Attualità
Tricase: in vigore il divieto di stazionamento
Su tutte le piazze cittadine nonché sul Lungomare Cristoforo Colombo in Tricase Porto e su Via Carlo Mirabello a Marina Serra. Le ordinanze del sindaco su mascherine, assembramenti, distributori H24 di bevande, funerali e cimiteri. Chi infrange le regole rischia da 400 a mille euro di multa
Lo avevamo anticipato al termine della task force tenutasi lo scorso 7 dicembre. Troppi contagi sul territorio comunale e il ripetersi senza soluzione di continuità di atteggiamenti poco consoni al momento e soprattutto assai poco responsabili.
Così sono arrivate le ordinanze del sindaco Antonio De Donno che innanzitutto ricorda come sia «obbligo sull’intero territorio comunale indossare le mascherine facciali in tutti i luoghi all’aperto ad eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. In particolare, è fatto obbligo di indossare la mascherina protettiva delle vie respiratorie quando si percorrono strade, vie o piazze urbane frequentate da altri utenti, atteso che in tali circostanze vi è certezza di preservare in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto alle persone non conviventi. Sono esclusi dall’obbligo di indossare i suddetti dispositivi i bambini di età inferiore ai sei anni e le persone affette da disabilità e patologie incompatibili con l’uso continuativo della mascherina facciale. La mascherina deve essere indossata correttamente, ovvero deve coprire dal mento al disopra del naso: indossare irregolarmente la mascherina, come ad esempio tenerla sotto il mento equivale a non indossarla e configura inottemperanza alle prescrizioni imposte per contenere il diffondersi dell’emergenza epidemiologica».
Vietata sul territorio comunale qualsivoglia forma di assembramento in violazione delle norme per il contenimento del fenomeno pandemiologico e che pertanto non rispetti il registro delle ordinanze del sindaco n.ro 31 del 11/12/2020 che prevede il distanziamento sociale di almeno un metro e l’utilizzo di mascherine facciali da parte degli astanti che non siano congiunti;
E poi la novità annunciata: «Su tutte le piazze cittadine nonché sul Lungomare Cristoforo Colombo in Tricase Porto e su Via Carlo Mirabello a Marina Serra è altresì vietato lo stazionamento ed è consentito il solo transito».
Al fine di evitare assembramenti è vietato lo stazionamento in tutti gli ambienti ove sono allocati i distributori H24 di bevande e prodotti della ristorazione e «comunque i consumatori dovranno rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».
Relativamente ai funerali, sono «vietate le visite presso il domicilio del defunto ad esclusione dei parenti ed affini entro il 3° grado e degli operatori delle aziende funebri». Tutti i partecipanti alle suddette celebrazioni, a qualunque titolo (congiunti, parenti, dipendenti ed operatori delle agenzie funebri), dovranno rispettare rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e indossare continuativamente idonei dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
Resta invariato l’orario di apertura delle strutture cimiteriali, ma è fatto obbligo per tutti i visitatori di indossare sempre e comunque la mascherina facciale e di mantenere il distanziamento sociale (almeno 1 metro) con persone non congiunte. La capienza massima per la fruizione del cimitero del capoluogo è ridotta a 50 utenti mentre per Lucugnano e Depressa sarà di 30 utenti;
è fatto obbligo agli istituti bancari, a Poste Italiane e più in generale a quanti erogano servizi tramite l’utilizzo di tastiere per bancomat o comunque per servizi automatici ad uso promiscuo di sanificare costantemente le apparecchiature.
Ai trasgressori delle regole appena elencate, salvo che il fatto non costituisca reato, sarà applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 400 ad euro 1.000,00 nonché, ove ne ricorrano i presupposti, le ulteriori sanzioni previste dalla vigente normativa.
Alezio
Serravezza della Lilt: “Bisogna cambiare paradigma, tornate in campagna, coltivate sano”
Nonostante le cure, i passi da gigante fatti dalla ricerca, le morti sono in leggera crescita rispetto a 40 anni fa. E parliamo dei tumori al seno, perché se tocchiamo altre neoplasie, come quelle allo stomaco, al pancreas, ed altre è un’ira di Dio: sono tutte in aumento!
intervista esclusiva
Giuseppe Serravezza della LILT: “Qui si muore più che altrove”
«Sono stanco di ripetere sempre le stesse cose, diciamoci la verità, fuori dai denti: il mercato vuole i malati!».
