Attualità
Le farfalle di don Tonino
Quando ero più giovane, per un caso fuori dalla mia precisa volontà mi ritrovavo spesso a Molfetta. Lì c’era don Tonino Bello e benché mi sapesse un laico impenitente e scettico sulla divinazione onnipotente e onnipresente, mi riceveva con entusiasmo nel suo vescovado. Anche quando era impegnato si liberava e anche quando l’ingresso era invaso da poveri di tutte le etnie. Scherzavamo sulla Chiesa e le sue balbettanti prese di posizione su pace e povertà, e questo a lui faceva sommo piacere perché lo liberava un poco dal peso reale che quei pensieri gli procuravano.
Visite fuggenti, incontri amichevoli, profonda stima umana. Qualche giorno fa c’era a Tricase un convegno con Padre Alex Zanotelli, in occasione dell’addio alla Parrocchia di Caprarica di don Eugenio Licchetta. Qualche ora prima dell’appuntamento, per un caso, dovuto al mio zampettare da una situazione all’altra della mia città (e comunque sempre un caso, come tutta la vita, tutto l’universo), i due sacerdoti mi hanno chiesto cortesemente di accompagnarli in auto al cimitero di Alessano. Siamo giunti nel primissimo pomeriggio, non c’era nessuno. Io entravo per la prima volta in quel cimitero: pulito, elegante nella sua semplicità, verso la strada che porta al mare. Siamo andati verso la tomba di don Tonino, riflettendo composti sullo spazio che ci separa dalla vita alla morte.
Poi loro due si son messi a pregare, prima in silenzio poi ad alta voce. Io, che non so recitare, ho fatto due foto e poi ho passeggiato in tondo, cercando di ricordare alcune cose scritte da don Tonino sulla politica: “Se uno mi chiedesse a bruciapelo: dammi una definizione di quel che dovrebbero essere i politici, io risponderei subito: operatori di pace. Che cosa è la pace? E’ un cumulo di beni. E’ la somma delle ricchezze più grandi di cui un popolo o un individuo possa godere. Pace è giustizia, libertà, dialogo, crescita, uguaglianza. Pace è riconoscimento reciproco della dignità umana, rispetto, accettazione dell’alterità come dono”. Mentre pensavo su queste laiche utopie, Alex ed Eugenio si abbracciavano commossi, un po’ rammaricati del loro percorso, forse anche della loro età, di ciò che poteva essere e non è stato.
Due esempi di chiesa umile, di impegno fuori dagli schemi, della ricerca di un umanesimo, al di là della fede, seppur nella loro fede. In quella giornata di autunno si era affacciato un po’ di sole e subito apparvero delle farfalle. Solo lì, in quel semicerchio che contiene il corpo di don Tonino. Cinque o sei coloratissime farfalle che si posavano un attimo sulla sua tomba e poi volavano via. Poi si incrociavano in volo e si riposavano un attimo sul prato verde. Poi di nuovo sulla tomba, seppur sfuggenti al mio scatto fotografico. Un caso, certo, dovuto alla presenza del prato ancora lussureggiante affianco al freddo marmo bianco, eppure quel volo di un solo giorno sarebbe piaciuto a don Tonino, proprio mentre due vecchi amici si abbracciavano e un altro pensava al caso delle farfalle sulla tomba.
Alfredo De Giuseppe
Attualità
Chef salentino Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo
L’onorificenza assegnata a Salvatore Palma di Carpignano Salentino in una cerimonia tenutasi a Palazzo Madama
Allo chef Salvatore Palma di Carpignano Salentino assegnata l’onorificenza, per conto dell’Accademia del Leone d’oro, di Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo.
Lo chef de ” Il Parco delle Minuzie” di Salice Salentino è stato insignito a Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica Italiana, in una cerimonia che ha visto protagonisti, oltre ai professionisti della ristorazione, anche molti personaggi della musica e della tv.
«È inutile nascondere l’emozione e la gratitudine che provo per questo grande traguardo che trasformerò in ambizione per raggiungere nuovi obiettivi con l’amore di sempre per la ristorazione e con tanto tanto impegno!», le prime parole dello chef salentino, «l’onore di essere seduto accanto a personaggi di lustro, italiani e mondiali, mi ha dato ancora più voglia di migliorarmi sempre. Rientro a casa con entusiasmo e voglia di rimettermi in gioco, cosa che farò subito con il nuovo progetto insieme al mio amico di lunga durata Giuseppe Plata con il quale ho appena iniziato la mia nuova avventura di Chef del Parco delle Minuzie a Salice Salentino!».
