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Attualità

Il Notiziario Diocesano ha fatto 100

Centesima pubblicazione del cartaceo che informa sulle tantissime iniziative messe in atto in ambito ecclesiale nella diocesi di Ugento – S.M. di Leuca. Mons. Vito Angiuli: «La fede ti fa partire, la costanza ti fa raggiungere il traguardo»

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E sono 100! Numero tondo e davvero importante per il Notiziario Diocesano.


Come ha scritto Mons. Vito Angiuli nel suo intervento che annuncia il centesimo numero, “la gioia del mio segretario, il diacono Luigi Bonalana, che è il principale artefice di questa pubblicazione, è anche la gioia di tutta la nostra Chiesa diocesana”.


Il Notiziario, nato nel marzo 2012, subito dopo l’arrivo di mons. Anghiuli, ha lo scopo di informare sulle tantissime iniziative messe in atto in ambito ecclesiale nella diocesi di Ugento – S.M. di Leuca.


Come ricorda il Vescovo, il Notiziario è complementare al Bollettino ed ha “la funzione di pubblicare i documenti ufficiali della nostra Chiesa, e per questo ringrazio ancora una volta mons. Salvatore Palese e i suoi collaboratori”.


L’auspicio di Mons. Angiuli è che tali organi di comunicazione della Diocesi abbiano lunga vita, inserendoli magari  “in una visione più organica e in una multiforme modalità di informazione con la costituzione di una piattaforma comunicativa che comprenda anche altri strumenti, resi possibili dalla moderna evoluzione informatica”.


A tal proposito, il Vescovo ha anche ricordato come “dotando la Cattedrale di alcuni accorgimenti tecnici, abbiamo reso possibile l’utilizzo del canale televisivo 90 per consentire agli anziani, agli ammalati e tutti coloro che lo desiderano di partecipare alla S. Messa da casa”.


Di seguito l’intervento integrale del vescovo di Ugento – S.M. di Leuca, mons. Vito Angiuli.


Cari amici,


 vi annunzio con gioia: con questo numero del Notiziario tocchiamo il fatidico traguardo di 100! Ci sono traguardi personali e traguardi istituzionali. Entrambi sono sempre motivo di intima soddisfazione per chi li ha realizzati e per chi ha potuto usufruirne. La gioia del mio segretario, il diacono Luigi Bonalana, che è il principale artefice di questa pubblicazione, è anche la gioia di tutta la nostra Chiesa diocesana.

Il numero 100 ha valore simbolico. Richiama un impegno portato avanti per diversi anni. Il primo numero, infatti, risale al mese di marzo del 2012. Subito dopo la mia venuta in diocesi (19 dicembre 2010), mi posi il problema di come riprendere la pubblicazione del Notiziario la cui pubblicazione in passato era stata portata avanti per qualche tempo e che, in seguito, era stata interrotta. Così ho affidato a lui questo compito. Ed ora ne constatiamo i risultati.


            Se il “Bollettino diocesano” ha la funzione di pubblicare i documenti ufficiali della nostra Chiesa, e per questo ringrazio ancora una volta mons. Salvatore Palese e i suoi collaboratori, il “Notiziario” ha lo scopo di informare circa le molteplici iniziative che molti soggetti ecclesiali mettono in atto. Si comprende così la complementarietà dei due organi di informazione e di comunicazione e la loro preziosità per una conoscenza della vita diocesana e per la memoria e la storia della nostra Chiesa particolare. Senza memoria, non solo non c’è passato, ma non c‘è nemmeno futuro. 


             Avere degli obiettivi comuni è un’iniezione di gioia per tutti: per chi se li prefigge, per chi li realizza e per chi ne constati i risultati. «Trova una persona felice e troverai un progetto», sostiene la sapienza popolare. Raggiungere un traguardo, però, non è frutto del caso. Occorre fare chiarezza sui fini da raggiungere, sugli strumenti da utilizzare e sulla tenacia da mantenere per raggiungere il fine prefissato. Solo chi ha la forza di perseverare, consegue gli obiettivi prefissati. «La fede – afferma un anonimo – ti fa partire, la costanza ti fa raggiungere il traguardo».


Naturalmente chi desidera raggiungere una meta deve sottoporsi a fatiche, sacrifici e sforzi personali. Talvolta anche a qualche critica e a qualche incomprensione. Magari proprio da chi non muove un dito per dare una mano! È vero: c’è sempre da migliorare. Bisogna però dare lode a chi, con sacrificio personale, non risparmia le sue energie e il suo prezioso tempo per portare a termine un’opera che è a beneficio di tutti. Possiamo immaginare l’impegno profuso per ricordare i momenti più significativi vissuti durante il mese, cercare il materiale da pubblicare, organizzarlo in una forma piacevole e proporlo in modo da suscitare interesse nel lettore. Per questo bisogna seguire il saggio consiglio di Johann Wolfgang Goethe: «Agire senza fretta, ma senza sosta».


