Sport
Lecce travolgente con la carica dei 12mila
Giallorossi vincenti in casa davanti ad un pubblico delle grandi occasioni: liquidato l’Akragas per 4a1

Smaltita la grossa delusione dello scorso campionato, la stagione dell’U.S. Lecce è ripresa con le migliori aspettative. A maggio 2016 solo un super Foggia aveva spezzato ai playoff il sogno del popolo giallorosso, che aveva assistito, per la verità, ad un netto calo già nell’ultima fase della regular season. Poco è bastato per dare il benservito a Piero Braglia, che non sarà entrato nel cuore dei fedelissimi anche a causa di un carattere tutt’altro che mansueto, da buon toscanaccio, e di un gioco non certo sfavillante, ma che a suon di vittorie col minimo scarto aveva risollevato le sorti di una squadra inizialmente traballante.
Lo scenario è ora diverso, roseo ma incerto come ogni settembre, la Lega Pro è un campionato sempre più avvincente in tutti e tre i gironi e a sgomitare per il vertice ci sono parecchi club. Pochi cambiamenti nella forma (vedi numeri di maglia fissi e nomi sul retro, non più maglie numerate dall’1 all’11) rendono la terza serie un po’ meno “infernale”, magari anche più interessante. Sulla panchina del Lecce siede Pasquale Padalino, uno dal passato importante, in quella Fiorentina che fu dei vari Toldo e Batistuta. L’arrivo del ds Mauro Meluso ha portato ad una florida campagna acquisti, con tanti saluti a chi aveva fatto il suo corso ed indubbio apporto qualitativo ad una rosa ora di prim’ordine, grazie agli innesti, fra i tanti, del portiere Gomis, di Ciancio, Torromino e Vitofrancesco, gente di categoria superiore.
Dopo un convincente ma sofferto successo a Monopoli, ieri sera è toccato all’Akragas cadere sotto i colpi dei salentini, forti di un immancabile sostegno fra le mura amiche. 4-1 il finale, manifesta superiorità dei “lupi”, assenti e palesemente fuori condizione gli agrigentini di Raffaele Di Napoli, che avevano illuso la decina di stoici tifosi giunti in trasferta, passando in vantaggio dopo 17 primi con Zanini: corner, undici giallorossi così statici da far impallidire i favolosi templi di Agrigento, sassata da fuori di Zanini su cui la pantera Gomis poco può, è uno a zero.
Solo due giri di lancette e i dodicimila padroni di casa possono impazzire di gioia, quando il già citato Torromino prova una rovesciata dal limite: il classico tentativo velleitario, spalle alla porta e con l’avversario da dietro ad impedire il controllo della sfera, che il più delle volte finisce alla bandierina o uccide un raccattapalle o un fotografo a fondo campo, fra le risate generali di chi non conosce il coefficiente di difficoltà di quel gesto. Questa volta non è così ed anche l’esito è da manuale del giuoco del calcio, con palla all’angolino basso alla sinistra di Pane, che può solo guardare, immobile, stavolta come il pino della casa di Girgenti di Pirandello, applaudire, prima di raccogliere, sconsolato, la castagna dal sacco. Un giorno potrà raccontare ai nipotini di non aver potuto nulla su una meraviglia che non passerà alla storia solo perché si giocava la seconda giornata della Lega Pro 16/17, girone C.
Pane capitola ancora al 32’, stavolta non senza responsabilità, quando il bomber Caturano porta in vantaggio il Lecce raccogliendo una respinta goffa e centrale dell’estremo siciliano su botta da fuori di Vitofrancesco.
L’Akragas, praticamente, finisce qui, con ringraziamenti di Gomis che si limita a dare indicazioni e a predicare calma, correndo un unico brivido a fine primo tempo su tiro di Gomez che termina non lontano dal palo.
