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Attualità

Disturbi del Comportamento Alimentare

Il 15 marzo Giornata Nazionale: i consigli dello psicoterapeuta

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Anoressia e bulimia colpiscono oggi tra le 150 e le 200mila donne solo in Italia. Rappresentano la prima causa di morte per malattia tra le giovani italiane di età compresa tra i 12 e i 25 anni. I dati diffusi dal Sisdca, Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare, ci danno un quadro sconfortante, ma qualcosa è possibile fare fin dall’infanzia. Giovanni Porta, psicoterapeuta romano, vuole dare una mano ai genitori su questo problema, proprio in occasione della giornata nazionale del del “Fiocchetto Lilla” per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul problema dei Disturbi del Comportamento Alimentare. “Le cause dell’insorgere dei disturbi nel comportamento alimentare possono essere molteplici. Alcuni fattori sono esterni alla famiglia, e riguardano ad esempio il contesto che la persona (spesso adolescente)  vive fuori da casa, ad esempio scuola e amicizie; inoltre, difficilmente questo tipo di disturbi si instaura senza un fattore scatenante, vale a dire un episodio difficile o stressante che coinvolge la persona. Altri fattori, invece, riguardano la vita familiare sia in età infantile che pre-adolescenziale e adolescenziale, e proprio su questi fattori si può fare prevenzione, iniziando dalle piccole cose”.


AIUTATE VOSTRO FIGLIO/A, QUANDO E’ PICCOLO/A, A DARE UN NOME ALLE SUE EMOZIONI E AI SUOI BISOGNI

Può sembrare una cosa scontata, ma insegnare al bambino a dare un nome ai vari stati emotivi, e insegnargli a metterli in relazione con quanto gli sta capitando, è un modo importante per fargli sviluppare un senso di auto-efficacia che gli consentirà progressivamente di riconoscere autonomamente i suoi bisogni ed emozioni, e provare a soddisfarli lui stesso, se possibile, oppure chiedendo aiuto a qualche adulto.


I genitori di persone che sviluppano anoressia hanno tenuto, durante l’età infantile, uno stile di accudimento quasi del tutto fisico e per nulla emotivo, ovvero hanno soddisfatto le necessità fisiche del bambino senza però curarsi di educarlo al contatto con le emozioni.  Una delle peggiori conseguenze possibili di un comportamento simile è che il figlio/a, non avendo imparato a dare importanza alle proprie emozioni e bisogni, abbia serie difficoltà ad ascoltare le sensazioni del proprio corpo, tra cui anche il senso della fame, oltre a presentare una preoccupante “alessitimia”, cioè la difficoltà o incapacità a esprimere verbalmente ciò che prova, qualità fondamentale nei rapporti interpersonali. (per approfondimento vedi  Ammaniti M., Mancone A., Vismara L. (2001) “La qualità dell’attaccamento nei disturbi alimentari.”)


NON COLPEVOLIZZATE

Ogni emozione ha un fine, in natura, e si attiva in casi particolari. L’insorgenza delle emozioni non si può controllare, invece è responsabilità della persona cosa sceglie di fare ma non si può scegliere di non sentire ciò che si sente! Condannare le emozioni meno accettabili socialmente, come ad esempio la rabbia o il dolore, non migliora la situazione di chi le prova, anzi.


Le famiglie di origine sia delle pazienti anoressiche sia di quelle bulimiche sono spesso molto attente alle apparenze, e quando i figli manifestano malessere, esso non viene gestito e risolto, ma ignorato o peggio colpevolizzato. Utilizzare espressioni come “vergognati” o indurre senso di colpa è potenzialmente molto distruttivo per l’autostima della persona. Di fronte ad un mancato accoglimento dei propri vissuti emozionali, le persone che poi svilupperanno un disturbo anoressico prendono le distanze dal mondo emotivo, si convincono di dover fare “da sole”, e divengono rigide e perfezioniste, mentre le persone che svilupperanno caratteristiche bulimiche – non avendo sperimentato nessuna forma di accoglienza e gestione dei propri vissuti spiacevoli – risolvono questi stati d’animo abbuffandosi in maniera incontrollata, e cercando in questo modo sollievo a stati che non riescono a gestire.


