare un rapporto con il Paese della Aquile perché è la porta dei Balcani e delle Egnazie, che ci conduce fino ad Istanbul e ad Oriente. Abbiamo istituito un bando internazionale, la maggior parte delle richieste sono arrivate dall’Africa e dal Medio Oriente. Dobbiamo prendere coscienza che se abbiamo ancora una capacità attrattiva è verso questi paesi e la Cina. Questo è il futuro della nostra Università».


Luigi Zito


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Le ecoisole intelligenti di Matino

Il Comune attiva il nuovo servizio di conferimento rifiuti presso le ecoisole intelligenti

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Il Comune di Matino annuncia l’attivazione di un innovativo servizio di raccolta differenziata attraverso l’installazione di ecoisole intelligenti dislocate in diversi punti strategici del territorio comunale.

Il progetto delle ecoisole, finanziato con fondi P.N.N.R, rappresentano una soluzione moderna ed efficiente per il conferimento dei rifiuti, attiva 24 ore su 24, che consente ai cittadini di smaltire correttamente i materiali differenziati in modo semplice, sicuro e tracciabile.

Per accedere al servizio è necessario ritirare gratuitamente la tessera personale presso l’infopoint comunale, sito in via Libertà, nei seguenti giorni e orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12; mercoledì pomeriggio, dalle 15,30 alle 17,30.

La tessera consente di identificare l’utente e garantisce una gestione trasparente e responsabile dei rifiuti.

Il progetto delle ecoisole intelligenti, che rappresenta un servizio aggiuntivo al già collaudato sistema del “porta a porta”, si inserisce in un più ampio piano di sostenibilità ambientale e innovazione urbana, con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio di igiene urbana, ridurre l’abbandono dei rifiuti e aumentare la percentuale di raccolta differenziata.

«Questo nuovo servizio rappresenta un passo importante verso una Matino più pulita, più moderna e più attenta all’ambiente», spiega il dichiara il sindaco Giorgio Salvatore Toma, «l’introduzione delle ecoisole intelligenti non è solo un investimento tecnologico, ma soprattutto un atto di fiducia nei confronti dei cittadini, che sono chiamati a collaborare attivamente per il bene comune».

«Con questo progetto vogliamo migliorare l’efficienza della raccolta differenziata, contrastare l’abbandono indiscriminato dei rifiuti e promuovere una cultura della sostenibilità», aggiunge l’assessore delegato all’Ambiente Emanuele Coronese, «è un impegno concreto per l’ambiente e per le generazioni future».

Il Comune invita «tutti i cittadini a partecipare attivamente a questa iniziativa, sottolineando come il rispetto dell’ambiente parta da piccoli gesti quotidiani. Utilizzare in modo corretto le ecoisole significa contribuire alla tutela del territorio, alla salvaguardia delle risorse naturali e al benessere dell’intera comunità».

Nel dettaglio: l’ecoisola a 6 bocche in via Machiavelli, via Del Mare; ecoisola a 3 bocche in via Cattaneo,– incrocio SP 55, via Torino, via Santissima Addolorata, viale del Mattino; l’ecoisola singola nel parcheggio del cimitero (via extramurale di Ponente).

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Tricase, Elezioni 2026: Claudio Pispero per il centrodestra?

Il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve ma è lui il prescelto. Antonio Forte, coordinatore di FdI: «Capacità, esperienza politica e affidabilità. È il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando»

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Alla tornata elettorale in cui i tricasini saranno chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale manca ancora più di un anno, ma il quadro comincia a delinearsi.

Come anticipato da queste colonne, di sicuro si ricandiderà il sindaco uscente Antonio De Donno che lo ha annunciato più volte pubblicamente; il centrosinistra (Partito democratico, AVS, Tricase che fare? e Cantiere Civico) prova a fare fronte comune ed ha annunciato che ricorrerà alle Primarie nel caso non ci fosse unanimità intorno al nome prescelto come candidato sindaco; Vincenzo Errico, dovrebbe essere a capo della lista del movimento Tricase Insieme.

Della tornata elettorale dovrebbe tornare a far parte anche il centrodestra (assente nel 2020), che avrebbe individuato in Claudio Pispero il suo candidato sindaco.

Una mezza conferma arriva anche da Antonio Forte coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia secondo cui l’ipotesi, «all’interno delle forze politiche del centrodestra di Tricase sta raccogliendo sempre più consensi. È una possibilità che sta prendendo sempre più corpo».

Secondo il coordinatore di FdI, «Claudio Pispero rappresenta il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando: capacità, esperienza politica, affidabilità, appartenenza indiscutibile nell’area di centro destra e capacità di portare al di fuori dei confini di Tricase gli interessi della Città con i giusti referenti sia a livello provinciale, sia regionale che nazionale».

