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Dai Comuni

Case popolari a Tricase, l’amministrazione: “Impegnati per la legalità”

L’intervento del sindaco e dell’assessore alle politiche abitative dopo il polverone alzato ieri dalla lettera pubblicata sulle nostre colonne

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Gentilissimo Direttore,





riteniamo doveroso rispondere alle pesanti accuse rivolte all’Amministrazione Comunale, nell’articolo pubblicato nella data di ieri, 21 maggio, sulla vostra testata online.





Questa amministrazione ha da subito mostrato sensibilità ed attenzione alla tematica dell’edilizia popolare, a tal punto da istituire un’apposita delega assessorile alle politiche abitative.





Nonostante la grande attenzione riservata alla tematica, il fenomeno delle occupazioni abusive che attanaglia tutta Italia e che purtroppo coinvolge anche la nostra cittadina, resta una questione delicata e spinosa.





Infatti, uno dei primissimi atti dell’attuale amministrazione (Delibera di Giunta n. 1494 del 03/11/2020), al fine di contrastare tale fenomeno, è stato indirizzato a preservare gli alloggi non ancora assegnati, con l’installazione di pannelli blindati anti intrusione, collegati ad un sistema di video sorveglianza h24 con un’agenzia di vigilanza privata.





Pertanto, restano inaccettabili le accuse rivolteci da un fantomatico cittadino (è stata pubblicata una lettera non firmata!) nel definirci “complici”, perché oltre a quanto sopra descritto, l’impegno profuso da codesta amministrazione va nella direzione del rispetto delle regole e della piena legalità, con il costante coinvolgimento delle forze dell’ordine locali  a questa delicata vicenda.





Ancor più, è recente la convocazione di un’assemblea condominiale in via Costantino (presso una palazzina di nuova assegnazione), presenziata dall’assessore alle politiche abitative dott.ssa Anna Forte e dal responsabile delle politiche sociali del Comune di Tricase, dott. Massimo De Santis per sincerarsi del rispetto delle regole del vivere civile, a seguito delle ripetute segnalazioni da parte di alcuni condomini. 




Giammai avremmo potuto consigliare a chicchessia di occupare abusivamente un alloggio per essere favoriti nella graduatoria delle assegnazioni definitive; oltretutto la Legge Regionale n.10 del 07/04/2014 citata nel bando e nella relativa domanda per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica,  esclude esplicitamente gli “occupanti abusivi”( art. 5 D.L.47/2014, comma 1- bis).





Poter garantire a chi ne ha diritto una casa dove vivere dignitosamente resta uno degli obiettivi prioritari dell’attuale amministrazione, ancor più in un periodo emergenziale come quello che stiamo vivendo. 





Continueremo pertanto, con l’ausilio delle forze dell’ordine e degli uffici competenti, nell’azione quotidiana di monitoraggio delle criticità locali e nello specifico della suddetta zona dove sorgono gli alloggi ERP. 





Invitiamo, infine, quanti dovessero avere dubbi sulla legittimità degli iter burocratici e sugli atti amministrativi a rivolgersi alle autorità competenti, con la consapevolezza di avere nell’amministrazione comunale un prezioso alleato sempre in prima linea nella lotta ai soprusi e alle prevaricazioni.





Firmato, il Sindaco Antonio De Donno e        l’Assessore alle Politiche Abitative Anna Forte





La pietra nello stagno





Caro sindaco, cari amministratori, spero solo non sia stato il “fantomatico cittadino (è stata pubblicata una lettera non firmata!)” e la lettera firmata che custodiamo in Redazione a scomodare questa risposta.
La pietra gettata nello stagno, ed i cerchi concentrici che ha generato, provocando reazioni, risposte, discussioni, prese di posizione nei diversi schieramenti, è proprio quello che ci auguravamo accadesse.
Noi non vogliamo misurarci nell’agone politico, il nostro compito, quello della stampa, ha una funzione di mallevadore, di rispettare con obiettività, imparzialità, completezza e correttezza d’informazione ogni notizia che arriva al giornale e che decidiamo di trattare e pubblicare.
Un problema che “attanaglia tutta Italia e che purtroppo coinvolge anche la nostra cittadina” non basta a soppesare e giustificare l’operato di tutti, anzi dobbiamo spingerci oltre fino a quando non si risolve il problema o si trovi una soluzione.
Il direttore – Luigi Zito


Cronaca

Tricase: incendio a ridosso del rione di Caprarica

In fiamme macchia mediterranea e sterpaglie alle spalle del Castello, pericolosamente vicino ad alcune abitazioni

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Altro giro altro incendio. A Tricase come in tanti luoghi del Salento.

Per i poveri (nel senso di sfiancati) vigili del fuoco la media, a Tricase, è di un incendio al giorno da domare.

Ieri erano impegnati a spegnere le fiamme nei pressi del nuovo cimitero, vicino al Cosimina, e a lungo una vasta cappa di funo aveva dominato la zona.

Questo pomeriggio le fiamme stanno divorando (proprio in queste ore) macchia mediterranea e sterpaglie proprio vicino al rione di Caprarica, alle spalle del Castello, pericolosamente vicino ad alcune abitazioni.

Tanto per cambiare caschi rossi (del locale distaccamento) in azione.

