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Attualità

Anatocismo: condannata Banca Sella Sud Arditi Galati

Importante vittoria di Federconsumatori Lecce: la BAG dovrà restituire l’indebito percepito

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Importante vittoria dei legali di Federconsumatori Lecce in tema di anatocismo bancario: è del 16 aprile, infatti, la sentenza n. 97/2013 con cui il Giudice onorario Angelo Rizzo, del Tribunale di Lecce, sezione distaccata di Tricase, ha condannato Banca Sella Sud Arditi Galati alla restituzione in favore degli attori, patrocinati dagli avvocati di Federconsumatori, Antonio Baldari e Daniela Fracasso, dell’indebito percepito a titolo di interesse ultralegale uso piazza, massimo scoperto, valute fittizie, spese e anatocismo trimestrale. “La vicenda”, dicono da Federconsumatori, “trae l’abbrivio dall’applicazione da parte dell’istituto di credito, di clausole unilateralmente ed illegittimamente predisposte, parzialmente nulle, in base alle quali sui conti correnti degli ignari consumatori, per lunghissimi periodi, sono state eseguite operazioni prive di titolo giustificativo. Federconsumatori, da sempre impegnata nel contrasto ai soprusi dei poteri forti in danno dei consumatori-utenti, si è fatta portavoce delle istanze dei correntisti, stigmatizzando con fermezza l’invalidità e l’illiceità delle operazioni poste in essere dall’istituto creditizio e le irragionevoli asimmetrie sancite dal legislatore in tema di prescrizione, nei vari decreti salva-banche degli ultimi anni”.


Il provvedimento del giudice Rizzo (già chiamato in numerosi giudizi a pronunciarsi su tale tema e, si ricorderà, tra i primi a rilevare l’incostituzionalità dell’art.2, comma 61 del decreto mille proroghe del 2011), nell’accogliere le istanze dei legali dell’associazione, affronta in modo articolato ed efficace molteplici aspetti del rapporto obbligatorio banca-correntista, ribadendo alcuni pregnanti principi di diritto in tema di prescrizione e di onus probandi.


Preliminarmente, viene chiarita la nozione di pagamento quale presupposto indefettibile per l’azione di ripetizione di indebito: il GOT osserva che, secondo l’insegnamento delle Sezioni Unite del 2010, in ipotesi di versamenti di natura ripristinatoria della provvista, lo spostamento patrimoniale si realizza esclusivamente al momento dell’estinzione del saldo di chiusura del conto, con la conseguenza che è questo il termine di decorrenza decennale di prescrizione e non quello delle singole annotazioni.


Rileva, infatti, che “il pagamento che può dar vita ad una pretesa restitutoria è esclusivamente quello che si sia tradotto nell’esecuzione di una prestazione da parte del solvens con conseguente spostamento patrimoniale in favore dell’accipiens”. Con la conseguenza che “in presenza di un conto affidato e quindi di un passivo mantenuto nei limiti del fido, non essendo stata prodotta prova contraria da chi ne era onerato, la prescrizione inizia a decorrere dalla chiusura del conto o dalla revoca”.

Ancora, il Giudice Rizzo, scrutinando le contestazioni di parte attrice, si sofferma sulla nullità della clausola “uso piazza” contenuta in contratti stipulati anteriormente all’entrata in vigore della legge sulla trasparenza bancaria, evidenziando che risulta “priva del carattere della sufficiente univocità per difetto di determinabilità dell’ammontare del tasso sulla base del documento contrattuale e, per tanto essa va dichiarata nulla ab origine, ai sensi degli artt. 1346 e 1418 cc”.


Con precipuo riferimento alla capitalizzazione trimestrale, particolarmente pregnante appare la riconosciuta irrilevanza dell’eventuale applicazione del medesimo meccanismo anche per gli interessi attivi (una delle principali eccezioni, questa, sollevate dagli istituti bancari nei vari procedimenti azionati dai correntisti), posto che, come efficacemente osservato dal Tribunale di Tricase “tale condizione di reciprocità doveva essere oggetto di specifica negoziazione tra le parti e non frutto di unilaterale determinazione della banca: diversamente argomentando si avrebbe una illegittima sanatoria in via unilaterale di una clausola nulla convertita in clausola valida per iniziativa di una sola parte”.


Gli sportelli di Federconsumatori sono a disposizione dei consumatori in tutto il territorio della provincia di Lecce. Per info: www.federconsumatori.it.


Attualità

La “Bike economy” a Lecce e provincia: una filiera diffusa

Ancora più alto il numero delle localizzazioni (112) che rappresentano la sede secondaria o l’unità locale (ad esempio laboratorio, officina, stabilimento, negozio)…

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A Lecce e provincia la “Bike economy” è una filiera diffusa che va dalla fabbricazione di biciclette tradizionali oppure elettriche a pedalata assistita fino alla vendita, dalla riparazione e manutenzione fino al noleggio o al leasing.

Nel Salento sono attive 90 imprese che danno lavoro a 103 addetti.

