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Notte Verde: agriculture, utopie, comunità

Castiglione d’Otranto: preludi 28-30 agosto, Notte Verde 31 agosto. Focus su diritto al cibo e cerealicoltura di qualità

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La settima edizione della Notte Verde di Castiglione d’Otranto si apre in grande: a segnarne l’avvio sarà la lectio magistralis “Il diritto al cibo come strumento di democrazia”, che sarà tenuta dal prof. Michele Carducci, docente di Diritto Costituzionale comparato all’Università del Salento. A seguire, il focus sulla cerealicoltura di qualità in Italia e nel Salento.


Così martedì 28 agosto, alle ore 21, in zona Trice, nella frazione di Andrano, si darà inizio alla tre giorni di preludi che accompagneranno alla grande festa del 31 agosto, il capodanno contadino del Salento, che quest’anno vanta come ospite d’onore, nella serata di venerdì, il padre del territorialismo italiano, Alberto Magnaghi.


La Notte Verde torna per essere tante cose, che in fondo sono una sola cosa: una insostituibile riflessione collettiva sul valore della terra e la sua cura. Da anni fornisce spunti, traccia direzioni, rende centrali tematiche rimaste a margini. Lo fa con una formula popolare, la festa, per essere in grado di giungere al grande pubblico, ai distratti, a coloro che per formazione mai frequenteranno un convegno o che mai si sono chiesti quale peso dare ad una farina di grani antichi. È a cura di Casa delle Agriculture Tullia e Gino, con il patrocinio del Comune di Andrano e in collaborazione con Salento Km0, Free Home University, Gus, Parco Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca.


I preludi, dal 28 al 30 agosto, sono giornate che servono a prendersi il tempo: il tempo della calma, dell’approfondimento, delle domande, dell’osservazione, dello scambio.


Martedì 28, già in mattinata, alle ore 9, partirà da Melpignano la Marcia del Seme, organizzata dal Parco Otranto-Leuca, L’Albero Maestro e Made for Walking con tante altre realtà: per tre giorni, i camminatori percorreranno 50 chilometri fino a giungere a Castiglione. Prima tratta di domani: viuzze e stradine rurali in direzione di Otranto, circa 25 chilometri per giungere in serata al Faro della Palascìa.


Dalle 18.45 alle 20.45, a Castiglione si terranno cinque laboratori: “L’ospitalità degli uccelli”, rural street art lab, a cura di Nikolay Oleynikov, artista e attivista di Chto Delat (San Pietroburgo, Russia); “Parla come mangi”, scrittura rurale, a cura di Luisa Ruggio, scrittrice e giornalista;  “Cosmesi casalinga, segreti di bellezza in cucina”: come riconoscere i cosmetici naturali di qualità e autoprodurli con gli ingredienti della dispensa, a cura di Simone Dimitri, laboratorio artigianale di cosmesi naturale Mirodìa; “W l’ecoaltalena”, costruzione di un’altalena in canne di bambù, a cura di Officina Ing. Tarantino e Suhdstudio; “Il mix calcecanapa e sua applicazione pratica” sui muri del mulino di comunità, workshop tenuto dal ferrarese Marco Bertazza.


Dopo la lectio magistralis, alle 21.30 si terrà “Cerealicoltura di qualità: il futuro è nelle spighe antiche”, dialogo con Gabriele Bindi, autore di “Grani antichi” e giornalista di Terra Nuova, e Francesca Casaluci, Rete Salento Km0.

Alle 22.30, spazio al cinema ambientale con “Vento di Soave”: incontro con il coautore Stefano Martella e proiezione del film vincitore a “Hot Docs Canadian International Documentary Festival” di Toronto (qui il trailer: https://vimeo.com/241303349). Inoltre, dalle 20 alle 23, si potranno seguire le visite guidate gratuiteTe lo diamo noi il mulino”, presso il mulino di comunità, a cura di Metamor Architetti Associati e Parco dei Paduli, e “Il rifugio degli animali”, presso la fattoria didattica costruita in bioedilizia, a cura di Free Home University. Infine, le “degustazioni dai campi della Restanza”, rivisitazione della cultura culinaria di contadini, massaie, pastori, allevatori salentini.