«Ringrazio chi ha sempre creduto in me», conclude Salvatore Palma, «questo prestigioso riconoscimento lo dedico alle mie nipotine unica forza e amore della mia vita».
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Attualità
Il doppio volto della Gen Z salentina
Fuga dal Salento, ma l’artigianato convince. “Next Generation Salento Experience” di Confartigianato Imprese Lecce, presentati i risultati dell’indagine: il 69% immagina un futuro lontano ma il 55% degli intervistati intravede nel lavoro artigiano, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità professionale
Più realisti, digitali, consapevoli dei propri diritti, ma anche incerti e preoccupati per le opportunità del territorio.
È la fotografia della Generazione Z salentina tracciata dalla V edizione di “Next Generation Salento Experience”, progetto promosso da Confartigianato Imprese Lecce, con il patrocinio della Camera di Commercio di Lecce, per favorire il dialogo tra scuole e sistema produttivo locale.
L’indagine — realizzata attraverso questionari rivolti ai ragazzi delle classi III, IV e V degli istituti superiori della provincia e a un campione di imprese salentine — ha coinvolto 1.004 studenti e 20 aziende appartenenti al mondo dell’artigianato, della manifattura e dell’edilizia.
Studenti: digitali, competenti, ma con fragilità relazionali e poca fiducia nel territorio
Dal report emerge un quadro generazionale che sorprende per maturità e concretezza.
Gli studenti dichiarano di sentirsi ben preparati sulle competenze digitali e tecniche, mentre riconoscono difficoltà nelle soft skills: problem solving (57,5%), pianificazione (57%) e autostima (55%).
Significativa la crescita degli indecisi sul futuro post-diploma, oggi al 24,5% (contro il 17% dello scorso anno), segno di un’incertezza che riguarda tanto il mondo universitario quanto l’ingresso nel mercato del lavoro.
Il 50,7% sceglie l’università, mentre un 6% punta all’imprenditorialità e altrettanti a diventare dipendenti.
Solo il 4% valuta i percorsi professionali come alternativa concreta.
Tra i valori del lavoro ideale spiccano: ritorno economico (85%); stabilità e sicurezza contrattuale (67%); crescita professionale (45%); work-life balance ovvero l’equilibrio tra vita professionale e vita personale (43%).
Fuga dal Salento, fenomeno ancora sistemico
Il dato più critico riguarda la mobilità territoriale: il 69% immagina di lasciare il Salento, attratti da città italiane come Milano, Torino e Bologna, o da mete europee come Londra e Amsterdam.
Le ragioni?
Migliori opportunità lavorative, servizi più efficienti, dinamismo sociale.
Solo il 25% prevede di restare, soprattutto per radici familiari, qualità della vita e clima.
La percezione delle opportunità locali rimane bassa: il 46,5% è poco ottimista, mentre il 12% è completamente disilluso.
Artigianato: attrattivo, soprattutto se digitale
Oltre il 55% degli studenti percepisce l’artigianato come settore con buone opportunità, soprattutto nella sua componente innovativa: artigianato digitale e tecnologico (stampanti 3D, digital design, making); mestieri tradizionali reinterpretati in chiave moderna
Una narrazione dell’artigianato come laboratorio di innovazione, dove tradizione e tecnologia si incontrano.
L’85% degli studenti ritiene che l’intelligenza artificiale influenzerà profondamente il futuro del lavoro, chiedendo alla scuola oltre alle competenze tecniche, anche formazione critica e creativa sull’uso dell’IA.
Il punto di vista delle imprese: più export, più digitalizzazione, ma è allarme competenze
Le 20 imprese intervistate confermano il trend di crescita dell’export: il 50% opera oggi sul mercato nazionale (contro il 28% dello scorso anno); il 25% esporta all’estero, con una forte presenza negli Stati Uniti.
Aumenta l’uso di tecnologie digitali e strumenti cloud, mentre permangono lacune su big data, realtà aumentata e metaverso.
Il dato più allarmante riguarda il reperimento di personale under 35: l’80% delle imprese lo definisce molto o abbastanza difficile.
Le cause? Carenza di competenze (55%); scarso interesse dei giovani (50%); aspettative economiche elevate (30%).
Per le aziende risultano fondamentali incentivi alle assunzioni, percorsi di tirocinio e un dialogo più strutturato con le scuole.