Questa la risposta, laconica, ricevuta dal dott. Giuseppe Serravezza, 73 anni, a commento di una trasmissione televisiva, andata in onda la sera prima, che affrontava il tema delle dipendenze, della malattia e dei tumori e che la dice lunga sul pensiero critico dello stesso.
Sempre pronto, disponibile all’ascolto, gentile ma prone alla lotta contro il cancro, (battaglia che conduce da decenni con discreto successo), Serravezza, ci accoglie nella sede della Lilt di Casarano, pronto a difendere con vigore quella che, da 31 anni, è la sua creatura ed i suoi malati: l’associazione provinciale Lilt di Lecce.
«È uno sconforto vedere, sentire che l’OMS, il Ministero della Salute e tutti gli attori deputati sono pronti a denunciare, a parlare di questi scottanti temi. Il risultato finale qual è? Non se ne fa nulla».
Ci scatta una foto della situazione nel Salento?
«Siamo in controtendenza: nella nostra provincia, nel 2021, si sono registrati 2.482 decessi per tutti i tipi di tumore, contro i 2.360 dell’anno precedente; tradotto si ha un tasso ‘grezzo’, per 10mila abitanti, pari al 31,99%, nettamente superiore rispetto alla percentuale nazionale, che si attesta sul 29,43%, ed a quello pugliese del 27,36%».
È un triste ritornello: “Qui si muore più che altrove”.
«Gli ultimi dati Istat disponibili ci rivelano che la “strage silenziosa” continua. Allarmante è il dato del primato nazionale per mortalità del tumore del polmone in provincia. In salita anche i tumori della vescica (in entrambi i sessi), e del tumore al seno per le donne. Pensa, solo nel 2021 sono morte, per il cancro alla mammella, 162 donne».
Vogliamo parlare di politica?
«Parliamo delle scelte scellerate di certi politici. Proprio qualche sera fa ho avuto modo di parlare alla gente di Lequile, a proposito della costruenda centrale a biometano che sarebbe dovuta nascere nel territorio, sulla strada per Copertino, e dicevo loro: “È ora di aprire gli occhi, nulla si muove per caso, dietro ci sono sempre convenienze e accordi politici”.
Questi signori (le aziende), vengono a bussare dove sanno che qualcuno gli aprirà. Vengono a raccontarci frottole, a proporre follie. Ci stanno prendendo per i fondelli: coltivare mais, colza, ecc. per poi bruciare e produrre biometano… ma di cosa stiamo parlando? Con la desertificazione in atto, non potrà mai funzionare.
Noi dobbiamo ritornare al passato, invertire la tendenza, praticare una agricoltura sana, quella dei nostri nonni, senza utilizzare concimi, fosfati e quant’altro!».
Anche nel Salento sono in aumento i casi di tumore tra i giovani?
«Certo, tutti i dati lo dimostrano: la generazione X (nati fra il 1965 ed il 1980) e i millennials (metà anni ottanta e i primi anni 2000), hanno un rischio maggiore di ammalarsi, rispetto alle generazioni precedenti, di 17 tipi di tumore.
Mi lasci precisare, dopo questi numeri da Cassandra, e dare speranza: oggi nel Salento l’80% delle donne che si ammalano al seno guarisce!
Tanto più guarisce se vi è una diagnosi precoce, che non è fare prevenzione: la prevenzione la possiamo fare ai bambini o a quelli ancora nel grembo materno, il nostro destino è già segnato.
Oggi su 60mila donne che si ammalano di cancro al seno in Italia, l’80% guarisce, mentre, 40 anni fa, su 20mila che si ammalavano, il 50% moriva».
Lo reputa un successo questo?
«Certo, per la scienza! Di fatto, però, è una sconfitta per noi medici. Perché, nonostante le cure, i passi da gigante fatti dalla ricerca, le morti sono in leggera crescita rispetto a 40 anni fa. E parliamo dei tumori al seno, perché se tocchiamo altre neoplasie, come quelle allo stomaco, al pancreas, ed altre è un’ira di Dio: sono tutte in aumento!