Raggiungere un traguardo, non vuol dire avere terminato il percorso. «Ogni traguardo superato – afferma un anonimo – è l’inizio di una nuova gara». È l’augurio che, insieme a tutta la Diocesi, rivolgo ai responsabili del Bollettino e del Notiziario.


Mentre rinnovo il ringraziamento, auspico che si possa continuare a pubblicare questi due organi di comunicazione e, se è possibile, a migliorarli.  Magari inserendoli in una visione più organica e in una multiforme modalità di informazione con la costituzione di una “piattaforma comunicativa” che comprenda anche altri strumenti, resi possibili dalla moderna evoluzione informatica. Dotando la Cattedrale di alcuni accorgimenti tecnici, abbiamo reso possibile l’utilizzo del canale televisivo 90 per consentire agli anziani, agli ammalati e tutti coloro che lo desiderano di partecipare alla S. Messa. È un ulteriore tassello che abbiamo realizzato in vista della prosecuzione e dell’attuazione di un complessivo progetto comunicativo per passare da ciò che è buono al meglio, e dal meglio all’ottimo. In attesa, di dare una forma più organica a tutta la comunicazione della Diocesi, ringraziamo il Signore per quello che abbiamo realizzato.  


Il Vescovo


+ Vito Angiuli


Attualità

Regionali, alle 12 l’affluenza si attesta, in calo dalle ultime lezioni, all8,53%

Quattro i candidati presidente della Regione, con da 13 liste per un totale di 580 candidati (con le candidature multiple) e si contenderanno i 50 posti nel Consiglio regionale della Puglia per la prossima  legislatura…

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Tra oggi e domani, si vota fino alle 15 di lunedì 24 novembre, potremo recarci al seggio per scegliere chi dovrà essere il futuro Presidente della regione Puglia e i relativi candidati.

Quattro i candidati presidente della Regione, con da 13 liste per un totale di 580 candidati (con le candidature multiple) e si contenderanno i 50 posti nel Consiglio regionale della Puglia per la prossima  legislatura.

Il centrosinistra candida Antonio Decaro presidente, ed ha presentato sei liste: sono Pd, Movimento 5S, Avs e le liste civiche «Per», «Decaro presidente» e «Popolari per Decaro» per un totale di 294 candidati.

Il centrodestra con Luigi Lobuono candidato presidente, sostenuto da cinque liste: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega (con Udc e Socialisti) e Noi Moderati, più La Puglia con noi (solo nelle circoscrizioni di Taranto, Lecce e Bat) con 215 candidati in totale.

«Alleanza Civica per la Puglia» sostiene il candidato governatore Sabino Marco Mangano (sostenuto anche da  Marziani di Puglia e Netx Italia) con 36 candidati.

La lista di Puglia pacifista popolare (con Partito comunista italiano, Potere al popolo e Risorgimento socialista) sostiene la candidatura a presidente di Ada Donno, con 35 candidati.

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Attualità

“In preda alla propaganda: transizione sessuale non può essere strumentalizzata in campagna elettorale”

La riflessione degli ex consiglieri comunali, rispettivamente di Casarano e Tricase, Enrico Giuranno e Francesca Sodero

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Tra le sciagure dei tempi che corrono sembra oramai inevitabile annoverare una comunicazione politica sempre più aggressiva, sguaiata e confusa.

Soprattutto, incurante della complessità e della delicatezza di alcune specifiche problematiche individuali e sociali per le quali ci si dovrebbe aspettare che il sistema politico porti avanti analisi imparziali, proposte equilibrate ed un’informazione caratterizzata da chiarezza e sobrietà.

Questa tendenza, di per sé dannosa, assume i caratteri della pericolosità quando prende di mira bambini, adolescenti e giovanissimi in genere, in un momento storico in cui queste generazioni iniziano a manifestare un diffuso e profondo disagio esistenziale, cui fa da sfondo un sempre più radicato nichilismo.

La politica non dovrebbe sguazzare in questo mare di insicurezze e fragilità per le proprie campagne di marketing.

Invece, sembra approfittarne esattamente come farebbe una qualunque impresa per vendere i propri prodotti.

Lo fa soprattutto cavalcando il tema dei diritti civili, uno dei pochi su cui centro-destra e centro-sinistra tentano di marcare le proprie differenze sostanziali, mentre all’interno del centro-sinistra i partiti fanno a gara per proporsi come migliori portavoce di talune istanze, alzando sempre più l’asticella dell’aggressività della comunicazione politica.

Peccato però che queste degenerazioni nel modo di fare politica, oltre a non apportare alcun concreto beneficio al Paese, possono raggiungere livelli allarmanti di rischio nell’alimentare disagio e confusione nei giovani, proprio nel momento in cui si discute su come sostenerli nell’educazione al rispetto, alle emozioni e all’affettività, che sembrano smarriti.