Ancora più alto il numero delle localizzazioni (112) che rappresentano la sede secondaria o l’unità locale (ad esempio laboratorio, officina, stabilimento, negozio) o amministrativo/gestionale (ad esempio ufficio, magazzino, deposito), ubicato in luogo diverso da quello della sede legale.

È quanto emerge da uno studio condotto dal data analyst Davide Stasi.

«L’integrazione di dati – spiega Davide Stasi – assieme alla formazione e alla cultura delle due ruote stanno rivoluzionando il modo in cui pensiamo e utilizziamo la bicicletta: permettono di progettare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale nelle città, ma soprattutto di promuovere valori etici e sociali nella ciclo della logistica e nei sistemi di delivery. Non si tratta solo del tragitto casa-lavoro dei dipendenti o degli spostamenti per attività di tipo aziendale, ma anche del trasporto, della distribuzione e della vendita di merci.

Tanti aspetti che, messi tutti insieme, sono in grado di operare una piccola rivoluzione green a beneficio di tutti. Al mondo delle due ruote – aggiunge Stasi – guardano con crescente interesse non solo gli addetti ai lavori del settore, quali i produttori di biciclette, componentistica e accessoristica o i commercianti al dettaglio o i noleggiatori ma anche gli appassionati di cicloturismo; i produttori di macchine industriali/tecnologie (ad esempio robot) o strumenti (ad esempio stampi) per la produzione di biciclette o per la produzione di componentistica; e poi ancora, i produttori di servizi e tecnologie intangibili (ad esempio le soluzioni software) al servizio della filiera della bicicletta, le associazioni, gli investitori e i business angels. Fino alla pandemia e nel periodo immediatamente successivo – ricorda Stasi – il mercato è cresciuto grazie alle e-bike. Subito dopo il Covid, in particolare e per oltre un anno, la filiera della “Bike economy” ha registrato un incremento maggiore delle più rosee aspettative. Dopodiché, l’assestamento del mercato e i tempi lunghi di consegna hanno rallentato questa sorprendente crescita. Il mercato oggi continua a soffrire per le piccole dimensioni delle aziende e per una politica ancora poco lungimirante che non incentiva l’utilizzo delle biciclette attraverso, ad esempio, una forte defiscalizzazione».

“Bike economy” a Lecce e provincia Imprese attive Localizzazioni Addetti
Fabbricazione di biciclette (Ateco 30.92) 1 1 1
Fabbricazione di biciclette, escluse parti e accessori (Ateco 30.92.1) – fabbricazione di  biciclette senza motore, con motore elettrico a propulsione o elettriche a pedalata assistita 3 3 1
Attività di intermediari del commercio all’ingrosso di biciclette (Ateco 46.18.22) 38 39 38
Commercio all’ingrosso di biciclette e altre attrezzature e articoli sportivi (Ateco 46.49.4) 10 15 13
Noleggio e leasing operativo di biciclette (Ateco 77.21.01) – incluse  biciclette con pedalata elettrica assistita  15 30 23
Riparazione e manutenzione di biciclette, articoli sportivi e attrezzature da campeggio (95.29.2) 23 24 27
totale 90 112 103
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Attualità

Donna scomparsa ritrovata morta dopo un mese vicino alla marmeria del marito

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Si è conclusa tragicamente la vicenda di Gina Monaco, la 60enne di Ceglie Messapica scomparsa il 6 aprile scorso. Il corpo della donna è stato ritrovato l’8 maggio in avanzato stato di decomposizione sotto un albero nel boschetto di contrada Moretto, a pochi metri dalla sua abitazione e dalla marmeria del marito.

A fare la drammatica scoperta sono stati alcuni volontari impegnati nelle ricerche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il medico legale. La Procura di Brindisi ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte, che, secondo una nota del procuratore reggente Antonio Negro, sembrano non essere imputabili ad altri.

Gina, conosciuta e benvoluta in paese, era uscita di casa la mattina del 6 aprile, dopo aver chiesto al marito di prenotare un ristorante per il pranzo domenicale. Le ultime immagini la mostrano camminare con passo deciso lungo la strada vicino alla marmeria. Uno dei suoi cellulari era stato localizzato proprio nei pressi del bosco dove è poi stata trovata.

Cinque giorni prima della scomparsa, la donna era stata ricoverata in ospedale per un’ingestione di psicofarmaci. Le indagini proseguono per chiarire se si sia trattato di un gesto volontario o meno.

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Alessano

Fiocco azzurro per Chiara e Matteo: è il loro decimo figlio

Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima…

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Mamma Chiara e papà Matteo, di Alessano, come anticipavamo a febbraio scorso, erano euforici e felici per l’arrivo che sarebbe dovuto avvenire, a maggio, del loro decimo figlio. 

Ebbene, quel momento è arrivato, Achille, questo è il nome scelto per il nascituro, è l’ultimo di dieci figli della coppia alessanese.

Il piccolo è nato ieri, all’ospedale Panico di Tricase e pesa 3,5 chili, lui e la mamma stanno bene, presto potranno rientrare a casa. 

Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima.

Il piccolo è stato accolto dal calore di sorelle e fratelli: Mattia, Azzurra, Francesco, Riccardo, Enea, Ludovica, Diego, Luigi Maria e Vittoria.

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