Bisogna cambiare la strategia, fare prevenzione seria, concreta, indire una battaglia alle cause, chiedersi: perché mi sono ammalato? Che tipo di vita conduco? Bandire il fumo, l’alcool, la cattiva alimentazione che provoca obesità, le diete ricche di grassi».
Ci spiega cosa è il Centro Ilma?
«È una sfida del Salento al cancro. Un Istituto polifunzionale per la ricerca e la prevenzione dei tumori (e si trova sulla provinciale Gallipoli-Alezio). È un progetto di iniziativa popolare, preciso, senza soldi pubblici, che costa all’incirca 10 milioni di euro. Si farà prevenzione e ricerca. è un ospedale per sani e, speriamo, sarà in funzione dal 2025 ».
Diceva del fattore ambientale.
«Il fattore ambientale è determinante, al di là della genetica. Sappiamo che un 3-4% dei tumori può essere ereditario, è provato, ma il continuo aumento della malattia coincide soprattutto con l’aggravamento dal contesto in cui viviamo.
Infatti, ciò che faremo in quella struttura, sarà anche cercare di capire le cause e monitorare, paese per paese, ogni tre anni con dei dati, lo stato di salute dei cittadini.
Vivo quotidianamente con pazienti che hanno il cancro al seno e sapete cosa mi dicono? Maledetto il giorno che sono guarita!».
Come mai, dottore?
«Perché e una vita di m… mi rispondono, non è più vivere! Noi siamo responsabili del destino dei nostri bambini, sappiatelo: è nelle nostre mani. Non fare nulla è un crimine! Stiamo offrendo loro un futuro malato.
L’epigenetica oggi ci dice che fattori come l’età, l’esposizione a contaminati ambientali chimici e fisici, la dieta, ecc., possono cambiare dei geni senza modificare la sequenza del DNA.
L’ambiente agisce sui nostri geni in diversi modi, attraverso ciò che mangiamo, che respiriamo, che viviamo. Il luogo in cui abitiamo, la qualità del cibo, le esperienze di vita, la qualità delle cure materne, il supporto sociale, le emozioni che proviamo, influenzano la nostra biologia».
Cosa fare per chi è in difficoltà?
«Informarsi. Oggi abbiamo tutti i mezzi. Possibilmente parlare con il contadino che abbiamo nelle vicinanze e assimilare le sue abitudini. Non entrare mai in nessun supermercato! Specialmente le mamme con i bambini, tenersi alla larga dalla grande distribuzione: li c’è tutto, cibi processati e confezionati con veleni, da paura!
La pizza surgelata, mai!
Tu mamma devi fare una pizza genuina ai tuoi figli! Non la sai fare?! Fatti aiutare dalla nonna, dalla zia, da chi ha conoscenze. Purtroppo, siamo diventati una società di edonisti ed egoisti, drogati di benessere e così stiamo uccidendo le generazioni future: ci preoccupiamo più della nostra salute (anche a 90 anni) di quella dei nostri nipoti!
Tornate in campagna, coltivate in modo sano, genuino, come si faceva una volta, praticate il buon senso ed informatevi, questo vuol dire ambiente e salute».
Quanti sono i Lilt Point nel Salento?
«Siamo presenti in 34 centri del Salento, oltre ad una pletora di medici che contribuiscono a diffondere il verbo. Trovate tutto sul sito www.legatumorilecce.org.
Ci vogliono politici illuminati, che abbiano il coraggio di cambiare. Ad esempio, nelle mense, negli asili, nelle scuole basta con questi pranzi precotti. Bisognerebbe tornare alla natura, comprare da chi produce biologicamente come si faceva una volta, anche se i risultati non sarebbero immediati ma li vedremmo fra 10-15 anni».
Un messaggio di speranza?
«Bisogna crescere culturalmente, fare una rivoluzione culturale, informarsi. Siamo noi che cambiamo il mondo. Come mai nei Paesi del nord, in Germania, nei Paesi Scandinavi, in Francia, ecc. non si possono vendere prodotti contenenti ciclammato, aspartame, ecc. mentre si vendono da noi, in Bulgaria, in Grecia? Questo grida vendetta a Dio. Bisogna conoscere ed informarsi, la conoscenza scientifica deve viaggiare di pari passo con il buon senso del contadino, solo così scorgo un futuro».