La situazione sembra progressivamente peggiorare, almeno a giudicare dalla frequenza degli incendi, e il caldo torrido non promette certo di migliorare le cose.

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Attualità

Forno crematorio a Caprarica di Lecce? «Si valutino benefici e costi»

Il consigliere regionale Basile (FdI), a margine della Commissione Ambiente: «Non esiste un’emergenza tumulazioni, quindi, non vedo benefici a fronte dei “costi” ambientali»

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Continua a far discutere la possibile realizzazione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce.

Questa volta registriamo l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Dino Basile, a margine della riunione della Commissione Ambiente

«La scelta della cremazione è una scelta personale, a volte dettata anche da motivi economici», premette Basile, «quindi non si può essere a favore o contro la pratica funeraria, ma è evidente che la costruzione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce, una comunità di poco più di 2.200 persone, qualche riflessione su costi e benefici la impone».

Dino Basile (FdI)

«Oggi in Commissione Ambiente», racconta, «non è stato neppure possibile entrare nel merito del possibile inquinamento, perché l’ARPA ha sostenuto di non aver ancora visionato il progetto, ma ci siamo soffermati sugli aspetti legislativi esistenti, ma mai attuati».

Nel 2008, infatti, il Consiglio regionale approvò una legge in in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, che prevedeva l’adozione di un programma che definiva anche la localizzazione dei forni crematori, in assenza di questa, però, e nonostante siano passati 17 anni, la richiesta di costruire nuovi impianti è andata avanti in molti centri pugliesi, un po’ a macchia di leopardo.

«Difficile, nel caso di Caprarica», aggiunge il consigliere regionale, «limitarsi a sollecitare l’attuazione di una legge regionale, che pure è necessaria. In questo caso ci sarebbe da chiedersi: se i costi di dover sopportare nelle vicinanze del centro abitato i fumi (anche controllati) della cremazione siano giustificati a fronte di una situazione dove non vi è un’emergenza tumulazione, visto che mi risulta che vi siano loculi a sufficienza per ospitare nuovi decessi».

Insomma, peer dirla come Basile, sarebbero giustificati solo laddove vi è un’emergenza: «Faccio un esempio: io non sono favorevole (tout-court) ai dissalatori, perché andrebbe fatta una programmazione ma, di fronte a un’emergenza, per alleviare la sete degli agricoltori, sarei favorevole anche alla costruzione. In questo caso, però, chiediamocelo: vi è un’emergenza?».

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Appuntamenti

Storie di Vita e Museografia con Liquilab a Tricase

Aperta la call per la Residenza “Storie di vita come artefatti di una museografia interpretativa e partecipata”. La partecipazione è gratuita e rivolta a operatori culturali, artisti, antropologi, studenti, creativi e appassionati di musei, storie di vita e patrimonio immateriale

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Vi siete mai chiesto come si possano raccontare le storie di vita attraverso l’arte, l’antropologia e la museografia partecipata?

Se la risposta è sì, questa è l’occasione che fa per voi. Liquilab – ONG UNESCO, con sede a Tricase, apre ufficialmente le iscrizioni alla residenza “Storie di vita come artefatti di una museografia interpretativa e partecipata”, che si terrà dal 23 al 27 luglio, con una giornata introduttiva in programma martedì 22 luglio.

La partecipazione è gratuita e rivolta a operatori culturali, artisti, antropologi, studenti, creativi e appassionati di musei, storie di vita e patrimonio immateriale.

La residenza si inserisce nella decima edizione della Scuola di Storia delle Tradizioni Popolari “Oltre il Mediterraneo tra storie di vita, comunità patrimoniali, archivi e musei narrativi”, promossa da Liquilab in collaborazione, con partner nazionali e internazionali, tra cui ICPI – Ministero della Cultura, Regione Puglia, Università del Salento, Accademia di Belle Arti di Lecce, ICOM Puglia, SIMBDEA, SIAC e altri.

Curata dal prof. Vincenzo Padiglione (nella foto in alto), tra i principali studiosi italiani di antropologia museale, la residenza propone un’esperienza teorico-pratica di alto profilo, fondata su un interrogativo attualissimo: come possono essere raccontate le storie di vita attraverso l’arte, l’antropologia e la museografia partecipata?

I partecipanti lavoreranno con materiali dell’Archivio Liquilab, intrecciandoli con i propri vissuti per realizzare una proposta di installazione etnografica che sarà presentata pubblicamente domenica 27 luglio.

La giornata conclusiva ospiterà inoltre il workshop “Approcci partecipativi e musei narrativi”, con la partecipazione di: Luigi De Luca, coordinatore Poli Biblio-museali Regione Puglia; Elisa Monsellato, coordinatrice ICOM Puglia; Vincenzo Padiglione, responsabile scientifico della Residenza; Eugenio Imbriani e Ornella Ricchiuto, della direzione scientifica della Scuola di Storia delle Tradizioni Popolari.

L’iniziativa rappresenta un’occasione unica di formazione e sperimentazione per chi opera – o desidera operare – nel campo della valorizzazione culturale attraverso approcci partecipativi e transdisciplinari.

Sede della residenza: Liquilab, in piazza dell’Abate 1, a Tricase

Info e iscrizioni: infoliquilab@gmail.com | +39 348 3467609

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