Dai Comuni
Tricase, pesanti accuse alla Presidente del Consiglio Comunale: “Svesta i panni dell’assessore aggiunto”
I consiglieri Carità e Baglivo: “Troppi sgarbi istituzionali, ricordi di dover essere parte terza”
Giovanni Carità e Antonio Luigi Baglivo, del gruppo consigliare “Tricase, che fare?”, firmano una lettera nella quale evidenziano perplessità circa lo svolgimento del ruolo della Presidente del Consiglio Comunale tricasino, Rosanna Zocco.
“Da quando si è insediata l’attuale Amministrazione Comunale, la Presidente dal Consiglio Comunale ha più volte esercitato il suo ruolo contravvenendo agli obblighi istituzionali che questo richiede”, scrivono. “I recenti fatti lo dimostrano e ci lasciano perplessi e preoccupati per il prosieguo dell’attività amministrativa.
In premessa ricordiamo che la Presidente è stata eletta con i voti di tutta l’Assise Comunale, consiglieri di minoranza compresi, e che suo compito è quello di essere parte terza e di garantire e rappresentare l’intero Consiglio Comunale, come previsto dallo Statuto e dal Regolamento della Città di Tricase, nonché dalla normale quanto ovvia educazione istituzionale, mai venuta meno nel corso delle precedenti consiliature”.
“Dopo la non commemorazione istituzionale del 25 aprile, l’affrettata commemorazione del 1° Maggio, la commemorazione poco istituzionale del 15 Maggio, ancora una volta, nella giornata odierna, la Presidente del Consiglio ha “dimenticato” di invitare ufficialmente i Consiglieri Comunali, compresi quelli di maggioranza, alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell’Infopoint, un servizio peraltro già istituito da diversi anni e da una precedente amministrazione”, continuano i consiglieri.
“Alla luce dell’ennesimo sgarbo istituzionale ci chiediamo se sia più tollerabile un atteggiamento del genere. Sarebbe ora che la Presidente svestisse i panni di assessore aggiunto o portavoce del Sindaco, questi non sono ruoli che le competono. Il suo unico ruolo è, e tale deve restare, quello di Presidente del Consiglio Comunale di una città, la nostra, che meriterebbe maggiore rispetto.
Pertanto, invitiamo pubblicamente la Presidente a fare una scelta chiara, non si può essere assieme figura istituzionale e garante o rappresentante della maggioranza a Palazzo Gallone. Lei non è stata nominata dal Sindaco, bensì è stata eletta dal Consiglio Comunale che è simbolo e luogo di molteplici appartenenze e rappresentanze politiche e amministrative.
Qualora non le fosse chiaro o, meglio, dovesse ritenere questo ruolo stretto e limitativo per le sue aspettative e prerogative elettorali può sempre fare la scelta più consona: scegliere di fare il Consigliere Comunale di maggioranza!”.
Cronaca
La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina
Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…
I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.
La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.
Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.
L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.
Cronaca
Caccia illegale nel parco, segnalazione ai carabinieri forestali
Presenti centinaia di bossoli. A rischio uno scrigno di biodiversità…
“Un tappeto di cartucce da caccia nel cuore del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. Centinaia di bossoli. Una vergogna inaccettabile, non solo per l’inquinamento provocato ma perché è assolutamente vietato praticare la caccia all’interno di un parco o di un’area protetta”.
È la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento, che ha mostrato sui social, tramite un video e delle fotografie, la massiccia presenza di bossoli all’interno del parco protetto, che lascia immaginare l’attività di caccia illegale all’interno dell’area. Non un luogo qualsiasi il litorale di Ugento, un vero e proprio scrigno di biodiversità.
“Il litorale di Ugento costituisce un complesso ecologico di grande interesse faunistico, in particolare come punto di transito e sosta sulle rotte migratorie, sia per quanto riguarda lo svernamento sia per la nidificazione degli uccelli acquatici – prosegue il commento del Coordinamento – pensiamo all’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il germano reale, il martin pescatore, il cigno reale, e di notevole importanza conservazionistica la presenza della moretta tabaccata, specie inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione.
Sono solo alcune delle specie presenti, che rendono questo luogo uno scrigno di biodiversità che dovrebbe essere inviolabile. Così, evidentemente, non è. Qui sono presenti uccelli protetti assolutamente non cacciabili e la notevole presenza, all’interno del parco, di cartucce di fucili da caccia evidenzia una condotta assolutamente illegale.
Ricordiamo, inoltre, che la presenza di bacini e aree umide espone a una forte contaminazione da piombo, sostanza altamente tossica, sia le acque e sia la fauna presente, con rischi di carattere ambientale e sanitario. Facciamo un appello alle istituzioni, al presidente del Parco – conclude il Coordinamento nella sua nota – e faremo una segnalazione ai Carabinieri Forestali, affinché aumentino i controlli all’interno di quest’area”.
Cronaca
Beccati con 400 ricci di mare nel cofano. Multati e segnalati
Gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea…
Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Gallipoli ha messo a segno un nuovo intervento a tutela dell’ecosistema marino, intercettando un trasportatore abusivo in località Santa Caterina di Nardò.
I finanzieri hanno notato un’autovettura che, con manovre sospette, tentava di allontanarsi rapidamente dalla costa verso l’entroterra. Una volta fermato il veicolo e identificato il conducente, l’ispezione del bagagliaio ha confermato la presenza di circa 400 ricci di mare, in violazione della Legge Regionale che vieta tassativamente il prelievo, la detenzione e la commercializzazione di questa specie.
Il provvedimento mira a favorire il ripopolamento dei fondali, messi a dura prova dal prelievo indiscriminato, e a scongiurare il rischio di estinzione.
Per il responsabile è scattata una sanzione amministrativa di 2.000 euro, oltre alla segnalazione all’Autorità Marittima competente.
Fortunatamente, poiché gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea, garantendo così la sopravvivenza dei ricci
e il mantenimento dell’equilibrio biologico della zona.
Questa operazione rappresenta solo l’ultimo tassello di un più ampio piano di vigilanza attuato dal Servizio Navale della Guardia di Finanza. Dall’inizio dell’anno, i controlli hanno portato alla liberazione di oltre 3.000 ricci di mare, al sequestro di numerose attrezzature da pesca.
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