Il Concorso di Idee: 17 progetti e una generazione che immagina un Salento innovativo
Durante la presentazione del report sono stati premiati i vincitori del Concorso di Idee, promosso da Confartigianato Lecce, un contest che permette agli studenti di trasformare idee innovative in proposte d’impresa.
Per questa edizione sono state raccolte 17 proposte progettuali, molte delle quali orientate a sostenibilità, tecnologia, rigenerazione culturale e servizi digitali.
Tre i progetti vincitori della borsa di studio da 500 euro messa in palio da Confartigianato: AgroView, sistema solare intelligente per l’irrigazione automatizzata presentato da una studentessa del Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” di Maglie; EventCore, regia mobile intelligente per contenuti audio-video presentato da uno studente dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Fermi” di Lecce; Re–design del patrimonio del Liceo Artistico di Galatina, modello di start-up scolastica replicabile presentato dalla classa 4b, sezione Architettura e Ambiente.
Le proposte testimoniano una generazione capace di immaginare soluzioni innovative per il territorio, ma che rischia di allontanarsi per mancanza di opportunità concrete.
Una generazione pronta, quindi, ma il territorio deve fare la sua parte.
«L’indagine evidenzia un quadro generazionale consapevole, preparato e attento alle trasformazioni del mercato. I giovani salentini hanno talento, visione e una forte predisposizione all’innovazione», dichiara Emanuela Aprile, segretaria di Confartigianato Lecce, «i ragazzi, però, ci chiedono anche con chiarezza un territorio più capace di accoglierli. È fondamentale continuare a rafforzare il dialogo tra sistema formativo e mondo produttivo, affinché i giovani possano trovare nel territorio opportunità adeguate alle loro competenze e aspirazioni. Il nostro impegno è costruire ponti tra scuola e impresa, perché restare deve essere una scelta possibile».
«Colpisce che, nonostante la voglia di partire, oltre la metà dei ragazzi veda nell’artigianato, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità», sottolinea il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo, «questo conferma che il futuro del Salento passa da un artigianato che innova, investe e sa parlare il linguaggio delle nuove generazioni. Confartigianato continuerà a sostenere percorsi che valorizzino il talento delle nuove generazioni e favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di competenze».
«I risultati dell’indagine confermano la necessità di investire con decisione sulle competenze dei giovani e sulla competitività del nostro sistema economico», aggiunge il segretario generale della Camera di Commercio di Lecce Francesco De Giorgio, «la Camera di Commercio è impegnata a sostenere progettualità che rafforzino il legame tra formazione, innovazione e imprese, affinché i giovani trovino nel Salento un contesto dinamico e capace di attrarre talenti».
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Attualità
A Tiggiano 60 anni dopo
Un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Sessant’anni a Tiggiano, tutti insieme, una magia che solo nelle piccole comunità ancora si ripete.
1965 un anno meraviglioso, da quel momento è iniziato un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia.
«Sessant’anni dopo ci ritroviamo a Tiggiano con la stessa allegria negli occhi e una complicità che non ha mai smesso di illuminarci il cammino», racconta Raffaella Riso, una dei neosessantenni tiggianesi, «abbiamo attraversato stagioni diverse accolto ciò che la vita ci ha donato custodito,affetti speranze e piccoli grandi miracoli quotidiani. Il 28 Novembre abbiamo celebrato tutto questo, la bellezza dei giorni che ci hanno condotti fin qui,la forza dei legami che ci uniscono,la gioia semplice e autentica di rivederci ancora una volta insieme».
Perché 60 anni non sono solo un traguardo, sono «un dono prezioso, una storia custodita una festa che celebra il cammino e chi lo ha reso straordinario».
-
Cronaca4 settimane faScontro frontale sulla SS275, morta una donna
-
Cronaca2 settimane faColpo alla criminalità organizzata: 22 arresti
-
Cronaca2 settimane faTricase: sequestrata villa con piscina
-
Cronaca3 settimane faTricase, ennesimo colpo al distributore automatico
-
Attualità2 settimane faDolcemente, di Tricase, eccellenza italiana della pasticceria
-
Cronaca3 settimane faRitrovata a Morciano l’auto rubata al sindaco di Tricase
-
Casarano2 settimane faLecce, Gallipoli, Casarano, Taurisano e Tricase: un arresto, denunce e segnalazioni
-
Attualità3 settimane fa“Prima di restaurare la piazza comunale, la ditta mette in vendita i cordoli su Facebook”





