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Casarano

Occhio alle truffe, i carabinieri al fianco degli anziani

Quali sono le tecniche utilizzate per i raggiri e gli accorgimenti da attuare per difendersi dai malintenzionati

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Nell’ambito delle iniziative finalizzate a contrastare il fenomeno delle truffe ai danni delle persone anziane, il Comando Provinciale dei Carabinieri è da mesi impegnato in una compagna di sensibilizzazione promossa in collaborazione con le associazioni di categoria, le parrocchie e i  centri di assistenza per anziani, con i quali sono stati realizzati in tutto il territorio provinciale numerosi incontri, con il fine di contribuire a far maturare una maggiore consapevolezza del fenomeno criminale e spiegare in maniera chiara quali sono le tecniche attualmente utilizzate per i raggiri, nonché gli accorgimenti da attuare per difendersi dai malintenzionati.


In particolare, nell’ambito degli incontri, tenuti dai Comandanti di Stazione o dai Comandanti di Compagnia, è stato spiegato che la maggiore esposizione a rischio delle persone anziane è strettamente collegata a specifici fattori di vulnerabilità (l’età anagrafica, il minor vigore fisico e psicologico, il bisogno di comunicare, il vivere da soli in casa) che le rendono facili prede di criminali che, presentandosi come persone eleganti, gentili e dalle innate capacità empatiche, agganciano le loro vittime facendo spesso leva sui loro sentimenti più profondi.


Nell’ultimo episodio denunciato ieri, per esempio, i truffatori hanno “agganciato” una 80enne, facendole credere che il proprio figlio era stato arrestato a seguito di un grave incidente stradale ed era necessario pagare subito una cauzione per rimetterlo in libertà.


L’amore per il proprio figlio e l’angoscia di saperlo in difficoltà hanno portato la donna ad abbassare ogni sua difesa solo per qualche minuto, tempo sufficiente per consentire a uno dei truffatori di entrare in casa e portare via quanto più possibile, mentre un altro teneva impegnata la vittima facendola parlare al telefono con un terzo complice, che si fingeva carabiniere.


Oltre alla tecnica della “cauzione”, sopra descritta, è altresì utilizzata quella della “perdita del gas”: due malintenzionati, fingendosi tecnici del gas, dopo aver scaricato il contenuto di una bomboletta per la ricarica degli accendini sul pianerottolo di casa, suonano alla porta e invitano la vittima a uscire subito dall’appartamento avendo rilevato una fuga di gas.


Anche in questo caso, la sorpresa a la paura inducono la vittima ad abbassare ogni sua difesa, consentendo ai due sconosciuti di entrare in casa e portare via i contanti e i gioielli, normalmente custoditi in camera da letto senza alcuna particolare precauzione.


Numerose altre sono le tecniche rilevate a livello nazionale, molto fantasiose, spesso attuate da finti corrieri che chiedono denaro contante per consegnare un pacco urgente asseritamente ordinato da un figlio, o da finti dipendenti delle poste/banche che, appena prelevato del contante, seguono per qualche metro la vittima per poi raggiungerla e chiedere di poter fare una verifica, avendo verosimilmente ricevuto una somma inferiore a quella dovuta, sostituendo le banconote appena prelevate con altre false alla prima distrazione.


O ancora, la tecnica del “rimborso insperato”, attuata da una finta dipendente dell’Agenzia delle Entrate che si presenta a casa della vittima prescelta, affermando che c’è stato un errore nella sua dichiarazione dei redditi e che potrebbe avere un consistente rimborso se presenta alcuni documenti, visionando i quali un complice ne approfitta per girare indisturbato per casa.


In tutti questi casi, anche quando chi si presenta – in abiti civili – afferma di essere un Carabiniere, il primo consiglio dell’Arma è di chiamare senza esitazione il 112, per denucniare quanto sta accadendo.


Spesso gli stessi truffatori si offrono di dettare alla vittima il numero della caserma da chiamare: bisogna rifiutare l’aiuto, perché in tal caso dall’altra parte risponderà sempre un complice. Spesso, senza aprire la porta e senza dare conferma di essere soli in casa, basta riferire agli sconosciuti di attendere l’arrivo delle forze dell’ordine già allertate, per convincerli ad allontanarsi senza fare ulteriori richieste.