Il Lecce amministra e non corre pericoli, il match subisce un brusco rallentamento a inizio ripresa, dalla Est e dalla Centrale si odono i primi sbadigli e s’intravedono i primi stiracchiamenti, la Nord invece continua a cantare: “Noi vogliamo gente che lotta!” e “Bisogna lottare, in Serie A noi dobbiamo tornare”. Caturano manda alto a due passi dalla porta, poi si fa anticipare e recrimina un rigore, sulla ripartenza ospite è superlativo il difensore centrale Cosenza che si immola per sventare una conclusione di Salvemini. Ci pensa capitan Lepore, alla mezz’ora, a fugare ogni dubbio sulla vivacità di questo Lecce, con una punizione che si stampa sulla traversa, appena prima della terza marcatura che porta la firma ancora di “Sasà” Caturano: traversone di “Hulk” Torromino, al bacio per la testa del bomber partenopeo, che spedisce in rete.
Hulk non ci sta! Nella speciale classifica cannonieri Sasà è in vantaggio per tre a due, ed a testimonianza dell’affinità che corre fra gli avanti leccesi, al quinto minuto di recupero ecco il ringraziamento: Caturano lavora un buon pallone nato da un rimpallo al centro dell’area di rigore, scarta il portiere e mette in mezzo dove ancora Torromino, a porta sguarnita, elude l’intervento di un avversario e piazza alla sinistra, prima del triplice fischio che sancisce la fine di una gara piacevole e corretta, ma fondamentalmente senza storia. Il passivo per gli isolani non è stato più grave solo grazie a due interventi su tiri da distanza ravvicinata del portiere Pane.
I primi indizi di positività si erano già avuti in Coppa Italia. “Calcio d’agosto”, è vero, ma pur sempre ottimi segnali contro Altovicentino ed Ascoli (squadra di Serie B) … e che partita contro il forte Genoa al “Ferraris”! Ora, dopo un inizio del genere, anche in campionato non ci si può più nascondere, perché sarà ancora la seconda giornata di un corso di trentotto, ma due vittorie su due, sei punti e sei goal fatti al cospetto di due subiti di sicuro non creano dispiacere agli ottomilacinquecento abbonati e ai quattromila paganti che hanno riempito curva e tribune del “Via del Mare”: i numeri parlano chiaro e per ora non tradiscono. L’entusiasmo non si è affievolito, la Nord canta e spinge, tutto il pubblico riceve il giusto tributo e l’inchino finale degli undici più riserve, prima di abbandonare soddisfatto la “Tana dei Lupi”.
Saranno proprio i tifosi la vera arma in più di questo Lecce, ormai al quinto anno di Lega Pro. L’errore più grave sarebbe quello di considerarsi vincitori già dal 5 settembre. Certo è che con calciatori di questo calibro, con una dirigenza umile e vicina alla gente e con un pubblico così nutrito sognare è lecito. Almeno sognare.
Stefano Verri
LECCE: Gomis, Vitofrancesco, Cosenza, Giosa (dal 31’ st Drudi), Ciancio, Lepore (dal 39’ st Fiordilino), Arrigoni, Mancosu, Pacilli (dal 26’ st Doumbia), Caturano, Torromino.
A disposizione: Bleve, Chironi, Contessa, Vinetot, Maimone, Tsonev, Monaco, Persano, Capristo.
All. Padalino.
AKRAGAS: Pane, Scrugli, Riggio, Carillo, Zanini; Salandria, Pezzella, Carrotta (dal 39’ st Garcia); Longo, Gomez, Salvemini (dal 31’ st Cochis).
A disposizione: Addario, Incardona, Assisi, Sepe, Coppola, Greco, Leveque, Garcia.
All. Di Napoli.
ARBITRO: D’Apice di Arezzo (Assistenti: Pepe-Manzolillo).
MARCATORI: 17’ pt Zanini, 19’ pt e 45+4’ st Torromino, 32’ pt e 33’ st Caturano.
NOTE: ammoniti Carillo, Zanini, Cosenza. Recupero: 1’ pt, 4’ st. Spettatori circa 12.000.
Sport
Tricase fa canestro. Nonostante tutto
L’Asd Basket Tricase trionfa nella fase Silver del campionato FIP Under 14. Primo posto con 9 vittorie e una sola sconfitta; migliore difesa e migliore attacco. Ora le fasi regionali

Il basket è forse uno degli sport più belli da praticare e da seguire sia dal vivo che in Tv.
Resta però complicata (eufemismo) la sua diffusione, soprattutto da noi al sud, anche per la mancanza atavica di strutture.
Insomma, è poco diffuso perché non ci sono strutture, niente finanziamenti perché è poco diffuso: il classico cane che si morde la coda…
In alcune sacche però resiste, grazie alla passione e al sacrifico di pochi che tra mille difficoltà riescono ancora a proporre e insegnare basket.
È il caso di Giovanni Nesca presidente dell’Asd Basket Tricase che ha portato i suoi ragazzi a primeggiare nella fase Silver del campionato FIP Under 14.
I tricasini hanno consolidato il primo posto in classifica e vinto al quale hanno partecipato società ben navigate nel mondo della pallacanestro salentina.
Lo score è impressionante: 9 vittorie e una sola sconfitta; migliore difesa e migliore attacco.
Eppure, l’avventura non era cominciata nel migliore dei modi e nessuno forse avrebbe scommesso un centesimo durante le fasi iniziali.
Nessuno, tranne loro: i coach Gabriele e Simone Stifini, anch’essi alla prima esperienza da allenatori in un campionato FIP, grazie al benestare del presidente Giovanni Nesca.
La squadra col tempo è cresciuta, partita dopo partita, imparando a migliorarsi e ad avere la giusta attitudine sul campo da gioco.
Mentre gli allenamenti confermavano che i ragazzi apprendevano e mettevano in pratica quanto gli veniva insegnato, la loro autostima si consolidava, sino a trasformarsi in sicurezza e convinzione delle proprie capacità, che li ha portati all’importante e inaspettato traguardo.
«Ringraziamo di cuore tutti i genitori che hanno creduto nel progetto dei due giovani allenatori e della società Basket Tricase», ha postato Giovanni Nesca, «seguendo e incoraggiando i propri figli nella loro passione. Ora testa alle fasi regionali». «Anche se», ammette il presidente, « il percorso non è stato facile: trasferte, sacrifici, intoppi, delusioni, infortuni e quant’altro hanno reso tortuoso il cammino».
Nesca ha voluto ringraziare anche l’Associazione “Memorial Antonio Stifini”- Streetbasket, «che ha continuamente seguito e fornito un importante supporto nella crescita della pallacanestro a Tricase, al pubblico e a tutti coloro che ogni giorno ci credono».
Infine, i due giovani coach, i gemelli Stifini: «È stata dura, ma i nostri ragazzi l’hanno fatta. Grazie per i bei momenti che ci avete regalato. Siamo grati anche a tutte le società che ci hanno ospitato e con cui si è avuto il piacere di interscambiare momenti di vita e di sport, durante questa nuova e importante esperienza».
Perché lo Sport è benessere e passione; è mettersi in gioco con sé stessi e con gli altri; è sana competizione, è un continuo superamento dei propri limiti; è imparare a stare insieme agli altri e superare ogni tipo di barriera, fisica e culturale.
E, tra gli sport, il basket è il terzo spiù seguito al mondo con 2,3 miliardi di appassionati.
Questo fa sì che si posizioni terzo in classifica dopo il calcio e il cricket.
Anche per questo e merita i suoi spazi e le sue strutture. Si, anche a Tricase…
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Casarano
Che festa al “Capozza”!
Pari contro l’Ischia, Giancarlo Malcore, capocannoniere del girone H con 17 reti. Grandi festeggiamenti per la promozione prima allo stadio e poi in città

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CASARANO-ISCHIA 1-1
Reti: pt 6′ Pisczeck (I), st 41′ rig. Malcore
Note: spettatori 5000. Casarano promosso in serie C (alla poule scudetto 11/05).
Di fronte a oltre cinquemila spettatori e ad una coreografia spettacolare prima dell’incontro, i Rossoazzurri di mister Vito Di Bari corrono il rischio di perdere l’imbattibilità del Capozza.
Non poco hanno contribuito l’atmosfera di festa per la promozione conseguita già da due giornate e la passerella offerta a tutti i calciatori scarsamente utilizzati nell’arco del Campionato, alcuni bravi juniores compresi.
Toglie le castagne dal fuoco un rigore concesso per atterramento di Loiodice e realizzato da Giancarlo Malcore, che diviene così il capocannoniere del girone con 17 reti.
