Connect with us

Attualità

Diocesi di Ugento: arriva il prestito di soccorso

Convenzione tra Banca Mediolanum e Fondazione Mons. Vito de Grisantis per prestiti a persone non bancabili con un importo massimo per ogni singolo finanziamento di 20mila euro

Pubblicato

il

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui


Convenzione tra Banca Mediolanum, Fondazione Mediolanum e Fondazione Mons. Vito de Grisantis Onlus, espressione della Diocesi Di Ugento-S. Maria di Leuca, per facilitare l’erogazione di finanziamenti a favore di persone con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di sovraindebitamento, attraverso prestiti da mille a 20mila euro.


Presso la Curia Vescovile, in Piazza San Vincenzo, ad Ugento, alla presenza di mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum e Don Antonio Morciano, presidente della Fondazione De Grisantis, hanno sottoscritto la convenzione.


Don Antonio Morciano ricorda che «la Fondazione che si ispira al Vangelo e alla Dottrina Sociale della Chiesa e continua l’opera del compianto Vescovo Mons. Vito De Grisantis , opera in stretta collaborazione con le comunità parrocchiali della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca. Dalla sua nascita ha sviluppato sul territorio un’attenzione prima ai giovani non bancabili desiderosi di creare impresa e poi dal 2020, come ente riconosciuto dalla Prefettura di Lecce e gestore dei fondi MEF, alle famiglie e ai piccoli operatori economici in difficoltà economica e sovraindebitati per la prevenzione usura».


«Questa convenzione», conclude, «darà l’opportunità a molte famiglie ad essere sostenute con piccoli prestiti, educandole alla corresponsabilità e ad uscire dalla logica dell’assistenzialismo per  avviare un progetto di promozione umana restituendole la cittadinanza».


È la seconda convenzione che Banca Mediolanum firma in Puglia, dopo aver intrapreso un percorso virtuoso nel 2022 con la Fondazione antiusura S. Nicola e Santi Medici di Bari, che ha permesso di aiutare già 15 famiglie.


«È necessario che le banche ascoltino il territorio», sottolinea Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum, «e che svolgano il loro ruolo sociale nel contrastare il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria di famiglie perbene, ma definite non bancabili. Con questa responsabilità la Banca ha deciso di rafforzare l’impegno in Puglia firmando l’odierna convenzione e riconoscendo l’importanza di farsi carico di una parte delle disuguaglianze economiche della comunità. Definiamo il “prestito di soccorso”, giunto ai suoi primi 15 anni di attività, un atto concreto di responsabilità sociale, un processo di indebitamento responsabile che può aiutare le persone a rientrare a pieno titolo nel circolo virtuoso della vita, restituendo loro la dignità civica e sociale».


Nell’attuale contesto economico e sociale, con oltre 5,7 milioni di persone che versano in condizioni di povertà assoluta, sono sempre più vaste le aree di vulnerabilità.


Con l’obiettivo di prevenire il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria, Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum confermano l’impegno sottoscritto a fianco di Fondazioni e Associazioni antiusura diocesane e interdiocesane attive sul territorio nazionale con progetti sociali orientati al sostegno finanziario delle fasce più deboli della popolazione.


Grazie al lavoro dei centri di ascolto e delle fondazioni locali vengono individuate le famiglie e segnalati i relativi casi sui quali la Banca interviene con il prestito di soccorso.


Dal 2009 la Banca ha permesso a 742 persone, più della metà donne con la responsabilità del nucleo familiare, di superare il momento contingente di difficoltà economica, non solo per la possibilità di accedere al credito, ma insieme ai volontari delle fondazioni locali, aiutando le famiglie a gestire in modo consapevole il proprio bilancio familiare.


Con la sottoscrizione della convenzione, Banca Mediolanum conferma, a disposizione della Fondazione Mons. Vito de Grisantis Onlus, una linea di credito rotativa con plafond di centomila euro che verrà utilizzata per accordare prestiti con rimborso rateale a soggetti in difficoltà, individuati grazie all’attento lavoro della Fondazione in stretta collaborazione soprattutto con i Centri di ascolto del territorio; si impegna ad erogare prestiti rateali a soggetti considerati non bancabili con durata massima di 5 anni (60 mesi) per un importo massimo per ogni singolo finanziamento di 20mila euro.


Su tutto il territorio nazionale sono 15 le Fondazioni associate alla Consulta Nazionale AntiusuraSan Giovanni Paolo II” con cui la Banca ha stretto accordi garantendo l’impegno nelle seguenti regioni: Lombardia, Veneto, Liguria, Sardegna, Emilia-Romagna, Lazio, Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, Abruzzo e Toscana mettendo a disposizione un plafond rotativo complessivo di euro 4 milioni e 750mila euro.






