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Attualità

Green Sport, oltre i confini

L’azienda casaranese di Graziano Torsello realizzerà in Algeria alcuni terreni di gioco sfruttando un proprio brevetto esclusivo.

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Nell’era della “green economy”, quella intesa come modello di economia che tende alla riduzione dell’impatto ambientale in ogni attività dell’uomo, nonché a quello che spesso si definisce “sviluppo sostenibile” (e quindi: energie rinnovabili, riduzione dei consumi, riciclaggio dei rifiuti ecc.) c’è un’altra forma di economia, “green” nel vero senso della parola, proprio perché tratta ciò che di verde lo è per eccellenza e cioè i prati. I risultati visibili sono sotto gli occhi dei milioni di spettatori che vanno nei vari stadi (e non solo di calcio) e che, ovviamente interessati alle manifestazioni sportive, spesso non fanno caso ad uno degli elementi invece più importanti e fondamentali: il terreno di gioco.


Eppure la realizzazione e la conduzione di questi prati molto “tecnici”, sono delle attività che realizzano dei fatturati di tutto rispetto e che quindi possono, di diritto, definirsi un aspetto singolare della green economy. Una di queste aziende altamente specializzate nella realizzazione, ma soprattutto nella gestione dei terreni di gioco, è la “green sport”  un’azienda salentina, di Casarano, che opera nel settore da quasi 25 anni e che oggi si prepara ad un salto di qualità che è sicuramente una sfida ma che rappresenta anche un attestato di merito al lavoro sin qui svolto. Per anni responsabile esclusiva di numerosi stadi (tra cui  il “Capozza” di Casarano, il via del mare” di Lecce o lo stadio di Nardò), nel 2011 si occupa del terreno di gioco in erba naturale dello stadio di Lisbona.


Sempre attenta all’innovazione tecnologica, a Novara, la “green sport” (prima in Europa) sperimenta con successo la gestione di un terreno in erba sintetica con delle metodologie proprie dei terreni in erba naturale; così come, prima nel sud Italia, a Racale, realizza il primo rettangolo di gioco sintetico con il cosiddetto “intaso” naturale (dove per intaso si intende quel materiale che viene inserito tra i filamenti di prato sintetico che vengono comunemente identificati come granuli di gomma).  Ma il salto di qualità, la nuova sfida ma anche l’attestazione di qualità prima accennate si realizzeranno a maggio del prossimo anno, ancora una volta al di là dei confini non solo nazionali ma addirittura continentali. È stato infatti firmato un accordo commerciale con alcune società sportive della “FAF”, la Federazione calcistica di Algeria, per la realizzazione e la successiva conduzione dei propri terreni di gioco. Il progetto, che avrà la durata di 3 anni, sarà realizzato sfruttando un brevetto esclusivo registrato proprio dalla “green sport”,  un brevetto, relativo ai terreni in erba naturale, a cui si è giunti dopo anni di studi e sperimentazioni che, alla fine, hanno dato i risultati sperati.

Per noi è principalmente una sfida professionale ma anche una soddisfazione che dà merito all’impegno mio e dei miei collaboratori” – dichiara Graziano Torsello, Direttore Tecnico della green sport – “non nascondo che, prima di giungere a questo, che non è certo un traguardo finale ma solo una pietra miliare nel cammino professionale dell’azienda, abbiamo dovuto superare tutta una serie di ostacoli che spesso venivano messi sul proprio cammino da interessi e logiche affaristiche non sempre lineari e corrette ma, nel buon stile della caparbietà che ci caratterizza, non ci siamo arresi e adesso i frutti possono essere raccolti”.



Attualità

Forno crematorio a Caprarica di Lecce? «Si valutino benefici e costi»

Il consigliere regionale Basile (FdI), a margine della Commissione Ambiente: «Non esiste un’emergenza tumulazioni, quindi, non vedo benefici a fronte dei “costi” ambientali»

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Continua a far discutere la possibile realizzazione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce.

Questa volta registriamo l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Dino Basile, a margine della riunione della Commissione Ambiente

«La scelta della cremazione è una scelta personale, a volte dettata anche da motivi economici», premette Basile, «quindi non si può essere a favore o contro la pratica funeraria, ma è evidente che la costruzione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce, una comunità di poco più di 2.200 persone, qualche riflessione su costi e benefici la impone».

Dino Basile (FdI)

«Oggi in Commissione Ambiente», racconta, «non è stato neppure possibile entrare nel merito del possibile inquinamento, perché l’ARPA ha sostenuto di non aver ancora visionato il progetto, ma ci siamo soffermati sugli aspetti legislativi esistenti, ma mai attuati».