Cereali antichi, si rafforza la rete dei piccoli produttori salentini: risposta locale ai grandi accordi commerciali


Russarda, San Pasquale, Marzuolo, Maiorca, Saragolla, Cappelli, Strazzavisazz, Gentil Rosso, Carosella, farro, orzo. Ma anche la sperimentazione del “miscuglio di semi”, sulla scorta dell’insegnamento del genetista Salvatore Ceccarelli. Sono tra le varietà recuperate negli ultimi anni sul territorio salentino dalla rete di piccoli produttori che confluisce in SalentoKm0, il coordinamento di agricoltori, cooperative e associazioni che praticano agricoltura naturale di qualità.


I “custodi dei semi” sono Casa delle Agriculture Tullia e Gino (Castiglione d’Otranto); Karadrà (Aradeo); Az. Agricola Merico (Miggiano); Mulino Maggio (Poggiardo); azienda agricola Melusina (San Donaci); Casina dei Mori (Nardò); PresentèFuturo (Spongano); Ass.Marina Serra (Tricase); agriturismo Fontanelle (Otranto); agriturismo Salos (Otranto). Realtà che si sono impegnate sui campi coltivando decine di ettari e che hanno sostenuto una infrastruttura di servizio importante per questa produzione: il nascente mulino di comunità di Castiglione. È la risposta locale ai grandi accordi commerciali che finora hanno fiaccato le produzioni territoriali, importando grandi quantità di grani dall’estero per pane e pasta poi presentati come “Made in Italy”.


Il lavoro di inchiesta “Grani antichi” di Gabriele Bindi, giornalista di Terra Nuova presente il 28 agosto a Castiglione, parte proprio da qui, dai problemi creati dal mercato globale del grano, passando in rassegna poi le realtà da decenni impegnate nel recupero dei grani antichi in Italia e anche nel Salento. “La riscoperta dei frumenti antichi da parte di consumatori e agricoltori è una vera rivoluzione che assicura vantaggi per la salute e la biodiversità delle campagne”, è il ragionamento alla base del suo libro, che si snoda come una vera e propria guida tra le diverse varietà di grani antichi, di cui tanto si parla ma che in pochi conoscono realmente. Il suo lavoro è anche una risposta alle domande: “Conviene tornare a coltivare e consumare i frumenti del passato, e quali sono i più adatti? Cosa dice la ricerca scientifica su allergie e intolleranze al grano? Dove si trovano le farine migliori?”. E questo prima di intraprendere un avvincente viaggio nelle regioni italiane, a caccia di spighe, pastifici, forni, mulini a pietra e contadini, in una fitta trama di esperienze autentiche per la ricostruzione di una filiera del cibo ecologica e salutare.


Andrano

Lupo ucciso a Castiglione, cacciatore a processo

LNDC Animal Protection annuncia che si costituirà parte civile. La presidente dell’associazione: «Faremo tutto ciò che è in nostro potere perché questa persona abbia una pena congrua al reato commesso. Ci stiamo battendo, anche in sede Europea con un ricorso tuttora pendente, perché sia annullato il declassamento per insussistenza di dati scientifici».

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Un lupo ucciso a colpi di fucile da caccia nelle campagne di Castiglione d’Otranto, c’è il rinvio a giudizio di un 67nne di Nociglia, che quindi sarà processato.

All’uomo, difeso dall’avv. Amilcare Tana, si contestano i reati di “uccisione di animali” e “abbattimento di specie protette”.

Il tutto per avere «con crudeltà e senza necessità, cagionato la morte di un esemplare di lupo, specie particolarmente protetta, contro il quale esplodeva un colpo con un fucile da caccia in località Castiglione di Andrano», si legge nel decreto di citazione a giudizio.