Attualità

Siglato il patto Tricase-Tiro: la visita della delegazione libanese 

Pubblicato

il

La visita in Salento della delegazione della città di Tiro (Libano), guidata dal sindaco Hassan Dbouk e dal referente per i rapporti con l’Italia Ali Dbouk, si è conclusa con la sottoscrizione del Patto d’Amicizia tra le città di Tricase e Tiro, un documento che riconosce e consolida un rapporto di cooperazione e solidarietà costruito in quasi vent’anni di dialogo tra le due comunità mediterranee.

La firma, avvenuta venerdì 7 novembre nell’Aula Consiliare di Palazzo Gallone, ha rappresentato il momento più significativo di una settimana di incontri e attività istituzionali.
Alla cerimonia erano presenti, oltre ai rappresentanti delle due amministrazioni, anche le bambine e i bambini della scuola primaria de Comprensivo “Giovanni Pascoli”, che con le loro domande e riflessioni hanno dato voce alle nuove generazioni.


Come ha ricordato il sindaco di Tricase Antonio De Donno, il Patto d’Amicizia “non è solo un atto formale, ma il segno concreto di un percorso di conoscenza e cooperazione che appartiene ormai alla storia delle nostre comunità”.

Nel corso della mattinata, la delegazione libanese e l’amministrazione comunale, accompagnate dai giovani studenti, hanno preso parte al gesto simbolico dellapiantumazione, nel parco dell’ex ACAIT, di un giovane Cedro del Libano, emblema nazionale libanese e segno vivo di un’amicizia destinata a crescere e radicarsi nel tempo. 

“Più che un ponte, questo Patto è un tassello della grande nazione mediterranea fatta di popoli che si affacciano sullo stesso mare e che dalla notte dei tempi dialogano e condividono valori comuni” – si è sottolineato durante la cerimonia.

La visita del sindaco di Tiro in Salento si inserisce nel progetto di cooperazione “Tricase e Tiro. Partenariato mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, promosso dal Comune di Tricase in collaborazione con la Municipalità di Tiro, l’Associazione Magna Grecia Mare e Armadilla scs, sostenuto dalla Regione Puglia nell’ambito della Legge 20/2003 sulla cooperazione internazionale.

Tra le tappe della settimana, mercoledì 5, l’incontro presso il CIHEAM Bari, che la municipalità di Tiro ha imparato a conoscere negli anni grazie all’attuazione di percorsi legati allo sviluppo sostenibile delle comunità costiere ed alla cooperazione nel Mediterraneo.

Giovedì 6 la visita a San Cesario di Lecce, da dove è germogliato un altro importante tassello di questa storia di cooperazione internazionale e scambi di buone pratiche tra Italia e Libano. Il presidente dell’ApsTempoPresente, Salvatore Capone, ne ha parlato così: “La relazione e lo scambio tra il Salento e il Libano ha alle spalle una storia significativa, grazie ai progetti di partenariato e alle sinergie create nel tempo da realtà come il CIHEAM Bari, l’Associazione Magna Grecia Mare, il CTM_Cooperazione nei Territori del Mondo; le collaborazioni di scambio, ricerca e formazione con l’Università del Salento; il recente progetto promosso dalla nostra associazione “Caseificio inclusivo in Libano. Ecco perché per tutti noi assume una valenza particolare la presenza del Sindaco di Tiro Hassan Dbouk nel Salento in questi giorni. Un momento di grande valore, che rafforza un percorso di scambi, cooperazione e buone pratiche nato nel segno della fratellanza mediterranea”.

Qui a San Cesario, alla presenza del sindaco Giuseppe Distante, della comunità scolastica e dei rappresentanti di TempoPresente aps, è stato piantato un altro Cedro del Libano nel giardino della scuola media di via Cerundolo, a testimonianza dei valori di amicizia, dialogo e pace tra i popoli. 

La giornata di venerdì, dopo la firma del Patto a Tricase, si è conclusa invece con un incontro pubblico nel Comune di Martignano, insieme al primo cittadino Luigi Sergio, presenti i sindaci di Tricase e Tiro, il presidente di CTM Alberto Piccinni ed i rappresentanti delle associazioni partner. Un dialogo corale dedicato al futuro della cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo e alle prospettive di collaborazione tra le comunità locali.

“La cooperazione – ha dichiarato il sindaco di Tiro – è una grande responsabilità che ci auguriamo di trasmettere alla nostra gente ed a chi verrà dopo di noi”.

Il valore della visita e della sottoscrizione del Patto si palesa anche nelle parole del sindaco di Tricase Antonio De Donno, che a commiato della delegazione ha aggiunto: “E’ stato un momento tanto importante quanto naturale, perché suggella un lavoro condiviso e un legame che ha saputo resistere nel tempo, fondandosi su valori di pace, solidarietà e sviluppo sostenibile. Il futuro ci dirà se questo seme che è stato piantato saprà essere da esempio per l’intero Mediterraneo”.