ACCOGLIETE LA RABBIA DI VOSTRO FIGLIO/A, SENZA GIUDICARE

La rabbia è un’emozione particolare: si “accende” quando il nostro spazio (fisico o psichico) viene invaso, oppure quando una nostra aspettativa viene delusa. La rabbia più profonda è però quella generata da un miscuglio di tristezza e impotenza. Quest’ultimo tipo di rabbia è molto evidente nelle anoressiche, le quali hanno visto per anni frustrati i propri bisogni di accoglimento e comprensione, avendo di fronte genitori poco empatici e interessati per lo più a sbrigare bene il compito del loro accudimento fisico. Col tempo, essendo che, in età infantile, non è possibile odiare consapevolmente le persone dalle quali si è dipendenti per sopravvivere, esse rivolgono questo profondo odio contro se stesse in maniera non consapevole, generando sintomi anche gravi, che possono mettere a rischio la loro vita. In pratica, avendo rinunciato ad essere emotivamente nutrite, si accontentano come impone il costume familiare di salvare le apparenze, ricercando l’approvazione altrui invece dell’affetto.


CERCATE DI RASSICURARE LE PAURE, NON DI GENERARLE

Le figure genitoriali di molte bulimiche generano spesso confusione, in quanto alle volte sono rassicuranti e disponibili, altre volte invece sono loro a generare paura, attraverso comportamenti inappropriati o violenti, oppure perché sono in preda a paure proprie che passano alle figlie. Anche se siete genitori, non è detto che non abbiate paura o sconforto, non c’è nulla di male. Non dimenticate però di nutrirvi, e costruire per voi stessi un posto dove essere rassicurati, se necessario, e nutriti. Questo posto può essere la relazione col partner, con gli amici, con altre figure di riferimento. Se non avete nessuna di queste persone chiedete l’aiuto di un professionista, ma non lasciate che le vostre collere e le vostre paure pesino sui vostri figli, soprattutto quando sono piccoli. I bambini sono come spugne, e assorbono tutto quello che c’è in casa.. Se pensate di essere in questa situazione non dimenticate di farvi aiutare da qualcuno fidato, all’occorrenza, prima di dedicare tempo ai vostri figli.


GIOVANNI PORTA

Psicologo psicoterapeuta di orientamento gestaltico, è esperto di poesia e di teatro. Vive e lavora a Roma. Da anni realizza laboratori e percorsi in cui l’arte viene utilizzata con finalità terapeutiche. Laureato in Psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, si è successivamente specializzato con un master in “Utilizzo di tecniche artistiche nella relazione d’aiuto”, ha una specializzazione in Psicoterapia della Gestalt presso l’I.G.F. di Roma, ed una in “Teatro e Psichiatria”. Riceve a Roma, in via Pisa 21, e a Pomezia (RM), in via Rimini 11/B. Per info: www.giovanniporta.it – giovanniporta74@gmail.com.


Chiara Porta


Attualità

Matino Comune Ambasciatore d’Italia

Si è distinto per il conseguimento del premio 100 ambasciatori nazionali e per il Premio ambasciatori d’eccellenza. il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Matino, per l’innovativo progetto di raccolta differenziata porta a porta con contenitori intelligenti dotati di sistemi di tracciabilità, esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, efficienza e partecipazione civica. Il sindaco Giorgio Salvatore Toma: «Son tornato da Roma», conclude il primo cittadino, «con grande orgoglio e con rinnovata responsabilità: continuerò a lavorare con determinazione affinché Matino possa crescere ulteriormente, mantenendo al centro il benessere della comunità e la valorizzazione del nostro territorio»z

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Momento centrale della cerimonia svoltasi svoltasi presso la Sala Koch di Palazzo Madama è stata la consegna del Premio Ambasciatori d’Eccellenza 2025, massimo riconoscimento dell’iniziativa, assegnato ai soli dieci vincitori individuati, tra i cento nazionali, nei principali ambiti strategici del Paese.

Tra questi dieci, relativamente all’ambito Comuni del Mezzogiorno, il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Matino, per l’innovativo progetto di raccolta differenziata porta a porta con contenitori intelligenti dotati di sistemi di tracciabilità, esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, efficienza e partecipazione civica.

La cerimonia di consegna del premio “100 Ambasciatori Nazionali”, come ha sottolineato il sindaco Giorgio Salvatore Toma, «rappresenta per il Comune di Matino un momento di straordinario valore istituzionale e simbolico. Ricevere questo riconoscimento nella sede del Senato della Repubblica, alla presenza di numerose e autorevoli personalità dello Stato, conferisce ulteriore significato al percorso intrapreso dalla nostra comunità. Questo premio testimonia il lavoro serio e costante portato avanti dall’amministrazione comunale, dagli uffici e dai partner coinvolti, volto a promuovere modelli di sviluppo basati su sostenibilità, innovazione e qualità della vita».

«È un risultato che appartiene all’intera città di Matino», aggiunge Toma, «e che valorizza l’impegno quotidiano di chi opera per rendere il nostro territorio sempre più efficiente, inclusivo e attento alle esigenze dei cittadini.

La partecipazione a un’iniziativa di rilievo nazionale, sostenuta dalle più alte istituzioni della Repubblica, rafforza la consapevolezza che anche i Comuni di dimensioni medio-piccole possono essere protagonisti di buone pratiche amministrative e diventare esempi virtuosi a livello nazionale».

«Son tornato da Roma», conclude il primo cittadino, «con grande orgoglio e con rinnovata responsabilità: continuerò a lavorare con determinazione affinché Matino possa crescere ulteriormente, mantenendo al centro il benessere della comunità e la valorizzazione del nostro territorio».

Il Premio Ambasciatori d’Eccellenza si conferma così un riconoscimento di riferimento a livello nazionale, volto a valorizzare il merito, le competenze e il senso delle istituzioni, contribuendo a rafforzare l’immagine dell’Italia come Paese di eccellenze riconosciute e riconoscibili nel mondo.

GLI ALTRI RICONOSCIMENTI

Per l’ambito Sicurezza Nazionale e Relazioni Internazionali, il premio è stato conferito al Generale di Squadra Aerea Luca Goretti; per la categoria Dirigenti di Enti Pubblici, Associazioni e Fondazioni, il riconoscimento è andato al consigliere Roberto Alesse, per l’elevata competenza istituzionale e la guida autorevole dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché per l’impegno nel rafforzare la credibilità e la cooperazione internazionale del Paese.

Nell’ambito Giuristi e Magistratura, è stato premiato il Presidente Franco Massi, per il ruolo svolto nella promozione di trasparenza, legalità e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche, rappresentando un punto di riferimento per la governance nazionale.

Per il settore Servizi, il Premio Ambasciatori d’Eccellenza è stato conferito a Poste Italiane.

Per il settore Ricerca e Salute, al Dott. Marcello Cattani, per il contributo allo sviluppo di studi innovativi e progetti a elevato impatto sociale, favorendo il miglioramento della qualità delle cure e il rafforzamento del dialogo tra istituzioni e comunità scientifica.

Per l’ambito Innovazione, il premio è stato conferito all’ASI – Agenzia Spaziale Italiana.

Per il settore Turismo, il riconoscimento è andato al Grand Hotel Le Sirenuse di Positano, simbolo di eccellenza nell’ospitalità di alta qualità e nella valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

Nell’ambito Giornalismo, è stato premiato Paolo Liguori, per il contributo offerto a un’informazione rigorosa e responsabile, capace di incidere con professionalità e autorevolezza nel dibattito pubblico nazionale.

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Luminarie Parisi nello spot di Natale di Poste Italiane

Torquato Parisi: “Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso”…

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Le Luminarie Parisi 1876, storica realtà artigiana salentina con sede a Taurisano, sono partner di Poste Italiane per lo spot natalizio 2025 La sera dei Miracoli”, girato in Puglia, tra Lecce e Monopoli e attualmente in onda sulle reti nazionali.  Non un punto di arrivo, ma uno dei tanti traguardi di un percorso che vede l’artigianato  salentino delle Luminarie Parisi 1876 misurarsi da tempo con scenari sempre prestigiosi.