Si sono costituite come parte offesa diverse associazioni a tutela degli animali, aderenti al “Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento”, difese dall’avvocato Anna Grazia Maraschio.

LA CRONACA

I fatti risalgono al 7 ottobre 2024 quando, nelle campagne di Castiglione d’Otranto, un uomo in abbigliamento mimetico e fucile da caccia sparò un esemplare di lupo, lasciandolo agonizzante per terra.

La scena fu notata da un automobilista che guidava in una stradina adiacente, che fotografò la scena e pubblicò le immagini sui social.

Da lì partirono le indagini dei Carabinieri Forestali di Tricase che, in presenza del testimone, si recarono sul posto.

Il corpo dell’animale fu trafugato ma sul terreno erano ancora presenti tracce di pelo e sangue, che furono prelevate dal personale tecnico del progetto Hic Sunt Lupi e in seguito analizzate dal corpo dei Carabinieri Forestali, analisi che confermarono come il materiale organico fosse riconducibile a un esemplare di lupo.

In poco tempo l’autore del gesto fu identificato e sottoposto a indagine.

Quindi il recente rinvio a giudizio.

L’uccisione di un lupo, infatti, è reato, punibile con una reclusione da 4 mesi a 2 anni.

LNDC ANIMAL PROTECTION PARTE CIVILE

LNDC Animal Protection annuncia che si costituirà parte civile nel processo a carico dell’autore della brutale uccisione di un lupo a Castiglione Andrano, in provincia di Lecce, all’inizio di ottobre scorso e per la quale aveva già sporto denuncia contro ignoti appena appreso il fatto.

L’uomo, un cacciatore, è stato incastrato grazie a un automobilista che passando in quella zona aveva notato l’animale a terra, pubblicando poi in rete la foto della scena: da qui erano successivamente partite le indagini dei Carabinieri forestali di Tricase. Nonostante il corpo fosse stato rimosso dal cacciatore, sono state sufficienti le tracce di pelo e sangue rimaste sul terreno per capire che si trattava di un lupo e, con l’avanzamento delle ricerche, è stato possibile poco dopo risalire anche all’autore del gesto, ora sottoposto a indagine e rinviato a giudizio.

«Un gesto di crudeltà gratuita e intollerabile per il quale speriamo ci possa essere una condanna esemplare», ha affermato Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, «la violenza contro gli animali è un sintomo di una società che ha perso il rispetto per l’altro, che sia animale o umano. Faremo tutto ciò che è in nostro potere perché questa persona abbia una pena congrua ai reati commessi. Ci stiamo battendo, anche in sede Europea con un ricorso tuttora pendente davanti al Tribunale dell’Unione Europea e già pubblicato nella gazzetta Ufficiale, perché sia annullato il declassamento del lupo per insussistenza di dati scientifici».

LNDC Animal Protection, infatti, si batte da numerosi anni e in diverse sedi in difesa del lupo, sostenendo con fermezza come le scelte politiche debbano essere basate su dati scientifici e non sugli interessi economici a breve termine di alcuni settori, che rappresentano una minoranza della cittadinanza. L’associazione ha sottolineato più volte come le misure di protezione verso i lupi dovrebbero essere potenziate e non ridotte come invece accade, facendo pressione perché si attuino politiche di gestione che bilancino le esigenze degli agricoltori con la necessità di preservare la fauna selvatica.

 

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Olè, mobilità sostenibile sulle vie del Parco

Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase, laboratorio ad Andrano il 7 novembre. Tre le direttrici: tre direttrici ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea; intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marine; accesso alla costa e fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative

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Pianificare una mobilità lenta e sostenibile lungo il tratto di costa da Otranto a Leuca, per ridefinire insieme alla comunità una nuova idea di fruizione dell’area.

Con questo obiettivo nasce il progetto “Olè”, promosso dalla Provincia di Lecce, con il supporto tecnico di Città Fertile, finanziato dalla Regione Puglia, presentato oggi a Palazzo Adorno a Lecce.