Continua a Leggere

Attualità

Collepasso commemora l’Appuntato Scelto Manuele Braj

Giornata del Ricordo dei Caduti nelle missioni internazionali per la pace. L’App.Sc. Braj perse la vita il 25 giugno 2012 in Afghanistan, a seguito della devastante deflagrazione provocata dall’impatto di un razzo esploso da una cellula terroristica contro la garitta di osservazione in cui prestava servizio, insieme ad altri militari italiani

Pubblicato

il

Si è tenuta, presso il cimitero comunale di Collepasso, la cerimonia commemorativa in occasione della 17ª Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, dedicata alla memoria dell’Appuntato Scelto Manuele Braj, insignito della Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero.

L’App.Sc. Braj perse la vita il 25 giugno 2012 in Afghanistan, a seguito della devastante deflagrazione provocata dall’impatto di un razzo esploso da una cellula terroristica contro la garitta di osservazione in cui prestava servizio, insieme ad altri militari italiani. Il suo sacrificio resta una testimonianza di coraggio, dedizione e profondo senso del dovere.

La cerimonia, sobria ma intensa, ha previsto la deposizione di un cuscino di fiori presso il luogo di tumulazione del militare, seguita da un momento di raccoglimento e di preghiera. Hanno preso parte i familiari del decorato, le Associazioni Nazionali Carabinieri dei comuni limitrofi, rappresentanti delle associazioni sindacali militari, nonché uno schieramento di rappresentanza di militari della Compagnia Carabinieri di Casarano.

Nel corso della commemorazione sono stati pronunciati interventi di ricordo e di conforto da parte del vicesindaco di Collepasso, in rappresentanza dell’amministrazione comunale e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, Colonnello Andrea Siazzu, che hanno rinnovato il sentimento di vicinanza e gratitudine dell’intera comunità nei confronti della famiglia Braj e di tutti coloro che, con sacrificio e onore, servono la pace e la sicurezza internazionale.

Con questa celebrazione, Collepasso ha voluto ancora una volta riaffermare il proprio impegno nella memoria e nel riconoscimento del valore di chi ha donato la vita per un ideale di pace e libertà.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Attualità

“Prima di restaurare la piazza comunale, la ditta mette in vendita i cordoli su Facebook”

La denuncia da Castrignano del Capo: “Appena aggiudicati i lavori, ancora prima dell’avvio del cantiere, è comparso un annuncio inequivocabilmente riconducibile a beni comunali, collocati sul piazzale antistante il municipio”

Pubblicato

il

L’avvicinamento ai lavori di rifacimento della piazza antistante il municipio, a Castrignano del Capo, è accompagnato da un episodio singolare, che si porta dietro diversi punti interrogativi levati dalla minoranza.

Tra le righe redatte dai consiglieri Calabrese Roberto, Chiffi Giulia, De Nuccio Francesco, Pizzolante Katya e Rosafio Annamaria si legge che: “È comparso sui social un annuncio di vendita che ha destato forte preoccupazione: una foto inconfondibile della piazza antistante il Municipio di Castrignano del Capo, accompagnata da un annuncio di vendita dei suoi cordoli in pietra leccese, ancora perfettamente al loro posto.

Si tratta della stessa piazza per la quale il Comune ha appena aggiudicato i lavori di rifacimento.
Ebbene, i lavori non sono ancora iniziati ma la ditta aggiudicataria sembra già proporre in vendita i materiali storici e di valore appartenenti al patrimonio comunale.

Chiediamo pubblicamente: il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici ne sono al corrente?
Com’è possibile che, ancora prima dell’avvio del cantiere — e addirittura prima della pubblicazione della determina di aggiudicazione — compaiano online immagini della nostra piazza con i suoi elementi storici e architettonici messi in vendita?

Dal computo metrico del progetto emerge che tra gli interventi previsti a carico della ditta, e dunque compresi nei costi sostenuti dal Comune , figurano anche il trasporto e lo smaltimento di tutto il materiale di risulta.

Dobbiamo quindi chiederci: stiamo pagando per lo smaltimento di materiali che poi verranno rivenduti dai privati?
Se così fosse, saremmo di fronte a un fatto grave, sotto ogni profilo.

E come mai — se questi cordoli possiedono un valore economico oltre che storico — l’Amministrazione non ne ha previsto il recupero, per riutilizzarli in questo o in altri interventi di valorizzazione urbana?
Ancora una volta emerge la mancanza di una visione capace di tutelare e valorizzare l’identità di Castrignano. Così, pezzo dopo pezzo, si rischia di consegnare ad altri ciò che appartiene ai cittadini e alla loro storia.

Castrignano non si svende”, chiudono i consiglieri, “Non permetteremo che la piazza del nostro paese diventi un affare per pochi. Chiediamo all’amministrazione chiarezza immediata”.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti