Lecce
Calcio, serie B: anticipa il Lecce
Dopo due ko di fila, venerdì 11 settembre, alle ore 20.45, la formazione di De Canio sarà di scena sul campo del Modena per il quarto impegno del torneo cadetto. Non convocato Defendi, spazio al 4-4-2 con Marilungo lanciato al fianco di Baclet.
Il presidente Semeraro, il tecnico De Canio e gli stessi giocatori assicurano che questo non è ancora il vero Lecce. Il cantiere è aperto, bisognerà attendere ancora un pò, che i nuovi s’inseriscano del tutto, che la condizione fisica migliori e che rientrino i lungodegenti Giuliatto e Munari. Ma intanto il campionato cadetto non ammette soste e i giallorossi (soli tre punti in classifica e un obiettivo stagionale tutt’altro che ben definito), in occasione della quarta “fatica”, saranno di scena a Modena, sul prato verde del “Braglia”, contro il team di Apolloni (capace di sbancare Salerno domenica scorsa) guidato in attacco dal temibile Sasà Bruno. Dalla formazione pugliese, sarà lecito aspettarsi i primi passi avanti soprattutto dal reparto difensivo, infilato già sei volte in tre impegni e piuttosto insicuro anche psicologicamente, come dimostrano le inguardabili prestazioni di Schiavi e Rosati. Del resto, la diga a centrocampo è imponente e il reparto offensivo sembra piuttosto attrezzato e capace di far male, sperando che anche la fortuna si faccia da parte, dopo aver inciso non poco nei primi 15′ del match perso contro il Frosinone capolista. Prima o poi, assicurano in casa giallorossa, il vento cambierà e il vero Lecce farà capolino, magari emulando Parma e Livorno della passata stagione, anch’esse partite con il freno a mano tirato, ma poi promosse nell’elite del calcio nostrano.
A colpire due pali, contro i ciociari, fu Marino Defendi, il quale non potrà però scendere in campo contro i canarini a causa d’un problema fisico. De Canio, che molto probabilmente accantonerà il 4-2-3-1 in favore d’un più equilibrato 4-4-2, non lo ha convocato e per sostituirlo punterà su Angelo, mentre a sinistra potrebbe trovare spazio Mesbah, con Edinho recuperato e destinato a comporre la coppia centrale assieme a Giacomazzi. In difesa, a destra, potrebbe esordire l’esperto Belleri, mentre Terranova rischia di soffiare il posto a Schiavi al centro. In attacco Baclet non sarà più solo, accompagnato molto probabilmente da Marilungo (rientrato dall’Under 21 in ottima forma), favorito su Corvia. Riepilogando, ecco il probabile undici: Rosati, Belleri, Terranova, Fabiano, Mazzotta, Angelo, Giacomazzi, Edinho, Mesbah, Marilungo, Baclet. Arbitra il signor Valeri di Roma.
Giorgio Coluccia
Il programma della 4^ giornata, sabato 12 settembre, ore 15,30:
Ancona-Empoli (lunedì 14, ore 20,45)
Cittadella-Grosseto
Crotone-Cesena
Frosinone-Padova
Gallipoli-Sassuolo
Modena-Lecce (venerdì 11, ore 20,45)
Piacenza-Brescia
Torino-Albinoleffe
Triestina-Salernitana
Vicenza-Ascoli
Classifica: Frosinone 9; Ascoli 7; Torino, Cesena, Brescia, Ancona, Empoli 6; Sassuolo, Padova, Reggina, Triestina 4; Lecce, Cittadella, Modena, Piacenza 3; Vicenza, Gallipoli 2; Mantova, AlbinoLeffe, Crotone, Grosseto 1; Salernitana 0.
Attualità
Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi
Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo
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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.
L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.
Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.
Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.
Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.
L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.
Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.
Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.
Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.
Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.
Cronaca
Ordigno di sabato sera in pieno centro
La bomba artigianale con oltre un chilo di polvere pirica era stata piazzata in uno dei luoghi più frequentati della vita notturna leccese. La mancata esplosione ha evitato conseguenze che avrebbero potuto essere gravissime. Già individuato colui che l’ha piazzata, un 31enne di Melendugno che è stato arrestato
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Poteva finire davvero male vista la dimensione dell’ordigno, con oltre un chilo di miscela pirica piazzato nel centro dei luoghi di vita notturna di Lecce.
Per quell’esplosivo è finito nei guai un 31nne di Melendugno che è stato arrestato dalla polizia.
Ora è indagato per porto abusivo di armi e tentata pubblica intimidazione.
L’attività investigativa della Digos della Questura di Lecce ha preso avvio dopo l’allarme scattato lo scorso 16 novembre in piazzetta Santa Chiara, dove gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico erano intervenuti per il ritrovamento di un ordigno artigianale inesploso.
Grazie alle immagini della videosorveglianza dell’intero centro cittadino, alle testimonianze di alcuni presenti e al riconoscimento diretto degli investigatori degli avventori della zona, gli investigatori hanno tempestivamente ricostruito la vicenda, giungendo all’individuazione e all’identificazione del responsabile.
Gli artificieri della Polizia di Stato, dopo aver messo in sicurezza l’area, hanno accertato che il manufatto conteneva oltre un chilo di miscela pirica.
La mancata esplosione ha evitato conseguenze che avrebbero potuto essere gravissime, considerando l’elevata affluenza della zona nelle ore serali, specie di sabato sera.
L’operazione rientra nel piano di rafforzamento dei controlli disposto dal Questore di Lecce, volto a garantire maggiore sicurezza nei luoghi più frequentati della vita notturna.
Cronaca
Doppio furto d’auto, tre arresti
In carcere tre uomini, rispettivamente di Gagliano del Capo, Lecce e Surbo, per il furto prima di una Fiat Punto e poi di una Fiat Stilo
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I carabinieri della Stazione Carabinieri di Lizzanello, supportati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce, hanno arrestato in flagranza tre persone, un uomo di 38 anni di Gagliano del Capo, un 43enne di Lecce e una 28enne di Surbo, ritenuti responsabili, in concorso, di furto aggravato, ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo si sarebbe mosso su una Fiat Punto, risultata rubata a Lizzanello per raggiungere via Duca degli Abruzzi, a Lecce.
Nel Capoluogo, approfittando di un attimo di distrazione del proprietario, avrebbero sottratto una seconda auto, una Fiat Stilo.
È stata, però, la rapidità della vittima nel chiamare il NE 112 a innescare la risposta immediata dei carabinieri, che in pochi istanti hanno attivato una rete di pattuglie sul territorio.
Proprio grazie alla conoscenza capillare della zona e alla sinergia operativa tra le gazzelle dell’Arma che i carabinieri sono riusciti a intercettare i responsabili mentre percorrevano le vie di Lizzanello con entrambi i mezzi rubati.
L’intervento è stato tempestivo: una manovra decisa, un controllo accurato e in breve tempo la situazione è stata riportata sotto controllo senza rischi per la cittadinanza.
Il lavoro dei militari dell’Arma non si è però fermato al fermo.
Le attività investigative successive, supportate dall’acquisizione e dall’analisi delle immagini di videosorveglianza, hanno permesso di consolidare ulteriormente il quadro indiziario e di rafforzare gli elementi di responsabilità.
Al termine delle formalità di rito, i tre arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Lecce, come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica, che conduce le indagini.
I veicoli recuperati sono stati restituiti ai legittimi proprietari.
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