Utile riferimento è il sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri www.carabinieri.it che nella sezione “In vostro aiuto“Cose di tutti i giorni” – “Contro le truffe” dedica un’ampia descrizione delle modalità d’azione più frequenti, con i relativi consigli da mettere in pratica.


Per contrastare il fenomeno è infine necessario segnalare sempre la presenza di persone sospette e denunciare le truffe subite, pur nella consapevolezza che in tali casi oltre al danno economico si aggiunge anche un danno psicologico che spinge istintivamente la vittima a nascondere il raggiro subito. Raccontare l’accaduto ai propri famigliari e ai Carabinieri della locale Stazione è invece indispensabile per avviare nell’immediatezza i necessari accertamenti.






 


Attualità

«Non solo farmaci, ma tanto supporto umano e sociale»

Lilt, il ruolo del Volontariato nell’assistenza al malato terminale. A raccolta enti e professionisti coinvolti nella gestione dell’assistenza al malato oncologico terminale in tutta la provincia

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«Serve uno sforzo innovativo nella gestione dell’assistenza domiciliare oncologica: non basta garantire le cure mediche ed infermieristiche al paziente nella fase terminale della malattia, ma occorre maggiore attenzione agli aspetti sociali, che spesso prevalgono su quelli sanitari e finiscono per comprometterne il buon esito. Il supporto ai familiari e caregiver, alle prese con problemi di tipo psicologico, logistico-gestionale ed economico, è fondamentale e va necessariamente rafforzato».

È questo il messaggio lanciato dalla Lega contro i tumori di Lecce nel corso del convegno sull’assistenza socio-sanitaria in Oncologia che si è svolto questa mattina nel Polo didattico dell’ASL, in occasione della XXII Giornata nazionale del Sollievo.

L’associazione ha chiamato a raccolta enti e professionisti coinvolti nella gestione dell’assistenza al malato oncologico terminale in tutta la provincia per approfondire l’ambito della relazione d’aiuto nel campo delle cure palliative. «L’esperienza trentennale della LILT di Lecce nel campo dell’assistenza domiciliare oncologica ci ha insegnato che la qualità di intervento dei medici palliativisti deve viaggiare di pari passo con l’attenzione globale ai bisogni della famiglia, perché solo così potrà esprimere i più alti livelli di umanizzazione», ha evidenziato nell’intervento di apertura l’oncologo Carmine Cerullo, presidente della LILT di Lecce.

Nell’aula gremita anche gli studenti del corso di laurea in Infermieristica di Lecce. Si è discusso di strutture di cura, percorsi assistenziali, criteri decisionali, organizzativi e comunicativi adottati nella gestione dei pazienti nella fase terminale della malattia oncologica.

In apertura di lavori Stefano Rossi, direttore generale dell’Asl Lecce, ha colto l’occasione per ringraziare tutte le associazioni di volontariato impegnate su questo fronte: «È soprattutto grazie al loro sacrificio che oggi si realizza l’assioma della casa come luogo di cura».

Anche per Pierangelo Errico, direttore sanitario dell’ospedale “Panico” di Tricase, la collaborazione con LILT e il mondo del volontariato è fondamentale «perché occorre rispondere con adeguatezza alla crescente domanda di Salute, ai bisogni dei malati oncologi e delle loro famiglie, spesso disorientati e bisognosi di orientamento».

Dell’importanza della continuità assistenziale “di qualità” per il malato oncologico terminale ha parlato Silvana Leo, direttore dell’UOC di Oncologia del “Vito Fazzi” di Lecce, evidenziando punti di forza e debolezza, nonché proposte migliorative: «I malati oncologici aumentano, per fortuna cresce anche la sopravvivenza grazie ai progressi della scienza e con essa i bisogni che il servizio di continuità assistenziale deve garantire».

Ha quindi parlato della necessità di “Cure simultanee” come parte integrante del percorso di cura e di come attuarle, attraverso un modello organizzativo-gestionale ove l’oncologo medico è affiancato dal medico palliativista, dallo psicologo, in un’ottica di condivisione delle competenze e conoscenze, con il coinvolgimento del MMG, dei servizi territoriali e delle associazioni di volontariato «per individuare, nelle varie fasi della malattia, il setting di cura più appropriato per il singolo paziente. Il concetto di simultaneous care», ha ricordato, «è nato proprio dalla necessità di condividere il percorso del malato metastatico, tra ospedale e territorio, sin dalla diagnosi di malattia avanzata».

Anche Emiliano Tamburini, direttore dell’UOC Oncologia dell’ospedale “Panico” di Tricase, ha parlato di cure palliative precoci e simultanee e della necessità di «modelli organizzativi di integrazione dei servizi: se il passato prevedeva l’intervento a chiamata del palliativista, oggi oncologo e palliativista vedono insieme il paziente (in ambulatorio, nei gruppi multidisciplinari, nei PDTA), ma il futuro deve essere quello di una reale integrazione tra Rete oncologica, Rete delle cure palliative e dei Servizi dei territori per arrivare a garantire una presa in carico globale, nei fatti, del paziente».

Delle caratteristiche e dei modelli assistenziali degli hospice ha parlato invece Evelina Pedaci, responsabile dell’hospice di San Cesario di Lecce: «Negli ultimi anni la presenza degli hospice è diventata un valore aggiunto per il SSN a causa della transizione demografica ed epidemiologica verso la cronicità complessa ed avanzata. Anche in queste strutture il volontario è parte integrante dell’équipe assistenziale e svolge un ruolo fondamentale nel supporto al paziente e alla sua famiglia».

Tra le principali criticità emerse, anche dalle testimonianze di familiari e volontari presenti in sala, le difficoltà del percorso ospedale-territorio per il paziente che necessita dell’attivazione tempestiva di una terapia antalgica palliativa, il supporto spesso carente alla famiglia per il disbrigo delle pratiche e il conseguente disorientamento, le difficoltà economiche legate all’acquisto dei presìdi sanitari che solo in parte sono forniti gratuitamente dall’Asl.

L’ultima sessione del convegno è stata dedicata all’esperienza trentennale della LILT di Lecce sul fronte dell’assistenza domiciliare oncologica con gli interventi di Antonella Elia, direttore UOSD Oncologia dell’ospedale “Ferrari” di Casarano, per la quale «è oggi imprescindibile il modello di continuità assistenziale e umanizzazione delle cure garantito sul territorio dalla Lilt in convenzione con l’Asl», poi Silvia Errico, psicologa Lilt e Preziosa Portoghese, responsabile delegazione LILT di Gallipoli, che ha scattato una fotografia del volontariato impegnato nell’assistenza ai pazienti oncologici terminali nell’area centro-sud Salento.

LILT Lecce gestisce in media 400 pazienti all’anno nella fase terminale della malattia, la metà dei quali attraverso l’Assistenza Domiciliare Oncologica-ADO erogata in regime di convenzione con ASL Lecce, con tre equipe medico-infermieristiche e il supporto psicologico, in tutti i Comuni appartenenti ai distretti socio-sanitari di Casarano, Gallipoli, Maglie, Poggiardo e Gagliano del Capo.

Il servizio è gratuito ed è nato nel 1996 dal pionieristico progetto LILT di Lecce per i pazienti in fase avanzata di malattia e per i loro familiari.

«Il servizio ADO, di cui LILT è stata pioniera in questo territorio, si ispira al principio della continuità di cure tra ospedale e domicilio, colmando una domanda di prestazioni sempre in crescita, considerato purtroppo il trend in aumento delle patologie neoplastiche», ha rimarcato l’oncologo Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico LILT Lecce, «La Medicina dei farmaci è solo una parte della cura serve anche e soprattutto l’integrazione dei saperi e delle diverse discipline, interventi di tipo psicologico e soprattutto sociale, per contribuire a far crescere la cultura della solidarietà e dell’umanizzazione dell’aiuto verso la persona affetta da tumore. Su questo aspetto c’è ancora tanto lavoro da fare e occorre senz’altro intensificare i nostri sforzi».

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Casarano

Calcio, il Casarano guarda al futuro con la Juniores

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Chiusa l’appendice dei play-off, con la vittoria del Nardò sulla Cavese, è terminato il campionato di serie D, che nel girone H ha visto contendersi il primato almeno cinque squadre (Brindisi, Nardò, Cavese, Barletta e Casarano) al termine di nove mesi di dure contese.

Per il Casarano la stagione 2022/2023 ha rappresentato il quarto anno consecutivo di permanenza nella serie D, brillantemente conquistata con un fantastico “triplete” nel campionato di Eccellenza pugliese 2018/2019.

Nessuno fra tifosi e addetti ai lavori avrebbe pronosticato ben quattro anni di avvenimenti tanto complessi e contrastanti nelle file dei Rossoazzurri, in cima a tutti l’inattesa epidemia, che ha influito per ben due anni sulle sorti del campionato, interrompendone perfino uno a marzo e devastando con un’infinità di ritardi e recuperi il successivo.

Ma la Società del presidente Giampiero Maci, oltre alla calamità sanitaria valida per tutti, ci ha messo inoltre del suo, ad opera di una gestione tecnico-dirigenziale non rispondente alle risorse investite dal main-sponsor “Leo-Shoes” di Antonio Filograna Sergio.

L’elenco di tre direttori sportivi, nove allenatori (di cui due in coppia, uno esonerato e poi richiamato nel finale) e oltre un centinaio di calciatori con arrivi e partenze da grand-hotel, depone  a favore di scarsa chiarezza di idee, al di là dell’imprevedibilità insita nel gioco del calcio.

Una conduzione che perdura da tempo di chiusura della Società nei confronti della tifoseria più fidelizzata, ad esempio negli allenamenti in eterne porte chiuse e nell’assenza di incontri periodici, ad eccezione dei contatti con le scuole dell’obbligo, la rigidità verso gli operatori all’informazione, han portato gradualmente all’allontanamento di cifre importanti di pubblico e la squadra a vivere in una bolla.

Sarà interessante vedere come nei prossimi due mesi la Società intenderà porre fine a questo sconveniente andazzo foriero costante di disagio relazionale, in special modo in una piccola Città, che dovrebbe al contrario far costantemente gruppo con unità d’intenti fra le componenti classiche al riguardo, ossia Società, squadra e tifosi.

Ma, nonostante l’incalzare della calura estiva, ci sarà ancora tanto da seguire nel cammino delle Serpi, vale a dire la “poule-scudetto” in cui è impegnata la formazione Juniores del Casarano, una volta archiviati i successi degli Allievi e Giovanissimi del settore giovanile.

La squadra “under-diciannove” rossoazzurra, abilmente diretta dal ds Tiziano Carlino e da mister Franco Sardelli si è aggiudicata la vittoria nel proprio girone, schiantando nel finale i duri avversari pari-età di Barletta e Bitonto, e si accingono ora ad affrontare il torneo nazionale, che si svolgerà secondo il seguente calendario:

Ottavi di finale (mercoledì 7 giugno e sabato 10 giugno), Quarti di finale (mercoledì 14 giugno e sabato 17 giugno), Semifinale, partita secca (sabato 24 giugno), Finalissima (mercoledì 28 giugno) a Sesto Fiorentino (Firenze).

Val la pena tentare il colpaccio, anche per concludere la stagione nel modo migliore possibile e a tale proposito si lancia l’ovvia proposta di far disputare ai validissimi ragazzi gli incontri interni di questo importante torneo nella cornice dello stadio Capozza.

Giuseppe Lagna

* Nella foto in alto, la Juniores del Casarano festeggia la vittoria del campionato.  

 

 

 

 

 

 

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Appuntamenti

Casarano: da Valentino con Mandrake

La storica Caffetteria di via Cavour, dopo il restyling, si mostra al pubblico. Taglio del nastro domani con il fenomeno web del momento Mandrake e la band Campari Prosecco

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La Caffetteria Valentino di Casarano è pronta a mostrare la pubblico il suo nuovo look.

Caffetteria, gelateria, pasticceria e pizzeria, l’attività di via Cavour è stata rinnovata con un completo restyling.

La storica sede oggi beneficia di nuovi spazi, ai vecchi locali, se ne sono aggiunti degli altri adiacenti.

È stato allargato il laboratorio e sono state realizzate due nuove sale, grazie alle quali sono disponibili oltre 150 nuovi posti a sedere.

Il taglio del nastro è in programma domani, sabato 27 maggio, a partire dalle ore 19.

Live music , congressi, eventi, i titolari Elisa Lecci e Cristian Preite si dicono «pronti dopo oltre 15 anni a stupirvi nuovamente con un nuovo look e tantissime novità!».

A cominciare dalla serata dell’inaugurazione che ospiterà la band Campari Prosecco ed il fenomeno pugliese dei social Mandrake: il comico con oltre due milioni di follower su Tik Tok e numeri impressionanti su Instagram e Facebook è il personaggio web del momento e porterà buonumore con la sue famose gag ed i tanti personaggi che interpreta.

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