Va detto, però, che l’avvocato tricasino «pur ringraziando gli amici dei partiti del centrodestra che hanno dimostrato la loro fiducia», ha però smentito di aver accettato una qualsiasi candidatura, confermando, però, che il centrodestra, con in testa il partito di Fratelli d’Italia della Presidente Giorgia Meloni, gli ha chiesto di «prendere in seria considerazione l’investitura a sindaco per l’intero centrodestra di Tricase».

A quanto pare Claudio Pispero ci starebbe riflettendo e, come annuncia Antonio Forte, «la decisione non è stata ancora presa».

Staremo a vedere se alla fine scioglierà le riserve o il candidato sarà un altro.

Quel che è certo è che il centrodestra questa volta non resterà estraneo alla competizione elettorale.

Giuseppe Cerfeda

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Attualità

Tap, accordo da 6 milioni per Melendugno

Il Comune mette la parola fine al contenzioso. il sindaco Maurizio Cisternino: «Svolta storica per il nostro Comune che sembrava destinato ad ospitare gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione»

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Il Comune di Melendugno mette la parola fine al contenzioso con la TAP e porta a casa, a titolo di compensazione, 6milioni e 50mila che dovranno essere utilizzati per scopi ambientali e sociali.

La Giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza il sindaco Maurizio Cisternino, a sottoscrivere l’accordo (che è parte integrante della delibera) con il quale rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo penale a carico di Tap, la cui udienza è fissata per il 12 maggio, e accetta di non partecipare ai negoziati per ottenere nuove compensazioni per l’ulteriore ampliamento del gasdotto Tap fino a 20 miliardi di metri cubi annui, in corso di autorizzazione. Resta salvo, però, il diritto del Comune di beneficiare di eventuali misure compensative che la Regione Puglia dovesse comunque destinare al territorio comunale, in caso di ampliamento dell’impianto.

«È una pagina storica per il nostro Comune, che sembrava ormai destinato a dover “ospitare” gli impianti della TAP senza ottenere in cambio alcuna compensazione», commenta il sindaco Maurizio Cisternino, «ogni tavolo di negoziazione era ormai saltato a causa di una presa di posizione molto forte che aveva impedito il dialogo tra la multinazionale e le istituzioni, cosa che è sempre doverosa, soprattutto nei momenti di maggiore tensione, nell’interesse di tutta la collettività.  Lo scopo dell’accordo è di costruire un dialogo costruttivo che vada a vantaggio della crescita del nostro territorio, normalizzare i rapporti con Tap e conseguire risultati per il bene e lo sviluppo di Melendugno e di tutto il suo territorio».

La delibera parte da queste premesse: «La Trans Adriatic Pipeline AG, società che ha realizzato e gestisce l’opera, ha manifestato disponibilità a definire in via transattiva ogni questione pendente mediante corresponsione di un contributo economico a favore del Comune pari a complessivi € 6milioni e 5° mila euro, per finalità̀ ambientali e sociali, a fronte della rinuncia del Comune alla costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso e della rinuncia alla partecipazione a eventuali negoziati relativi alle misure di riequilibrio ambientale con riferimento all’ampliamento attualmente in corso di autorizzazione».

L’accordo ha superato l’esame del segretario comunale Maria Elena Megha e dell’avvocato Francesco Calabro, che difende il Domune in sede penale.

«Lo schema di accordo originariamente proposto è stato oggetto di istruttoria tecnico-amministrativa e di parere favorevole a firma congiunta del Segretario comunale e dell’avv. Francesco Calabro, legale incaricato della difesa dell’Ente nel procedimento penale di cui sopra, agli atti della presente deliberazione», si legge in delibera, «la definizione transattiva appare coerente con l’interesse pubblico perseguito dall’Ente, finalizzato a normalizzare i rapporti con il soggetto proponente e a conseguire risorse da destinare a interventi ambientali e sociali nel territorio comunale»

«L’accordo», si specifica, «non comporta rinuncia generalizzata ai benefici compensativi, rimanendo impregiudicato il diritto del Comune a beneficiare di eventuali future misure di riequilibrio ambientale che la Regione Puglia dovesse destinare al territorio comunale».

Lunedì 12 maggio il sindaco Maurizio Cisternino si presenterà presso il Tribunale di Lecce per formalizzare davanti ai giudici, la rinuncia alla costituzione di parte civile.

Tap, nel giro di 15 giorni verserà la prima tranche di 3milioni e 50mila euro. In luglio verrà versata la seconda tranche.

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Il sindaco di Melendugno Maurizio Cisternino

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