Attualità
Nunzio Pispero: “Il Consorzio di bonifica non lavora ma è pronto ad inviare cartelle esattoriali”
«Mentre arrivano i primi pignoramenti dei conti correnti e i primi fermi amministrativi dovuti alle cartelle esattoriali, emesse per conto del “vecchio” consorzio di bonifica per una tassa assolutamente non dovuta, e mentre continuano ad arrivare le tasse del nuovo Consorzio», lamenta Nunzio Pispero presidente del Movimento spontaneo Agricoltori Salentini, «dobbiamo fare i conti con i disastri delle prime piogge»…
E IO PAGO…
Appuntamenti
Salento Truck a Casarano, tante le novità
Sabato 5 e domenica 6 ottobre l’evento dedicato al mondo del trasporto. La Fiera del mondo dei giganti della strada con competizioni, spettacoli, street food…
Le più grandi case produttrici di mezzi pesanti; discussioni con i migliori stakeholders; gli interventi di personalità di spicco nel comparto; manifestazioni sportive; esposizione di mezzi pesanti; Area Baby Truck con giochi dedicati ai più piccoli; laboratori creativi; Area Food Truck a tema; intrattenimento al Salento Truck Park; premiazioni.
Sono gli ingredienti di una ricetta che continua a riscuotere grande successo e che anche quest’anno radunerà a Casarano numerosissimi operatori del settore ed appassionati.
IL PROGRAMMA
Sabato 5, dalle 10 alle 19, Test Drive. Novità di quest’anno è il test drive, con il quale, nel pomeriggio del sabato, i visitatori potranno provare i mezzi messi a disposizione dalle concessionarie testando le novità in prima persona nelle apposite aree organizzate.
Saranno accompagnati in questo percorso dall’influencer del trasporto Laura Broglio, che rilancerà a livello nazionale sui canali social.
Sabato 5, dalle 17,30, Talk.
L’area Talk sarà dedicata alle tavole rotonde e alle interviste con gli stakeholders, gli organizzatori e le figure di spicco delle principali aziende del settore. Gli incontri saranno un’occasione di confronto e approfondimento su tematiche cruciali per il futuro del trasporto e della logistica. Con relatori di alto livello e argomenti di grande attualità, le sessioni Talk promettono di stimolare il dibattito, offrendo spunti preziosi e nuove visioni.
Domenica 6, per tutto il giorno, Best Truck.
La competizione Best Truck è una celebrazione della creatività e dell’originalità dei trucker. I partecipanti si sfideranno per il titolo di mezzo più bello della giornata, esibendo colori vivaci, serigrafie e personalizzazioni che li rendono unici. Saranno premiati i camion che sapranno sorprendere e affascinare i giudici e il pubblico con il loro design straordinario e la cura dei dettagli. Un’occasione imperdibile per ammirare veri e propri giganti su ruote.
Domenica 6, dalle 10,30, Truck Pulling.
Dalla tradizione nordamericana, arriva al Salento Truck la spettacolare prova di forza del Truck Pulling. In questa competizione, i camion dovranno trainare un semirimorchio zavorrato a 450 quintali su un percorso in pendenza. Vince il trattore stradale che riuscirà a raggiungere il traguardo nel minor tempo possibile.
Potenza, resistenza e esperienza saranno messe alla prova in una gara che promette di tenere tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo.
Domenica 6, dalle 10,30, Gran Prix.
La Grand Prix è la sfida di abilità per eccellenza, che anno dopo anno continua a coinvolgere sempre più sfidanti e visitatori.
I driver, alla guida di camion con rimorchio, si metteranno alla prova su un percorso a slalom.
Precisione, controllo e velocità saranno fondamentali per superare gli ostacoli e completare il percorso nel minor tempo possibile aggiudicandosi un posto sul podio dei vincitori.
Una gara avvincente che metterà in mostra il talento e la destrezza dei migliori autisti del settore.
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