Per illustrare tutti i dettagli e le opportunità di “Olè”, sono intervenuti il consigliere provinciale Ippazio Morciano, il dirigente responsabile Roberto Serra e, per Città FertileRino Carluccio.

L’obiettivo è quello di costituire un laboratorio partecipato per la fruizione sostenibile della Costa Otranto-Leuca, che possa operare come strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise.

Il Laboratorio avrà un ruolo centrale per l’attuazione della pianificazione, la promozione e il dialogo tra comunità e istituzioni.

Il progetto, prendendo come riferimento la pianificazione in materia paesaggistica e della mobilità a livello regionale, provinciale e del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase, vuole promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero all’interno di un’area che si caratterizza per le sue peculiarità identitarie, paesaggistiche, ambientali e culturali.

Olè” è un progetto Integrato di Paesaggio, finanziato dalla Regione Puglia, Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio, nell’ambito del “Sostegno ai Comuni finalizzato all’implementazione degli strumenti di governance per l’esercizio delle funzioni di tutela e valorizzazione del paesaggio e per l’attuazione della pianificazione paesaggistica a scala locale”.

Il percorso progettuale prevede la realizzazione di un laboratorio di co-progettazione “Scenario Workshop la costa sostenibile” ispirato al metodo EASW (European Awareness Scenario Workshop), che si svolgerà ad Andrano il 7 novembre, presso il Castello Spinola-Caracciolo, sede del Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase.

La fase realizzativa sarà suddivisa in diversi step per conoscere le azioni in corso e quelle pianificate.

Ad un periodo di osservazione partecipata e al coinvolgimento degli stakeholders, seguirà la redazione del “Manifesto della transizione ecologica Olè”, per orientare le linee programmatiche provinciali e il sistema di governance.

Successivamente, verrà incoraggiata l’istituzione di tre forum e la definizione di progetti pilota su proposta dei partecipanti.

Il sistema della mobilità verrà analizzato e suddiviso secondo tre direttrici in linea con i rispettivi forum tematici: la mobilità attiva partendo dalla ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea, considerata come “Strada Parco”; l’intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marinel’accesso alla costa e la relativa fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative che vengono svolte a mare.

L’integrazione tra le criticità e le potenzialità emerse dai tre forum consentiranno di costruire, assieme alla comunità, la visione futura del territorio e la governance condivisa.

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Tartaruga liberata da rete fantasma

Associazione “A Mare”, straordinario salvataggio a Marina di Andrano: la grande Caretta Caretta visibilmente provata ma in buone condizioni, ha potuto riprendere a nuotare libera

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Un commovente intervento di salvataggio ha avuto luogo oggi pomeriggio lungo la costa di Marina di Andrano, dove una tartaruga marina Caretta Caretta di grandi dimensioni è stata ritrovata in difficoltà, intrappolata in una rete fantasma.

A intervenire prontamente sono stati i rappresentanti dell’associazione A Mare, realtà da sempre impegnata nella protezione dell’ambiente marino.

A guidare l’operazione tre volontari esperti: Dario Urso, Antonio Pellegrino e Danilo Minonne, che con grande abilità e delicatezza sono riusciti a liberare l’animale dalla rete e a restituirlo al mare in tutta sicurezza.

La tartaruga, visibilmente provata ma in buone condizioni, ha ripreso a nuotare libera.

Questi salvataggi sono la dimostrazione concreta di quanto sia urgente proteggere il nostro mare e le creature che lo abitano“, ha commentato uno dei volontari.

Le reti fantasma, abbandonate o perse in mare, continuano a rappresentare una delle più gravi minacce per la fauna marina, causando ogni anno la morte di migliaia di animali.

L’associazione A Mare lancia ancora una volta un appello alla cittadinanza: occhi aperti in mare e segnalazioni tempestive possono fare la differenza.

La salvaguardia dell’ecosistema marino è una responsabilità collettiva.

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