Al termine della partita ha luogo la cerimonia ufficiale della premiazione con la consegna del Trofeo e medaglie per tutti calciatori (anche con una sola presenza) da parte della Lega Nazionale Dilettanti.
Dopo cori e foto della squadra sotto ogni settore dello stadio, la festa si è trasferita in piazza Indipendenza, con la presentazione dei calciatori e tecnici, protagonisti della promozione tra i professionisti.
Prende la parola il presidente Antonio Filograna Sergio con una sintesi da ovazione: “Avevamo una grande voglia, ma soprattutto una grande squadra, una famiglia. Questi giocatori verranno ricordati nel tempo, come quelli che 45 anni fa ci portarono in serie C“.
E conclude: “Questo risultato dimostra che quando Casarano è unita può arrivare in alto“.
Ennesima gragnuola di fuochi d’artificio la risposta.
Giuseppe Lagna
Inserto de “il Gallo” sul CASARANO IN SERIE C, scaricalo cliccando qui
Attualità
Casarano Calcio: voce ai commercianti ed alla gente
Le voci, i commenti, la gioia dei tifosi e dei commercianti di Casarano per la Serie C

ESCLUSIVA
INSERTO CASARANO IN SERIE C, scaricalo cliccando sul link a seguire:
https://www.ilgallo.it/wp-content/uploads/2025/04/Inserto-Maggio_Casarano-Serie-C.pdf
di Giuseppe Lagna
Gianni Toma (Toma Orologi)
«Felice della grande stagione e del ritorno del Casarano tra i professionisti, sarà volano economico per l’intera città. Gioisco anche per aver contribuito al rilancio della squadra alcuni anni fa».
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Annalisa Giorgino (Civico 16 Abbigliamento)
«Sono molto contenta per la vittoria del campionato, che porterà notorietà alla città e incremento alle attività commerciali».
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Agostino Malorgio (Enjoy Pizza Restaurant)
«Sono sicuro che la promozione del Casarano in serie C darà lustro anche all’economia e alla socialità nella città, con vantaggi anche nelle attività di ristorazione».
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Alessandro Venneri (Libreria Dante Alighieri)
«Sicuramente la risalita del Casarano nei professionisti apporterà ampi riflessi in tutte le attività del territorio, comprese quelle sportive e culturali».
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Paolo Mele (Bar Betitaly)
«Con il ritorno del Casarano nel professionismo tutta la città deve essere soddisfatta, perché è noto che il calcio può rappresentare occasione di ripresa in ogni ambito sociale».
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Aldino Antonaci (Trattoria La Pergola)
«Dopo quasi un trentennio di alti e bassi, siamo riconoscenti all’impegno del presidente Antonio Filograna Sergio per aver riportato il Casarano in serie C, questo avrà certamente ripercussioni positive in ogni settore dell’economia cittadina».
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Alessandra Costa (Costa Confezioni)
«Per me che son cresciuta al seguito del Casarano con mio padre Gigi è stata una grande gioia e spero che la serie C riporti la città agli splendori sociali ed economici di un tempo».
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Leonardo Scorrano (Buffetti Computer Store)
«Come recita lo striscione apposto al mio negozio, si è trattato di una continuità tra l’epoca di Mesciu Ucciu Filograna e suo nipote Antonio. Tutto questo non potrà che assicurare vantaggi all’economia della Città e del comprensorio».
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Giovanna D’Agnello Crazy Tabacchi e Servizi online)
«Finalmente! La Serie C è un’altra cosa. Il salto di categoria ce lo siamo meritato tutti. In particolare, noi tifosi. Dico “noi” perché, oltre ad occuparmi della rivendita dei biglietti per le partite nella mia tabaccheria, sono un’assidua frequentatrice della curva. Quando abbiamo potuto cantare “ce ne andremo in Serie C”, in curva erano tanti gli occhi gonfi. La terza serie darà lustro alla città e, ne sono sicura, anche l’economia casaranese se ne gioverà. Sono felice anche per i calciatori, ne ho conosciuti molti e sono tutti bravi ragazzi. Così come sono felice per il presidente, se lo merita. Domenica 4 maggio al Capozza ci sarà il pienone e sarà gremita anche la Curva Sud.
Faremo una grande festa, questo è sicuro!».
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