«Siamo artigiani del Sud da generazioni e mai avremmo immaginato di arrivare fin qui», commenta Rocco Parisi. «Vedere il nostro lavoro all’interno di uno spot televisivo che parla a tutto il Paese è un’emozione che va oltre le parole».

Sulla stessa linea Torquato Parisi: «Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso. La partnership con Poste Italiane, realtà storicamente vicina agli italiani e simbolo del Paese, rafforza ulteriormente il valore di questo nuovo traguardo».

Lo spot La sera dei Miracoli racconta la storia di Filippo, un bambino che spedisce un pacco speciale, carico di ricordi, al nonno scomparso. Un gesto semplice che diventa metafora di un legame che resiste al tempo e alla distanza, valorizzando il ruolo dei servizi postali come strumento di prossimità e relazione. Le immagini restituiscono scorci autentici del territorio pugliese, tra atmosfere notturne e luci natalizie.

Con questa collaborazione, Poste Italiane sceglie la Puglia, valorizzandone i territori e le competenze artigiane all’interno di uno scenario nazionale che riconosce ancora una volta nella nostra tradizione un patrimonio di valore condiviso.

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Stomeo, non sarò io il prossimo candidato sindaco

Voglio contribuire a un progetto che dia nuova linfa civica alla nostra comunità. Un percorso che metta al centro la partecipazione, il dialogo…

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Riceviamo e Pubblichiamo

PER UNA NUOVA STAGIONE POLITICA A MELPIGNANO

Amo profondamente la mia comunità. Ad essa e al benessere dei suoi cittadini, ho dedicato gli anni più intensi e fecondi del mio impegno politico: cinque anni da assessore comunale, dieci da sindaco e cinque (fino ad oggi) da capogruppo della minoranza consiliare.

Che grande privilegio essere al servizio dei miei concittadini!

In questo avvincente percorso di rappresentanza pubblica, ho compreso quanto sia essenziale creare le condizioni per una concordia stabile tra le diverse anime della comunità, favorendo uno sviluppo equo e solidale. Ho così imparato quanto sia impegnativo, ma allo stesso tempo gratificante, aiutare la comunità a riconoscere i propri reali bisogni, a bilanciare gli interessi contrastanti e a costruire ponti per superare le distanze tra le diverse posizioni.

Non nascondo di aver commesso errori: per ingenuità, per eccesso di entusiasmo o, a volte, per non aver ascoltato abbastanza. Tuttavia, rivendico di aver agito con onestà intellettuale e passione. Lo affermo con la serenità di chi si rimette al giudizio dei fatti, visibili a chiunque abbia un cuore onesto per guardare.

Anche dall’opposizione, il mio impegno è rimasto incrollabile. Insieme ai colleghi Luigi Montinaro, Antonio Sicuro e al gruppo di Melpignano Civica, abbiamo garantito un presidio democratico rigoroso: difendendo gli interessi di tutti e stimolando la maggioranza, perché l’obiettivo finale deve sempre essere il bene comune, non la battaglia di parte.

Oggi, però, sento il bisogno di guardare oltre. Voglio contribuire a un progetto che dia nuova linfa civica alla nostra comunità. Un percorso che metta al centro la partecipazione, il dialogo e la voce libera di tutti i cittadini. Melpignano ha bisogno di costruire opportunità concrete per l’azione collettiva, in cui ognuno senta di poter contare e di poter contribuire con fiducia e libertà alla vita pubblica.

Quindi, lo dico con estrema chiarezza: non sarò io il prossimo candidato sindaco.

Sosterrò invece chi vorrà proporre ai melpignanesi un nuovo patto civico. Metto a disposizione la mia esperienza e la mia capacità di ascolto, non per indicare la rotta, ma per sostenere il viaggio.

Sarò al fianco di chi crede in un futuro fondato sulla trasparenza, sul rispetto per tutti, per una Melpignano che sappia dare valore alle differenze di opinione.

Le prossime elezioni amministrative sono alle porte e abbiamo l’opportunità di costruire insieme una nuova stagione di progresso e benessere per la nostra Melpignano. Torniamo a essere protagonisti della nostra vita in comune: possiamo volerlo, sapremo farlo.

Ivan Stomeo

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