E veniamo al recente caso che ha destato la nostra attenzione e sul quale teniamo ad esprimere il nostro disappunto, nella sincera speranza che spinga ad un’ampia e seria riflessione.

Ci riferiamo al post dai toni trionfalistici pubblicato sulla pagina social del gruppo di Lecce di un partito nazionale a commento della sentenza con cui il Tribunale civile ha autorizzato il cambiamento del sesso e del nome ad una giovane persona trans.

Il post, che rilancia il titolo di un articolo di stampa contenente un “evviva!” di troppo, sembra portare avanti, per quanto confusamente, l’idea che il percorso sanitario e giuridico previsto per l’avvio dei trattamenti per la disforia di genere e per il cambiamento di sesso vada semplificato e reso agevole.

Emerge, ci tocca notare, un totale appiattimento sulle istanze di parte della comunità queer, in cui si perde completamente di vista il perseguimento della salute fisica e psichica della persona in quanto tale.

Non traspare nessuna traccia di un’adeguata considerazione delle esperienze che, soprattutto nei Paesi che per primi hanno regolamentato e gestito i percorsi di cambiamento di genere, raccontano storie drammatiche di ripensamenti e di cause giudiziarie contro le strutture sanitarie per l’inadeguatezza del supporto psicologico erogato.

Nessuna imparziale riflessione sui rischi derivanti dalla somministrazione dei bloccanti della pubertà e sullo status di soggetto medicalizzato a vita che queste scelte comportano.

Nessuna manifesta sensibilità rispetto alle problematiche generazionali del tutto peculiari che i giovanissmi del nostro tempo stanno attraversando e che potrebbero canalizzare la confusione provocata dall’eccesso di stimoli e di messaggi persuasivi, ma anche dalle sempre più diffuse neuroatipicità, in direzioni sbagliate e di sofferenza, in presenza di un approccio ideologico o superficiale nei riguardi di queste delicate tematiche.

L’argomento meriterebbe molto più spazio e non è questa la sede adeguata, né siamo noi dotati delle competenze necessarie per sviscerarlo.

Quello che però riteniamo doveroso fare è condividere questa riflessione per tenere vivo un dibattito che non può e non deve essere lasciato nelle mani dei partiti ma fatto proprio e difeso dalla società civile per orientare le scelte che i politici dei nostri giorni non sono evidentemente in grado di affrontare con la dovuta serietà, mentre rincorrono scampoli di consenso”.

Enrico Giuranno

Francesca Sodero

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“Vita mia”: il film di Winspeare al Torino Film Festival

Il film è stato girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria Di Leuca

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La Fondazione Apulia Film Commission e la Regione Puglia saranno presenti alla 43ª edizione del Torino Film Festival con “Vita Mia” di Edoardo Winspeare.

Il nuovo film del regista di Depressa di Tricase, girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria di Leuca, sarà programmato nella sezione Zibaldone mercoledì 26 novembre alle 18,15 (Sala due Cinema Romano- Galleria Subalpina).

Protagonisti della vicenda sono: Dominique SandaCeleste CasciaroNinni BruschettaIgnazio OlivaKarolina PorcariJohanna OrsiniFrancesca ZiggiottiDora SztarenkiJosef Scholler, con la partecipazione di Stefan Liechtenstein e Christian Liechtenstein.

Il film racconta, attraverso la vita di Didi, il Novecento come una crepa luminosa.

Nobile ungherese in un’Europa attraversata dal fuoco della Storia, Didi assiste da bambina all’arrivo dei nazisti, poi al comunismo, quindi all’esilio.

In Francia cuce per sopravvivere alla Maison Dior, prima di sposare un aristocratico italiano e approdare nel silenzio dorato, ma fragile, del Salento. Il film la ritrae anziana, malata, ancora fiera.

L’arrivo di Vita, giovane pugliese chiamata ad assisterla, innesca un incontro inatteso: due mondi lontani – l’aristocrazia impoverita e la cultura popolare – che imparano a riconoscersi. Tra fatiche quotidiane, pudori e piccoli conflitti, nasce un legame capace di sospendere barriere sociali e politiche.

Il viaggio di Didi in Ungheria, intrapreso per seguire la causa di beatificazione del padre, riapre le ferite profonde della Storia: la Shoah, le colpe sopravvissute, le memorie che reclamano ascolto. Il ritorno nei luoghi dell’infanzia diventa una camera d’eco del “secolo breve”.

Grazie alla presenza forte e semplice di Vita, Didi trova infine un varco: l’accettazione del proprio passato e un fragile approdo alla serenità. In lei si riflettono i traumi e le rinascite di un intero secolo.

“Vita Mia” è prodotto da Stemal Entertainment e Saietta Film con Rai Cinema, il contributo di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. La distribuzione internazionale è affidata a Beta Cinema.

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