Nel 2008, infatti, il Consiglio regionale approvò una legge in in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, che prevedeva l’adozione di un programma che definiva anche la localizzazione dei forni crematori, in assenza di questa, però, e nonostante siano passati 17 anni, la richiesta di costruire nuovi impianti è andata avanti in molti centri pugliesi, un po’ a macchia di leopardo.

«Difficile, nel caso di Caprarica», aggiunge il consigliere regionale, «limitarsi a sollecitare l’attuazione di una legge regionale, che pure è necessaria. In questo caso ci sarebbe da chiedersi: se i costi di dover sopportare nelle vicinanze del centro abitato i fumi (anche controllati) della cremazione siano giustificati a fronte di una situazione dove non vi è un’emergenza tumulazione, visto che mi risulta che vi siano loculi a sufficienza per ospitare nuovi decessi».

Insomma, peer dirla come Basile, sarebbero giustificati solo laddove vi è un’emergenza: «Faccio un esempio: io non sono favorevole (tout-court) ai dissalatori, perché andrebbe fatta una programmazione ma, di fronte a un’emergenza, per alleviare la sete degli agricoltori, sarei favorevole anche alla costruzione. In questo caso, però, chiediamocelo: vi è un’emergenza?».

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Seconda Giornata della Legalità a Marittima

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Riceviamo e pubblichiamo

🎗 2^ GIORNATA DELLA LEGALITÀ 🎗
📍 Presso il giardino della Bottega Equo-Solidale Marittima
📅 18 Luglio 2025
🕣 Ore 20:30

Ci ritroviamo insieme per ricordare la Strage di Via D’Amelio e per rinnovare il nostro impegno collettivo per la giustizia, la memoria e la legalità.

🌱 Interverranno: 🔹 Avv. Francesco Capezza – Responsabile presidio Libera di Casarano
🔹 Nadia Rizzello – Presidente Associazione Angelica Pirtoli

✨ Al termine della serata, condivideremo un piccolo rinfresco con prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafia – un gesto semplice, ma potente, che parla di riscatto e speranza.

Vi aspettiamo per fare memoria, costruire coscienza, e tessere insieme una comunità più libera.

📬 Info: esmarittima@libero.it
📞 338 7768095

Con il patrocinio della Pro Loco Acquaviva Marittima, del Comune di Diso e del Coordinamento Libera Lecce.

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Attualità

Terzo Settore, c’è la legge regionale

Ritenuta una delle più evolute d’Italia per principi e valori. Gli oltre 8.600 enti, 45mila operatori e 250mila volontari, hanno ottenuto il riconoscimento di attori primari nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni

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Giornata storica quella di ieri per il Terzo Settore pugliese!

Con l’approvazione della Legge regionale, a detta di molti, una delle più evolute d’Italia per i principi e i valori che in essa sono inverati, il Terzo Settore, con i suoi oltre 8.600 enti, gli oltre 45mila operatori e 250mila volontari, ha ottenuto il riconoscimento di attore primario nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni.

Si potranno, finalmente, superare approcci emergenziali e categorizzanti e restituire centralità alle persone, ai loro affetti, alle reti di riferimento, e soprattutto al diritto di progettare la vita di individui e comunità, secondo i propri tempi, desideri e condizioni.

Questa legge proietta il Terzo Settore dentro una più ampia dimensione del welfare.

Esso diventa principio attivo nel legare le relazioni tra cittadini, istituzioni, attori economici e territori in un’alleanza generativa, fondata sulla corresponsabilità e sull’amministrazione condivisa.

Il Forum del Terzo Settore Puglia esprime profonda soddisfazione per un traguardo che impegna i volontari a contribuire con ancora maggiore convinzione alla definizione delle linee guida sull’amministrazione condivisa, quale strumento fondamentale per rendere la legge pienamente attuativa e realmente trasformativa.

Perché, insomma, non resti solo una delle tante buone intenzioni o promessa non mantenuta.

Al Forum del Terzo Settore della Puglia aderiscono: ACLI, A.D.A., Adiconsum,  AGESCI, AICS, ANFFAS,  ANOLF, ANPAS, ANSPI, ANTEAS, ARCI, ASC, ASI, AUSER, AVO, CNCA, Comunità Emmanuel, Confcooperative Federsolidarietà, Consorzio Opus, CRI Croce Rossa Puglia, CSAIN, CSEN, CSI, ENDAS, Fidas, GRUPPI Vincenziano, Italia Nostra, Legacoop Sociali, Legambiente, MCL Movimento Cristiano Lavoratori, MODAVI, UISP, Uneba, UNPLI Pro Loco Puglia.

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