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Sport

Surbo: archiviato con successo il “3° derby del pugilato”

Anche la terza edizione del “Derby del Pugilato”, si è archiviata con grande soddisfazione da parte dell’Accademia Pugilistica Dilettanti – Boxe Lecce – società

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Anche la terza edizione del “Derby del Pugilato”, si è archiviata con grande soddisfazione da parte dell’Accademia Pugilistica Dilettanti – Boxe Lecce – società organizzatrice diretta dal maestro Angelo Lezzi. La manifestazione sportiva – indetta dalla Federazione Pugilistica Italiana (Fpi) – si è svolta lo scorso 4 giugno nell’area mercatale adiacente al campo sportivo di Surbo (Le) ed è stata inserita nell’ottava Settimana dello Sport, fortemente voluta dalla locale amministrazione comunale. Il Derby del Pugilato, ha messo al confronto, boxeur della Provincia di Bari, Bat, Brindisi e Lecce in un clima di grande fair play e amicizia. Prima degli incontri ufficiali, si è materializzata sul ring l’esibizione di due bambini di soli undici anni (Canguri) diretti dal maestro Lezzi, il quale ha illustrato al pubblico presente le diverse tecniche apprese dai due “sfidanti” evidenziando lo sviluppo e le capacità tecnico-atletiche dei due giovanissimi atleti ma soprattutto la loro viscerale passione per questa disciplina. A prender parte alla serata, le società leccesi: Boxe Lecce del maestro Lezzi, gli Amici del Pugilato (maestro Tony Mannarini), Helios Boxe (Alessandro Centonze ed Andrea Presicce), Salento Boxe (Giacomo Laudisa) e Alex Boxe di Tricase (Giuseppe Musarò). A giungere dalle altre province invece: la Nuova Evergreen 2 di San Donaci (Br) dei maestri Cosimo Ribezzi e Pietro Lolli, l’Accademia Pugilistica Portoghese di Bari (Antonio Portoghese), la Sgaramella Boxe di Canosa di Puglia (Bt) diretta da Pietro Sgaramella, l’Accademia Pugilistica Navarra di Bari (Luciano Navarra) e la Falconieri Boxe di Castellana Grotte (Ivo Falconieri).


“Anche quest’anno siamo riusciti ad organizzare un appuntamento sportivo oramai entrato nel cuore di molti – esordisce il maestro della Boxe Lecce, Angelo Lezzi – Abbiamo dimostrato ancora una volta lo spirito di fratellanza che aleggia intorno al pugilato, superando i campanilismi e confrontandoci sul ring nel pieno rispetto delle regole. A Surbo sono giunte diverse realtà pugilistiche presenti in Puglia, sperando di aver contribuito alla valorizzazione della boxe nel nostro territorio. Ringrazio in particolare il Sindaco di Surbo, Daniele Capone e l’Assessore allo Sport Sandro Frisenna i quali hanno voluto fortemente inserire la serata di boxe nell’ottava edizione del calendario dedicato all’attività sportiva”.


Questi sono i risultati del programma degli incontri ufficiali della serata: nella categoria Juniores, kg 60) Salvatore De Iaco (Alex Boxe) ed Andrea Sparapane (Salento Boxe) hanno concluso il match con un pareggio. Sempre nella categoria Juniores, kg 60), la sfida tra Gianmarco Ruggieri (Boxe Lecce) e Luigi Cardano (Acc. Pugilistica Portoghese), si è archiviata durante la prima ripresa, causa un infortunio a Ruggieri. Il verdetto finale è stato un No Contest. Nella categoria (Elite II Serie, kg 58), si sono affrontate Eleonora Quarta (Salento Boxe) e l’esperta Eva Magno (Acc. Pugilistica Portoghese), quest’ultima uscita vittoriosa, anche se Quarta ha offerto al pubblico presente grandi emozioni. Match terminato in parità quello in programma – nella categoria Elite III Serie, kg 70 – tra Matteo Preste (Nuova Evergreen 2) e Daniele De Rhao (Helios Boxe). Vittoria invece per Felice Moncelli (Boxe Sgaramella) al termine della sfida contro Danilo Cioce (Acc. Pugilistica Portoghese) nella categoria (Elite II Serie, kg 70). All’inizio della seconda ripresa si è interrotto l’incontro tra Gabriele Lo Rizzo (Amici del Pugilato) e Antonio Palumbo (Acc. Pugilistica Navarra), quest’ultimo costretto a subire un RSCI. Infine, si è archiviato con un pari il match tra Angelo Di Bari (Elite I Serie, kg +91) e Giovanni D’Aprile (Elite I Serie, kg +91) (Falconieri Boxe). Presenti alla serata, anche il professionista Peso Massimo di Copertino, Emanuele Leo e il neoprofessionista leccese, Antonio Santoro, il cui esordio si materializzerà sabato prossimo a Lecce.

Commissario di riunione: Carlo Racioppa.


Arbitri/Giudici: Giuseppe Schiavone, Giuseppe Speranza e Ludovico Farano.


Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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Sport

Il Lecce gioca con maglia “anonima”: “Ingiustizia, ma non violiamo le regole”

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Il Lecce prende parola sul match in programma stasera a Bergamo con l’Atalanta e di cui a lungo si è parlato per via della decisione della Lega Calcio di farlo disputare nonostante il grave lutto in casa giallorossa.

La nota

“L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.

Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.

Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.

Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.

Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.

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